Omselvadegh ha scritto:il cardio l'ho usato in altri tempi della mia "carriera" sportiva, ti danno una misura diretta dello stato di forma e del recupero. non credo che per l'arrmapicata però serva a molto....
Arrampicando quasi esclusivamente in scimmiodromi indoor, inevitabilmente almeno due volte all'anno finisco in Spagna in scimmiodromi all'aperto. Terradets, Rodellar, Santa Lynia, El Chorro, sono tutti posti in cui le vie sono lunghe almeno 35 metri, ma arrivano facilmente oltre i 40 e anche fino ai 50 e sono quasi sempre in strapiombo, vie di resisteza estrema, per lo piu' su buone prese con uno o due crux. A me il cardio e' servito proprio per lavorare su questo aspetto dell'arrampicata. Ho capito come fare a lavorare sulla PE in modo esclusivo, quando riposare, quanto riposare, come lavorare sulla resistenza lunga, quanto posso spingere al mio limite dopo magari mezz'ora di arrampicata facile e tutto a suon di bip del cardio (:-)). Per vincere una via in strapiombo di 40-50 metri infatti non si tratta tanto di essere Maciste, quanto di ottimizzare ogni movimento, ogni riposo, il ritmo della scalata, metro dopo metro, come si farebbe per una 10 km per intenderci. Per questo il cardio aiuta il lavoro, ma, ripeto, non e' fondamentale, come non lo e' per allenarsi per una 10 km. Dipende anche dal tipo di terreno che interessa. Io ho un debole per i monotiri lunghi (ho una Joker da 100 m), ma c'e' chi invece preferisce il tiro super boulderoso da 10 metri. De gustibus.