Perchè il "no spit"?

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Perchè il "no spit"?

Messaggioda only_up » ven mag 20, 2011 0:38 am

Perdonate la domanda... ma di vie in cui ci si protegge non ne so molto. Vado soprattutto in falesia ed a volte a fare qualche vietta spittata. Senza dubbio non sono un gran alpinista, ma per i bassi gradi che faccio mi diverto molto.

La mia domanda è semplice... e la risposta, probabilmente per gli amanti del "no spit" è ancora più semplice e forse imbarazzante...

Che senso ha togliere gli spit?

Cioè mi spiego meglio... chi è contrario agli spit, non può percorrere la via ignorando i chiodi e proteggendosi, in modo che anche "le pippe" riescano a percorrere la via?

Capisco che forse eticamente non è corretto nei riguardi di coloro che hanno liberato la via, ma perchè bisogna fare in modo che vie (piuttosto "facili") diventino proibitive per chi non se la sente di proteggersi da solo?
Togliere gli spit non è discriminare chi non è pratico di friends e dadi, o chi semplicemente non si fida ad usarli?
Alla fine penso che la montagna ognuno è libero di viverla come vuole, indipendentemente dalle protezioni.
Una via con spit, può essere percorsa semplicemente con rinvii, con friend e dadi oppure in libera.
o sbaglio?
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Messaggioda crodaiolo » ven mag 20, 2011 1:04 am

E' una storia lunga.

C'era una volta, tanto tempo fa, un'attività chiamata alpinismo...
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Messaggioda Rampegon » ven mag 20, 2011 6:56 am

La biodiversità è importante anche nelle attività umane, in montagna puoi trovare sia via a spit che senza con le mille varianti possibili, è l'apritore che imprime lo stile alla via ed è giusto che rimanga cos'; il principio della democrazia è che ognuno possa andare dove vuole ma non arrivarci per forza anche se non ne ha i mezzi o le capacità. Prova a riflettere :wink:
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Messaggioda Roberto » ven mag 20, 2011 7:30 am

Argomento nuovo e stimolante ... :wink:
L' alpinismo è un 'attività affascinante basata sull' incognita, l' avventura, l' imprevisto.
Alpinismo è salire lungo una linea immaginaria verso la cima o semplicemente il termine della parete, rischiando di sbagliare, non riuscire a passare, rinunciare.
L' alpinismo è anche rischio controllato, mettersi alla prova, sentirsi vulnerabili.
L' alpinismo è arrampicare ad armi pari ...
Lo spit è un mezzo, un presidio tecnico a disposizione dello scalatore che ne deve fare un uso appropriato e sempre nel rispetto del modo utilizzato dai primi creatori della via. Quindi non dico no allo spit a prescindere, "quando ce vo ce vo!" Però, chi ripete una via deve giocare allo stesso modo di chi è salito prima di lui, le regole le stabilisce il primo salitore che ha il diritto di vederle rispetttae. Quindi aggiungere spit è inopportuno ed offensivo, è barare.
Ma sto parlando di alpinismo, un gioco semiserio, non di arrampicata, uno sport serio.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
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Messaggioda Cosacco » ven mag 20, 2011 8:26 am

No basta vi prego..... :cry:
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Re: Perchè il "no spit"?

Messaggioda alberto60 » ven mag 20, 2011 8:27 am

only_up ha scritto:Perdonate la domanda... ma di vie in cui ci si protegge non ne so molto. Vado soprattutto in falesia ed a volte a fare qualche vietta spittata. Senza dubbio non sono un gran alpinista, ma per i bassi gradi che faccio mi diverto molto.

La mia domanda è semplice... e la risposta, probabilmente per gli amanti del "no spit" è ancora più semplice e forse imbarazzante...

Che senso ha togliere gli spit?

Cioè mi spiego meglio... chi è contrario agli spit, non può percorrere la via ignorando i chiodi e proteggendosi, in modo che anche "le pippe" riescano a percorrere la via?

Capisco che forse eticamente non è corretto nei riguardi di coloro che hanno liberato la via, ma perchè bisogna fare in modo che vie (piuttosto "facili") diventino proibitive per chi non se la sente di proteggersi da solo?
Togliere gli spit non è discriminare chi non è pratico di friends e dadi, o chi semplicemente non si fida ad usarli?
Alla fine penso che la montagna ognuno è libero di viverla come vuole, indipendentemente dalle protezioni.
Una via con spit, può essere percorsa semplicemente con rinvii, con friend e dadi oppure in libera.
o sbaglio?


Te scrivi:...perchè togliere gli spit??...

e perchè metterli dove non ci sono mai stati?
qualcuno ti ha già risposto : c'era una volta un'attività chiamata alpinismo.

La tua risposta : al massimo non li usi: é una falsa risposta . Perchè il solo fatto di sapere che ci sono cambia le regole del gioco.

Gioco che è fatto di avventura, incertezza, rischio, senso della rinuncia, ect.

Quando si va a ripetere una via che hanno aperto altri , ci si mette nelle condizioni di salirla nel rispetto di come è stata aperta. Spittarla perchè non si è all'altezza di farla come i primi salitori non ha senso.
Se non siamo capaci si rinuncia e si va a fare una cosa alla nostra altezza. Senso della rinuncia.
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Messaggioda Stef » ven mag 20, 2011 9:33 am

onliap, ti consiglio di leggerti qualche libro sulla storia dell'alpinismo, non che contengano le risposte ma quantomeno ti danno una base di nozioni su cui imbastire un tuo pensiero indipendente.

come primo volume ti consiglio "la morte del chiodo" di cassarà.
training a lot
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Messaggioda gio162 » ven mag 20, 2011 9:38 am

" l' alpinismo e' arrampicare ad armi pari...."


questa mi sembra una affermazione piuttosto impegnativa
perche' seguendola alla lettera non bisognerebbe usare nemmeno
la corda , ne friends , nemmeno nuts o qualsiasi altro accidente artificiale
( dal momento che non mi pare che essi esistano in natura...
come gli spit del resto...)

saluti
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Messaggioda Pié » ven mag 20, 2011 9:42 am

crodaiolo ha scritto:E' una storia lunga.

C'era una volta, tanto tempo fa, un'attività chiamata alpinismo...


Bellissima! :lol:

[youtube] http://www.youtube.com/watch?v=3Y4Ml1qRGHk [/youtube]
evviva la burtleina!
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Messaggioda giorgiolx » ven mag 20, 2011 9:50 am

vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Re: Perchè il "no spit"?

Messaggioda Omselvadegh » ven mag 20, 2011 9:59 am

alberto60 ha scritto:
only_up ha scritto:Perdonate la domanda... ma di vie in cui ci si protegge non ne so molto. Vado soprattutto in falesia ed a volte a fare qualche vietta spittata. Senza dubbio non sono un gran alpinista, ma per i bassi gradi che faccio mi diverto molto.

La mia domanda è semplice... e la risposta, probabilmente per gli amanti del "no spit" è ancora più semplice e forse imbarazzante...

Che senso ha togliere gli spit?

Cioè mi spiego meglio... chi è contrario agli spit, non può percorrere la via ignorando i chiodi e proteggendosi, in modo che anche "le pippe" riescano a percorrere la via?

Capisco che forse eticamente non è corretto nei riguardi di coloro che hanno liberato la via, ma perchè bisogna fare in modo che vie (piuttosto "facili") diventino proibitive per chi non se la sente di proteggersi da solo?
Togliere gli spit non è discriminare chi non è pratico di friends e dadi, o chi semplicemente non si fida ad usarli?
Alla fine penso che la montagna ognuno è libero di viverla come vuole, indipendentemente dalle protezioni.
Una via con spit, può essere percorsa semplicemente con rinvii, con friend e dadi oppure in libera.
o sbaglio?


Te scrivi:...perchè togliere gli spit??...

e perchè metterli dove non ci sono mai stati?
qualcuno ti ha già risposto : c'era una volta un'attività chiamata alpinismo.

La tua risposta : al massimo non li usi: é una falsa risposta . Perchè il solo fatto di sapere che ci sono cambia le regole del gioco.

Gioco che è fatto di avventura, incertezza, rischio, senso della rinuncia, ect.

Quando si va a ripetere una via che hanno aperto altri , ci si mette nelle condizioni di salirla nel rispetto di come è stata aperta. Spittarla perchè non si è all'altezza di farla come i primi salitori non ha senso.
Se non siamo capaci si rinuncia e si va a fare una cosa alla nostra altezza. Senso della rinuncia.


QUOTO
SE NON TI PIACE INCASTRARE CHE c***o VIVI A FARE?
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Messaggioda giudirel » ven mag 20, 2011 10:26 am

Rampegon ha scritto:La biodiversità è importante anche nelle attività umane, in montagna puoi trovare sia via a spit che senza con le mille varianti possibili, è l'apritore che imprime lo stile alla via ed è giusto che rimanga cos'; il principio della democrazia è che ognuno possa andare dove vuole ma non arrivarci per forza anche se non ne ha i mezzi o le capacità. Prova a riflettere :wink:


Ben detto.
E aggiungiamo che nonostante il gran dare aria ia denti in generale le vie lasciate "come sono" sono sempre meno.
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Messaggioda Drugo Lebowsky » ven mag 20, 2011 10:56 am

Stef ha scritto:onliap, ti consiglio di leggerti qualche libro sulla storia dell'alpinismo, non che contengano le risposte ma quantomeno ti danno una base di nozioni su cui imbastire un tuo pensiero indipendente.

come primo volume ti consiglio "la morte del chiodo" di cassarà.


concordo con la premessa, ma non col libro consigliato.

innanzitutto il solito VII grado del barbuto della val di funes è ancora attuale e ben fotografa un percorso storico.
poi vi sarebbero soprattutto articoli apparsi nel tempo...
e comunque il cassarà, è si da leggere, ma avendo già un minimo di cultura in materia.
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Messaggioda a0 » ven mag 20, 2011 11:03 am

Azz. che bell'argomento... nuovo nuovo... 8O
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Messaggioda giorgiolx » ven mag 20, 2011 11:19 am

Drugo Lebowsky ha scritto:
Stef ha scritto:onliap, ti consiglio di leggerti qualche libro sulla storia dell'alpinismo, non che contengano le risposte ma quantomeno ti danno una base di nozioni su cui imbastire un tuo pensiero indipendente.

come primo volume ti consiglio "la morte del chiodo" di cassarà.


concordo con la premessa, ma non col libro consigliato.

innanzitutto il solito VII grado del barbuto della val di funes è ancora attuale e ben fotografa un percorso storico.
poi vi sarebbero soprattutto articoli apparsi nel tempo...
e comunque il cassarà, è si da leggere, ma avendo già un minimo di cultura in materia.


8O 8O 8O 8O 8O 8O 8O 8O 8O

ma rispondi serio alla domanda spit si spit no?
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Messaggioda Davide.DB » ven mag 20, 2011 11:21 am

Drugo Lebowsky ha scritto:innanzitutto il solito VII grado del barbuto della val di funes è ancora attuale e ben fotografa un percorso storico.


Ma si trova??
<Non seguitemi, mi sono perso anch'io>
"Lo Yeti."

Letta sul paraurti di un furgone.

-Non prendere in considerazione quello che dico-
-Leggete e praticate a vostro rischio e pericolo-
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Messaggioda Pié » ven mag 20, 2011 11:23 am

Davide.DB ha scritto:
Drugo Lebowsky ha scritto:innanzitutto il solito VII grado del barbuto della val di funes è ancora attuale e ben fotografa un percorso storico.


Ma si trova??


acquistato dopo dura battaglia a colpi di ? :evil: su ebay, ogni tanto lì lo trovi in vendita. Se no in vecchie bancarelle polverose o molto più facilmente nelle biblioteche delle sezioni cai :wink:
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Messaggioda crodaiolo » ven mag 20, 2011 11:27 am

Davide.DB ha scritto:
Drugo Lebowsky ha scritto:innanzitutto il solito VII grado del barbuto della val di funes è ancora attuale e ben fotografa un percorso storico.


Ma si trova??

al di fuori delle biblioteche ne dubito
... ma lui ci fa sapere che ce l'ha :roll: magari se ne vuol disfare...
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Re: Perchè il "no spit"?

Messaggioda flow » ven mag 20, 2011 11:58 am

only_up ha scritto:Che senso ha togliere gli spit?

Cioè mi spiego meglio... chi è contrario agli spit, non può percorrere la via ignorando i chiodi e proteggendosi, in modo che anche "le pippe" riescano a percorrere la via?

Capisco che forse eticamente non è corretto nei riguardi di coloro che hanno liberato la via, ma perchè bisogna fare in modo che vie (piuttosto "facili") diventino proibitive per chi non se la sente di proteggersi da solo?
Togliere gli spit non è discriminare chi non è pratico di friends e dadi, o chi semplicemente non si fida ad usarli?
Alla fine penso che la montagna ognuno è libero di viverla come vuole, indipendentemente dalle protezioni.
Una via con spit, può essere percorsa semplicemente con rinvii, con friend e dadi oppure in libera.
o sbaglio?

E' una questione, appunto, di etica. Che diritto ho di stravolgere il sistema di protezioni usato dai primi apritori quando posso cercare linee alla mia portata che abbiano caratteristiche che mi soddisfino pienamente? Chi mette spit in una via classica fa appunto questo: stravolgere una via in virtù di una maggiore (presunta) sicurezza. Il punto non è, a mio parere, rendere proibitiva una via per le "pippe", semmai interrogarsi sul perché stravolgere una linea se qualcuno che è in grado di salirla, e vuole vivere quelle sensazioni di "ingaggio" che si perderebbero in presenza di spit, decide di farla. E' un'illusione ignorare la presenza di spit in una via classica. La loro presenza altera la mia esperienza: in questo senso si tratta di stravolgere una via.
Come ogni questione di etica, porrà le persone di fronte a una scelta di comportamento. Non avrò come riferimento soltanto gli apritori della via, ma tutti coloro che in seguito vorranno cimentarsi con quella linea ritrovando il più possibile le condizioni iniziali. La questione se togliere gli spit non significhi discriminare chi non ha esperienza su quel tipo di via, è legata a quanto detto in precedenza. Non mettere spit in una via classica, o toglierli se sono stati aggiunti, permette a tutti coloro che lo desiderino di vivere sensazioni simili (non uguali, ovviamente) a quelle sperimentate in origine (anche se i materiali tecnici oggi a disposizione permettono comunque di addolcire la salita), oltre a forare il meno possibile una montagna. Oggi ci sono alpinisti che aprono vie in modo classico (usando chiodi per proteggersi) mettendo qualche spit laddove un eventuale volo nel tentativo di liberare la via sarebbe assai rischioso. Sono gli apritori che decidono di adottare questo approccio, non chi si sveglia una mattina e decide di cambiare le regole che una comunità di persone (gli alpinisti) ha finora condiviso, a fatica visto l'andamento generale.
Ciao
L'arte di salire in alto è dono degli dei, e molto spesso non è elargita al pari delle fibre bianche dei muscoli (Manolo)
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