da ncianca » lun giu 20, 2011 18:02 pm
Finalmente lo ho provate anche io (iMust lacci)... su roccia. Dico la mia a chi puo' interessare. Agli altri consiglio di evitarsi lo sbrodolamento che segue... sbrodolo parecchio quando mi ci metto...
Su roccia ho sempre usato La Sportiva (Cobra 9 volte su 10, Speedster, Python, Miura e Miura VS) e continuo a risuolare lo stesso paio di Cobra per la palestra, usero' quindi i modelli La Sportiva con cui ho avuto esperienza diretta come paragone e altri che ho solo provato giusto per dare dei riferimenti. Ovviamente il tutto e' basato sulla mia esperienza personale, assolutamente non professionale. Le Testarossa sono il modello La Sportiva piu' simile alle iMust, ma tra i modelli che uso abitualmente le Miura lacci anche sono molto simili. Mi ricordo la prima volta che ho indossato le Miura lacci a momenti mi usciva una bestemmia. Trattasi di scarpa estrema che nella versione lacci si puo' stringere a morte a seconda del livello masochistico di chi le prova. La bananatura e' spinta e la punta molto precisa. Le iMust lacci sono tutto quello che sono le Miura lacci, nel bene e nel male (nel senso del male fisico che fanno), ma in misura maggiore e con qualche accorgimento in piu' che ho trovato molto interessante. Le iMust sono molto rigide, ideali su muri di qualunque angolo dal verticale allo strapiombo estremo, meglio se a tacche. Forse non ha senso provare una scarpa cosi' estrema su placca, ma ho trovato che nonostante la rigidezza generale della calzata, in realta' si piegano abbastanza bene permettendo passaggi in aderenza pura senza problemi (tranne il fatto che si va a consumare il logo Wild Climb, molto estetico), quindi non mi sorprenderebbe constatare che su placca performano bene anche se il fattore dolore non e' da sottovalutare. Provero'. La cosa che mi ha colpito di piu' e' stata la differenza tra la prima e la seconda calzata. Dopo la prima calzata la scarpa aveva gia' preso in parte la forma del mio piede (o il mio piede ha subito danni permanenti...). Gia' dalla seconda calzata in poi le cose sono migliorate di molto. Al secondo giorno di arrampicata consecutiva in falesia mettevo e toglievo le scarpe senza sforzi e imprecazioni e penso che adesso si siano abbastanza stabilizzate. Ho lavorato tre vie estreme (per me) senza mai togliermi le scarpe e onestamente non mi hanno fatto piu' male gia' dal secondo giorno. Ovvio che non sono scarpe da passeggiata, ma scarpe cosi' estreme e cosi' "comode" non so quante ne esistano sul mercato. Bisogna solo vincere la paura derivante dal primo incontro brutale... il rapporto con le iMust poi si addolcisce, garantito. Mi vengono in mente le Booster di Scarpa e certi modelli FiveTen che non ho mai posseduto (e non ho intenzione di possedere), ma solo provato. Le iMust non sono cosi' rigide, sono molto piu' malleabili e quindi, secondo me, piu' versatili. Tenuta, precisione e design della parte anteriore della scarpa quindi sono uguali o migliori di tutto cio' che ho provato fino ad adesso in questa categoria. Per quanto riguarda il tallone sono combattuto. Le tallonate sono tutte diverse e forse sono io che prediligo un tipo di tallonata che va ad usare soprattutto la parte esterna del tallone. Il tallone nelle iMust non sembra avere molta gomma e una tallonata esterna e alta (per esempio il classico ristabilimento) finisce per andare a lavorare il tallone tra la gomma e lo scamosciato. Ma non penso che il problema sia la "quantita'" di gomma usata. Il problema o sono io (molto probabile...) o e' il design... di quasi tutte le scarpe che ho provato in vita mia... Infatti lo stesso problema (stiamo guardando il pelo nell'uovo...) ce l'ho con Speedster e Cobra (che anzi... mi si sfilano anche quando esagero con il tallone nonostante le indossi 3 numeri in meno...). Mi trovo meglio con Miura lacci, Miura VS e Python, mentre le Solution sono di fatto le scarpe con il miglior tallone che abbia mai provato. Anche io ho notato che il tallone non si riempie del tutto. Aspetto prima di sparare sentenze. E' possibile che a forza di cedere (di margini per cedere ce ne sono ancora in abbondanza vivaddio) si riempia anche il tallone e cambi tutto. Infine essere il primo a sfoggiare una scarpa che forse non ha mai visto la luce (se cosi' possiamo chiamarla...) sull'isola, ha ovviamente attirato l'attenzione dei climbers locali e in molti hanno notato una cosa che nessuna altra scarpa attualmente in commercio sull'isola ha: la gomma sull'interno del piede. Nella patria degli "aretes" una cosa del genere salta subito all'occhio visto che su certi spigoli ci si abbrinchia con tutto cio' che madre natura ci ha messo a disposizione. Un classico e' l'abbrinchio di polpaccio. Quel pezzo di gomma in realta' puo' fare una bella differenza sugli spigoli. Provare per credere. Non so se siano stati pensati a questo scopo, ma insieme al risvolto di gomma sulla punta, che cosi' esplicito io ho solo visto sulle Speedster, permettono di agganciare gli spigoli con una certa arroganza e sicurezza, come se si avesse una terza mano invece del piede. Si tratta di una sottigliezza, ma tutto fa, secondo me, in un mercato dove ormai alla fine quasi tutte le scarpette sono uguali e molta gente sceglie in base a prezzo e colore (ebbene si', ho visto e sentito anche questo...). In conclusione ho trovato le iMust davvero eccellenti. Non sono il paio di scarpe da regalare ad uno che inizia, a meno di volergli far passare la voglia di arrampicare, ma il climber un po' piu' evoluto o che si crede un po' piu' evoluto (come me) che sta pensando a strampiombi e scarpe estreme e quindi Booster, Miura, Testarossa, Dragon, Project, etc. secondo me casca meglio con le iMust. Compliments a Grip & Co.