grizzly ha scritto:nuvolarossa ha scritto:Raven, prova a cambiare il tuo punto di osservazione.
Prova a pensare che i bambini, tutti i bambini, anche quelli che noi siamo stati, decidano di venire al mondo esattamente là ed esattamente come è funzionale per imparare ciò che serve loro per evolvere.
I tuoi due cuccioli non sono stati vittime di un destino cinico e baro, e meno che mai di uno pseudodio che distribuisce sofferenze giocando a tombola con l'umanità.
Sono - SONO - Esseri Liberi.
Riconoscigli, riconosciti questa dignità!
Uff... che barba cun 'ste anime che "decidono" di tornare sul piano materiale per compiere il loro destino. Storie note e stranote. Non è un gran nuovo punto di vista. Evolvere, poi... in che? Perchè? Quando, andove? Seeeeeeee... certo tutte domande che non hanno risposta... se cerchi la trovi, se non la trovi non la cerchiiii...
Sono un 2500 anni che, come umanità, abbiamo tirato fori 'ste robe dal cilindro... E probabilmente anche prima, insomma non è rumenta scaduta... ma suma quasi lì...
Tuttavia, teniamola lì come ipotesi. Per quel che vale buttarla, tiene poco posto, magari a qualcuno serve...

Se ne fa un tempietto...

magari abusivo, poi gli danno il condono e fa pagare il biglietto per visitarlo... e ha trovato il suo daimon... oplà... cumbinasiun adatto ai tempi... e come potrebbe non essere così, d'altra parte.
Comunque gli indian... dai Veda eh parlo, avevan un fracco di rumentaio che al confronto è nù babbà... per tutti i gusti. Poi si sono degradadi pure l'oro... ah non sono più i tempi di una volta...
Ora non ricordo... forse avrò degli appunti, chissà. Ma per caso, ci sarebbe un perchè, posto che abbia senso, o meglio nell'unico senso che avrebbe il domandare, del fatto che, poniamo, centinaia di migliaia di anime abbiano scelto di crepare, che so, a Hiroshoma...? Par strano, no. Ensamble, accusì, tutte strette nel loro tragico destino. Sotto quale principio primo nacquero? E i distruttori di mondi... anche loro tragici, scelsero da anime... di far ciò...
Mah tu dici... può darsi. La cosa non mi quisquba... sarà che son millenni che critico... affabulo... può darsi.
"Ecco cosa siamo: scimmie con piattini di latta per l'elemosina. Così prevedibili, così deboli. Masturbatori. Siamo sublimi, ma la scimmia insana non ha energia per vedere. Così il cervello della bestia prevale. Non possiamo afferrare la nostra finestra di opportunità, il nostro "centimetro di chance".
Non possiamo, siamo troppo occupati a tenere la mano di mammina. A pensare come siamo meravigliosi e unici e sensibili.
Non siamo unici!
Le sceneggiature delle nostre vite sono state già scritte, da altri", disse sogghignando sinistramente.
"Lo sappiamo... ma non ce ne importa. Vaffanculo diciamo. Siamo i cinici definitivi. Porca p*****a! Questo è il modo in cui viviamo! In un rigagnolo di merda tiepida. Cosa ci hanno fatto? Questo è quello che don Juan continuava a dire. Aveva l'abitudine di domandarmi: "Com'è la carota?". "Che carota?", gli rispondevo io. "Quella che ti hanno infilato su per il culo". Ero terribilmente offeso, come poteva arrivare a tanto? "Sii loro riconoscente per non averci ancora messo una maniglia"
"Ma se possiamo scegliere, perché stiamo in quel rigagnolo" - chiese il giornalista.
"E' così calduccio, Non vogliamo abbandonarlo, noi odiamo dover dire addio. E abbiamo paura, cavolo come abbiamo paura, ventisei ore al giorno! E di cosa pensi che abbiamo paura? Di noi stessi. Cosa sarà di noi? Cosa c'è in serbo per noi? Che ci succederà?
Che egomaniaci!
Cosi orribile, ma anche cosi affascinante!"
Sorrideva come un gommoso gattone del Cheshire.
Gli ho fatto notare che la sua visione della vita mi sembrava un po' troppo aspra e lui si è messo a ridere.
"
Le scimmie ingorde hanno raggiunto la nocciolina attraverso le sbarre e non possono mollare la presa. Sono stati fatti degli studi in proposito nessuno riuscirebbe a fargli mollare la nocciolina. Terrebbero il pugno chiuso anche se gli segassi il braccio, noi moriamo stringendo la merda.
Ma perché?
Is that all there is, come diceva Miss Peggy Lee?
Non può essere, sarebbe troppo terribile.
Dobbiamo imparare a mollare la presa. Collezioniamo ricordi e li incolliamo su degli album, come biglietti per uno spettacolo di Broadway di dieci anni fa. Moriamo attaccati a souvenir. Essere uno stregone è avere energia, curiosità e fegato per lasciare le cose, per fare salti mortali nell'incognito. Tutto ciò di cui si ha bisogno sono delle ridefinizioni, regolare gli strumenti.
Dobbiamo vederci come esseri che devono morire!
Una volta che accettiamo questo fatto, i mondi si schiuderanno per noi. Ma per abbracciare questo concetto devi avere delle "Balle d'acciaio".
Da Si vive solo due volte, interviste a Carlos Castaneda