quando sbagliando una tecnica se ne scopre una nuova...

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Messaggioda selbego » mar nov 30, 2010 22:48 pm

Sabato sono andato ad arrampicare in una falesia che ha un piccolo settore alto, raggiungibile solo attraverso alcune vie del settore principale. La voglia di raggiungerlo era tanta, ma avevo un problema: avevamo solo un freno (il mio yoyo). quindi, se salivo per primo, non avevo modo di recuperare il compagno (se non col mezzo barcaiolo, da evitare a priori dal momento che la via più facile per arrivare al settore è sopra il suo grado limite).
Pensando ad una soluzione mi venne in mente il "famoso" nodo a cuore
:D
ma... come si fa il nodo a cuore :?:
:?
chiesi in giro ad altra gente che arrampicava, ma nessuno lo conosceva
vabbè, intanto arrampico su un 6a(lo devio su un'altra via per cercare una soluzione più facile, max 5c) arrivo in cima:ampio terrazzo, soste per la calata e giungo alla conclusione che ci devo arrivare.
Torno giù, appena tocco terra metto mano ai moschettoni e inizio ad armeggiare con la corda. Prova e riprova, finalmente riesco a raggiungere il risultato che speravo, la corda in un senso scorre e nell'altro si blocca. :D :D :D
ecco cosa mi era uscito
Immagine
in pratica un mezzo barcaiolo fra due moschettoni. tale sistema mi ha consentito di recuperare il secondo, anche se con una certa fatica (il peso della corda era sufficiente per bloccarlo).

solo questa sera ho scoperto che in realtà il nodo a cuore è questo
Immagine
ben diverso dal sistema da me utilizzato :? :D

domanda: la mia è stata una tecnica nuova o qualcuno la conosceva già?
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Messaggioda mb » mar nov 30, 2010 23:12 pm

Perché il mezzo barcaiolo non va bene?

Ma soprattutto, non ti fidi del mezzo barcaiolo e ti fidi di una tecnica a caso??? 8O 8O 8O
Quanto manca?
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Messaggioda selbego » mar nov 30, 2010 23:23 pm

mb ha scritto:Perché il mezzo barcaiolo non va bene?

Ma soprattutto, non ti fidi del mezzo barcaiolo e ti fidi di una tecnica a caso??? 8O 8O 8O


il mezzo barcaiolo non blocca, ho sempre paura che mi scappi di mano
questo invece ha dimostrato di bloccare... 8)
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Messaggioda mb » mar nov 30, 2010 23:38 pm

Il barcaiolo frena, basta tenerlo. Non scappa di mano, se la usi per tenere la corda e non per grattarti.

Un nodo sconosciuto non sai come si comporta in casi strani.
Non sai se tende a perdere la posizione, non sai che succede se i due moschettoni si spostano.

Non fare esperimenti strani con il socio appeso sotto.
Se si smalta sarà inutilizzabile come socio in futuro.
E sarà anche difficile trovarne altri quando uscirai di galera.
Quanto manca?
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Messaggioda selbego » mer dic 01, 2010 0:23 am

non voglio difendere in tout-court questa manovra (altrimenti non l'avrei nemmeno postata) ma, a parte il fatto che l'ho provata e riprovata a terra prima di applicarla dal vivo (= niente esperimenti strani), a parte il fatto che è un mezzo barcaiolo e lo si manovra come tale, ho trovato questo sistema abbastanza funzionale, e blocca sul serio

in ogni caso si tratta di una trovata, non voglio assolutamente dire che è un sistema garantito al 100%

però chissà, potrebbe venir utile in certe situazioni :roll: (spero di non averne più bisogno)



ah, un altra cosa, da fare solo con un moschettone per unire i due moschettoni, se si usa una corda questi tendono a girarsi
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Messaggioda lucapolu » mer dic 01, 2010 2:10 am

Quoto tutta la vita mb!!!
Come si fa a fidarsi di un nodo che non si conosce (o che magari ti ha spiegato un perfetto sconosciuto in 2 min) rispetto al più usato sistema d'assicurazione nella storia dell'alpinismo?!?!?!?!
Tutt'oggi, grazie alle prove sul campo eseguite dalla commissione tecnica del CAI, è risaputo che il mezzo barcaiolo è tra i sistemi d'assicurazione dinamici più affidabili (più di secchiello, piastrina ecc)!!! Alle pag. 346 e 351 di"Alpinismo su roccia" edito dal CAI per la collana "I manuali del CAI" sono elencati pregi e difetti di questo sistema d'assicurazione! A pag. 347 si legge a chiare lettere "il nodo mezzo barcaiolo è il freno che fornisce la massima capacità frenante in caso di caduta".
Il mezzo barcaiolo non blocca?! Mah! 8O
Aspetta che leggano questo topic i vecchi del forum... :D
Scherzi a parte: le manovre o le siconosce ALLA PERFEZIONE o le si evita! E' moooolto facile farsi del male (se non peggio)! ;)
Cmq per rispondere alla tua domanda: il nodo da te eseguito ricorda il nodo bloccante Edi o Lorenzi (pag. 122-123 di Alpinismo su roccia) ma non mi sembra di certo eseguito correttamente! Il principio è lo stesso ma non saprei dire: è una manovra con cui ho poca domestichezza ma non mi sembra proprio uguale.
Lo trovi su questa dispensa:
http://www.scuolamontanari.it/download/ ... ranchi.pdf
Se mi permetti un'ultimo consiglio: una piastrina costa 10 euri e ci fai quello che vuoi (ci apri pure le birre)! ;)
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Messaggioda Davide.DB » mer dic 01, 2010 9:47 am

Dubito sia un invenzione nuova nuova, sarà una variante del nodo EDY

http://www.scuolagraffer.it/FreniAlternativi.htm

http://vfg.cnsasa.it/storage/sdocs/RECU ... PACCIO.pdf

http://www.fuorivia.com/forum/viewtopic ... 11&t=21034


E per precisare, il nodo cuore NON si fa con le ghiere, ma solo con moschettoni semplici, la ghiera impedisce ai moschettoni di stringere bene.
<Non seguitemi, mi sono perso anch'io>
"Lo Yeti."

Letta sul paraurti di un furgone.

-Non prendere in considerazione quello che dico-
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Messaggioda Luca A. » mer dic 01, 2010 10:12 am


Il nodo a cuore era "propagandato" parecchi anni fa (fine anni 70-inizio anni 80) come bloccante unidirezionale per paranchi (= recupero in soccorso, non assicurazione), in possibile alternativa al Machard "appoggiato" al moschettone di sosta sul lato caricato della corda, tanto per capirci, e prima dell'avvento di sistemi meccanici o simil-T-block. Ricordo bene che laddove si insegnava il nodo a cuore, si raccomandava a caratteri cubitali come requisito essenziale l'uso di moschettoni anzitutto identici, e rigorosamente a forma di "trapezio isoscele". In sostanza, il fondo del moschettone deve essere il più possibile "profondo" (angolo il più possibile acuto), ovvero quanto più possibile diverso dal fondo circolare di un pera. Se no i due moschettoni girano, si sfalsano, e il nodo non blocca più. Come pure non devono esserci ghiere, che impediscono ai moschettoni di appaiarsi bene uno contro l'altro.E ricordo anche racconti di guai seri durante recuperi, dovuti all'uso di moschettoni impropri. Altro limite nei recuperi è il forte attrito di questo nodo, che nei paranchi diminuisce moltissimo il rendimento.
Limiti grossi quindi...

Tutto questo come memoria storica.
Oggi sinceramente non so se venga ancora usato/insegnato.
"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)
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Messaggioda Sbob » mer dic 01, 2010 13:11 pm

Luca A. ha scritto:Oggi sinceramente non so se venga ancora usato/insegnato.

Se non sbaglio il CAI oggi sconsiglia l'uso del nodo a cuore, proprio per i motivi elencati (vatti a fidare di una roba che se il moschettone non e' blindato a destra come fosse antani non si blocca).
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Messaggioda muretto » mer dic 01, 2010 14:57 pm

Mi permetto di dire anche io la mia, spero possa aiutare:

1. ok alla creatività e fantasia per aver trovato un modo per superare la difficoltà incontrata con il materiale a disposizione. Così fanno gli alpinisti. Sul campo il problema si supera con il materiale a disposizione, non dicendo la prossima volta portati una piastrina.
2. non ok non conoscere i nodi e i bloccanti di base, ma penso che a questo rimedierai presto. Quello che hai fatto è una via di mezzo tra un cuore e un edi.
3. il 1/2 B. andava benissimo. Se per qualche motivo ti sentivi più sicuro con un sistema autobloccante potevi inserire un moschettone (nel posto giusto, non so come fartelo vedere ora) sul 1/2 B. in recupero e quello non si girava più, cioè recuperava normalmente ma in caso di caduta del secondo non si girava perché si bloccava sul moschettone aggiunto.
Oppure sempre 1/2 B. in recupero ma aggiungi un bloccante in vita (marchard). E' un po' scomoda la gestione della corda ma se ti serviva una sicurezza aggiuntiva è il prezzo da pagare.
Se hai pochissimo materiale (moschettone e un cordino) bloccante sulla corda direttamente sulla sosta e recuperi così.
In falesia la cosa che in genere hai in abbondanza sono i rinvii. In quel caso la cosa da fare è il freno cuore, ti basta un rinvio completo e un moschettone di un secondo rinvio.
Cmq quanto sopra detto sono delle soluzioni di emergenza in mancanza di materiale. Normalmente portatevi 2 strumenti (quali vi pare) e basta.
L'alpinismo è un'attività sfiancante.
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Messaggioda il Duca » mer dic 01, 2010 16:20 pm

Scultet, il mezzobarcaiolo funziona alla grande se tieni ben vicine le corde, fidati!

Io lo farei santo e premio nobel insieme quel grand'uomo che un giorno ha avuto il culo di inventarlo. Niente di più semplice e insieme funzionale!
http://www.respirodelvento.blogspot.com

RACCONTI DI GHIACCIO E ROCCIA

"nel muoversi in montagna guardate alle capre prima che alle scimmie" crodaiolo
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Messaggioda lucapolu » mer dic 01, 2010 17:09 pm

muretto ha scritto:Mi permetto di dire anche io la mia, spero possa aiutare:

1. ok alla creatività e fantasia per aver trovato un modo per superare la difficoltà incontrata con il materiale a disposizione. Così fanno gli alpinisti. Sul campo il problema si supera con il materiale a disposizione, non dicendo la prossima volta portati una piastrina.



Qui non si parlava ne di alpinismo ne di alpinisti ma di un arrampicatore in falesia che per un non precisato motivo voleva raggiungere i secondi tiri pur non avendo con se il materiale minimo necessario e avendo una conoscenza approssimativa di alcune manovre base. Almeno questo è ciò che ho desunto dalla descrizione fornita dal diretto interessato.
Il tuo discorso (superare la difficoltà incontrata con il materiale a disposizione) è valido per una cordata in difficoltà nel bel mezzo di una parete.
Sarebbe come dire che vado in falesia ma dimentico l'imbrago e allora mi faccio con la corda un nodo in vita che a mio giudizio potrebbe funzionare adeguatamente in caso di un mio volo (o comunque alla prima moulinette). E se mi ritrovo in falesia con 4 rinvii ma per il tiro ne servono 12? Cosa faccio? Ne metto uno su 3?!
A fare cosi la gente si fa male e poi chiudono le falesie (succede più spesso di quanto si possa immaginare). Se poi proprio va male i media accuseranno la "montagna (in questo caso FALESIA) assassina". :wink:
Quindi ribadisco il concetto: vuoi fare i secondi tiri? La prossima volta ti procuri il materiale per farli e/o ti documenti sulle manovre (provandole prima di attuarle concretamente) per poter cosi godere in pieno della giornata in falesia con il socio! :wink:
DICO FORSE DELLE BELINATE?!
:D
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Messaggioda Sbob » mer dic 01, 2010 17:24 pm

muretto ha scritto:Mi permetto di dire anche io la mia, spero possa aiutare:

1. ok alla creatività e fantasia per aver trovato un modo per superare la difficoltà incontrata con il materiale a disposizione. Così fanno gli alpinisti. Sul campo il problema si supera con il materiale a disposizione, non dicendo la prossima volta portati una piastrina.

La creativita' va bene, pero' quando esiste una tecnica super affidabile, che fino a pochi anni fa veniva insegnata al CAI come la preferita per recuperare il secondo e anche per fare sicurezza al primo, non ti vai ad inventare qualcosa di nuovo.
C'e' un'altra considerazione da fare: una cosa e' arrangiarsi mettendo insieme tecniche affidabili, un'altra e' provare una tecnica completamente nuova, senza conoscere quali potrebbero essere i problemi. Analizzare i possibili modi di fallimento di un nodo non e' una cosa banale e prima di inventare qualcosa del genere dovrei essere veramente nella merda: insomma, se da una parte c'e' la certezza di schiattare in parete e dall'altra la possibilita' di cavarmela con qualcosa di nuovo ci provo, ma se la scelta e' tra rinunciare ad una salita e provare un nodo inventato con rischio di morte....


Ricordo sempre che in arrampicata e alpinismo per certi errori e sviste c'e' la pena di morte.
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Messaggioda muretto » mer dic 01, 2010 17:44 pm

muretto ha scritto:Cmq quanto sopra detto sono delle soluzioni di emergenza in mancanza di materiale. Normalmente portatevi 2 strumenti (quali vi pare) e basta.
L'alpinismo è un'attività sfiancante.
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Messaggioda n!z4th » gio dic 02, 2010 9:42 am

Il mezzo barcaiolo non blocca?! Mah!


Il mezzo barcaiolo Non blocca, non diciamo tramvate.


Che poi sia pure io perplesso nell'usare l'edi e avrei preferito usare il mezzo, è un altro discorso ma mi pare ormai ampiamente dibattuto e mi astengo con vostra buona pace. :D
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Messaggioda -frollo- » gio dic 02, 2010 9:49 am

se tieni le mani sulla corda il mezzo barcaiolo blocca...eccome se blocca....

ovvio che non è un autobloccante...per cui se molli le mani la corda scorre....
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Messaggioda Davide.DB » gio dic 02, 2010 10:35 am

-frollo- ha scritto:se tieni le mani sulla corda il mezzo barcaiolo blocca...eccome se blocca....

ovvio che non è un autobloccante...per cui se molli le mani la corda scorre....


Guarda che parli con un ingegnere (o quasi almeno di colpi di testa di NTZH4 (ma che cazz'è il codice fiscale??? 8O ))

Corerggi blocca con frena! Se no ci scriverà tutta una serie di dati e formule ostrogote che capiranno lui e qualche fisico per dimostrarci che il 1/2 frena, non blocca.. :wink:
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Messaggioda Sbob » gio dic 02, 2010 11:28 am

n!z4th ha scritto:
Il mezzo barcaiolo non blocca?! Mah!


Il mezzo barcaiolo Non blocca, non diciamo tramvate.

Va ben, non si blocca da solo, ma se non sei proprio impedito basta tenere un minimo il capo libero per frenare, soprattutto un secondo di cordata.
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