7 e 8 agosto 2010
Gabriele rimane appeso ad un chiodino a lama, dopo che il friend su cui stava staffando è saltato.
Io e Lorenzo, appesi in sosta appena sotto, non parliamo: basta uno sguardo tra noi tre per capire che la tensione è comune.
Il Bòral di Besàuzega, qualche centinaio di metri sotto, appare più cupo e profondo di qualche ora prima...
Il primo riparte dopo un attimo di pausa, respira affannato, il tempo è cristallizzato.
Ecco che si inventa un passo su cliff, esce dallo strapiombo, piazza una buona protezione.
Urla di gioia, di sollievo, di soddisfazione riecheggiano tra le Pale di san Lucano: è fatta!
Ora possiamo bivaccare lasciandoci alle spalle il tratto più impegnativo ed i brividi che comporta.
All'alba del secondo giorno un mare di nubi basse copre le valli, lasciando emergere solo le punte più alte e facendole apparire come navigli infiammati.
L'animo è ora sereno di fronte a questa visione ovattata e mi pare strano che solo una notte ci separi dalle difficoltà superate per salire i primi due terzi della muraglia...
Penso: "E' solo ieri che abbiamo pestato la neve nel Bòral e che ci siamo appesi all'erba dello zoccolo!?
E' solo ieri che siam passati tra lunghezze di roccia compattissima, per poi trovarci subito dopo a fare gli equilibristi sul marcio!?
E' solo ieri che abbiamo gioito trovando i quattro chiodi lasciati dagli apritori, che abbiamo provato piacere nell'arrampicare e soddisfazione nel trovare la linea?"
...mi pare strano, ma così è. Intanto ci sgranocchiamo del cioccolato: la nostra colazione.
Mentre il cielo decide di dar fondo a tutta la sua fantasia cromatica, intorpiditi, puntiamo all'ampio diedro che conduce ai prati sommitali:
superiamo con una lunghezza stupenda il pilastrino incastonato al suo vertice, per poi attraversare la faccia destra del diedro stesso e raggiungere un terrazzino.
In breve con due lunghezze, possiamo depositare sui mughi gli zainoni che a turno indossavamo:
la stanchezza è seconda solo alla felicità che i nostri sguardi non riescono a tradire!
Nei pressi del bivacco Bedin, al cospetto dell'Agnèr, ci sdraiamo sul prato...
La cordata ha funzionato perfettamente, in tre ce l?abbiamo fatta, insieme: spettacolo!
E' una tentazione irresistibile passar per dove siam passati per chi, come noi, abbia una gran voglia di misurare sé stesso all?interno di grandi incognite,
ma che sopratutto desideri assaporare la parete isolata e l'ambiente selvaggio, vivere dei momenti di un?intensità sconvolgente,
ma anche per chiunque voglia andare controcorrente e che voglia riscoprire tesori nascosti e dimenticati.
E' una tentazione irresistibile salire, così come dice De Biasio, uno dei "capolavori di intuito ed arditezza di Ivo Ferrari":
la via "Per l'Ultimo Zar" sul Pilastro Titan, alla Prima Pala di san Lucano è davvero? irresistibile!
E? un peccato che nessuno (?) l?abbia più ripetuta dal giorno dell?apertura tredici anni fa, prima di noi.
Ettore