
Che palle. sta venendo a noia anche a una come me che ha sempre fatto un uso smisurato dell?azzero! Qualche passaggio in libera, che so, magari dal letto al bagno senza resting intermedi, vorrei pure riuscire a farlo, così giusto per variare un pò!
E in effetti oggi però mi sento un po? meglio tanto che riesco ad arrivare in cucina e prepararmi il caffè senza strisciare lungo i muri. C?è di che esserne contenti. Invece

per quel strano movimento asincrono sul quale di tanto in tanto l?anima si muove questo fatto mi fa scoppiare a piangere. Ma guarda te se devo essere contenta di riuscire ad arrivare dritta in cucina, penso, mentre una parte di me è molto fiera del risultato guadagnato. Se solo riuscissi a mettere d?accordo i miei pensieri con le mie emozioni starei già un bel passo avanti.
Quattro giorni fa ho iniziato a prendere dei farmaci molto potenti per tenere sotto controllo un virus che ormai stava spadroneggiando alla grande nel mio corpo.
Il medico mi aveva avvisato che nel periodo di adattamento avrei avuto vari disturbi, principalmente legati all?equilibrio e al senso di vertigini, e poi nausea, mal di stomaco e via discorrendo?.
Vabbè che sarà mai avevo pensato. Mi ero sbagliata alla grande.
Dalla sera, momento in cui prendo il farmaco, al pomeriggio del giorno dopo mi muovo come un ubriaca, ignorando completamente tutti i progressi che la razza umana ha fatto per conquistare la posizione eretta . Quando poi riesco a ristabilire ordine nel mio equilibrio allora immediatamente comincia il mal di stomaco che, pure lui, mi fa stare ripiegata su me stessa . Insomma: sono tornata alla base della scala dell?evoluzione della specie umana.
È proprio il caso di dire: Ricomincio da zero o forse ricomincio d?azzero?
Scrivo queste cose con un po? di ritrosia e anche un po? di vergogna perché mi rendo conto che sono sempre la solita che parla parla parla?. Ma sono fatta così, questo non è ancora cambiato, neanche sotto l?effetto di questi pasticconi.
In questi giorni mi capita spesso di pensare a quanto scritto da Davide62 qualche tempo fa, alla forza che ha tirato fuori in quel momento, lui, sua figlia, sua moglie.
Allora mi dico ?Ci sono cose ben peggiori nella vita, a confronto il tuo momento è una bazzecola! allora dai adesso la cerco pure io quella forza: magari da qualche parte ce l?ho?.
Perché invece la realtà è che sono spaventata a morte e anche stanca, e non nego che più che azzerare mi viene voglia di fare resting e gridare a un ipotetico qualcuno ?calaaaa? sperando con tutta me stessa che mi ascolti alla svelta.
Mi spaventa tutto ma soprattutto mi spaventa non sapere quale sarà l?evoluzione che questa terapia a vita avrà sul mio quotidiano.
Dove mi porterà?
Quale sarà, finito il periodo di adattamento la mia ?normalità??
Ci si abitua talmente tanto bene ai cambiamenti che alla fine ci si dimentica anche di quello che si era e non si lotta abbastanza per superare quelli che sembrano limiti invalicabili.
Se da una parte questo è un bene perché porta all?adattamento da una parte può essere un male perché non aiuta a reagire?.
È una questione di equilibrio, anche qui: mai come adesso che non ce l?ho né dentro né fuori né intorno mi sembra che tutto passi per questa parola E Q U I L I B R I O.
Stamattina pensavo a questo mentre facevo il mio caffè, orgogliosa e al contempo demoralizzata di questa mia ultima performance. Quattro giorni fa stavo studiando una via in falesia e giocavo con l?equilibrio per arrivare in catena, ieri strisciavo sul muro per arrivare al bagno? non voglio che il mio orizzonte si limiti al percorrere il tratto di strada fino al bar senza aver bisogno di azzerare sulla panchina. Però se guardo troppo in là annego in questo presente che si è inghiottito tutto il mio passato al quale era legato il mio futuro?. Aiuto.
Ferma Loretta. Tempo. Respiro. Un passo alla volta. Un movimento alla volta e si va avanti. la tua meta non cambia. La tua meta è la vetta.
non dimenticare che la strada per la vetta è fatta di passi.
Bevi il tuo caffè e non lo sottovalutare.
Domani sarà il quinto giorno.