Morire in soccorso.

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda margnac » dom dic 27, 2009 20:03 pm

Evito di addentrarmi(per esperiennza) nel terreno scivoloso dei perchè e dei percome,in questo tristissimo momento ,da Lombardo un pensiero e una preghiera per i colleghi Trentini morti in Val Lasties :cry:
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Re: Morire soccorso

Messaggioda mb » dom dic 27, 2009 20:24 pm

bebe ha scritto:ben sapevano che alle ore 19 il rischio di scariche è il minore di tutto l'arco della giornata.
? se intendi per la temperatura, il rischio minore si ha di prima mattina, prima che il sole inizi a saldare. O intendi qualcos'altro? Le valanghe, quando la neve è particolarmente instabile, si possono staccare in qualsiasi momento - così è successo per tutti e sei. Tutti sapevano a che rischio andavano incontro...

un pensiero per tutti, in particolare per chi ha affrontato certi rischi per cercare di portare soccorso ad altri alpinisti. Un abbraccio forte a chi gli era vicino...
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Messaggioda al » dom dic 27, 2009 21:00 pm

A parte il cordoglio personale per i morti e le condoglianze ai famigliari, dai quali sempre vengono le parole più comprensive e meno "moralisitiche", su tutta questa vicenda pesano come macigni le parole di bertolaso.
"basta morti a causa di sprovveduti"
Giusto.
Ma un soccorritore non può e non deve essere uno sprovveduto.
Io non so come è organizzato il soccorso alpino.
Ci sono "responsabili" in grado di valutare la capacità/possibilità di portare un soccorso efficace da parte degli uomini che compongono una squadra di soccorso?
Perchè il pericolo 4 per le valanghe o è una cosa reale, che vale per tutti, o è uno spauracchio per "sprovveduti".
Allora o il soccorso alpino è una fucina di eroi o è un corpo di persone preparate ad affrontare rischi commisurati alle loro capacità.
Certo, la generosità dei soccorritori è una molla del loro agire, generosità che si manifesta anche solo nel fatto di far parte di un corpo di soccorritori. Però quando si assumono rischi che vanno al di la dell'accettaible ecco che un soccorritore diventa uno "sprovveduto", o meglio, uno come colui che va a salvare, cioè uno che si affida alla provvidenza, perchè sa che solo il caso e una buona dose di fortuna può condurre a buon esito la sua azione.
Bertolaso deve ringraziare gli "sprovveduti" che fanno parte del soccorso alpino, uomini che rischiano la loro vita per amore dellla vita degli altri, o più in generale per amore della vita, come "paradossalmente" fanno tutti gli alpinisti.
Quest'ultimo fatto è difficile da capire da parte dei burocrati, più facile per chi è parente o amico di chi va in montagna: la vita per un alpinista è la montagna, e tutti sanno cosa significa.
al
 
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Messaggioda mb » dom dic 27, 2009 21:06 pm

al ha scritto:Quest'ultimo fatto è difficile da capire da parte dei burocrati, più facile per chi è parente o amico di chi va in montagna


Non solo da parte dei burocrati, un po' per tutti... spesso è difficile da capire anche per chi va in montagna...
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Messaggioda Lub66 » dom dic 27, 2009 21:57 pm

Una notizia tristissima, un abbraccio alle famiglie
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Messaggioda BRUNOZOE » dom dic 27, 2009 22:11 pm

.......x AL: guarda che Bertolaso sicuramente si riferiva ai 2 ragazzi travolti,quando parlava di sprovveduti,non certo ai soccoritori....io la vedo cosi',talmente evidente........l'altro giorno davano rischio valanghe 3/4......quando e' cosi' si dovrebbe stare a casa......
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Messaggioda alemaiale » dom dic 27, 2009 22:25 pm

Un saluto ed un pensiero ai 4 colleghi.
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Messaggioda Jack78 » dom dic 27, 2009 22:39 pm

BRUNOZOE ha scritto:.......x AL: guarda che Bertolaso sicuramente si riferiva ai 2 ragazzi travolti,quando parlava di sprovveduti,non certo ai soccoritori....io la vedo cosi',talmente evidente........l'altro giorno davano rischio valanghe 3/4......quando e' cosi' si dovrebbe stare a casa......


Che Bertolaso intendesse loro era fuori dubbio... però Al poneva "la polemica" sul fatto che bisognasse andare o meno.
Purtroppo chi fà soccorso spesso accetta dei pericoli superiori. Purtroppo succede che i tempi sempre tirati, la foga di essere utili, il voler dare una mano in situazioni difficili (dove il tempo che trascorre è un nemico evidente) spesso rendono la mente non completamente lucida e fredda.
Scommetto che tutti i colleghi che hanno partecipato a soccorsi si son trovati in situazioni che volontariamente si sarebbero evitate :(
Però c'è più di una persona che per questa dote altruista dei volontari del soccorso è ancor qui a poterlo raccontare!


Non mi sembra il momento di fare degli esempi ma purtroppo si vedono dei recuperi in piena notte dove il 90% delle persone che si ritengono alpiniste non andrebbero nemmeno in pieno giorno con l'aiuto di una guida!!! Onore a chi è talmente professionista (volontario o meno che esso sia) da rischiare in prima persona per cercare di salvare gli altri!
Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli.
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Messaggioda Kinobi » dom dic 27, 2009 23:21 pm

Ciao,

non sono stato sul Manaslù, ma so perfettamente dove si trova.
Ho fatto un centinaio di cascate, e ho fatto il soccorritore (Vigile del Fuoco).
La Val Lasties è tracciata sempre, anche con pericolo 5. Il che fa riflettere se sia corretto che sia sempre tracciata. Perchè ci sono giorni quando NON dovrebbe essere tracciata.
Più di una volta ho pregato che non mi arrivasse tutto in testa. Ma non sono mai partito sapendo che era possibile che mi arrivasse tutto in testa.

Quando suona l'allarme, un soccorritore esce a va a soccorrere. Non ho mai visto tirarsi indietro nessuno, nemmeno quando si doveva farlo. E questo è un serio problema, che i soccorritori vanno a soccorrere sempre.

Ovviamente io non c'ero in quel posto, e mai ci sarei stato visto il pericolo 4. Mentre quei ragazzi morivano, disquisivo con un altro arrampicatore in falesia che si era rifutato di prestare un casco ad un pirla che Sabato voleva andare a fare cascate con uno "che non conosceva".

Ogni uno è libero di fare ciò che vuole: il soccorso non lo ha nemmeno chiamato chi si voleva far soccorrere, bensì chi era in pena per loro...
In occasioni come queste, ci si domanda perchè con un pericolo 4, sei persone muoiano.
Perchè io non so che cascata facessero, ma non penso sia stata una prima salita spaziale che PROPRIO si doveva fare.

Impariamo a rinunciare. Perchè se ci si trova nella merda, chi viene a tirarti fuori, non rinuncia mai. E ci va pure lui nella merda.
Ciao,
E
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Messaggioda Vigorone » dom dic 27, 2009 23:24 pm

Kinobi ha scritto:Impariamo a rinunciare. Perchè se ci si trova nella merda, chi viene a tirarti fuori, non rinuncia mai. E ci va pure lui nella merda



E' significativo che proprio stasera in televisione due dei piu' grandi alpinisti della Storia abbiano parlato tra le tante cose anche dell'importanza della rinuncia.

Un pensiero a chi e' morto e a chi resta.
Un grazie a chi va a soccorrere.
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
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Messaggioda Raven » dom dic 27, 2009 23:29 pm

un silenzioso, triste rispetto .
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Messaggioda generazione tepa sport » dom dic 27, 2009 23:50 pm

profondo cordoglio e tristezza per queste sei persone....

certo è facile sedersi davanti al pc e sentenziare le ns. solite minchiate ma
questa volta con grado di pericolo 3/4 non era proprio il caso di mandare dei soccorritori...alle 8 di sera, giu' per quella valle....Caro Bertolaso

E' ora di dare delle regole di ingaggio, per il CNSAS, precise e chiare, anche se difficili da accettare, per salvaguardare la Vita dei ns. Soccorritori...altrimenti siamo sempre qui a piangere
Ultima modifica di generazione tepa sport il lun dic 28, 2009 0:36 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Picchio » lun dic 28, 2009 0:08 am

Kinobi ha scritto:Ogni uno è libero di fare ciò che vuole: il soccorso non lo ha nemmeno chiamato chi si voleva far soccorrere, bensì chi era in pena per loro...
In occasioni come queste, ci si domanda perchè con un pericolo 4, sei persone muoiano.
Perchè io non so che cascata facessero, ma non penso sia stata una prima salita spaziale che PROPRIO si doveva fare.

Io non sono d'accordo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole.

Quel che secca poi è che non abbiamo imparato niente dalla storia della montagna, che pure è piena di grandi tragedie, ma anche per fortuna di grandi rinunce.

Per questo mi vien da pensare, se qualcuno è così ottuso o incosciente o semplicemente inconsapevole del rischio che va a correre, almeno cerchiamo di non peggiorare la conta delle vittime; io sono contrario alla pena di morte perchè, se vi è stato un omicidio o un pluriomicidio, la morte dell'assassino non serve a nulla, allora alla stessa maniera sono portato a pensare che, se qualcuno va ficcarsi autonomamente e consapevolmente nei casini, non è normale che altri, benchè superesperti e professionalissimi, debbano ficcarsi negli stessi casini consapevolmente ma non per propria scelta.
Il che non significa non prestare soccorso, ma quantomeno introdurre delle novità nell'erogazione dei servizi del soccorso. Io non conosco i procotolli che vengono attivati in queste circostanze, però mi riesce di pensare che qualche cosa nel complesso non funziona, se le vittime sono 6 di cui 4 soccorritori.

Mi dispiace fare la figura dello sciacallo oppure chiamatelo come vi pare, però benchè possano sembrare parole forti, queste esprimono semplicemente la mia personalissima opinione e sarò ben felice che possa essere confutata, significa che avrò elementi per cambiarla. Anzi io credo che di queste cose si debba parlare, specialmente in un forum specialistico come il nostro dove scrivono anche persone molto competenti. Altrimenti ogni volta che accadono eventi di questo tipo si finisce sempre per ritornare sugli stessi argomenti, i quali finiscono per rimanere senza risposta.

Di certo, visto che sono pochi a capire dove finisce la propria libertà e dove comincia quella degli altri, sarebbe ora di istituire dei divieti quando vi sono dei rischi condivisibilmente elevati, un po' come quando al mare viene esposta la bandiera rossa. Non mi sembra che attualmente vi sia alcuna forma di divieto, se è vero che la val Lasties è tracciata anche quando il pericolo è elevato.
Se non si comincia, si continueranno a piangere vittime e fare polemiche.
Sabato scorso quando qui in Emilia ha nevicato io mi sono messo in strada con le catene montate e ho potuto circolare senza troppi rischi, eppure la maggior parte dei veicoli che ho incrociato le catene non ce le aveva. Allora significa che davvero è inutile diffondere le previsioni meteo e diramare appelli alla prudenza e al rispetto della legge. Forse bisogna essere un po' più cattivi.
"Ma che dici ,allora perchè non vietare i ciclisti i motociclisti gli automobbilisti gli ecsursionisti i camioni e più ne più ne metta , col quelli l'ambulanza viene pure e la paghi pure"
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Messaggioda L'avvoltoio » lun dic 28, 2009 0:24 am

Io non credo che la strada da percorrere sia quella dei divieti bensi quella di modificare il protocollo di intervento a tutela dei soccorritori perchè:

a. se qualcuno infrange il divieto e poi chiama il soccorso questo è probabile che intervenga

b. non sarebbe possibile far rispettare il divieto
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Messaggioda Picchio » lun dic 28, 2009 0:32 am

L'avvoltoio ha scritto:Io non credo che la strada da percorrere sia quella dei divieti bensi quella di modificare il protocollo di intervento a tutela dei soccorritori perchè:

a. se qualcuno infrange il divieto e poi chiama il soccorso questo è probabile che intervenga

b. non sarebbe possibile far rispettare il divieto

Se contestualmente alla revisione dei protocolli di intervento si istituisce una forma di maggior controllo delle attività in montagna è lecito attendersi qualche buon risultato.
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Messaggioda brando » lun dic 28, 2009 1:09 am

Picchio ha scritto:
L'avvoltoio ha scritto:Io non credo che la strada da percorrere sia quella dei divieti bensi quella di modificare il protocollo di intervento a tutela dei soccorritori perchè:

a. se qualcuno infrange il divieto e poi chiama il soccorso questo è probabile che intervenga

b. non sarebbe possibile far rispettare il divieto

Se contestualmente alla revisione dei protocolli di intervento si istituisce una forma di maggior controllo delle attività in montagna è lecito attendersi qualche buon risultato.

un pò (poco) ci conosciamo, quindi posso dire quello che penso... mal che vada sai che faccia ho

io non condivido assolutamente quest'idea dei divieti, perchè per me la montagna è libertà prima di tutto
quello che bisogna chiarire è dove finisce la libertà di uno ed inizia quella degli altri

ossia: finchè sono io che rischio son affari miei, ma se altra gente poi rischia per venirmi a prendere allora ho una responsabilità nei loro confronti (oltre di chi mi aspetta a casa)

quindi bisognerebbe rivedere i protocolli del soccorso (che non ho idea di quali siano) e contestualmente rendere note tali procedure e i loro limiti di attuazione (ossia quando "si và" e quando "non si và" a recuperare)





espressa quest'opinione, non posso che associarmi nel cordoglio per questi ragazzi (TUTTI)
A volte in montagna l'unica soluzione sono la preghiera o la bestemmia... stessa roba suppergiù

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Messaggioda mordred » lun dic 28, 2009 1:15 am

Kinobi ha scritto:Ciao,

non sono stato sul Manaslù, ma so perfettamente dove si trova.
Ho fatto un centinaio di cascate, e ho fatto il soccorritore (Vigile del Fuoco).
La Val Lasties è tracciata sempre, anche con pericolo 5. Il che fa riflettere se sia corretto che sia sempre tracciata. Perchè ci sono giorni quando NON dovrebbe essere tracciata.
Più di una volta ho pregato che non mi arrivasse tutto in testa. Ma non sono mai partito sapendo che era possibile che mi arrivasse tutto in testa.

Quando suona l'allarme, un soccorritore esce a va a soccorrere. Non ho mai visto tirarsi indietro nessuno, nemmeno quando si doveva farlo. E questo è un serio problema, che i soccorritori vanno a soccorrere sempre.

Ovviamente io non c'ero in quel posto, e mai ci sarei stato visto il pericolo 4. Mentre quei ragazzi morivano, disquisivo con un altro arrampicatore in falesia che si era rifutato di prestare un casco ad un pirla che Sabato voleva andare a fare cascate con uno "che non conosceva".

Ogni uno è libero di fare ciò che vuole: il soccorso non lo ha nemmeno chiamato chi si voleva far soccorrere, bensì chi era in pena per loro...
In occasioni come queste, ci si domanda perchè con un pericolo 4, sei persone muoiano.
Perchè io non so che cascata facessero, ma non penso sia stata una prima salita spaziale che PROPRIO si doveva fare.

Impariamo a rinunciare. Perchè se ci si trova nella merda, chi viene a tirarti fuori, non rinuncia mai. E ci va pure lui nella merda.
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Messaggioda Valerio79 » lun dic 28, 2009 1:30 am

Premetto che non ho nulla contro Bertolaso, anzi....
Le dure parole dette ai media, non fanno altro che aumentare il dolore che stanno provando le famiglie dei due alpinisti, sembra si voglia far ricadere tutte le colpe solo su di loro, questo non lo trovo giusto.
In'oltre Bertolaso, si ricordi che nel soccorso in generale, esistono precise regole di sicurezza e valutazione dei rischi per salvaguardare i soccorritori stessi, molti soccorsi spesso vengono rimandati di uno o più giorni, chiaramente a discapito delle vittime iniziali.
Se sbaglio, qualcuno più esperto di mè potrà correggiermi.
Con massimo rispetto, rinnovo le mie condoglianze a tutte le famiglie toccate dalla tragedia, così come ai loro amici e colleghi.
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Messaggioda Jo3 » lun dic 28, 2009 8:46 am

al ha scritto:A parte il cordoglio personale per i morti e le condoglianze ai famigliari, dai quali sempre vengono le parole più comprensive e meno "moralisitiche", su tutta questa vicenda pesano come macigni le parole di bertolaso.
"basta morti a causa di sprovveduti"
Giusto.
Ma un soccorritore non può e non deve essere uno sprovveduto.
Io non so come è organizzato il soccorso alpino.
Ci sono "responsabili" in grado di valutare la capacità/possibilità di portare un soccorso efficace da parte degli uomini che compongono una squadra di soccorso?
Perchè il pericolo 4 per le valanghe o è una cosa reale, che vale per tutti, o è uno spauracchio per "sprovveduti".
Allora o il soccorso alpino è una fucina di eroi o è un corpo di persone preparate ad affrontare rischi commisurati alle loro capacità.
Certo, la generosità dei soccorritori è una molla del loro agire, generosità che si manifesta anche solo nel fatto di far parte di un corpo di soccorritori. Però quando si assumono rischi che vanno al di la dell'accettaible ecco che un soccorritore diventa uno "sprovveduto", o meglio, uno come colui che va a salvare, cioè uno che si affida alla provvidenza, perchè sa che solo il caso e una buona dose di fortuna può condurre a buon esito la sua azione.
Bertolaso deve ringraziare gli "sprovveduti" che fanno parte del soccorso alpino, uomini che rischiano la loro vita per amore dellla vita degli altri, o più in generale per amore della vita, come "paradossalmente" fanno tutti gli alpinisti.
Quest'ultimo fatto è difficile da capire da parte dei burocrati, più facile per chi è parente o amico di chi va in montagna: la vita per un alpinista è la montagna, e tutti sanno cosa significa.



Attento : ho gia commesso io l'errore che stai facendo piu di due anni fa. e l'ho pagato caro.

Se accetti un consiglio, per ora, ci sono ancora delle ferite aperte : tralasciamo per molto dopo il percome e il perche'.

Detto questo, mi associo al cordoglio dei familiari delle vittime.
Ultima modifica di Jo3 il lun dic 28, 2009 8:58 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Jo3 » lun dic 28, 2009 8:55 am

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