Se la corda fa paura...

Messaggioda Vigorone » mer nov 18, 2009 23:16 pm

AppenninistaVagante ha scritto:Credo che in un periodo nel quale si scala poco o per niente sia normale sentire un pò di disagio...
Stare più possibile su roccia,insieme a qualche volo calcolato per riacquistare fiducia nei materiali penso aiuti molto :wink:

Vigorone ha scritto:brandooo.. oh brando...
il mio "fatti vivo" era per caiogiulio

a te rispondevo :twisted: :twisted: che ormai mi hai sgamato come sempreincercadisoci

comunque ora sento il capo e ti rispondo!!!

brando ha scritto:
Vigorone ha scritto:...(grazie brando che mi ha messo in piazza :twisted: :twisted: 8O ) fatti vivo che magari una volta ci scappano due tirelli (visto che adesso vai sul 4+ 5+...)

ma scusa, fatti vivo te, io ti ho scritto 2 volte (ok, per altro...) ma tu manco rispondi :?

cmq io ho lezione i primi 3 gg della settimana, il resto è discutibile... più i serali 8)



facciamo una cosa a 3? :oops:

:mrgreen:


http://www.youtube.com/watch?v=zwpjBxDzqr0


facciamo facciamo...

ma alla fine quando come dove arrivi?
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Messaggioda Vigorone » mer nov 18, 2009 23:20 pm

o facciamo anche a 4!
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Messaggioda brando » gio nov 19, 2009 0:08 am

si ma io mica sono abruzzese! (non me ne volere Appennin... :wink: )
A volte in montagna l'unica soluzione sono la preghiera o la bestemmia... stessa roba suppergiù

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Messaggioda brando » gio nov 19, 2009 0:09 am

Vigorone ha scritto:o facciamo anche a 4!

si può :D
A volte in montagna l'unica soluzione sono la preghiera o la bestemmia... stessa roba suppergiù

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Messaggioda CaioGiulioCesare » gio nov 19, 2009 0:25 am

brando ha scritto:si ma io mica sono abruzzese! (non me ne volere Appennin... :wink: )


Te no...io si!!!
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Messaggioda brando » gio nov 19, 2009 0:57 am

CaioGiulioCesare ha scritto:
brando ha scritto:si ma io mica sono abruzzese! (non me ne volere Appennin... :wink: )


Te no...io si!!!

e manco piemontese... sono friulano (anzi per far contenti i friulani DOC diciamo che sono goriziano, quindi della venezia-giulia :roll: )
A volte in montagna l'unica soluzione sono la preghiera o la bestemmia... stessa roba suppergiù

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Messaggioda AppenninistaVagante » gio nov 19, 2009 18:33 pm

Vigorone ha scritto:facciamo facciamo...

ma alla fine quando come dove arrivi?


Dovrei arrivare domenica sera,in macchina.
Un mio amico mi ha trovato una stanza provvisoria (x dicembre) in via Parma-zona Aurora...


brando ha scritto:si ma io mica sono abruzzese! (non me ne volere Appennin... Wink )


Ci mancherebbe... :D


CaioGiulioCesare ha scritto:Te no...io si!!!


8O Davvero??! di dove?
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Messaggioda CaioGiulioCesare » gio nov 19, 2009 18:48 pm

AppenninistaVagante ha scritto:

CaioGiulioCesare ha scritto:Te no...io si!!!


8O Davvero??! di dove?


Vero vero...Marsicano Puro..(Avezzano...con vista sul Velino!)
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Messaggioda AppenninistaVagante » gio nov 19, 2009 19:20 pm

bene bene...

sarà un piacere conoscerti paesà :wink:
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Messaggioda EvaK » ven nov 20, 2009 13:27 pm

A me è capitato circa un anno fa: 2 voli in settimane consecutive su vie in montagna (per fortuna senza conseguenze: un volo su spit a Rogno e uno ad Arco su una sosta).
Per 6 mesi non sono più riuscita a scalare da prima, anche su gradi facili mi tremavano le gambe e tornavo indietro, anche e ancora di più in falesia.
A me scalare da seconda non piace, lo faccio se provo un tiro, se lo reputo al limite o sopra, ma sul mio grado mi piace andare da prima. Ero frustrata, ci rimanevo male ogni volta.
Poi è successo che sono andata a Schievenin in primavera, il posto mi è piaciuto subito, e quando Daniele scendendo da un tiro mi ha dato in mano la corda.... è ricominciata la risalita. Ho per magia ritrovato la concentrazione mentale giusta per andare: prima solo su gradi sotto il mio limite e poco alla volta a provare qualcosa in più.
Il blocco mentale era sciolto, e ora (dopo un volo un mese fa su strapiombo ma che mi ah fatto arrivare a 30 cm da terra) se ne rimane al suo posto, ho continuato come se nulla fosse a scalare da prima senza patemi, e cercando anche di "provare" i tiri che tempo fa avrei fatto solo da seconda.
E' una brutta bestia il blocco.... nel mio caso più insistevo, mi frustravo e resetavo male, più lui era lì; poi se ne è andato quando neanche ci pensavo e mi sono trovata nel posto giusto.

Ti consiglio di rilassarti, non ci pensare e non ti accanire. E scala con continuità SU ROCCIA. Ogni tanto prova da primo qualche tiro bello e facile, qualcosa che ti piace e lo vedi lì che ti chiama. Porta pazienza (tanta) e non farti troppe paranoie, vedrai che il tempo aggiusta tutto.
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Messaggioda CaioGiulioCesare » sab nov 21, 2009 15:13 pm

L'ho fatto anche io un volo...3 rinvii passati su strabiombo in artificiale..son caduto mentre cercavo di rinviare il 4° avevo 2 metri di corda libera ed ero a 4 metri da terra...Contando il salto del mio compagno,quando ho riaperto gli occhi, mi son trovato a 40 centrimetri da terra seduto nell'imbrago.
Quando la mano s'è aperta e la corda non era passata ho pensato "Tocco terra..."

Per un po' niente più "strapiombo time" con corda...

Però m'era passata la paura...
Boh...passerà....in qualche modo passerà!!
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Messaggioda ncianca » sab nov 21, 2009 17:43 pm

La paura di cadere e' argomento di grande discussione tra noi animali da citta' e palestra che raramente vediamo la roccia. La paura di cadere e' infatti la punta di un iceberg fatto di pericolosi blocchi mentali.

Innanzitutto quasi tutti hanno paura di cadere in modo piu' o meno ciclico. Il tutto sta nel saper controllare la propria paura. Un buon metodo per acquisire questo controllo e' cadere.

Piano piano fare dei voli sempre piu' lunghi fino a saper gestire in modo controllato lo scenario peggiore: cadere con la corda in mano mentre si sta per rinviare. Non e' ovviamente facile e non e' una cosa che puoi fare una volta e poi basta. Ci vuole tempo, perseveranza e pazienza. Le prime volte e' peggio che entrare in una piscina gelata. Conti fino a 3 almeno 3 mila volte e non ne vuoi sapere di lasciarti andare.

La cosa positiva e' che fatto il primo passo e' poi tutto in discesa. Inizierai a ripetere lo stesso piccolo volo da pochi cm senza problemi per poi salire pian piano a mezzo metro, un metro, un metro e mezzo e arriverai al rinvio successivo a 2-3 metri sopra l'ultima protezione e a lanciarti in totale controllo molto prima di quello che credi.

Ha anche ragione chi dice che l'arrampicata outdoor accentua questa paura e quindi se ne hai la possibilita' arrampica su roccia il piu' possibile e fai lo stesso esercizio anche in falesia.

Cerca vie adatte, partendo dagli strapiombi fino ad arrivare alle placche. Cadere nel vuoto e' molto piu' facile (e sicuro) che cadere su placche.

Questo esercizio ha anche l'effetto benefico di insegnare a chi fa sicura a prendere una caduta. E' importante non dare strattoni e frenare la caduta in modo controllato senza bloccare. Il gri-gri e' pessimo per prendere una caduta (e' invece ottimo per assicurare uno scalatore che lavora una via o per il top rope). Usa un "secchiello" se puoi.

Qui c'e' un interessante post di Dave McLeod che condivido in pieno: http://onlineclimbingcoach.blogspot.com ... lling.html

Ciao e enjoy your flights!
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Messaggioda gug » dom nov 22, 2009 16:29 pm

E' vero che volare di proposito può aiutare a gestire la paura, ma occorre farlo su passaggi al limite: bisognerebbe salire sopra il chiodo su una via al limite fino ad arrivare al punto in cui non si riesce più a trovare soluzioni per continuare o per rinviare e da lì avvertire il compagno e volare. In pratica occorre mettersi di proposito in situazioni in cui il volo è l'unica alternativa e obbligarsi a non cercare di fare passi indietro per accorciare il volo o prendere la corda: se si vola in passaggi dove ci si tiene benissimo per me non si supera la paura del volo.
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Messaggioda cristiano_bonetti » mar nov 24, 2009 0:55 am

Il volo è sempre un momento traumatico, io non condivido l'idea di provarne un tot numero in strapiombo, in placca, prima corti poi lunghi ? anche ad essere bravi ed abituati a cadere ci vuole un niente a distorcersi una caviglia o prendere una ginocchiata ?

Io sono dell'idea che se uno ha paura di cadere semplicemente non deve cadere, il problema non sta nel volo in se, ma sicuramente la paura lo limiterà fortemente nel gesto dell'arrampicata, per cui tremerà, sarà legnoso, acciaierà le braccia e tenderà a correre tra un rinvio e l'altro senza usare i piedi ? in sintesi NON arrampicherà ma cercherà di 'sopravvivere' alle sue paure ?

In questi casi è preferibile andare con la corda dall'alto o, meglio ancora, da primi, fermandosi ad ogni rinvio, riposare e rilassarsi e poi partire fino al successivo ?

Poi a forza di scalare il giorno in cui andare tranquilli verrà da solo, non si deve forzare la mano ? io ho lottato a lungo contro il volo, non ne volevo sapere ? ho superato la paura con la prima via in strapiombo che ho lavorato, dove sotto c'era il vuoto e ho capito che non c'era pericolo ...

Con l'esperienza poi su ogni via, soprattutto se la si lavora, si sa esattamente dove e come si può cadere, e già prima di partire si deve concordare con l'assicuratore la strategia, ovvero fino a che rinvio tener corto per non arrivare in terra, dove aspettarsi il volo, dove tenere più lasco perché serve corda velocemente o è meglio volare lunghi ?

Il rapporto di fiducia con l'assicuratore è importantissimo, in questo modo si scala molto più tranquilli e si può andare veramente al limite senza pensieri ?

Per quanto detto da EvaK, io in montagna il volo lo chiamo incidente, magari senza conseguenze, ma di incidente si tratta ? è tutto un altro discorso ...
Ogni volta che parli di un grado che non fai prima devi fare almeno 100 trazioni ...
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Messaggioda meki » mar nov 24, 2009 13:30 pm

Vigorone ha scritto:- una prima soluzione banale (che mi ricorda una vecchia barzelletta ebraica) è quella di fare solo boulder. ho un amico (forumista) che dice che con la corda si e' sempre trovato male e fa cosi'.


presente, proprio così. un anomalo cagone blocchista!
ma chissà un giorno, quando non avrò + niente da perdere, comincierò a volare...
come dice patrick, pian pianino, tutto si impara. Ma non sono da lavorare vie, stare appeso per capire, ... vuoto ... per ora lasciatemi il mio blocco :wink:
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Messaggioda Vigorone » mar nov 24, 2009 13:55 pm

meki ha scritto:
Vigorone ha scritto:- una prima soluzione banale (che mi ricorda una vecchia barzelletta ebraica) è quella di fare solo boulder. ho un amico (forumista) che dice che con la corda si e' sempre trovato male e fa cosi'.


presente, proprio così. un anomalo cagone blocchista!
ma chissà un giorno, quando non avrò + niente da perdere, comincierò a volare...
come dice patrick, pian pianino, tutto si impara. Ma non sono da lavorare vie, stare appeso per capire, ... vuoto ... per ora lasciatemi il mio blocco :wink:


nun t'arrabbia. il bulder ha una sua grande dignita'.
la magnesia meki, la magnesia!!

a propos la barzelletta e' quella del tipo che va in cura dallo psicologo perche' e' terrorizzato da un mostro che ha sotto il letto. dopo mesi e anni di cure di colpo sparisce, dopo un po' lo psicologo preoccupato lo cerca e gli chiede cosa sia successo. lui risponde "dottore, ero davvero disperato e sono andato dal mio rabbino. lui mi ha ascoltato, poi e' stato in silenzio un po' lisciandosi la barba e alla fine mi ha risposto: semplice, taglia le gambe del letto. Dottore, sono guarito!!!"
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Messaggioda ncianca » mar nov 24, 2009 14:53 pm

cristiano_bonetti ha scritto:io non condivido l'idea di provarne un tot numero in strapiombo, in placca, prima corti poi lunghi ? anche ad essere bravi ed abituati a cadere ci vuole un niente a distorcersi una caviglia o prendere una ginocchiata?


E' vero. Cadere e' pericoloso ed e' per questo che bisogna imparare a farlo bene. Certo senza fretta. Perche' almeno nell'arrampicata sportiva e' parte integrante del gioco ed e' una delle cose piu' difficili da fare (prendere un volo anche non e' da sottovalutare).

Il mio approccio e' sicuramente non di moda in Italia dove anche un gigante come Jolly scrive sul suo libro che non ha senso violentarsi lanciandosi sulla corda.

Ma questa e' la patria dell'hard grit, del trad, del dws e qui volare anche su una via sportiva vuol dire farsi diversi metri in aria. Sul grit vuol dire anche toccare il suolo nella maggior parte dei casi solo ammortizzati da un friend (ammesso che tenga). Qui si chioda molto poco e quando si chioda... si continua a chiodare poco. Vie di 20 metri hanno spesso 4 o 5 protezioni al massimo. La prima volta che sono andato in falesia mi sono portato il mio rack da 15 rinvii e mi hanno guardato come se fossi un muratore e non un climber (anche un po' stronzetti a dire il vero...).

Riuscire a controllare la paura di volare (ripeto: la paura e' sempre li') e' quindi fondamentale per arrampicare in falesia da queste parti.

E qui te la levano cosi'. In palestra c'e' una rampa apposta (!) e il corso di iniziazione parte proprio dalle cadute.

cristiano_bonetti ha scritto:Il rapporto di fiducia con l'assicuratore è importantissimo


Totalmente d'accordo. E' solo grazie a questo che "oso" tantissimo in falesia.
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Messaggioda meki » mar nov 24, 2009 18:52 pm

vigo!!!
certo che il boulder ha la sua dignità, è l'essenza della scalata!
:D
ma .. giù il cappello a chi fa vie lunge.. e spittate lunghe!
(cmq non mi sono arrabbiato.. c'eran tanto di faccine. erano solo personali pensieri.)
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Messaggioda dany.1982 » mer nov 25, 2009 17:58 pm

c'e' chi risale sopra la sosta e poi.....piomba
:roll:

http://www.youtube.com/watch?v=j8_XNx1dsoM
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Messaggioda dany.1982 » mer nov 25, 2009 18:02 pm

cristiano_bonetti ha scritto:Il volo è sempre un momento traumatico, io non condivido l'idea di provarne un tot numero in strapiombo, in placca, prima corti poi lunghi ? anche ad essere bravi ed abituati a cadere ci vuole un niente a distorcersi una caviglia o prendere una ginocchiata ?

Io sono dell'idea che se uno ha paura di cadere semplicemente non deve cadere, il problema non sta nel volo in se, ma sicuramente la paura lo limiterà fortemente nel gesto dell'arrampicata, per cui tremerà, sarà legnoso, acciaierà le braccia e tenderà a correre tra un rinvio e l'altro senza usare i piedi ? in sintesi NON arrampicherà ma cercherà di 'sopravvivere' alle sue paure ?

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Poi a forza di scalare il giorno in cui andare tranquilli verrà da solo, non si deve forzare la mano ? io ho lottato a lungo contro il volo, non ne volevo sapere ? ho superato la paura con la prima via in strapiombo che ho lavorato, dove sotto c'era il vuoto e ho capito che non c'era pericolo ...

Con l'esperienza poi su ogni via, soprattutto se la si lavora, si sa esattamente dove e come si può cadere, e già prima di partire si deve concordare con l'assicuratore la strategia, ovvero fino a che rinvio tener corto per non arrivare in terra, dove aspettarsi il volo, dove tenere più lasco perché serve corda velocemente o è meglio volare lunghi ?

Il rapporto di fiducia con l'assicuratore è importantissimo, in questo modo si scala molto più tranquilli e si può andare veramente al limite senza pensieri ?

Per quanto detto da EvaK, io in montagna il volo lo chiamo incidente, magari senza conseguenze, ma di incidente si tratta ? è tutto un altro discorso ...



ottima spiegazione .......ti stra quoto in tutto anche se io preferisco che non mi tengano mai corto.... e corto non vuol dire lasca :wink:
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