Incredibile,nevica!
Sono le sette e siamo ancora sullo zoccolo ,il mio compagno e gia da un po che lamente stanchezza,ma sono troppo deciso a salire questa via che per un attimo mi balena in testa l'idea di andare da solo; poi il sibilo di una pietra smossa mi riporta a contatto con la realtà .
Fortuna che è arrivata la neve...almeno ho un buon motivo per ripiegare senza dare ,ingiustamente , la colpa al mio compagno poco determinato e un po spaventato . Nel ritorno a valle si alternano schiarite a brevi pioggie , la delusione della ritirata è tanta ma ripensandoci adesso a distanza di tempo e stato molto meglio cosi.
Sono sicuro che tornero ,con un altro compagno, piu motivato e la faro! Devo farla ,penso tra me e me durante il ritorno a casa.
Agosto 2009
Le vacanze sono finite e ancora non si ci sono state le condizioni per attaccare la via , torno a Genova , mi avvertono che per Ferragosto il tempo e previsto buono! Non posso perdere l'occasione : faccio i bagagli in fretta e furia e parto alla volta del grande diedro .Il giorno stesso del mio arrivo mi incontro con Manuel a Selva .
Ci organizziamo per l'indomani : tutto e pronto!
Il giorno dopo son sveglio gia sul preesto ma per pigrizia faccio colazione troppo tardi , mi incontro con il Gardenese e andiamo a pranzare alla baita al passo Sella, ho poca fame ma i canederli col burro sono cosi buoni che ne butto giu tre lostesso.
A Canazei inizio ad avere una leggera nausea , a Fedaia la nausea si e trasformata in qualcosa di molto piu serio.
Scendo per prendere aria sdraiandomi sul prato....ma la pausa dura poco: oggi abbiamo parecchia strada da fare! La parete ci attende e non sono ammessi problemi di stomaco !
A Listolade ci inoltriamo in una stretta valle ,ad un certo punto sobbalzo per la visione della Torre delle torri.
Una marcia non indifferente con i nostri zaini colmi ci porta oltre il Vazzoler e ad un certo punto''altissima ,sopra lo zoccolo a giusa di piedistallo gigantesco,dal Col Rean ti appare proprio su ,in alto''( citazione da''Pilastri del cielo A.Aste)
Manuel e impressionato dallo slancio della muragia che illuminata dal sole scatena in noi le emozioni piu disparate.
Non nego un attimo di timore..se anche il gardenese non sela sentisse dovrei rinunciare al mio sogno, ma il gardenese e un duro e non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Durante la cena Walter viene a salutarci e ci chiede se sono venuto a riprovare la via,prima che possa rispondere Manule replica che noi non veniamo a provare ma a fare! Bravo gardenese ,spaccone come il Greco.
Mi sveglio,riprendo sono ed un istante dopo la sveglia suona: e l'ora.
Colazione rapida a lume di frontale e rapidi ci rechiamo all'attacco,risaliamo lo zoccolo slegati e finalmente giungiamo sotto il grande strapiombo che ci preclude la vista del diedro .
Il primo tiro tocca a me,''tentare di procurarsi una buona presa facendo un po di pulizia è inutile.Prima di trovare un appiglio saldo su questo terreno mobile si rischia di dover scavare una grotta''( citazione da ''Al dil là della verticale'' G. Livanos).
Le parole di Livanos mi rieccheggiano in testa mentre mi alzo su roccia fragilissima e fangosa.
In breve giungiamo alla grotta del primo bivacco Livanos dove rimaniamo estasiati difronte alle firme di Aste ,Susatti ,Zeni , Ploner e degli Scoiattoli : il peso della storia si fa sentire .
Finalmente il diedro si mostra in tutta la sua grandezza e a tiri alternati lo superiamo, la mancanza di qualche chiodo ci fa perdere un po di tempo ma sentire i colpi di martello sui chiodi aumenta in me l'eccitazione della salita che si rivelera di una sostenutezza nelle difficolta che non avevo mai toccato prima di allora.
Supero il tetto e recuperando il mio compagno osservo la corda che pende dalla sota completamente nel vuoto: sono cosi abituato allo strapiombo che se nono ci fosse stata la corda a mostrarmi la reale pendenza della parete avrei creduto fosse verticale.
Risalgo la ''fessura grigia'' ,ad un certo punto si llarga considerevolmente; e giunta l'ora di testare il mio cuneo di legno fatto fare apposta per questo passaggio ; il cuneo entra sicura nella roccia e regge il mio peso,mi rostabilisco su un terreno piu facile e sosto alla base del grosso camino.
Nel tiro successivo è davanti Manuel,a quanto pare sopra lo strapimbo ci dev' essere un ghiaione pensile!
I tiri successivi si rivelano forse ancora piu faticosi di quelli sottostanti nel grande diedro.
Parto per quello successivo, mi alzo alcuni metri su roccia fraibilissima e capisco che non puo essere di qua,ridiscendo alla sosta e traverso decisamente a destra superando uno spigoletto, tutto si muove e sento il bisogno di un chiodo: saggio la roccia col martello e un metro quadrato di parete trema sotto le mie mani! Capisco che e meglio proseguire velocemente senza indagare oltre sulla solidita della roccia: passo tenendomi con tutto il braccio ad un blocco mobile .
Finalmente usciamo dai camini,dovrebbe mancare poco alla cima ma qualche tentennamento in fatto di correttezza di itinerario ci fa rallentare ,aggiriamo uno spigolo e sopra di noi ci attende l'ultimo canale terminale che non sarebbe certo degno di nota per le difficolta contenute ma lo è invece per la fragilita della roccia , comunque costante su tutta la via, e a causa di un pilastro di un metro incastrato proprio in direzzione della sosta .
Dalle retrovie mi viene intimato di non saggiare troppo la sua stabilita : siamo decisi a non diventare storia cosi in fretta.
Risalgo il canale, attacco uno strapiombo senza notare le roccie piu facili sulla desta, le raggiungo in traversata . '' Ci siamo,intorno detriti come altri, calpesto corde,chiodi , lo zaiono un po strappato,tutta la gioiosa confusione dell'arrivo''(citazione da ''Al dil là della verticale'' G. Livanos)
La vetta e stata raggiunta il mio ''sogno'' realizzato ''tornando da una tale via ,forse regina delle Dolomiti, senti che qualcosa e cresciuto in te,senti che c'è stato un superamento,uno sconfinamento'' ( citazione da ''Pilastri del cielo'' A. Aste)
Ed ora ,come direbbe il Greco ,alla fine di questo dettagliatissimo resoconte della grande impresa con scopi puramente pubblicitari lascio spazio alle vostre piu generole lusinghe !
Giorgio.
Appaiono le prime cime
la Su Alto
La nord ovest in abito da sera
La Marmolada appena sveglia
le prime lunghezze prima della grotta
Il gardenese e il diedro
Il genovese e il diedro
Ancora il gardenese
Ancora il genovese che ''fa'' il Greco
Nei camini
I nostri eroi in vetta