A parte alcune posizioni "politically correct" come quella di Fab, mi sembra che sia innegabile che di donne in montagna ce ne vanno proprio pochine, qualcuna ci va trascinata dalla passione del proprio uomo, le altre (pochissime) ci vanno e sono molto forti.
Io sono abbastanza d'accordo con ciò che scrivono Maurizio e Buzz e in fondo anche Mauri (anche se lo dice in modo non "politically correct", credo volutamente). Le donne e la montagna non vanno d'accordo e ciò è evidente se si fa un minimo di statistica (che poi in questo tipo di questioni è l'unica cosa da fare) sulla propria esperienza personale (basta anche contare i postatori di questo forum), semmai la domanda è sul perchè ciò avviene, che poi è un caso particolare dell'eterna domanda perchè uomini e donne sono diversi e perchè sono interessati a cose diverse.
Su questo ci sono due posizioni: quella che ritiene che ciò sia generato da questioni culturali e quella che ritiene che ciò sia generato da differenze genetiche.
Cercare di capire quale delle due sia la più importante mi sembra una questione simile allo stabilire la nascita dell'uovo e della gallina, anche se mi sembra che ultimamente chi studia tali argomenti propenda più per la seconda ipotesi (qualcosa del tipo che innumerevoli anni di evoluzione hanno formato uomini che dovessero unirsi in gruppi maschili prima per cacciare e poi per difendere la propria gente da altri gruppi con guerre e scorrerie, mentre le donne badavano ai figli e alle famiglie etc. etc.).
Qualunque sia il motivo mi sembra evidente che a uomini e donne non interessano le stesse cose: basta guardare i gruppi di uomini anche anziani che popolano in bici le strade di campagna e i ritrovi dopolavoristici di calcetto. Quindi mi sembra evidente che le donne, nella stragrande maggioranza, non vanno in montagna perchè non gli piace.
Io sono arci convinto che l'alpinismo, soprattutto quello su roccia, sarebbe adattissimo alle donne e che esse potrebbero eccellere più che in altre attività sportive, ma probabilmente il problema è che l'alpinismo più di altre attività richiede tantissimo tempo e anche molta dedizione mentale (per una partita di pallavolo o di tennis basta un'ora, per una pratica alpinistica seria il tempo si calcola in giorni), quindi è probabilmente questo il motivo principale per cui alla maggior parte delle donne, che di solito hanno altre scale di priorità di interessi, se c'è da dedicare del tempo ad una attività sportiva riesce più facile dedicarsi a qualcosa che non richieda tutta questo impegno e che spesso lascia poco spazio ad altre cose.
Poi mi sembra che alle donne non piaccia (sempre parlando statisticamente) la fatica fisica, mentre di solito gli uomini non riescono a starne senza (probabilmente avere corpi tanto diversi ha anche creato delle differenze mentali di approccio): nell'alpinismo di fatica ce n'è molta di più che in arrampicata e questo potrebbe essere un altro motivo, chissà.
Comunque, per concludere, io credo che l'unico modo per fare questo tipo di analisi sarebbe un approccio statistico e probabilmente per questo Orietta ha usato il metodo del sondaggio. Infatti è chiaro che a ogni affermazione su questi argomenti si potrebbe obiettare "non è vero perchè io conosco una che...", ma alla fine delle differenze al di là di queste eccezioni ci sono senz'altro.
Io ho una bimba piccola che ho desiderato tantissimo, molto più che un figlio maschio. Appena potrò la prterò ad arrampicare e in montagna perchè mi sembra un'attività bellissima sia per gli uomini che per le donne. Tuttavia ho il sospetto che ad un certo punto mi manderà a quel paese perchè si interesserà ad altre cose.
