Travo, Trazioni, Pan Gullich: Sprechiamo il nostro tempo?

Messaggioda alemaiale » mar apr 21, 2009 16:57 pm

ales ha scritto:
alemaiale ha scritto:
lingerie ha scritto:
alemaiale ha scritto:1.83 per 68 Kg


1,83. 8O ........ 8O MA SIhhh... SARAI AL MASSIMO 1,78 ........ 8O


ma l'ultima misura fu quella



allora hai fatto troppi addominali, ti sei ingobbito


No e che il Linge soffre quando mi tolgo la maglietta :lol: :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda lingerie » mar apr 21, 2009 17:03 pm

in effetti tu e il tuo socio "IVAN DRAGO"..NON SCHERZATE ....
:smt032
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere.

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Messaggioda lingerie » mar apr 21, 2009 17:05 pm

alemaiale ha scritto:
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lingerie ha scritto:
alemaiale ha scritto:1.83 per 68 Kg


1,83. 8O ........ 8O MA SIhhh... SARAI AL MASSIMO 1,78 ........ 8O


ma l'ultima misura fu quella



allora hai fatto troppi addominali, ti sei ingobbito


No e che il Linge soffre quando mi tolgo la maglietta :lol: :lol: :lol: :lol:



invece il Maiale soffre quando moschettono le catene.... :lol: :lol:
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
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Messaggioda Omselvadegh » mar apr 21, 2009 17:26 pm

lingerie ha scritto:
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alemaiale ha scritto:1.83 per 68 Kg


1,83. 8O ........ 8O MA SIhhh... SARAI AL MASSIMO 1,78 ........ 8O


ma l'ultima misura fu quella



allora hai fatto troppi addominali, ti sei ingobbito


No e che il Linge soffre quando mi tolgo la maglietta :lol: :lol: :lol: :lol:



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Messaggioda grenoble » mar apr 21, 2009 18:11 pm

ales ha scritto:quelli sopra si può leggere attraverso...


:lol: :lol: :lol:
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Messaggioda grenoble » mar apr 21, 2009 18:12 pm

lingerie ha scritto:invece il Maiale soffre quando moschettono le catene.... :lol: :lol:


MUHAUHUAHUAHUAHUAHUAHUA :lol: :lol:
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Messaggioda alemaiale » mar apr 21, 2009 18:53 pm

lingerie ha scritto:
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1,83. 8O ........ 8O MA SIhhh... SARAI AL MASSIMO 1,78 ........ 8O


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Messaggioda Cubo » mer apr 22, 2009 13:17 pm

lingerie ha scritto:
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se non tieni la presa che hai in mano,lancia a quella successiva.....
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Messaggioda das » mer apr 22, 2009 13:44 pm

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sia celebre la nostra Patria libera, Sicuro baluardo dell'amicizia fra i popoli!
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Messaggioda ciocco » mer apr 22, 2009 19:34 pm

168x64 :(
Non c’è sconfitta nel cuore di chi se ne sbatte il ca.zzo
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Messaggioda grenoble » mer apr 22, 2009 19:59 pm

Altezza e peso posso essere uguali per persone con corporature totalmente differenti... diciamo che sono n° senza troppo significato. :evil:
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Re: Travo, Trazioni, Pan Gullich: Sprechiamo il nostro tempo

Messaggioda Count Vankel » gio apr 23, 2009 1:01 am

Beppe CM ha scritto:La forza in arrampicata. Mah ?

Come molti, sin da quando ho iniziato ad arrampicare (sportiva) ho fatto molto allenamento per la forza e trazioni al travo.

Ma oggi, dopo un po? d?esperienza, mi chiedo veramente quanto mi sia servito ed abbia realmente inciso quest?allenamento.

Se uno guarda il fisico dei climbers ne vede di tutti i tipi. Adam Ondra, 16 anni, fisico quasi anoressico: sembra essere oggi tra i migliori al mondo. Chris Sharma, anche lui uno dei migliori ma però un bel fisico, quasi simile a quello di un ginnasta. Jolly Lamberti ha una schiena da culturista e fa il 9A. Nel suo libro afferma di saper fare 8 trazioni su un braccio. Ma il 9A lo fa anche la Josune Bereciartu che ha un fisico da indossatrice e sembra trasparente. Non penso proprio riesca a fare trazioni su un braccio. Così come non penso ci riesca Dave Graham che in certi video sembra uscito da un campo di concentramento (e in Dosage 5 guarda Dani Andrada che, invece, ci riesce) o Steve McClure (Hotel Supramonte in libera!) che sembra un bambino. Sull?ultimo numero di Pareti in copertina c?è il nostro Gianluca Daniele che ha fatto un 9A a Sperlonga. Impressionante il suo fisico. Dice, nell?intervista, che si allena ogni giorno a secco con il travo che ha sul balcone ed esce su roccia solo nel fine settimana. Ma Daila Ojeda, (8B a vista),che sarà un 50 kg di donna, volteggia sui tetti e iper ?strapiombi delle grotte spagnole (rif. Dosage 5). E così tutte le top climber donne compresa la nostra Jenni Lavarda, o Beth Rodden o la stessa Linn Hill.

Fare una trazione su un braccio equivale (quasi) dal punto di vista della forza pura (non chiaramente da quello energetico) a trazionare con due ma con una zavorra pari al proprio peso attaccata all?imbrago. Ma chi ci riesce? Provate a immaginarvi di farlo e di farlo magari su una tacca e non alla sbarra.

E? la scoperta dell?acqua calda ma vedo spesso sottovalutato il fatto che contino e siano determinanti i muscoli dell?avambraccio piuttosto che i dorsali o i bicipiti. Soprattutto, che i muscoli dell?avambraccio non siano troppo ipertrofici perchè questi muscoli schiacciano (cito Lamberti), ?spremono? i vasi e capillari venosi ostacolando così il ritorno del sangue al cuore. Da qui la ?ghisa? che poi è una specie di congestione di sangue nel muscolo.

Conta allora 1) pesare poco 2) avere una forza ?nervosa? 3) non avere troppa massa muscolare?

Qual è la vostra esperienza nel rapporto tra forza e prestazioni? Potremmo provare a raccogliere due dati: qual è il vostro grado a vista e la vostra prestazione alla tacca del travo (ad esempio, da 2 cm), in termini di quanti kg (zavorra + vostro peso) tenete in sospensione per 5 s?


ciao Beppe.

ti riporto la mia esperienza
ho iniziato a scalare a novembre. per tre mesi sono andato in palestra ad allenarmi. ho scalato solo 6 volte. le prime 3 avevo abbandonato wushu sanda, quindi il mio fisico si stava abituando ad uno sforzo diverso: applicavo forza in maniera differente, la resistenza era diversa; è aumentata la tensione mentale e la rigidità quindi non riuscivo bene a vedere i passaggi e movimenti che dovevo fare su roccia.
io peso 84 kg sono alto 187cm. ho ripreso arti marziali ed ho abbandonato la palestra. essendo il sanda una disciplina in cui combatti, quindi devi usare tutti gli aspetti del corpo umano, la forza, la resistenza al fiato, la concentrazione mentale e il respiro, con l'arrampicata, le 3 successive volte in cui sono andato a scalare sono migliorato tantissimo e non mi è servito nessuno allenamento da boulder perché molti dei movimenti basi li avevo assimilati e li ho potuti applicare successivamente con + dinamismo e forza mentale. io ho scalato massimo sul 6b+. ora ho smesso di arrampicare perché devo recuperare degli esami e perché mi sto facendo sanda, e ti dirò il fatto di non sentirmi dipendente dalla montagna o falesia che sia, mi fa stare bene. sono sicuro che quando tornerò a scalare, il mio approccio sarà molto + sereno e il mio stile di arrampicata sarà ancora + diverso. dei momenti di stacco servono a volte a farti vedere le cose in maniera diversa. ora secondo me ti fai sovrastare troppo dai pensieri come forza resistente, forza esplosiva, forza massimale,resistenza etc etc. + scali, + capirai come devi sviluppare il tuo fisico.

ci sono 4 aspetti da considerare:

l'aspetto mentale: è sicuramente + produttivo essere concentrati e sapere utilizzare il respiro( e non il contrario) e pensare ai movimenti piuttosto che andare a pomparsi in palestra x fare boulder( se pure due ore in palestra fanno di + di una giornata in falesia). ci sono persone che al posto dei bicipiti hanno delle pallette da tennis e fanno i 9a.

l'aspetto fisico: è necessario avere molta forza nelle dita e resistenza, ma è anche vero che è la mente che condiziona il corpo. puoi essere definito e allenato fisicamente quanto vuoi, ma se la tua mente ti blocca per qualsiasi motivo, quella caratteristiche fisiche, diventano un deficit e ti sembra di crollare e di aver buttato tempo e fatica.


l'aspetto emotivo: qualsiasi sentimento inconscio ( che tu non riesci a capire da dove provengano:passato, presente, futuro) che esce fuori durante l'arrampicata, molte volte viene visto come se l'allenamento fisico fosse fatto male e senza metodo. se riuscissi a consapevolizzare da dove provengono quegli stati d'animo, riusciresti a tramutare quelle sfiducia emotiva in forza fisica.

lo streching (yoga): metto yoga tra parentesi perché questo non è altro che streching controllato dal respiro. è il respiro (quindi noi) che controlla lo streching e non quanto + tiriamo e cerchiamo di allungare. se intendi l'arrampicata come yoga in movimento, riusciresti ad avere un approccio meno duro con la roccia, meno da "pippe mentali sulle ripetizioni al trave" o schede di allenamento. la forza e la resistenza nelle gambe, mani e braccia si sviluppa con metodo e senza strafare.
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Re: Travo, Trazioni, Pan Gullich: Sprechiamo il nostro tempo

Messaggioda lore » gio apr 23, 2009 13:29 pm

Beppe CM ha scritto:La forza in arrampicata. Mah ?

Come molti, sin da quando ho iniziato ad arrampicare (sportiva) ho fatto molto allenamento per la forza e trazioni al travo.

Ma oggi, dopo un po? d?esperienza, mi chiedo veramente quanto mi sia servito ed abbia realmente inciso quest?allenamento.

Se uno guarda il fisico dei climbers ne vede di tutti i tipi. Adam Ondra, 16 anni, fisico quasi anoressico: sembra essere oggi tra i migliori al mondo. Chris Sharma, anche lui uno dei migliori ma però un bel fisico, quasi simile a quello di un ginnasta. Jolly Lamberti ha una schiena da culturista e fa il 9A. Nel suo libro afferma di saper fare 8 trazioni su un braccio. Ma il 9A lo fa anche la Josune Bereciartu che ha un fisico da indossatrice e sembra trasparente. Non penso proprio riesca a fare trazioni su un braccio. Così come non penso ci riesca Dave Graham che in certi video sembra uscito da un campo di concentramento (e in Dosage 5 guarda Dani Andrada che, invece, ci riesce) o Steve McClure (Hotel Supramonte in libera!) che sembra un bambino. Sull?ultimo numero di Pareti in copertina c?è il nostro Gianluca Daniele che ha fatto un 9A a Sperlonga. Impressionante il suo fisico. Dice, nell?intervista, che si allena ogni giorno a secco con il travo che ha sul balcone ed esce su roccia solo nel fine settimana. Ma Daila Ojeda, (8B a vista),che sarà un 50 kg di donna, volteggia sui tetti e iper ?strapiombi delle grotte spagnole (rif. Dosage 5). E così tutte le top climber donne compresa la nostra Jenni Lavarda, o Beth Rodden o la stessa Linn Hill.

Fare una trazione su un braccio equivale (quasi) dal punto di vista della forza pura (non chiaramente da quello energetico) a trazionare con due ma con una zavorra pari al proprio peso attaccata all?imbrago. Ma chi ci riesce? Provate a immaginarvi di farlo e di farlo magari su una tacca e non alla sbarra.

E? la scoperta dell?acqua calda ma vedo spesso sottovalutato il fatto che contino e siano determinanti i muscoli dell?avambraccio piuttosto che i dorsali o i bicipiti. Soprattutto, che i muscoli dell?avambraccio non siano troppo ipertrofici perchè questi muscoli schiacciano (cito Lamberti), ?spremono? i vasi e capillari venosi ostacolando così il ritorno del sangue al cuore. Da qui la ?ghisa? che poi è una specie di congestione di sangue nel muscolo.

Conta allora 1) pesare poco 2) avere una forza ?nervosa? 3) non avere troppa massa muscolare?

Qual è la vostra esperienza nel rapporto tra forza e prestazioni? Potremmo provare a raccogliere due dati: qual è il vostro grado a vista e la vostra prestazione alla tacca del travo (ad esempio, da 2 cm), in termini di quanti kg (zavorra + vostro peso) tenete in sospensione per 5 s?


è difficile generalizzare, molto dipende anche dallo stile di arrampicata, più o meno aggressivo.
io sono 172 per 65/66, non certo leggero paragonato all'altezza, ma faccio solo boulder e prediligo lo strapiombo, per cui non curo molto il peso. certo, chiaramente miro a non mettere su chili, ma non ci sto più attento come prima, quando invece magali cercavo di limare anche uno due chili. ora piuttosto ci metto due sedute di allenamento in più, e vado molto dietro alle sensazioni.
anche i test massimali sono importanti, ma per esempio l'inverno scorso ero molto più forte di ora (soprattutto sui grandi muscoli), ora non so nemmeno se riesco a fare una trazione monobraccio, ma i blocchi più duri li ho saliti questo inverno dopo un allenamento mirato anche sul movimento, non solo sullo stritolare le prese.
detto ciò, non appena mi guarisce per bene la spalla sicuramente tornerò ad allenare le monobraccio, che sono molto importanti come riferimento, come potenziale, e ovviamente curo costantemente le dita con sospensioni monobraccio ed esercizi specifici su prese.
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Re: Travo, Trazioni, Pan Gullich: Sprechiamo il nostro tempo

Messaggioda Gigi64 » ven apr 24, 2009 14:26 pm

Count Vankel ha scritto:ciao Beppe.

ti riporto la mia esperienza
ho iniziato a scalare a novembre. per tre mesi sono andato in palestra ad allenarmi. ho scalato solo 6 volte. le prime 3 avevo abbandonato wushu sanda, quindi il mio fisico si stava abituando ad uno sforzo diverso: applicavo forza in maniera differente, la resistenza era diversa; è aumentata la tensione mentale e la rigidità quindi non riuscivo bene a vedere i passaggi e movimenti che dovevo fare su roccia.
io peso 84 kg sono alto 187cm. ho ripreso arti marziali ed ho abbandonato la palestra. essendo il sanda una disciplina in cui combatti, quindi devi usare tutti gli aspetti del corpo umano, la forza, la resistenza al fiato, la concentrazione mentale e il respiro, con l'arrampicata, le 3 successive volte in cui sono andato a scalare sono migliorato tantissimo e non mi è servito nessuno allenamento da boulder perché molti dei movimenti basi li avevo assimilati e li ho potuti applicare successivamente con + dinamismo e forza mentale. io ho scalato massimo sul 6b+. ora ho smesso di arrampicare perché devo recuperare degli esami e perché mi sto facendo sanda, e ti dirò il fatto di non sentirmi dipendente dalla montagna o falesia che sia, mi fa stare bene. sono sicuro che quando tornerò a scalare, il mio approccio sarà molto + sereno e il mio stile di arrampicata sarà ancora + diverso. dei momenti di stacco servono a volte a farti vedere le cose in maniera diversa. ora secondo me ti fai sovrastare troppo dai pensieri come forza resistente, forza esplosiva, forza massimale,resistenza etc etc. + scali, + capirai come devi sviluppare il tuo fisico.

ci sono 4 aspetti da considerare:

l'aspetto mentale: è sicuramente + produttivo essere concentrati e sapere utilizzare il respiro( e non il contrario) e pensare ai movimenti piuttosto che andare a pomparsi in palestra x fare boulder( se pure due ore in palestra fanno di + di una giornata in falesia). ci sono persone che al posto dei bicipiti hanno delle pallette da tennis e fanno i 9a.

l'aspetto fisico: è necessario avere molta forza nelle dita e resistenza, ma è anche vero che è la mente che condiziona il corpo. puoi essere definito e allenato fisicamente quanto vuoi, ma se la tua mente ti blocca per qualsiasi motivo, quella caratteristiche fisiche, diventano un deficit e ti sembra di crollare e di aver buttato tempo e fatica.


l'aspetto emotivo: qualsiasi sentimento inconscio ( che tu non riesci a capire da dove provengano:passato, presente, futuro) che esce fuori durante l'arrampicata, molte volte viene visto come se l'allenamento fisico fosse fatto male e senza metodo. se riuscissi a consapevolizzare da dove provengono quegli stati d'animo, riusciresti a tramutare quelle sfiducia emotiva in forza fisica.

lo streching (yoga): metto yoga tra parentesi perché questo non è altro che streching controllato dal respiro. è il respiro (quindi noi) che controlla lo streching e non quanto + tiriamo e cerchiamo di allungare. se intendi l'arrampicata come yoga in movimento, riusciresti ad avere un approccio meno duro con la roccia, meno da "pippe mentali sulle ripetizioni al trave" o schede di allenamento. la forza e la resistenza nelle gambe, mani e braccia si sviluppa con metodo e senza strafare.


Thread interessante. Questa sera spero di riuscire a dare una mia risposta sull'argomento specifico, intanto però vorrei fare una precisazione a Count Vankel.

Sono d'accordo con una buona parte del tuo post, però la tua definizione di yoga è molto riduttiva. E' giusto quanto dici sul respiro, ma quanto citi è una piccola parte dello yoga, e neanche le più importante...

Yoga nel significato più comune significa "unione", o "congiunzione", inteso come "unione di corpo, mente e spirito". Ora, anche non volendo interpretarlo nel suo aspetto più profondo, lasciando magari perdere il discorso spirituale (che comunque non è una forma di spiritualità come siamo abituati a sentircela somministrare attraverso i dogmi della chiesa, ma è invece un approccio empirico, e perciò basato sull'esperienza diretta), lo yoga non è solo una forma di stretching.

Ne ho parlato nel topic dedicato, però voglio specificare anche qui alcune cose. Se da una parte lo yoga ti aiuta a sciogliere dei blocchi fisici, spesso portati da fattori psicosomatici magari portati avanti per molti anni, e perciò ti allunga e ti scioglie come fa lo stretching, dall'altra ti da una capacità di rilassare tutto ciò che non ti serve in una posizione sia statica che dinamica e di usare il minimo di ciò che ti serve, ti da un controllo sulla mente attraverso la respirazione e il rilassamento, ti da un aumento dell'equilibrio, fisico, ma anche e soprattutto mentale, e ti da una maggior capacità di concentrazione, di focalizzazione su una determinata cosa lasciando perdere pensieri che disturbano.

Poi se uno lo yoga lo pratica come una sorta di stretching potenziato è libero di farlo, ci mancherebbe altro, ma questa disciplina ti può dare molto di più! ;)
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Messaggioda Count Vankel » ven apr 24, 2009 15:18 pm

ciao Gigi, felice di "risentirti"! :) come va?

lo sapevo che avevo dato una versione riduttiva della yoga. yoga è la totale consapevolezza emotiva e mentale di tutto il nostro corpo e degli effetti che gli eventi esterni hanno su di noi. lo yoga attraverso lo "stretching" e la respirazione ti fa acquisire padronanza di te, dei tuoi movimenti, delle tue azioni e di ciò che pensi senza farti influenzare dai fattori esterni ( vedi i momenti in cui scali). gli istruttori e l'istruttrice del mio istituto dicono che è il respiro a respirarci e non il contrario, è il respiro a controllare la mente e di conseguenza i movimenti del corpo. nel posto precedente avevo scritto così per finalizzarlo all'arrampicata:P
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Messaggioda Gigi64 » sab apr 25, 2009 0:51 am

Count Vankel ha scritto:ciao Gigi, felice di "risentirti"! :) come va?

lo sapevo che avevo dato una versione riduttiva della yoga. yoga è la totale consapevolezza emotiva e mentale di tutto il nostro corpo e degli effetti che gli eventi esterni hanno su di noi. lo yoga attraverso lo "stretching" e la respirazione ti fa acquisire padronanza di te, dei tuoi movimenti, delle tue azioni e di ciò che pensi senza farti influenzare dai fattori esterni ( vedi i momenti in cui scali). gli istruttori e l'istruttrice del mio istituto dicono che è il respiro a respirarci e non il contrario, è il respiro a controllare la mente e di conseguenza i movimenti del corpo. nel posto precedente avevo scritto così per finalizzarlo all'arrampicata:P


Ciao Count! :) A me va abbastanza bene, non lamentiamoci! :D E a te?

Per il post, ok, adesso ho capito... ;)
L'unica cosa che ho riscontrato sullo yoga è che farlo solo con il fine di migliorare l'arrampicata non da dei risultati consistenti. Trovo che sia più proficuo farlo finalizzato a se stesso, e usando i tanti miglioramenti che porta per l'arrampicata.
Ti dirò che ho trovato molti benefici in molte situazioni che generano stress, mentre nell'arrampicata sembrava avere meno influenza, però il fatto è che nell'arrampicata non è solo stress che devi affrontare, ma vera e propria paura. Per questo è più difficile inserire molte delle cose che apprendi nello yoga, ma vedo che piano piano ci si riesce... ;)
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Messaggioda Gigi64 » sab apr 25, 2009 1:14 am

Tornando allo specifico del post di apertura di Beppe, a mio avviso nell'arrampicata c'è un certo "range" a livello fisico, nel senso che ad esempio uno sovrappeso avrebbe delle grosse difficoltà, però entro quel range sono talmente tanti i fattori che concorrono in questa attività che troviamo individui che arrivano a buoni o ottimi livelli che sono anche piuttosto differenti tra di loro fisicamente parlando.

Se parliamo di fuoriclasse, o anche di scalatori già bravi, di solito si tratta di individui che hanno una predisposizione naturale per questa attività. Nelle ultime uscite ho conosciuto un ragazzo che arrampica da poco, pur avendo per adesso pochissima tecnica, sta facendo passi da gigante. Morfologicamente è sicuramente predisposto, abbastanza alto, magro con muscoli lunghi. Si nota che ha una ottima capacità naturale nel trovare l'equilibrio. Si tiene bene (probabilmente anche grazie alla morfologia), ha una buona capacità di lettura della roccia e sembra avere un ottimo controllo della paura, anzi, a volte sin troppo...
Essendo anche piuttosto giovane, sicuramente se approfondisce questa attività arriverà ad ottimi livelli.

Sul discorso di Beppe e il titolo del topic, a mio parere spesso alcune lacune che molti di noi hanno in alcuni aspetti dell'arrampicata portano ad allenarsi intensamente sviluppando una forza magari anche eccessiva in rapporto a quello che poi si fa. Però c'è da fare un discorso sulla paura di cadere e sulla sua antitesi, ovvero la sicurezza, sicurezza che ti fa controllare la paura.
Ciò che ti dà la sicurezza è la sensazione di come stai dominando la scalata, la posizione che hai, l'equilibrio, la progressione, la fiducia che deriva da tutto ciò. Più ti senti precario e più hai paura di cadere. Perciò magari sviluppi una capacità fisica che ti permetterebbe di fare dei 7a se sai combinarla con gli altri fattori, e invece fai a malapena dei 6b... E' un esempio che poi ognuno potrebbe rapportare ai propri gradi, il caso che ho citato potrebbe benissimo essere il mio.

In totale siamo come delle macchine. Che fa una macchina di F1 non è solo un motore potente, come non è solo un assetto da paura, o un'ottima aerodinamica, o ottime gomme, ma è l'avere tutte queste cose e riuscire a farle interagire, come? Con l'intelligenza motoria! A già che stavo descrivendo una macchina... :mrgreen:
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Re: Travo, Trazioni, Pan Gullich: Sprechiamo il nostro tempo

Messaggioda heibiondo » gio mag 07, 2009 18:33 pm

quote="Count Vankel"]
Beppe CM ha scritto:La forza in arrampicata. Mah ?

Come molti, sin da quando ho iniziato ad arrampicare (sportiva) ho fatto molto allenamento per la forza e trazioni al travo.

Ma oggi, dopo un po? d?esperienza, mi chiedo veramente quanto mi sia servito ed abbia realmente inciso quest?allenamento.

Se uno guarda il fisico dei climbers ne vede di tutti i tipi. Adam Ondra, 16 anni, fisico quasi anoressico: sembra essere oggi tra i migliori al mondo. Chris Sharma, anche lui uno dei migliori ma però un bel fisico, quasi simile a quello di un ginnasta. Jolly Lamberti ha una schiena da culturista e fa il 9A. Nel suo libro afferma di saper fare 8 trazioni su un braccio. Ma il 9A lo fa anche la Josune Bereciartu che ha un fisico da indossatrice e sembra trasparente. Non penso proprio riesca a fare trazioni su un braccio. Così come non penso ci riesca Dave Graham che in certi video sembra uscito da un campo di concentramento (e in Dosage 5 guarda Dani Andrada che, invece, ci riesce) o Steve McClure (Hotel Supramonte in libera!) che sembra un bambino. Sull?ultimo numero di Pareti in copertina c?è il nostro Gianluca Daniele che ha fatto un 9A a Sperlonga. Impressionante il suo fisico. Dice, nell?intervista, che si allena ogni giorno a secco con il travo che ha sul balcone ed esce su roccia solo nel fine settimana. Ma Daila Ojeda, (8B a vista),che sarà un 50 kg di donna, volteggia sui tetti e iper ?strapiombi delle grotte spagnole (rif. Dosage 5). E così tutte le top climber donne compresa la nostra Jenni Lavarda, o Beth Rodden o la stessa Linn Hill.

Fare una trazione su un braccio equivale (quasi) dal punto di vista della forza pura (non chiaramente da quello energetico) a trazionare con due ma con una zavorra pari al proprio peso attaccata all?imbrago. Ma chi ci riesce? Provate a immaginarvi di farlo e di farlo magari su una tacca e non alla sbarra.

E? la scoperta dell?acqua calda ma vedo spesso sottovalutato il fatto che contino e siano determinanti i muscoli dell?avambraccio piuttosto che i dorsali o i bicipiti. Soprattutto, che i muscoli dell?avambraccio non siano troppo ipertrofici perchè questi muscoli schiacciano (cito Lamberti), ?spremono? i vasi e capillari venosi ostacolando così il ritorno del sangue al cuore. Da qui la ?ghisa? che poi è una specie di congestione di sangue nel muscolo.

Conta allora 1) pesare poco 2) avere una forza ?nervosa? 3) non avere troppa massa muscolare?

Qual è la vostra esperienza nel rapporto tra forza e prestazioni? Potremmo provare a raccogliere due dati: qual è il vostro grado a vista e la vostra prestazione alla tacca del travo (ad esempio, da 2 cm), in termini di quanti kg (zavorra + vostro peso) tenete in sospensione per 5 s?


ciao Beppe.

ti riporto la mia esperienza
ho iniziato a scalare a novembre. per tre mesi sono andato in palestra ad allenarmi. ho scalato solo 6 volte. le prime 3 avevo abbandonato wushu sanda, quindi il mio fisico si stava abituando ad uno sforzo diverso: applicavo forza in maniera differente, la resistenza era diversa; è aumentata la tensione mentale e la rigidità quindi non riuscivo bene a vedere i passaggi e movimenti che dovevo fare su roccia.
io peso 84 kg sono alto 187cm. ho ripreso arti marziali ed ho abbandonato la palestra. essendo il sanda una disciplina in cui combatti, quindi devi usare tutti gli aspetti del corpo umano, la forza, la resistenza al fiato, la concentrazione mentale e il respiro, con l'arrampicata, le 3 successive volte in cui sono andato a scalare sono migliorato tantissimo e non mi è servito nessuno allenamento da boulder perché molti dei movimenti basi li avevo assimilati e li ho potuti applicare successivamente con + dinamismo e forza mentale. io ho scalato massimo sul 6b+. ora ho smesso di arrampicare perché devo recuperare degli esami e perché mi sto facendo sanda, e ti dirò il fatto di non sentirmi dipendente dalla montagna o falesia che sia, mi fa stare bene. sono sicuro che quando tornerò a scalare, il mio approccio sarà molto + sereno e il mio stile di arrampicata sarà ancora + diverso. dei momenti di stacco servono a volte a farti vedere le cose in maniera diversa. ora secondo me ti fai sovrastare troppo dai pensieri come forza resistente, forza esplosiva, forza massimale,resistenza etc etc. + scali, + capirai come devi sviluppare il tuo fisico.

ci sono 4 aspetti da considerare:

l'aspetto mentale: è sicuramente + produttivo essere concentrati e sapere utilizzare il respiro( e non il contrario) e pensare ai movimenti piuttosto che andare a pomparsi in palestra x fare boulder( se pure due ore in palestra fanno di + di una giornata in falesia). ci sono persone che al posto dei bicipiti hanno delle pallette da tennis e fanno i 9a.

l'aspetto fisico: è necessario avere molta forza nelle dita e resistenza, ma è anche vero che è la mente che condiziona il corpo. puoi essere definito e allenato fisicamente quanto vuoi, ma se la tua mente ti blocca per qualsiasi motivo, quella caratteristiche fisiche, diventano un deficit e ti sembra di crollare e di aver buttato tempo e fatica.


l'aspetto emotivo: qualsiasi sentimento inconscio ( che tu non riesci a capire da dove provengano:passato, presente, futuro) che esce fuori durante l'arrampicata, molte volte viene visto come se l'allenamento fisico fosse fatto male e senza metodo. se riuscissi a consapevolizzare da dove provengono quegli stati d'animo, riusciresti a tramutare quelle sfiducia emotiva in forza fisica.

lo streching (yoga): metto yoga tra parentesi perché questo non è altro che streching controllato dal respiro. è il respiro (quindi noi) che controlla lo streching e non quanto + tiriamo e cerchiamo di allungare. se intendi l'arrampicata come yoga in movimento, riusciresti ad avere un approccio meno duro con la roccia, meno da "pippe mentali sulle ripetizioni al trave" o schede di allenamento. la forza e la resistenza nelle gambe, mani e braccia si sviluppa con metodo e senza strafare.[/quote]

..ciao beppe!
che dire....ogni climber ha le sue particolarità fisiche e ci sono quelli più predisposti ad una cosa piuttosto che ad un altra......certo è che con l'allenamento giusto e perseveranza tutti possono ottenere ottimi risultati.
io mi alleno metodicamente da due anni esatti.peso 60kg x 169
traziono monobraccio alla tacca da 1.5 cm
traziono monobraccio con 10 kg di sovraccarico alla sbarra
traziono monodito
sospendo monobraccio su tacca da 1 cm
al pan gullich,su tacche buone(3-4cm)lancio monobraccio
..è solo questione di trovare l'allenamento perfetto per se stessi..e dedicarci tutto il tempo necessario..
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Re: Travo, Trazioni, Pan Gullich: Sprechiamo il nostro tempo

Messaggioda L'avvoltoio » ven mag 08, 2009 14:44 pm

heibiondo ha scritto:l'allenamento giusto e perseveranza tutti possono ottenere ottimi risultati.
io mi alleno metodicamente da due anni esatti.peso 60kg x 169
traziono monobraccio alla tacca da 1.5 cm
traziono monobraccio con 10 kg di sovraccarico alla sbarra
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Manca solo il grado che fai, spero per te almeno l'8A perchè altrimenti....








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Re: Travo, Trazioni, Pan Gullich: Sprechiamo il nostro tempo

Messaggioda maivory » ven mag 08, 2009 15:47 pm

L'avvoltoio ha scritto:
heibiondo ha scritto:l'allenamento giusto e perseveranza tutti possono ottenere ottimi risultati.
io mi alleno metodicamente da due anni esatti.peso 60kg x 169
traziono monobraccio alla tacca da 1.5 cm
traziono monobraccio con 10 kg di sovraccarico alla sbarra
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