Memoria visiva nell'arrampicata

Memoria visiva nell'arrampicata

Messaggioda Gigi64 » lun mar 30, 2009 15:59 pm

A volte noto che quando ci si avvicina al proprio limite capita di non usare tutti gli appoggi che il tratto di roccia su cui siamo ci offre. Lo noto in me stesso, ma anche in scalatori con una buona esperienza.
Ci pensavo particolarmente in una delle ultime uscite, vedendo un mio amico e socio di lunga esperienza passare un tratto difficile e poi perdersi dove mollava un po facendo una fatica bestiale su microappoggi quando a una spanna dal piede aveva una bella tacca che aveva anche usato per le mani...
Quando gli ho fatto notare la cosa ha tirato fuori frasi del tipo "ma come ho fatto a non vederlo?", però vedo che capita più o meno a tutti...

Di solito mano a mano che saliamo ci si concentra "anche" per "fotografare mentalmente" ciò su cui poi poseremo i piedi perchè a causa della verticalità o addirittura della strapiombanza della parete, peggio se siamo su una pancia o sotto un tettino, poi faremo molta fatica a vedere ciò che c'è dalla vita in giù, soprattutto quando la progressione ci costringe a tenere il più possibile il baricentro contro la parete anche nei movimenti e non solo nelle posizioni statiche.
La tensione e la paura poi tendono a rendere ancora meno efficace questa capacità di visualizzazione e di memorizzazione in quanto rendono meno lucida la mente, motivo in più per cercare di migliorarla.

Il caso opposto della situazione che descrivo la si può notare quando si arrampica in aderenza, la posizione più staccata dalla parete ci permette di vedere bene ciò su cui appoggeremo i piedi e di costruirci una sorta di sentiero di salita con quelle piccole imperfezioni della roccia che ci danno un po più di grip.

Penso che per migliorare la capacità di visualizzazione e memorizzazione degli appoggi sia ovviamente scalare molto, a questo ci arriviamo tutti! ;) :D Poi variare il più possibile i tipi di roccia, alternando lo scalare a vista con un po di lavorato (il primo aumenta l'intuitività immediata nel cogliere gli appoggi e il secondo ci permette di lavorare in modo più sistematico e ripetitivo su come usare gli stessi appoggi), magari anche fare ogni tanto un po di aderenza, tipologia di arrampicata che ci mette nelle condizioni di... "pensare di più con i piedi che con le mani", e altro...

Però, a parte queste considerazioni e alcune cose ovvie (come lo scalare il più possibile), mi piacerebbe sapere se c'è qualche tecnica specifica per allenare questa caratteristica, tenendo presente che questa è una caratteristica mentale e non fisica.

Ad esempio un'idea potrebbe essere quella di mettersi davanti ad un tratto di roccia, a terra, guardarlo per qualche secondo cercando di individuare il maggior numero di appoggi nel minor tempo possibile, poi chiudere gli occhi e cercare di visualizzare mentalmente l'immagine di quel tratto di roccia focalizzando gli appigli. Una volta fatto questo aprire gli occhi, ri-guardare per più tempo e confrontare la nostra immagine mentale con ciò che vediamo realmente.

Oppure una variante potrebbe essere quella di visualizzare sempre per tot secondi la roccia, girarsi e su un foglio di carta fare un disegno schematico degli appoggi notati. Poi confrontare il tratto di roccia con lo schema disegnato, valutando quanti appoggi siamo riusciti a cogliere in rapporto al totale di quelli presenti.

E' un'idea come un'altra, giusta o sbagliata, fattibile o astrusa, che mi è venuta anche da dei principi di allenamento al combattimento nelle arti marziali dove si cerca di migliorare la visione periferica... il principio di una comunità come questa dovrebbe essere anche quello di scambiarsi ed elaborare nuove idee per migliorare... ;) :)

Cosa ne dite?
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Re: Memoria visiva nell'arrampicata

Messaggioda grizzly » lun mar 30, 2009 16:07 pm

Gigi64 ha scritto:... una variante potrebbe essere quella di visualizzare sempre per tot secondi la roccia, girarsi e su un foglio di carta fare un disegno schematico degli appoggi notati. Poi confrontare il tratto di roccia con lo schema disegnato, valutando quanti appoggi siamo riusciti a cogliere in rapporto al totale di quelli presenti...


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Re: Memoria visiva nell'arrampicata

Messaggioda Gigi64 » lun mar 30, 2009 16:11 pm

grizzly ha scritto:
Gigi64 ha scritto:... una variante potrebbe essere quella di visualizzare sempre per tot secondi la roccia, girarsi e su un foglio di carta fare un disegno schematico degli appoggi notati. Poi confrontare il tratto di roccia con lo schema disegnato, valutando quanti appoggi siamo riusciti a cogliere in rapporto al totale di quelli presenti...


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Messaggioda grizzly » lun mar 30, 2009 16:13 pm

8O ... 8-[ ... :lol: ...
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Messaggioda Gigi64 » lun mar 30, 2009 16:17 pm

grizzly ha scritto:8O ... 8-[ ... :lol: ...


Tranquillo Grizzly... non ho un camino!!! :mrgreen:
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Messaggioda lingerie » lun mar 30, 2009 16:36 pm

ricordarsi la via è fondamentale x una buona riuscita sulla stessa ...secondo me piu' che le trazioni se non hai buona memoria e non ti ricordi e non visualizzi i passaggi puoi sparati... :wink:

provero' anche col binocolo secondo me un ottima soluzione x poter cominciare a mettre a fuoco i passaggi... 8O :wink:
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere.

(SCOTT)
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Messaggioda ebrune » lun mar 30, 2009 17:16 pm

sicuramente l'argomento è molto interessante e utile confrontarsi.
il libro jolly power ne parla (l' allenamento ideomotorio esiste in qualsiasi sport, noi arrampicatori che manchiamo di istruttori non lo usa nessuno , e chi lo usa trova difficoltà nell'autogestione).
Nella sala di arrampicata indoor che frequento ci sono dei circuiti (20-30 movimenti) con le prese scritte sui fogli e capita che per esempio una persona indica la via ( leggendo il foglio). Io che non frequento moltissimo la palestra, devo ripetere la via almeno 3 volte, le persone che la frequentano da anni sistematicamente non hanno bisogno di ripetere , zero! prendono e partono e si ricordano tutto senza incertezze!
Quindi la pratica anche senza coscienza aiuta, ma se avessi coscienza e tecnica appropriata per migliorare ovvio ci metterei molto meno.

come al solito si presta il solito discorso che se traziono sui monoditi senza piedi ( sono un fortissimo), di fronte al mio (ripeto il mio non quello di altri) limite se non uso la tecnica non passo e questo vale per moltissimi sport.

Le tecniche di memorizzazioni riguardanti immagini si basano su alcuni concetti fondamentali:
Divisioni in sezioni o sotto insiemi dell' immagine o del film.
In caso di memorizzazione di un immagine suddivisione mediante una griglia (una croce genera 4 quadranti dove posso individuare particolari che in un insieme risultano confusi).Le vie trattandosi di un film (necessaria la memorizzazione nel lavorato soprattutto dove se ti ricordi tutto sei fluido e non sprechi e hai tanta energia in più) , vanno suddivise secondo me in sezioni , facendo bene attenzione a destra e sinistra e dandogli un nome, per esempio sezione della placca, dei buchi , della precarietà, sezione erculea (anche nomi di fantasia che risultano più facili da ricordare), sezione caghetta.

In un corso di memoria che ho frequentato veniva insegnata la tecnica basata sull'acronimo :GUARDO CHI CORRE

GUARD guardare in generale
O osservare i particolari
CHI chiedersi i dettagli (sembra inutile ma provare per credere. funziona così: mi faccio le domande e rispondo, sempre mentalmente ovvio!)
CO contare con la stessa metodologia del chiedere
R ripetere mentalemente a occhi chiusi
RE revisionare a occhi aperti verifico se ho memorizzato bene ripetendo tutto ciò che ho imparato

rifare il tutto sino a che non ho memorizzato se nella fase di revisione trovo delle mancanze.
Con questa tecnica incredibilmente si possono memorizzare anche immagini molto complesse e pieni di dettagli ( ovvio che serve la pratica).

Io trovo che ripetere mentalmente aiuta nel lavorato, dove secondo me soprattutto nel lavorato veloce ( 2-3 ripetizioni e poi iniziano i tentativi seri) la memorizzazione è fondamentale. Ovvio che dipende dalla via , se sono 6 movimenti duri e il resto è facile , non c'è molto da ricordare.
La memorizzazione inoltre distrae dalla paura e secondo me concentra l'arrampicatore.

Poi tutti questi discorsi interessano se uno è in forte competizione con se stesso e vuole fare vie dure (dure per se stesso al di là del grado) e gli interessa migliorare, altrimenti è come parlare della Marmolada ad un falesista!
ciao
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Messaggioda diegguhr » dom apr 05, 2009 19:25 pm

io ho imparato abbastanza bene i movimenti , i passaggi , le prese migliori della falesia che frequento perchè arrampico con miei amici che arrampicano ad un livello più basso del mio ( e sempre da secondi , per il momento ) e quindi spesso presto più attenzione alle varie situazioni per potergliele poi spiegare al fine di aiutarli ....

diciamo che dopo aver fatto una via a vista e spiegandola poi ai miei amici so già +/- a memoria tutte le prese =)
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Re: Memoria visiva nell'arrampicata

Messaggioda Cubo » dom apr 05, 2009 19:54 pm

grizzly ha scritto:
Gigi64 ha scritto:... una variante potrebbe essere quella di visualizzare sempre per tot secondi la roccia, girarsi e su un foglio di carta fare un disegno schematico degli appoggi notati. Poi confrontare il tratto di roccia con lo schema disegnato, valutando quanti appoggi siamo riusciti a cogliere in rapporto al totale di quelli presenti...


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Re: Memoria visiva nell'arrampicata

Messaggioda diegguhr » dom apr 05, 2009 20:25 pm

Cubo ha scritto:
grizzly ha scritto:
Gigi64 ha scritto:... una variante potrebbe essere quella di visualizzare sempre per tot secondi la roccia, girarsi e su un foglio di carta fare un disegno schematico degli appoggi notati. Poi confrontare il tratto di roccia con lo schema disegnato, valutando quanti appoggi siamo riusciti a cogliere in rapporto al totale di quelli presenti...


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concordo appieno anche a me capita di vedere gente che a guardarla dici " cavolo è fortissimo " perchè fa " animalate " ( TRAZIONI abbestia ) che poi nn riesci a combinare un bel niente
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Re: Memoria visiva nell'arrampicata

Messaggioda Cubo » dom apr 05, 2009 20:29 pm

diegguhr ha scritto:
Cubo ha scritto:
grizzly ha scritto:
Gigi64 ha scritto:... una variante potrebbe essere quella di visualizzare sempre per tot secondi la roccia, girarsi e su un foglio di carta fare un disegno schematico degli appoggi notati. Poi confrontare il tratto di roccia con lo schema disegnato, valutando quanti appoggi siamo riusciti a cogliere in rapporto al totale di quelli presenti...


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quoto...e qui sul forum c'è qualche esempio.....
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Re: Memoria visiva nell'arrampicata

Messaggioda gug » dom apr 05, 2009 21:57 pm

grizzly ha scritto:
Gigi64 ha scritto:... una variante potrebbe essere quella di visualizzare sempre per tot secondi la roccia, girarsi e su un foglio di carta fare un disegno schematico degli appoggi notati. Poi confrontare il tratto di roccia con lo schema disegnato, valutando quanti appoggi siamo riusciti a cogliere in rapporto al totale di quelli presenti...


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