Aconcagua, soccorsi, ecc ecc

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda luc » sab feb 21, 2009 20:24 pm

enzolino
[/quote] Chi era la', parla di persone meravigliose.
Tu, seduto comodamente davanti ad un computer, dici che valgono poco.
Curiosa incongruenza.
Per quanto mi riguarda io la spiego con la tua presunzione.
Presunzione che si manifesta anche nel non dare valore a chi e' andato la', anche se con il bisogno delle guide.
Ma tu chi credi di essere?
Che ne sai dell'esperienza, dello stato psicofisico dei soccorritori?
Delle ore passate prima di quel video?
Della spossatezza dei soccorritori?
Credi che chiunque vada ad aiutare persone in difficolta' in montagna siano esperti del CNSAS?

Io non dico ne' che i soccorritori fossero dei santi, ne' che valessero poco.
Non li giudico.
Perche' non conosco le circostanze prima del video.
Ma mi vien da pensare che, tra coloro che valgono poco, di sicuro ci sono coloro che sentenziano senza sapere![/quote]


Cavolo tocca ancora rispondere a sto svizzero! ma lascia perdere valà, è evidente che quello che non capisce niente ne di alpinismo d'alta quota ne di soccorsi sei proprio tu! e visto che a differenza tua io più di una volta mi son trovato in situazioni di quel genere anche a quote sopra quelle dell'Aconcagua non ti viene in mente che forse, invece, sto proprio sapendo di che cosa parlo?
luc
 
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Messaggioda ccb » sab feb 21, 2009 20:45 pm

Scusate, ma come ha fatto Simone Moro a salvare uno sul Lhotse, a più di 8000m, da solo?
ccb
 
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Messaggioda luc » sab feb 21, 2009 20:48 pm

ccb ha scritto:Scusate, ma come ha fatto Simone Moro a salvare uno sul Lhotse, a più di 8000m, da solo?



infatti!
un altro esempio? Giuliano de marchi ha tirato giù da solo da 8350 metri (e non sulla normale!) fausto de stefani con un edema cerebrale!
da solo!! da 8350m ! capito?
luc
 
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Messaggioda Enzolino » sab feb 21, 2009 21:05 pm

luc ha scritto:enzolino
Cavolo tocca ancora rispondere a sto svizzero! ma lascia perdere valà, è evidente che quello che non capisce niente ne di alpinismo d'alta quota ne di soccorsi sei proprio tu! e visto che a differenza tua io più di una volta mi son trovato in situazioni di quel genere anche a quote sopra quelle dell'Aconcagua non ti viene in mente che forse, invece, sto proprio sapendo di che cosa parlo?
Mi ricordi un po' sto pirla
http://www.montagna.tv/?q=node/9826
che basandosi sul paraocchi della sua esperienza, con una preparazione fisica o tecnica probabilmente diverse rispetto a quelle degli argentini, in circostanze diverse, fa paragoni che non hanno senso ...
Siccome lui e' stato un'eroe, allora gli altri sono stronzi ...

Io ho fatto sufficiente alpinismo per sapere che la logica, nella testa delle persone, cambia quando si vive un'esperienza al limite.
E per questo non c'e' bisogno di scalare degli 8000.
C'e' chi fa l'eroe, e c'e' chi cede alle proprie debolezze, perche' sopraffatto dalla fatica e dall'esaurimento fisico.
E al limite ogni fattore conta.
La logica puo' slittare su piani diversi a seconda delle persone e delle circostanze.
La logica di una persona in grado di portarne giu' un'altra a 7500 metri, puo' essere diversa da quella di chi e' stato a 6500 metri, per 12 ore nella bufera, a -30, e con una preparazione fisica e psichica differente ...

Ma qua non e' tanto questione di alpinismo.
E' questione di buon senso e soprattutto buon gusto.
E' la sindrome del "grande fratello" che autorizza a giudicare, condannare, linciare, delle persone solo in base alla parziale visione delle circostanze che le riguarda.
Per quanto mi riguarda, sei la classica dimostrazione che anche in alpinismo ci sono i forcaioli, per niente diversi da quelli che ogni giorno sentenziano su cio' che gli passano i media, senza avere cognizione di causa su quello che gli viene proposto.
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Messaggioda Enzolino » sab feb 21, 2009 21:10 pm

luc ha scritto:
ccb ha scritto:Scusate, ma come ha fatto Simone Moro a salvare uno sul Lhotse, a più di 8000m, da solo?



infatti!
un altro esempio? Giuliano de marchi ha tirato giù da solo da 8350 metri (e non sulla normale!) fausto de stefani con un edema cerebrale!
da solo!! da 8350m ! capito?
Numeri e persone diverse ...
... e gia' ... e' tutta una questione di numeri ... :?
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Messaggioda luc » sab feb 21, 2009 21:47 pm

come già si era detto all'inizio del topic, non posso far altro che esser distante anni luce dai pensieri di enzolino. il guaio è che questa discussione sta davvero diventando sterile e quindi che dire? al di là della scarsa stima verso chi la pensa come te (enzolino), sperando di riuscire a non rispondere più alle tue provocazioni, ti auguro buone ascensioni
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Messaggioda Liviell » lun feb 23, 2009 9:27 am

Ho un amico che l'anno scorso ha salito l'Aconcagua per la "diretta dei polacchi" e ho chiesto il suo parere sulla faccenda.

Lui e il suo socio sono saliti in autonomia allestendosi i campi senza l'aiuto di guide o portatori. Il giorno della salita il tempo era ottimo e lui stava bene, la salita è riuscita perfettamente ma negli ultimi 300m mi raccontava che appena arrivava una folata di vento veniva sbattuto a terra, era sfinito, non ce l'avrebbe mai fatta ad aiutare una persona a risalire.
Però lui era alla sua seconda esperienza in quota, ed è un italiano che vive a 500 slm.
Infatti mi ha anche detto che vedeva salire e scendere portatori e guide tra il campo base (4800m) e il campo2 (mi sembra 5900m), con 30kg sulle spalle, ed è rimasto impressionato da quanta forza e fiato avessero.
Ha visto delle guide che dal campo base alla punta e ritorno, ci impiegavano 18 ore.... Per concludere mi ha detto che secondo lui quelle 6 persone (che erano del posto e sicuramente erano ben acclimatati) potevano fare di più o comunque avrebbero dovuto avere un minimo di attrezzatura in più, cosa che sembrano non avere.
Sappi che il vero spit è nella tua testa e lo devi serrare di continuo! (cit. Specie)
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere (SCOTT)
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Messaggioda Enzolino » lun feb 23, 2009 9:55 am

Liviell ha scritto:Ho un amico che l'anno scorso ha salito l'Aconcagua per la "diretta dei polacchi" e ho chiesto il suo parere sulla faccenda.

Lui e il suo socio sono saliti in autonomia allestendosi i campi senza l'aiuto di guide o portatori. Il giorno della salita il tempo era ottimo e lui stava bene, la salita è riuscita perfettamente ma negli ultimi 300m mi raccontava che appena arrivava una folata di vento veniva sbattuto a terra, era sfinito, non ce l'avrebbe mai fatta ad aiutare una persona a risalire.
Però lui era alla sua seconda esperienza in quota, ed è un italiano che vive a 500 slm.
Infatti mi ha anche detto che vedeva salire e scendere portatori e guide tra il campo base (4800m) e il campo2 (mi sembra 5900m), con 30kg sulle spalle, ed è rimasto impressionato da quanta forza e fiato avessero.
Ha visto delle guide che dal campo base alla punta e ritorno, ci impiegavano 18 ore.... Per concludere mi ha detto che secondo lui quelle 6 persone (che erano del posto e sicuramente erano ben acclimatati) potevano fare di più o comunque avrebbero dovuto avere un minimo di attrezzatura in più, cosa che sembrano non avere.
Quanto scrivi dimostra un fatto molto semplice.
Persone diverse hanno limiti diversi.
Per questo trovo assurdi i paragoni tra alpinisti e circostanze diverse.
Ed in base a questo sentenziare, condannare e linciare moralmente.
Anzi!
Lo trovo di pessimo gusto ... bisognerebbe avere la sensibilita' di tacere o, almeno, di aspettare che si sappia di piu' su cio' che propinano i media ...

Che i tizi fossero impreparati, e' indubbio.
Ma ne hanno portato giu' altri tre.
Probabilmente non hanno la stessa preparazione tecnica dei membri del CNSAS, ma comunque non sappiamo perche' il loro equipaggiamento tecnico fosse cosi' inadeguato.
Col senno di poi e' facile dire "avrebbero potuto" ...
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Messaggioda dags1972 » lun feb 23, 2009 10:07 am

Enzolino ha scritto:
Liviell ha scritto:Ho un amico che l'anno scorso ha salito l'Aconcagua per la "diretta dei polacchi" e ho chiesto il suo parere sulla faccenda.

Lui e il suo socio sono saliti in autonomia allestendosi i campi senza l'aiuto di guide o portatori. Il giorno della salita il tempo era ottimo e lui stava bene, la salita è riuscita perfettamente ma negli ultimi 300m mi raccontava che appena arrivava una folata di vento veniva sbattuto a terra, era sfinito, non ce l'avrebbe mai fatta ad aiutare una persona a risalire.
Però lui era alla sua seconda esperienza in quota, ed è un italiano che vive a 500 slm.
Infatti mi ha anche detto che vedeva salire e scendere portatori e guide tra il campo base (4800m) e il campo2 (mi sembra 5900m), con 30kg sulle spalle, ed è rimasto impressionato da quanta forza e fiato avessero.
Ha visto delle guide che dal campo base alla punta e ritorno, ci impiegavano 18 ore.... Per concludere mi ha detto che secondo lui quelle 6 persone (che erano del posto e sicuramente erano ben acclimatati) potevano fare di più o comunque avrebbero dovuto avere un minimo di attrezzatura in più, cosa che sembrano non avere.
Quanto scrivi dimostra un fatto molto semplice.
Persone diverse hanno limiti diversi.
Per questo trovo assurdi i paragoni tra alpinisti e circostanze diverse.
Ed in base a questo sentenziare, condannare e linciare moralmente.
Anzi!
Lo trovo di pessimo gusto ... bisognerebbe avere la sensibilita' di tacere o, almeno, di aspettare che si sappia di piu' su cio' che propinano i media ...

Che i tizi fossero impreparati, e' indubbio.
Ma ne hanno portato giu' altri tre.
Probabilmente non hanno la stessa preparazione tecnica dei membri del CNSAS, ma comunque non sappiamo perche' il loro equipaggiamento tecnico fosse cosi' inadeguato.
Col senno di poi e' facile dire "avrebbero potuto" ...


ti quoto e.
che pena...
e chi scrive su sto forum non è un avventore del bar che commena la moviola della sera prima , ma "gente che frequenta la montagna" e che magari la prossima volta sarà a lamentarsi del titolone "MONTAGNA ASSASSINA"
sempre più grande fratello ...
tanti saluti e buone salite a tutti
Alberto Giacomo Letizia Elena e Daniele
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Al diavolo il futuro, nel futuro siamo tutti morti
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Messaggioda Luca_pn » mer mar 04, 2009 15:36 pm

mi inserisco solo ora in questa discussione, e cerco - senza polemica alcuna - di esprimere la mia idea.
A più riprese è stato espresso un certo relativismo, che più o meno recita così: "nessuno di noi conosce le condizioni in cui i soccorritori hanno operato e, se hanno fatto il massimo delle loro capacità, non possiamo dire niente".
a mio avviso, questo pensiero è pericolosissimo perchè permette di mettere in secondo piano - e quasi dimenticare - il valore della vita di un uomo.
prova ne sia che - da quanto si è capito - un soccorritore ha addirittura detto: "andiamo, fra mezz'ora sarà morto".

Così, di fatto, è stata dimenticata la prima - e basilare - regola che deve orientare la vita di ciascuno di noi, sia che siamo alpinisti, soccorritori CNSAS, soccorritori 118, semplici cittadini: finchè il cuore di un uomo pulsa, egli è vivo e merita tutte le cure e le attenzioni possibili, indipendentemente da quel che succederà.

mancava mezz'ora? bene: in quell'ultima mezz'ora si poteva rendere almeno il trapasso più pietoso.

purtroppo (o per fortuna), anch'io ho dovuto prestare varie volte soccorso, in condizioni ambientali anche difficili e ho dovuto eseguire i comandi del medico, che accertava la morte e mi diceva: "stacca tutto".
In tutti quei casi la mia coscienza era tranquilla e realizzavo di aver fatto tutto il possibile, soltanto perchè vi era un medico che mi diceva: "non c'è nulla da fare".

in questo caso, invece, mi sembra che degli uomini si siano arrogati il diritto di decidere se la persona da loro soccorsa poteva vivere, o morire.

erano stremati? (a parte il fatto che dubito di questo, visto il tenore del video) e la loro vita era in pericolo? sarebbe stato un atto di pietà e di fratellanza costruire almeno un riparo (un pò di neve, uno zaino, un telo termico) per una persona che era ancora viva.

ma se quell'uomo fosse stato portato ad una quota più bassa? se avesse ricevuto un farmaco antiedema? se avesse ricevuto una bevanda calda?
naturalmente, questo non vuole essere il discorso facile del "senno del poi", quanto piuttosto lo scardinamento di quel discorso fatalista del: "tanto fra mezz'ora è morto".

Scusatemi, ma non riesco proprio a giustificare il soccorritore che, di fronte ad una persona ancora viva, decide deliberatamente di interrompere i soccorsi, condannando a morte sicura un proprio simile.
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Messaggioda Enzolino » mer mar 04, 2009 16:08 pm

Luca_pn ha scritto:mi inserisco solo ora in questa discussione, e cerco - senza polemica alcuna - di esprimere la mia idea.
A più riprese è stato espresso un certo relativismo, che più o meno recita così: "nessuno di noi conosce le condizioni in cui i soccorritori hanno operato e, se hanno fatto il massimo delle loro capacità, non possiamo dire niente".
a mio avviso, questo pensiero è pericolosissimo perchè permette di mettere in secondo piano - e quasi dimenticare - il valore della vita di un uomo.
prova ne sia che - da quanto si è capito - un soccorritore ha addirittura detto: "andiamo, fra mezz'ora sarà morto".

Così, di fatto, è stata dimenticata la prima - e basilare - regola che deve orientare la vita di ciascuno di noi, sia che siamo alpinisti, soccorritori CNSAS, soccorritori 118, semplici cittadini: finchè il cuore di un uomo pulsa, egli è vivo e merita tutte le cure e le attenzioni possibili, indipendentemente da quel che succederà.

mancava mezz'ora? bene: in quell'ultima mezz'ora si poteva rendere almeno il trapasso più pietoso.

purtroppo (o per fortuna), anch'io ho dovuto prestare varie volte soccorso, in condizioni ambientali anche difficili e ho dovuto eseguire i comandi del medico, che accertava la morte e mi diceva: "stacca tutto".
In tutti quei casi la mia coscienza era tranquilla e realizzavo di aver fatto tutto il possibile, soltanto perchè vi era un medico che mi diceva: "non c'è nulla da fare".

in questo caso, invece, mi sembra che degli uomini si siano arrogati il diritto di decidere se la persona da loro soccorsa poteva vivere, o morire.

erano stremati? (a parte il fatto che dubito di questo, visto il tenore del video) e la loro vita era in pericolo? sarebbe stato un atto di pietà e di fratellanza costruire almeno un riparo (un pò di neve, uno zaino, un telo termico) per una persona che era ancora viva.

ma se quell'uomo fosse stato portato ad una quota più bassa? se avesse ricevuto un farmaco antiedema? se avesse ricevuto una bevanda calda?
naturalmente, questo non vuole essere il discorso facile del "senno del poi", quanto piuttosto lo scardinamento di quel discorso fatalista del: "tanto fra mezz'ora è morto".

Scusatemi, ma non riesco proprio a giustificare il soccorritore che, di fronte ad una persona ancora viva, decide deliberatamente di interrompere i soccorsi, condannando a morte sicura un proprio simile.
Mi dispiace, ma la polemica e' inevitabile e te la cerchi.

Prima parliamo delle cazzate che scrivi:
A) La prima regola e' l'incolumita' dei soccorritori e dopo quella delle vittime dell'incidente. Anche perche', se viene a mancare la prima, viene a mancare automaticamente anche la seconda. Mi sembra un'ovvieta'.

B) In base al tuo discorso neanche la guida che e' morta era stremata, visto che era ancora in grado di gattonare ... eppure ...

C) Un riparo? Magari con le candeline ed un cero?

D) Ad una quota piu' bassa? Se hai letto per scendere di quota dovevano raggiungere la cima, perche' non erano sulla via normale.

E) Che cosa ne sai di quello che gli hanno o non gli hanno dato? Che ne sai se gli hanno dato farmaci o bevade calde? Tu guardi un video di due minuti e trai le tue conclusioni.

F) Cosa ne sai della condizione fisica dei soccorritori? Dovevano rantolare davanti al video per dimostrartelo?

E' la presunzione e l'atteggiamento forcaiolo di persone come te che va condannata innanzitutto.
Una presunzione che mette alla gogna delle persone senza cognizione di causa!

Ma chi vi credete di essere???
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Messaggioda matto » mer mar 04, 2009 16:22 pm

Potete parlare fino a perdere fiato ,fatto stà che il comportamento dei soccoritori è stato inadatto alla situazione ......sia in termini pratici che morali e tanto più psicologici.
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Messaggioda Enzolino » mer mar 04, 2009 16:34 pm

matto ha scritto:Potete parlare fino a perdere fiato ,fatto stà che il comportamento dei soccoritori è stato inadatto alla situazione ......sia in termini pratici che morali e tanto più psicologici.
Sugli aspetti pratici e psicologici e' probabile che sia vero.

Ma non su quelli morali.
O almeno noi non abbiamo il diritto di giudicare in base a cio' che sappiamo.

La loro inadeguatezza tecnico-psicologica e' forse una loro colpa?
E' una loro colpa se il soccorso alpino argentino e' quello che e'?

Ricordiamoci che tra coloro che prestavano aiuto solo due erano ufficialmente soccorritori. Gli altri erano volontari raccattati dai campi.
E tutti hanno salvato le altre vittime della bufera.
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Messaggioda matto » mer mar 04, 2009 16:36 pm

Enzolino ha scritto:
Luca_pn ha scritto:mi inserisco solo ora in questa discussione, e cerco - senza polemica alcuna - di esprimere la mia idea.
A più riprese è stato espresso un certo relativismo, che più o meno recita così: "nessuno di noi conosce le condizioni in cui i soccorritori hanno operato e, se hanno fatto il massimo delle loro capacità, non possiamo dire niente".
a mio avviso, questo pensiero è pericolosissimo perchè permette di mettere in secondo piano - e quasi dimenticare - il valore della vita di un uomo.
prova ne sia che - da quanto si è capito - un soccorritore ha addirittura detto: "andiamo, fra mezz'ora sarà morto".

Così, di fatto, è stata dimenticata la prima - e basilare - regola che deve orientare la vita di ciascuno di noi, sia che siamo alpinisti, soccorritori CNSAS, soccorritori 118, semplici cittadini: finchè il cuore di un uomo pulsa, egli è vivo e merita tutte le cure e le attenzioni possibili, indipendentemente da quel che succederà.

mancava mezz'ora? bene: in quell'ultima mezz'ora si poteva rendere almeno il trapasso più pietoso.

purtroppo (o per fortuna), anch'io ho dovuto prestare varie volte soccorso, in condizioni ambientali anche difficili e ho dovuto eseguire i comandi del medico, che accertava la morte e mi diceva: "stacca tutto".
In tutti quei casi la mia coscienza era tranquilla e realizzavo di aver fatto tutto il possibile, soltanto perchè vi era un medico che mi diceva: "non c'è nulla da fare".

in questo caso, invece, mi sembra che degli uomini si siano arrogati il diritto di decidere se la persona da loro soccorsa poteva vivere, o morire.

erano stremati? (a parte il fatto che dubito di questo, visto il tenore del video) e la loro vita era in pericolo? sarebbe stato un atto di pietà e di fratellanza costruire almeno un riparo (un pò di neve, uno zaino, un telo termico) per una persona che era ancora viva.

ma se quell'uomo fosse stato portato ad una quota più bassa? se avesse ricevuto un farmaco antiedema? se avesse ricevuto una bevanda calda?
naturalmente, questo non vuole essere il discorso facile del "senno del poi", quanto piuttosto lo scardinamento di quel discorso fatalista del: "tanto fra mezz'ora è morto".

Scusatemi, ma non riesco proprio a giustificare il soccorritore che, di fronte ad una persona ancora viva, decide deliberatamente di interrompere i soccorsi, condannando a morte sicura un proprio simile.
Mi dispiace, ma la polemica e' inevitabile e te la cerchi.

Prima parliamo delle cazzate che scrivi:
A) La prima regola e' l'incolumita' dei soccorritori e dopo quella delle vittime dell'incidente. Anche perche', se viene a mancare la prima, viene a mancare automaticamente anche la seconda. Mi sembra un'ovvieta'.

B) In base al tuo discorso neanche la guida che e' morta era stremata, visto che era ancora in grado di gattonare ... eppure ...

C) Un riparo? Magari con le candeline ed un cero?

D) Ad una quota piu' bassa? Se hai letto per scendere di quota dovevano raggiungere la cima, perche' non erano sulla via normale.

E) Che cosa ne sai di quello che gli hanno o non gli hanno dato? Che ne sai se gli hanno dato farmaci o bevade calde? Tu guardi un video di due minuti e trai le tue conclusioni.

F) Cosa ne sai della condizione fisica dei soccorritori? Dovevano rantolare davanti al video per dimostrartelo?

E' la presunzione e l'atteggiamento forcaiolo di persone come te che va condannata innanzitutto.
Una presunzione che mette alla gogna delle persone senza cognizione di causa!

Ma chi vi credete di essere???



a) è vero infatti se rischiavano per sè facevano bene a non partire neanche
b)appunto lui gattonava
c)candeline no ....ma almeno un telo termico
d)hai ragione
e)hai ragione
f)stai scrivendo una cazzata per volere aver ragione a tutti i costi


Non sò perchè difendi cosi a spada tratta persone che filmano un cristo che stà morendo ......e in più si fanno anche sentire da quel cristo in terra parlare alla radio e dire "muore tanto muore".....e di peggio . Ora io non giudico quello che non ho visto (ed infatti ti dò ragione punto.d e punto.e)ma quello che è palese a tutti .......poi se vuoi negare l evidenza.....va bè
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Messaggioda Enzolino » mer mar 04, 2009 16:57 pm

matto ha scritto: a) è vero infatti se rischiavano per sè facevano bene a non partire neanche
b)appunto lui gattonava
c)candeline no ....ma almeno un telo termico
d)hai ragione
e)hai ragione
f)stai scrivendo una cazzata per volere aver ragione a tutti i costi


Non sò perchè difendi cosi a spada tratta persone che filmano un cristo che stà morendo ......e in più si fanno anche sentire da quel cristo in terra parlare alla radio e dire "muore tanto muore".....e di peggio . Ora io non giudico quello che non ho visto (ed infatti ti dò ragione punto.d e punto.e)ma quello che è palese a tutti .......poi se vuoi negare l evidenza.....va bè
Io non sto difendendo nessuno.
Mi fa incazzare la vostra cultura forcaiola.
Io dico solo che bisogna astenersi dal giudicare moralmente i soccorritori.

a) Se non partivano probabilmente sarebbero morti anche gli altri. E probabilmente nessuno avrebbe criticato i soccorritori. Ti rendi conto quanto ti contraddici?
b) Lui gattonava. E quindi? Da quello sei in grado di stabilire come stava? Due minuti di video? Ha letto cosa hanno scritto i suoi clienti? Del suo stato fisico precedente?
c) Se lo lasciavano con un telo termico o in un rifugio ci gioco le palle che i soccorritori avrebbero ricevuto le medesime critiche.
f) E' la pura verita'. C'e' gente che muore in piedi per esaurimento. Il fatto che i soccorritori fossero cosi' impalati, mi pare un'ulteriore dimostrazione che non fossero cosi' pieni di energie. Soprattutto dopo diverse ore nella bufera a -20 o -30 ...
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Messaggioda luc » gio mar 05, 2009 10:37 am

enzolino E' la pura verita'. C'e' gente che muore in piedi per esaurimento. Il fatto che i soccorritori fossero cosi' impalati, mi pare un'ulteriore dimostrazione che non fossero cosi' pieni di energie. Soprattutto dopo diverse ore nella bufera a -20 o -30 .



-80, -90! ma vai a dormire va! sei pietoso!
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Messaggioda Sbob » gio mar 05, 2009 11:18 am

Quella gente doveva stare al campo base: certo, nella cordata sarebbero morti tutti, ma nessuno sarebbe stato accusato di niente...
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Messaggioda Luca_pn » gio mar 05, 2009 11:40 am

atteggiamento forcaiolo? giudizi morali?
vedila come vuoi, Enzolino. Personalmente, mi sembra che tu sia il vero forcaiolo, che crede di avere ragione a tutti i costi. Quello che forse ti è sfuggito, o non vuoi vedere, è che una persona è morta mentre poteva essere salvata. Le modalità per salvarla non erano certamente collegate a quei 5/6 sfigati, evidentemente.

Certo è che Messner, tornando dal Nanga Parbat, è rimasto 3 giorni sulla valanga in cerca di suo fratello.....e forse in montagna si è tutti fratelli.
tant'è che, come ti hanno già detto, Simone Moro ha salvato la vita di un emerito sconosciuto (senza aver alcun dovere di soccorritore).
Sono perfettamente consapevole che la prima regola del soccorso è quella di preservare la vita del soccorritore.....ma se dopo, oltre alla vita, dobbiamo pensare anche al fatto che non possono stancarsi, e non devono avere freddo.......ok! siamo messi bene.
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Messaggioda Enzolino » gio mar 05, 2009 12:15 pm

Luc,

immagino che dalla tua poltrona di casa eri anche in grado di stimare la temperatura dove veniva girato il video. Nient'altro?
Ma secondo chi era la':

"?Erano dodici ore che lavoravamo per salvare gli italiani - si è difeso Eduardo Ibarra, uno dei soccorritori filmati nel video shock dell'Aconcagua -. C?erano 30 gradi sotto zero, c'era bufera. Non ce la facevamo più. E il video è stato girato su ordine del nostro capo, José Luis Altamirano, solamente per avere una prova dell'autorizzazione giudiziaria a interrompere l'operazione di soccorso"."

http://www.montagna.tv/?q=node/9812


Luca_pn,

Il linciaggio: condanna senza processo da parte di una folla nei confronti di un individuo sospettato di un crimine.

Secondo me chi condanna i soccorritori con i pochi elementi a disposizione che si hanno, come stanno facendo diversi forumisti in questo topic, mette in atto del linciaggio morale.

Ma qua siamo al paradosso.
Chi era presente eleva i soccorritori ad eroi.
Chi guarda un video di due minuti, seduti in poltrona, li condanna senza appello.
Siamo all'assurdo!

L'esempio di Simone Moro e' stato gia' fatto.
Ma e' fuori luogo, sia perche' le circostanze son diverse, sia perche' le persone son diverse.
I limiti di ognuno sono diversi.

Insomma, state facendo degli esempi del c***o!
Enzolino
 
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Messaggioda Sbob » gio mar 05, 2009 14:38 pm

Luca_pn ha scritto:una persona è morta mentre poteva essere salvata

Come fai a dirlo? A quanto dicono i soccorritori aveva un edema polmonare in stato avanzato, meno di un'ora di vita...
Le modalità per salvarla non erano certamente collegate a quei 5/6 sfigati, evidentemente.

Essere sfigati non e' una colpa, soprattutto quando sei un volontario e non un professionista (come molti dei soccorritori).

Certo è che Messner, tornando dal Nanga Parbat, è rimasto 3 giorni sulla valanga in cerca di suo fratello.....e forse in montagna si è tutti fratelli.

Messner e' Messner. Probabilmente per me sarebbe gia' uno sforzo sovrumano e una impresa eroica salvare una persona sul Breithorn...

tant'è che, come ti hanno già detto, Simone Moro ha salvato la vita di un emerito sconosciuto (senza aver alcun dovere di soccorritore).

E loro hanno comunque salvato numerosi emeriti sconosciuti.
Sono perfettamente consapevole che la prima regola del soccorso è quella di preservare la vita del soccorritore.....ma se dopo, oltre alla vita, dobbiamo pensare anche al fatto che non possono stancarsi, e non devono avere freddo.......ok! siamo messi bene.

Sei assolutamente certo che i soccorritori non fossero in pericolo di vita? A quanto pare era sera tardi, le probabilita' di sporavvivenza ad una notte in quota con cattivo tempo e senza equipaggiamento non penso siano altissime.


E comunque resta un interrogativo a cui non rispondi: come giudichi coloro che neanche sono partiti dal campo base?
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