da luc » sab feb 21, 2009 20:24 pm
da ccb » sab feb 21, 2009 20:45 pm
da luc » sab feb 21, 2009 20:48 pm
ccb ha scritto:Scusate, ma come ha fatto Simone Moro a salvare uno sul Lhotse, a più di 8000m, da solo?
da Enzolino » sab feb 21, 2009 21:05 pm
Mi ricordi un po' sto pirlaluc ha scritto:enzolino
Cavolo tocca ancora rispondere a sto svizzero! ma lascia perdere valà, è evidente che quello che non capisce niente ne di alpinismo d'alta quota ne di soccorsi sei proprio tu! e visto che a differenza tua io più di una volta mi son trovato in situazioni di quel genere anche a quote sopra quelle dell'Aconcagua non ti viene in mente che forse, invece, sto proprio sapendo di che cosa parlo?
da Enzolino » sab feb 21, 2009 21:10 pm
Numeri e persone diverse ...luc ha scritto:ccb ha scritto:Scusate, ma come ha fatto Simone Moro a salvare uno sul Lhotse, a più di 8000m, da solo?
infatti!
un altro esempio? Giuliano de marchi ha tirato giù da solo da 8350 metri (e non sulla normale!) fausto de stefani con un edema cerebrale!
da solo!! da 8350m ! capito?
da luc » sab feb 21, 2009 21:47 pm
da Liviell » lun feb 23, 2009 9:27 am
da Enzolino » lun feb 23, 2009 9:55 am
Quanto scrivi dimostra un fatto molto semplice.Liviell ha scritto:Ho un amico che l'anno scorso ha salito l'Aconcagua per la "diretta dei polacchi" e ho chiesto il suo parere sulla faccenda.
Lui e il suo socio sono saliti in autonomia allestendosi i campi senza l'aiuto di guide o portatori. Il giorno della salita il tempo era ottimo e lui stava bene, la salita è riuscita perfettamente ma negli ultimi 300m mi raccontava che appena arrivava una folata di vento veniva sbattuto a terra, era sfinito, non ce l'avrebbe mai fatta ad aiutare una persona a risalire.
Però lui era alla sua seconda esperienza in quota, ed è un italiano che vive a 500 slm.
Infatti mi ha anche detto che vedeva salire e scendere portatori e guide tra il campo base (4800m) e il campo2 (mi sembra 5900m), con 30kg sulle spalle, ed è rimasto impressionato da quanta forza e fiato avessero.
Ha visto delle guide che dal campo base alla punta e ritorno, ci impiegavano 18 ore.... Per concludere mi ha detto che secondo lui quelle 6 persone (che erano del posto e sicuramente erano ben acclimatati) potevano fare di più o comunque avrebbero dovuto avere un minimo di attrezzatura in più, cosa che sembrano non avere.
da dags1972 » lun feb 23, 2009 10:07 am
Enzolino ha scritto:Quanto scrivi dimostra un fatto molto semplice.Liviell ha scritto:Ho un amico che l'anno scorso ha salito l'Aconcagua per la "diretta dei polacchi" e ho chiesto il suo parere sulla faccenda.
Lui e il suo socio sono saliti in autonomia allestendosi i campi senza l'aiuto di guide o portatori. Il giorno della salita il tempo era ottimo e lui stava bene, la salita è riuscita perfettamente ma negli ultimi 300m mi raccontava che appena arrivava una folata di vento veniva sbattuto a terra, era sfinito, non ce l'avrebbe mai fatta ad aiutare una persona a risalire.
Però lui era alla sua seconda esperienza in quota, ed è un italiano che vive a 500 slm.
Infatti mi ha anche detto che vedeva salire e scendere portatori e guide tra il campo base (4800m) e il campo2 (mi sembra 5900m), con 30kg sulle spalle, ed è rimasto impressionato da quanta forza e fiato avessero.
Ha visto delle guide che dal campo base alla punta e ritorno, ci impiegavano 18 ore.... Per concludere mi ha detto che secondo lui quelle 6 persone (che erano del posto e sicuramente erano ben acclimatati) potevano fare di più o comunque avrebbero dovuto avere un minimo di attrezzatura in più, cosa che sembrano non avere.
Persone diverse hanno limiti diversi.
Per questo trovo assurdi i paragoni tra alpinisti e circostanze diverse.
Ed in base a questo sentenziare, condannare e linciare moralmente.
Anzi!
Lo trovo di pessimo gusto ... bisognerebbe avere la sensibilita' di tacere o, almeno, di aspettare che si sappia di piu' su cio' che propinano i media ...
Che i tizi fossero impreparati, e' indubbio.
Ma ne hanno portato giu' altri tre.
Probabilmente non hanno la stessa preparazione tecnica dei membri del CNSAS, ma comunque non sappiamo perche' il loro equipaggiamento tecnico fosse cosi' inadeguato.
Col senno di poi e' facile dire "avrebbero potuto" ...
da Luca_pn » mer mar 04, 2009 15:36 pm
da Enzolino » mer mar 04, 2009 16:08 pm
Mi dispiace, ma la polemica e' inevitabile e te la cerchi.Luca_pn ha scritto:mi inserisco solo ora in questa discussione, e cerco - senza polemica alcuna - di esprimere la mia idea.
A più riprese è stato espresso un certo relativismo, che più o meno recita così: "nessuno di noi conosce le condizioni in cui i soccorritori hanno operato e, se hanno fatto il massimo delle loro capacità, non possiamo dire niente".
a mio avviso, questo pensiero è pericolosissimo perchè permette di mettere in secondo piano - e quasi dimenticare - il valore della vita di un uomo.
prova ne sia che - da quanto si è capito - un soccorritore ha addirittura detto: "andiamo, fra mezz'ora sarà morto".
Così, di fatto, è stata dimenticata la prima - e basilare - regola che deve orientare la vita di ciascuno di noi, sia che siamo alpinisti, soccorritori CNSAS, soccorritori 118, semplici cittadini: finchè il cuore di un uomo pulsa, egli è vivo e merita tutte le cure e le attenzioni possibili, indipendentemente da quel che succederà.
mancava mezz'ora? bene: in quell'ultima mezz'ora si poteva rendere almeno il trapasso più pietoso.
purtroppo (o per fortuna), anch'io ho dovuto prestare varie volte soccorso, in condizioni ambientali anche difficili e ho dovuto eseguire i comandi del medico, che accertava la morte e mi diceva: "stacca tutto".
In tutti quei casi la mia coscienza era tranquilla e realizzavo di aver fatto tutto il possibile, soltanto perchè vi era un medico che mi diceva: "non c'è nulla da fare".
in questo caso, invece, mi sembra che degli uomini si siano arrogati il diritto di decidere se la persona da loro soccorsa poteva vivere, o morire.
erano stremati? (a parte il fatto che dubito di questo, visto il tenore del video) e la loro vita era in pericolo? sarebbe stato un atto di pietà e di fratellanza costruire almeno un riparo (un pò di neve, uno zaino, un telo termico) per una persona che era ancora viva.
ma se quell'uomo fosse stato portato ad una quota più bassa? se avesse ricevuto un farmaco antiedema? se avesse ricevuto una bevanda calda?
naturalmente, questo non vuole essere il discorso facile del "senno del poi", quanto piuttosto lo scardinamento di quel discorso fatalista del: "tanto fra mezz'ora è morto".
Scusatemi, ma non riesco proprio a giustificare il soccorritore che, di fronte ad una persona ancora viva, decide deliberatamente di interrompere i soccorsi, condannando a morte sicura un proprio simile.
da matto » mer mar 04, 2009 16:22 pm
da Enzolino » mer mar 04, 2009 16:34 pm
Sugli aspetti pratici e psicologici e' probabile che sia vero.matto ha scritto:Potete parlare fino a perdere fiato ,fatto stà che il comportamento dei soccoritori è stato inadatto alla situazione ......sia in termini pratici che morali e tanto più psicologici.
da matto » mer mar 04, 2009 16:36 pm
Enzolino ha scritto:Mi dispiace, ma la polemica e' inevitabile e te la cerchi.Luca_pn ha scritto:mi inserisco solo ora in questa discussione, e cerco - senza polemica alcuna - di esprimere la mia idea.
A più riprese è stato espresso un certo relativismo, che più o meno recita così: "nessuno di noi conosce le condizioni in cui i soccorritori hanno operato e, se hanno fatto il massimo delle loro capacità, non possiamo dire niente".
a mio avviso, questo pensiero è pericolosissimo perchè permette di mettere in secondo piano - e quasi dimenticare - il valore della vita di un uomo.
prova ne sia che - da quanto si è capito - un soccorritore ha addirittura detto: "andiamo, fra mezz'ora sarà morto".
Così, di fatto, è stata dimenticata la prima - e basilare - regola che deve orientare la vita di ciascuno di noi, sia che siamo alpinisti, soccorritori CNSAS, soccorritori 118, semplici cittadini: finchè il cuore di un uomo pulsa, egli è vivo e merita tutte le cure e le attenzioni possibili, indipendentemente da quel che succederà.
mancava mezz'ora? bene: in quell'ultima mezz'ora si poteva rendere almeno il trapasso più pietoso.
purtroppo (o per fortuna), anch'io ho dovuto prestare varie volte soccorso, in condizioni ambientali anche difficili e ho dovuto eseguire i comandi del medico, che accertava la morte e mi diceva: "stacca tutto".
In tutti quei casi la mia coscienza era tranquilla e realizzavo di aver fatto tutto il possibile, soltanto perchè vi era un medico che mi diceva: "non c'è nulla da fare".
in questo caso, invece, mi sembra che degli uomini si siano arrogati il diritto di decidere se la persona da loro soccorsa poteva vivere, o morire.
erano stremati? (a parte il fatto che dubito di questo, visto il tenore del video) e la loro vita era in pericolo? sarebbe stato un atto di pietà e di fratellanza costruire almeno un riparo (un pò di neve, uno zaino, un telo termico) per una persona che era ancora viva.
ma se quell'uomo fosse stato portato ad una quota più bassa? se avesse ricevuto un farmaco antiedema? se avesse ricevuto una bevanda calda?
naturalmente, questo non vuole essere il discorso facile del "senno del poi", quanto piuttosto lo scardinamento di quel discorso fatalista del: "tanto fra mezz'ora è morto".
Scusatemi, ma non riesco proprio a giustificare il soccorritore che, di fronte ad una persona ancora viva, decide deliberatamente di interrompere i soccorsi, condannando a morte sicura un proprio simile.
Prima parliamo delle cazzate che scrivi:
A) La prima regola e' l'incolumita' dei soccorritori e dopo quella delle vittime dell'incidente. Anche perche', se viene a mancare la prima, viene a mancare automaticamente anche la seconda. Mi sembra un'ovvieta'.
B) In base al tuo discorso neanche la guida che e' morta era stremata, visto che era ancora in grado di gattonare ... eppure ...
C) Un riparo? Magari con le candeline ed un cero?
D) Ad una quota piu' bassa? Se hai letto per scendere di quota dovevano raggiungere la cima, perche' non erano sulla via normale.
E) Che cosa ne sai di quello che gli hanno o non gli hanno dato? Che ne sai se gli hanno dato farmaci o bevade calde? Tu guardi un video di due minuti e trai le tue conclusioni.
F) Cosa ne sai della condizione fisica dei soccorritori? Dovevano rantolare davanti al video per dimostrartelo?
E' la presunzione e l'atteggiamento forcaiolo di persone come te che va condannata innanzitutto.
Una presunzione che mette alla gogna delle persone senza cognizione di causa!
Ma chi vi credete di essere???
da Enzolino » mer mar 04, 2009 16:57 pm
Io non sto difendendo nessuno.matto ha scritto: a) è vero infatti se rischiavano per sè facevano bene a non partire neanche
b)appunto lui gattonava
c)candeline no ....ma almeno un telo termico
d)hai ragione
e)hai ragione
f)stai scrivendo una cazzata per volere aver ragione a tutti i costi
Non sò perchè difendi cosi a spada tratta persone che filmano un cristo che stà morendo ......e in più si fanno anche sentire da quel cristo in terra parlare alla radio e dire "muore tanto muore".....e di peggio . Ora io non giudico quello che non ho visto (ed infatti ti dò ragione punto.d e punto.e)ma quello che è palese a tutti .......poi se vuoi negare l evidenza.....va bè
da luc » gio mar 05, 2009 10:37 am
enzolino E' la pura verita'. C'e' gente che muore in piedi per esaurimento. Il fatto che i soccorritori fossero cosi' impalati, mi pare un'ulteriore dimostrazione che non fossero cosi' pieni di energie. Soprattutto dopo diverse ore nella bufera a -20 o -30 .
da Sbob » gio mar 05, 2009 11:18 am
da Luca_pn » gio mar 05, 2009 11:40 am
da Enzolino » gio mar 05, 2009 12:15 pm
da Sbob » gio mar 05, 2009 14:38 pm
Luca_pn ha scritto:una persona è morta mentre poteva essere salvata
Le modalità per salvarla non erano certamente collegate a quei 5/6 sfigati, evidentemente.
Certo è che Messner, tornando dal Nanga Parbat, è rimasto 3 giorni sulla valanga in cerca di suo fratello.....e forse in montagna si è tutti fratelli.
tant'è che, come ti hanno già detto, Simone Moro ha salvato la vita di un emerito sconosciuto (senza aver alcun dovere di soccorritore).
Sono perfettamente consapevole che la prima regola del soccorso è quella di preservare la vita del soccorritore.....ma se dopo, oltre alla vita, dobbiamo pensare anche al fatto che non possono stancarsi, e non devono avere freddo.......ok! siamo messi bene.
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