Enzolino ha scritto:Bisogna intendersi cosa si intenda per "grande".
Al di la' della grandezza di ognuno in termini di dignita' personale, facendo i discorsi da bar personalmente considero grande un alpinista nella misura in cui ha allargato gli orizzonti delle possibilita' umane, nella misura in cui ha spostato piu' in la' le frontiere di cio' che era possibile.
Cio' non significa semplicemente aprire una nuova via, ma stabilire nuovi standard.
In questo senso non vedo Diemberger come uno dei piu' grandi alpinisti del mondo.
Certo, ha effettuato la prima ascensione di due 8000.
Ma in che misura la squadra o l'individuo hanno il loro ruolo?
Nonostante l'impegno del K2, non mi pare che Lacedelli e Compagnoni vengano considerati tra i piu' grandi al mondo, giusto per fare un esempio.
Sebbene sia difficile confrontare generazioni diverse, sempre in base al modo per cui considero "grande" un alpinista, facendo delle classifiche da bar, a me, prima di Diemberger, vengono in mente questi personaggi, considerando solo la montagna con ghiaccio e misto:
Walter Bonatti
Reinhold Messner
Riccardo Cassin
Herman Buhl
Albert Mummery
Jerzy Kukuczka
Krzysztof Wielicki
Chris Boninghton
Doug Scott
Tomo Cesen
Renato Casarotto
Cesare Maestri
...
E di sicuro ne sto ignorando altri.
Dopo le sue prime ascensioni, forse le sue ambizioni di cineoperatore, non mi pare Diemberger abbia cercato di effettuare ascensioni su nuove linee, ma sempre su vie normali.
Insomma, niente da dire sul lato umano, ma da un punto di vista alpinistico condiderarlo tra i piu' grandi del mondo, mi pare eccessivo, almeno a giudicare dalla biografia.
Ma forse dovrei vedere una sua serata per conoscerlo meglio ... non so ...
Sì, certo, la definizione di grande si presta a svariate interpretazioni.
"1957 Karakorum, Broad Peak, 8047 m
Prima ascensione assoluta, in stile Alpi Occidentali, senza portatori d'alta quota e senza bombole di ossigeno; con Hermann Buhl, Marcus Schmuck e Fritz Wintersteller. "
Forse quando l'hanno fatta, non intendevano creare o indicare nuovi standard (ma visto che nel mezzo di questo risicato gruppo c'era Bhul, forse l'idea c'era...) ma è certo che hanno dimostrato che si poteva salire su un ottomila senza ossigeno né portatori.
Ma erano troppo in anticipo sui tempi e non sono riusciti a creare una "mentalita"
Per me rimane un grande, indipendentemente da quante vie ha salito. Se dovessi confrontarlo con gli altri nomi citati potremmo, sempre chiacchiere da bar, constatare che Messner sui 14 ottomila ha compiuto solo una via nuova, contrariamente a quanto fatto invece da Kukuczka.
Che Mummery lo ricordiamo solamente per l'alone di mistero che circonda la sua salita all'Everest; che Cassin sì ha aperto nuovi orizzonti sulle alpi ma poco lo si ricorda per la spedizione sul McKinley (ma che comunque al di fuori della alpi, anche lui non ha creato un di più), ecc.
Tutti i nomi sopra sono stati e sono dei grandi; io lo aggiungo volentieri alla lista

Ti consiglio vivamente, comunque, se nei hai la possibilità, di partecipare a una sua conferenza; è di una semplicità disarmante ed è un conferenziere eccellente.
ciao