Un paio di giorni fa sento Stefano, al quale li propongo 3x3 una bellissima cascata, ripetuta ormai più volte in quel di Gares con avvicinamento non troppo lungo, ma sicuramente da batter traccia. La temperatura era di -14°, ma giuro che non si percepiva, tanto era bello e secco il tempo.
Quasi un'ora di cammino per aprire la trincea su neve polverosa da "urlo" e giungere nel magnifico anfiteatro; il ghiaccio sembra bello, un pò sporco da neve e da ripulire dai numerosi piccoli cavolfiori. Salgo il primo tiro per giungere alla sosta sotto la candela, quando, dopo circa 15 m, un rumore sordo fa tremare anche Stefano alla base... ,facendo uscire acqua dalla base della cascata; un imprecazione viene dal basso, io invece rimango in silenzio, le mutande iniziano a riempirsi... e un calore improvviso mi sale fino al cervello?.
Una crepa larga 4/5 mm si era formata dopo l?ultima mia picozzata, tagliando orizzontalmente tutto il muro?Stefano urla, vien zo, vien zo!! In me ancora silenzio, quel silenzio che pochi istanti dopo mi farà decidere di proseguire e 5 metri dopo, si replica?p*****a!!! Urlo, ma questa volta non ho scelte, devo arrivare in sosta e così è stato?
E? la volta di Stefano, che dopo quasi un?ora di attesa per il mio tiro, inizia a salire, ma subito si lamenta e dico dentro di me: saranno i soliti diavoletti pronti a mordere le mani?invece una volta giunto in sosta, lo sento imprecare fino a distendersi orizzontalmente nella cengia e togliersi gli scarponi. Aveva un piede completamente ghiacciato. Quasi mezz?ora in questa posizione per decidere che sarebbe stato impossibile continuare, troppo male?peccato perché la candela del secondo tiro era super?
Oggi a distanza di due giorni ricevo notizia che l?unghia dell?alluce è saltata?che sfiga?
Del resto si sa, anche questo fa parte del gioco
Ciao
Beppe