Frase di Gervasutti, cerco fonte.

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Frase di Gervasutti, cerco fonte.

Messaggioda Vivaldi » sab set 15, 2007 21:06 pm

Gervasutti, oltre che ad arrampicare, forse scriveva anche bene!!
Ho in mente il senso generale di una sua frase...
Diceva che lui in montagna si sentiva bene mentre guardava gli esseri umani scannarsi tra le meschinità in pianura... o qualcosa del genere... diceva di sentire gli uomini piccoli...
Sapete quale frase è?
Potete scrivermela e dirmi da quale libro proviene?
Ve ne sarei molto grato!!
A. Vivaldi :-({|=

Immagine
Homo Alpinus Maritimus
Avatar utente
Vivaldi
 
Messaggi: 378
Images: 1
Iscritto il: lun nov 13, 2006 23:42 pm
Località: Cuneo, Alpi Marittime

Messaggioda Davide62 » sab set 15, 2007 21:17 pm

Io ho la sua biografia "Il Fortissimo", non ho la certezza che ci sia questa frase, ma con ogni probabilità si tratta di questo libro.
Avatar utente
Davide62
 
Messaggi: 10597
Images: 113
Iscritto il: dom lug 28, 2002 18:37 pm
Località: Provincia di Varese

Messaggioda lucasignorelli » sab set 15, 2007 21:26 pm

"Provo una grande commiserazione per i piccoli uomini, che penano rinchiusi nel loro recinto sociale che sono riusciti a costruirsi contro il libero cielo e che non sanno e non sentono ciò che io sono e sento in questo momento. Ieri ero come loro, tra qualche giorno ritornerò come loro. Ma oggi, oggi sono un prigioniero che ha ritrovato la sua libertà. Domani sarò un gran signore che comanderà alla vita ed alla morte, alle stelle e agli elementi."

Citatata a memoria, per cui non ho nessuna pretesa che sia esattamente così nel libro "Scalate Nelle Alpi", ultima edizione quella CDA - Vivalda nei "Licheni". Il capitolo è quello della salita solitaria al Cervino nel Natale 1936, e la frase fu "pensata" da Gervasutti sulla terrazza del Monte Dei Cappuccini.
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda Ricard » dom set 16, 2007 11:25 am

Poche righe di tormentata autoanalisi, moderna e violenta: davvero una figura particolare.
Avatar utente
Ricard
 
Messaggi: 491
Images: 1
Iscritto il: ven set 15, 2006 22:35 pm

Messaggioda .:eZy:. » lun set 17, 2007 8:48 am

lucasignorelli ha scritto: Citatata a memoria ...
...la frase fu "pensata" da Gervasutti sulla terrazza del Monte Dei Cappuccini.

complimenti per la memoria 8O 8) :wink:

Interessante ne Il Fortissimo già citato da Davide, il capitolo a margine di Gian Piero Motti, tratto da Storia dell'Alpinismo e dello Sci, "Il Michelangelo dell'alpinismo", dove questa frase viene ripresa per un approfondimento, quasi un piccolo trattato di psicologia dell'alpinismo (un po' datato ma sempre lucido e sensibile), sul rapporto tra l'alpinista (maschio) e la sua sessualità... il desiderio di fuga e la ricerca della solitudine sono visti come timore verso la donna-amante, in una sorta di paura di castrazione ...
Avatar utente
.:eZy:.
 
Messaggi: 4977
Images: 148
Iscritto il: lun set 01, 2003 11:07 am
Località: Padova

Messaggioda al » lun set 17, 2007 9:19 am

.:eZy:. ha scritto:
Interessante ne Il Fortissimo già citato da Davide, il capitolo a margine di Gian Piero Motti, tratto da Storia dell'Alpinismo e dello Sci, "Il Michelangelo dell'alpinismo", dove questa frase viene ripresa per un approfondimento, quasi un piccolo trattato di psicologia dell'alpinismo (un po' datato ma sempre lucido e sensibile), sul rapporto tra l'alpinista (maschio) e la sua sessualità... il desiderio di fuga e la ricerca della solitudine sono visti come timore verso la donna-amante, in una sorta di paura di castrazione ...


Motti era un "fallito" che si consolava con dello psicologismo d'accatto.
al
 
Messaggi: 1278
Images: 17
Iscritto il: mer giu 16, 2004 10:09 am
Località: Torino

Messaggioda Vivaldi » lun set 17, 2007 20:18 pm

al ha scritto:
.:eZy:. ha scritto:
Interessante ne Il Fortissimo già citato da Davide, il capitolo a margine di Gian Piero Motti, tratto da Storia dell'Alpinismo e dello Sci, "Il Michelangelo dell'alpinismo", dove questa frase viene ripresa per un approfondimento, quasi un piccolo trattato di psicologia dell'alpinismo (un po' datato ma sempre lucido e sensibile), sul rapporto tra l'alpinista (maschio) e la sua sessualità... il desiderio di fuga e la ricerca della solitudine sono visti come timore verso la donna-amante, in una sorta di paura di castrazione ...


Motti era un "fallito" che si consolava con dello psicologismo d'accatto.


Sono d'accordo. Visione troppo psicanalitica.
In ogni caso gli alpinisti di solito scrivono malissimo... certi libri sono illeggibili, ma, se non sbaglio, mi pare che Gervasutti sia un'eccezione!
Sapete che tipo di studi aveva fatto?
A. Vivaldi :-({|=

Immagine
Homo Alpinus Maritimus
Avatar utente
Vivaldi
 
Messaggi: 378
Images: 1
Iscritto il: lun nov 13, 2006 23:42 pm
Località: Cuneo, Alpi Marittime

Messaggioda Cine » lun set 17, 2007 20:22 pm

Vivaldi ha scritto:
al ha scritto:
.:eZy:. ha scritto:
Interessante ne Il Fortissimo già citato da Davide, il capitolo a margine di Gian Piero Motti, tratto da Storia dell'Alpinismo e dello Sci, "Il Michelangelo dell'alpinismo", dove questa frase viene ripresa per un approfondimento, quasi un piccolo trattato di psicologia dell'alpinismo (un po' datato ma sempre lucido e sensibile), sul rapporto tra l'alpinista (maschio) e la sua sessualità... il desiderio di fuga e la ricerca della solitudine sono visti come timore verso la donna-amante, in una sorta di paura di castrazione ...


Motti era un "fallito" che si consolava con dello psicologismo d'accatto.


Sono d'accordo. Visione troppo psicanalitica.
In ogni caso gli alpinisti di solito scrivono malissimo... certi libri sono illeggibili, ma, se non sbaglio, mi pare che Gervasutti sia un'eccezione!
Sapete che tipo di studi aveva fatto?


8O ................... :roll:

Prova a leggere qualcosa di Mauro Corona, Simone Moro, Enrico Camanni, Mark Twight, etc. etc....compreso Motti.
"Con la penna puoi scrivere, volare e amare" ANA Aosta 2003
Avatar utente
Cine
 
Messaggi: 3831
Images: 10
Iscritto il: mer ott 11, 2006 8:39 am
Località: Södermanland

Messaggioda grizzly » lun set 17, 2007 20:42 pm

Stammminkia, come dicono a Paris, che giudizi tranchante!
Vabbè al... che è un profffocatore studiato... :lol: ma mr. Vivà... di un po'... che libercoli hai letto fino ad ora? Giusto accussì per curiosity... non sottointendo un giudizio qualsivoglia... :roll:
Avatar utente
grizzly
 
Messaggi: 15694
Images: 131
Iscritto il: ven gen 16, 2004 19:57 pm
Località: Nord-Ovest

Messaggioda Cine » lun set 17, 2007 20:46 pm

grizzly ha scritto:Stammminkia, come dicono a Paris, che giudizi tranchante!
Vabbè al... che è un profffocatore studiato... :lol: ma mr. Vivà... di un po'... che libercoli hai letto fino ad ora? Giusto accussì per curiosity... non sottointendo un giudizio qualsivoglia... :roll:


E' quel che mi chiedevo anch'io :smt017
"Con la penna puoi scrivere, volare e amare" ANA Aosta 2003
Avatar utente
Cine
 
Messaggi: 3831
Images: 10
Iscritto il: mer ott 11, 2006 8:39 am
Località: Södermanland

Messaggioda M@zzo » lun set 17, 2007 21:29 pm

lucasignorelli ha scritto:"Provo una grande commiserazione per i piccoli uomini, che penano rinchiusi nel loro recinto sociale che sono riusciti a costruirsi contro il libero cielo e che non sanno e non sentono ciò che io sono e sento in questo momento. Ieri ero come loro, tra qualche giorno ritornerò come loro. Ma oggi, oggi sono un prigioniero che ha ritrovato la sua libertà. Domani sarò un gran signore che comanderà alla vita ed alla morte, alle stelle e agli elementi."


"Ridiscendo verso la città camminando senza meta per le strade affollate di gente che si prepara a celebrare la grande solennità vicina. Mamme e bimbi passano con grandi pacchi sulle braccia. Qualche fanciulla mi sfiora passando, ridente. Il richiamo è ora lontano,sommerso dal rumore chiassoso, e una strana nostalgia affiora dal fondo dell'animo, che aumenta ancora il piacere del prossimo distacco da tutto questo mondo."

Prosegue così dopo.
Però che memoria!! Alla virgola la ricordavi la frase. 8O
M@zzo
 
Messaggi: 948
Images: 7
Iscritto il: mer mag 04, 2005 18:07 pm
Località: Berghem

Messaggioda lucasignorelli » lun set 17, 2007 21:42 pm

.:eZy:. ha scritto:complimenti per la memoria 8O 8) :wink:


Una volta ne sapevo a memoria dei capitoli... ora ricordo solo quella frase e l'inizio e la fine del capitolo sulla Est delle GJ... la vecchiaia!

.:eZy:. ha scritto:
Interessante ne Il Fortissimo già citato da Davide, il capitolo a margine di Gian Piero Motti, tratto da Storia dell'Alpinismo e dello Sci, "Il Michelangelo dell'alpinismo", dove questa frase viene ripresa per un approfondimento, quasi un piccolo trattato di psicologia dell'alpinismo (un po' datato ma sempre lucido e sensibile), sul rapporto tra l'alpinista (maschio) e la sua sessualità... il desiderio di fuga e la ricerca della solitudine sono visti come timore verso la donna-amante, in una sorta di paura di castrazione ...


Era tutto molto interessante letto allora, e sicuramente nuovo per l'epoca, ma ora ne sappiamo un po' di più su Gervasutti, e sicuramente non era il personaggio titanico e nevrotico immaginato da Motti, ma una persona sorpprendentemente moderna e sensibile (in parole povere, non è che uno se fa grande alpinismo deve essere per forza un bruto, come piaceva credere allora).

Per contro, le enormi semplificazioni (inclusa la dicotomia nevrotico / non nevrotico) a mezzo fra Freud e Jung che Motti proponeva nella sua analisi sono ora - appunto - viste come semplificazioni (la gente è più complicata di quello che si credeva negli anni '70!). Dulcis in fundo, come già detto altrove, le analisi di Motti nel suo libro hanno più a che vedere con Motti stesso che con la storia dell'alpinismo... ciò detto, è un libro che vale la pena di leggere, anche solo come specchio di un'era.
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda lucasignorelli » lun set 17, 2007 21:46 pm

Vivaldi ha scritto:In ogni caso gli alpinisti di solito scrivono malissimo... certi libri sono illeggibili, ma, se non sbaglio, mi pare che Gervasutti sia un'eccezione!


Mah, io direi che il 90% della gente scrive male, non solo gli alpinisti! E di libri di montagna scritti benissimo ce ne sono, eccome! "Al di La Della Verticale" di Livanos, "342 Ore sulle Grandes Jorasses" di Desmaison, "Elusive Summits" di Victor Saunders", "Montagne Sacre" di Peter Boardman, "In Monte Viso's Horizon" di Will MacLewin, il libro di Gervasutti... chi cerca trova!!
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda lucasignorelli » lun set 17, 2007 21:49 pm

al ha scritto:Motti era un "fallito" che si consolava con dello psicologismo d'accatto.


Questa è una grande semplificazione. Lo "psicologismo" di Motti non era solo suo, ma di tutta quell'epoca - si credeva di poter creare categorie di "giusto" e "sbagliato" usando la psicoanalisi, ma più tardi lo stesso Motti capì che le cose non erano così semplici, così lineari.

Quanto al suo "fallimento"... chi di noi, in fondo in fondo, non fallisce, alla fine dei conti?
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda al » mar set 18, 2007 14:50 pm

:lol: signor orso buongiorno.

"I falliti" è il titolo di uno scritto di Motti in cui se non sbaglio parlava di lui stesso medesimo.
Istruttivo per capire lo spirito dell'ambiente dell'epoca è la visione del film "Cannabis rock".

Per dirne una a Gervasutti non sono state risparmiate critiche, tra le altre quella di essere stato fascista e di inseguire miti nicciani.

Comunque io feci la mitica scuola "Gervasutti", che come si sa è molto meglio della scuola "Motti"
al
 
Messaggi: 1278
Images: 17
Iscritto il: mer giu 16, 2004 10:09 am
Località: Torino

Messaggioda Vivaldi » mar set 18, 2007 20:07 pm

Io ho letto "Scalate nelle Alpi" di Wimper e "La grande parete" di Capra.
Erano scritti bene. Ma i complimenti per "Scalate nelle Alpi" vanno al traduttore, mentre, per quanto riguarda "La grande parete", bisogna sottolineare il fatto che Capra è un insegnante (e solo in seconda battuta un alpinista).
Molti libri che avete posto come esempio sono opere di alpinisti stranieri, in quel caso a scrivere bene sono stati i traduttori (che prima di essere alpinisti sono, appunto, traduttori professionisti!!). Qualunque alpinista straniero potrebbe scrivere un libro avvincente quanto illeggibile, ma è chiaro che se poi la traduzione italiana viene fatta da Umberto Eco, allora il libro ci apparirà spettacolare e perfetto!!
Gervasutti non l'ho ancora letto, ma comprerò presto "Scalate nelle Alpi" perchè mi pare un personaggio in grado di esprimersi con forza ed eleganza.
Poco importa se poi il fortissimo era depresso e fascista, anzi, è un motivo in più per leggerlo e capirlo.
Riguardo alle critiche del Motti, quelle, effettivamente, appartengono ad un'epoca: in quel periodo, infatti, la critica psicanalitica impazzava. Tanto di cappello a chi, come Motti, si è quindi aggiornato leggendo Gervasutti secondo i parametri critici dell'epoca! Questo, da parte di un alpinista puro, mi sorprende!
E anche complimenti a chi di voi dice che Gervasutti incarnava un'idea di alpinismo slegata dalla forza bruta e più vicina, di conseguenza, al mentalismo e all'emozione!

Ma è vero che il fortissimo non era mai caduto prima di fare il volo mortale? Dov'è successo e come?

Grizly... vuoi elevare qualche alpinista a futuro Pirandello o Calvino?! 8O perchè nelle lettere ci si confronta con gente del genere...
A. Vivaldi :-({|=

Immagine
Homo Alpinus Maritimus
Avatar utente
Vivaldi
 
Messaggi: 378
Images: 1
Iscritto il: lun nov 13, 2006 23:42 pm
Località: Cuneo, Alpi Marittime

Messaggioda Davide62 » mar set 18, 2007 20:28 pm

Motti non era un fallito ma un uomo del suo tempo.
Apparteneva ad una generazione che ha avuto il coraggio di farsi domande senza risposta struggendosi per non sapersele dare e per non saperle dare a chi sarebbe venuto dopo.
Ad oggi l'opera di Motti in campo di letteratura alpina non ha rivali.
L'attributo accatto è decisamente fuori luogo.
Una motivazione sarebbe doverosa.
Avatar utente
Davide62
 
Messaggi: 10597
Images: 113
Iscritto il: dom lug 28, 2002 18:37 pm
Località: Provincia di Varese

Messaggioda grizzly » mar set 18, 2007 20:29 pm

al ha scritto::lol: signor orso buongiorno.

Comunque io feci la mitica scuola "Gervasutti", che come si sa è molto meglio della scuola "Motti"


Buonasera... :lol:
Ah... sei proprio un profocatore incallito allora... :lol:
Avatar utente
grizzly
 
Messaggi: 15694
Images: 131
Iscritto il: ven gen 16, 2004 19:57 pm
Località: Nord-Ovest

Messaggioda grizzly » mar set 18, 2007 20:32 pm

Vivaldi ha scritto:Io ho letto "Scalate nelle Alpi" di Wimper e "La grande parete" di Capra.
Erano scritti bene. Ma i complimenti per "Scalate nelle Alpi" vanno al traduttore, mentre, per quanto riguarda "La grande parete", bisogna sottolineare il fatto che Capra è un insegnante (e solo in seconda battuta un alpinista).
Molti libri che avete posto come esempio sono opere di alpinisti stranieri, in quel caso a scrivere bene sono stati i traduttori (che prima di essere alpinisti sono, appunto, traduttori professionisti!!). Qualunque alpinista straniero potrebbe scrivere un libro avvincente quanto illeggibile, ma è chiaro che se poi la traduzione italiana viene fatta da Umberto Eco, allora il libro ci apparirà spettacolare e perfetto!!
Gervasutti non l'ho ancora letto, ma comprerò presto "Scalate nelle Alpi" perchè mi pare un personaggio in grado di esprimersi con forza ed eleganza.
Poco importa se poi il fortissimo era depresso e fascista, anzi, è un motivo in più per leggerlo e capirlo.
Riguardo alle critiche del Motti, quelle, effettivamente, appartengono ad un'epoca: in quel periodo, infatti, la critica psicanalitica impazzava. Tanto di cappello a chi, come Motti, si è quindi aggiornato leggendo Gervasutti secondo i parametri critici dell'epoca! Questo, da parte di un alpinista puro, mi sorprende!
E anche complimenti a chi di voi dice che Gervasutti incarnava un'idea di alpinismo slegata dalla forza bruta e più vicina, di conseguenza, al mentalismo e all'emozione!

Ma è vero che il fortissimo non era mai caduto prima di fare il volo mortale? Dov'è successo e come?

Grizly... vuoi elevare qualche alpinista a futuro Pirandello o Calvino?! 8O perchè nelle lettere ci si confronta con gente del genere...


Beh... se non ho capito male due libri leggesti... ottimo!
Tienimi informato se incocci in un Pirendillo o un Clavinio... alpinisti.
Avatar utente
grizzly
 
Messaggi: 15694
Images: 131
Iscritto il: ven gen 16, 2004 19:57 pm
Località: Nord-Ovest

Messaggioda rtorresa » mar set 18, 2007 20:42 pm

Davide62 ha scritto:Motti non era un fallito ma un uomo del suo tempo.
Apparteneva ad una generazione che ha avuto il coraggio di farsi domande senza risposta struggendosi per non sapersele dare e per non saperle dare a chi sarebbe venuto dopo.
Ad oggi l'opera di Motti in campo di letteratura alpina non ha rivali.
L'attributo accatto è decisamente fuori luogo.
Una motivazione sarebbe doverosa.


Sono d'accordo.
Premesso che non ho letto niente di Gervasutti, ho una copia de "I falliti e altri scritti" di Motti, che ho letto e appuntato, tanto mi è piaciuto...

Poi a dire il vero può darsi che sia prevenuto, in quanto mi è stato prestato "Parete Nord" di Harrer. E' lì da almeno due anni. Pensare di leggere qualcosa di quel nazista mi mette rabbia...
Avatar utente
rtorresa
 
Messaggi: 99
Iscritto il: ven ago 09, 2002 10:32 am
Località: Splendido Trentino, a meno di 1h dal Brenta...

Prossimo

Torna a Rock General

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.

cron