pericolosità e difficoltà

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

pericolosità e difficoltà

Messaggioda lentopede » gio set 13, 2007 16:55 pm

Ho notato che sempre con maggior frequenza, anche da parte di esperti, in tema di montagna si tenda pericolosamente a confondere i due concetti.
Ciò che è difficile può anche non essere affatto pericoloso.
Viceversa, ciò che è tecnicamente facile può essere oggettivamente pericolosissimo.

Se a ciò aggiungiamo che molto spesso sui passaggi difficili tendiamo a essere concentratissimi, mentre sul facile tendiamo a rilassarci, ne consegue che, a maggior ragione, i due concetti debbono essere distinti con decisione, specie quando ci si rivolge ai neofiti.

Il recente tragico incidente sulla ferrata del Paterno, che ha determinato la morte del padre insieme al proprio figlio (sull'unico tratto di sentiero facile) sembra confermare questa tesi.

Per tali motivi, personalmente ritengo il sentiero (ovviamente non quello nei boschi) la situazione in assoluto più pericolosa in montagna. Chi non ci credesse, controlli il bollettino del soccorso alpino della provincia di Belluno degli ultimi tre anni: è impressionante il numero delle scivolate da sentiero con conseguenze drammatiche.

Cosa ne pensate?
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Messaggioda Aequa » gio set 13, 2007 17:09 pm

concordo. considera anche che ci sono persone per cui il IV grado equivale a un sentiero... fai un po' tu!
sicuramente comunque è un concetto che vale per molte cose: anche alla guida di un'auto magari... quante volte distogliamo l'attenzione nei punti che sembrano meno pericolosi?

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Messaggioda MarcoS » gio set 13, 2007 17:10 pm

indubbiamente un argomento nuovo ed appassionante...
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Messaggioda Falco5x » gio set 13, 2007 17:14 pm

Adesso però vedi di dire anche qualche stronzata, perché più di due cose giuste al giorno qui è vietato. :D
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Re: pericolosità e difficoltà

Messaggioda Aldino » gio set 13, 2007 17:22 pm

lentopede ha scritto: Per tali motivi, personalmente ritengo il sentiero (ovviamente non quello nei boschi) la situazione in assoluto più pericolosa in montagna.

Mi spiace, non è esatto. :wink:
L'attività di montagna più pericolosa è lo sci (in tutte le sue forme). 8)
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio set 13, 2007 17:22 pm

per me la cazzata l'ha detta, e anche grossa

che cajano
enzo
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Re: pericolosità e difficoltà

Messaggioda Pirocefalo » gio set 13, 2007 18:58 pm

lentopede ha scritto:Per tali motivi, personalmente ritengo il sentiero (ovviamente non quello nei boschi) la situazione in assoluto più pericolosa in montagna.


puo' essere, pero' farei due considerazioni.

un paio di anni fa leggevo una statistica secondo la quale capitano meno incidenti ad arrampicare che a cercare funghi. Però la mortalità ad incidente era molto più alta in arrampicata.
Penso che la cosa sia ragionevole, e che si possa applicare anche al parallelo arrampicata/trekking

seconda considerazione
gli sciatori sono molti di più dei climbers. molti, molti di piu'.
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Messaggioda il.bruno » gio set 13, 2007 19:01 pm

se è per quello muore ancora più gente sulle strade, ma non direi ad esempio che l'arrampicata su cascate di ghiaccio è meno pericolosa dell'andare in auto.
è chiaro che bisogna rapportare il numero di infortuni al numero di praticanti, se no si può dire tutto e il contrario di tutto.
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Messaggioda Pirocefalo » gio set 13, 2007 19:08 pm

la considerazione sulla pericolosità era interessante proprio perchè era fatta in rapporto al numero dei praticanti.

su mille che vanno a fare funghi si fanno male in 60.
su mille che fanno in parete si fanno male in 30. però di quei trenta ne muoiono 10 mentre dei 60 fungaioli ne muoiono solo 2.

chiaro adesso? ovviamente i numeri sono a caso.
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Messaggioda il.bruno » gio set 13, 2007 19:12 pm

ok, anche se non avrei detto.
comunque stavo rispondendo al lentopede, più che a te, che già sottendevi questo concetto.
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Messaggioda Davide62 » gio set 13, 2007 19:35 pm

E sì, sui sentieri si fanno male in parecchi perchè ci vanno in parecchi 8)
In parte sono d'accordo con ciò che dici, spesso in montagna si cammina su terreni infidi, pratoni ripidissimi sopra banconate di roccia, placche montonate, ecc, ecc, ecc, dove se ti scappa un piede finisci a rotoloni senza possibilità di fermarti.
Però anche il concetto di pericolosità, in termine assoluto, è estremamente soggettivo
:wink:
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio set 13, 2007 20:10 pm

bisognerebbe anche vedere CHI si fa' male sui sentieri.... probabilmente quelli che si allenano su un divano guardando quelli che...
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Messaggioda lentopede » ven set 14, 2007 8:52 am

Quilodico,
probabilmente il concetto da me espresso era troppo sottile per poter essere compreso da chiunque.
Tuttavia, ci proverò di nuovo.
Secondo me, la pericolosita non è mai una circostanza soltanto oggettiva, ma essa, nel concreto, va a dipendere da una serie di parametri, dei quali, uno dei meno trascurabili è quello dell'approccio al tipo di progressione che sto facendo.
Se sto facendo l'"attraverso il pesce" sarò molto più concentrato, quasi un tutt'uno con la parete, percependone ogni singolo millimetro ed è estremamente difficile che commetterò cazzate, a meno che mi sia cacciato in una via che vada oltre le mie capacità tecniche o fisiche (ma questa è un'altra storia).
Se sto su un sentiero in discesa "su terreni infidi, pratoni ripidissimi sopra banconate di roccia, placche montonate, ecc, ecc", l'approccio sarà completamente diverso, mancando spesso la presenza a sé stessi, e poi capita di farsi male di brutto.
Se non sei ancora convinto, Quilodico, vatti a vedere come sono morti o fatti male alcuni tra i più grandi alpinisti della storia (i quali, ovviamente, non erano nulla al tuo confronto).
Alcuni esempi?

Emilio Comici: precipitato durante una scampagnata di ferragosto mentre mostrava un passaggio su una parete di dieci metri a una ragazza:

Rand Herron: dopo essere scampato a una ritirata sotto la tormenta e numerose valanghe sull'Annapurna, di ritorno in America fece scalo con l'aereo al Cairo: Herron volle salire sulla piramide di Cheope, mentre scendeva ruzzolò giù e morì:

R. Messner: dopo tutto quello che ha fatto è caduto mentre scalava il muro ci cinta (2 metri) del suo castello per recuperare le chiavi di casa che si era scordato dentro e si fratturò l'astragalo bloccandosi per due anni.

Potrei andare avanti.
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Messaggioda Aequa » ven set 14, 2007 8:59 am

io penso fosse stato compreso il concetto. è normale che in un forum ognuno voglia esprimere la sua e magari si perda il filo del discorso.

comunque un altro esempio.
con le armi è lo stesso: quando usi un'arma le prime volte ne hai paura e qualsiasi movimento è attento e misurato. controlli sempre se c'è il colpo incanna ecc ecc

nel momento in cui hai perso la paura inizi ad usare l'oggetto in questione con leggerezza... e allora può succedere di tutto!

precisazione finale: non è un'esperienza mia questa che racconto ma di chi ha a che fare con le armi per lavoro
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Messaggioda scheggia » ven set 14, 2007 9:03 am

Aequa ha scritto:io penso fosse stato compreso il concetto. è normale che in un forum ognuno voglia esprimere la sua e magari si perda il filo del discorso.

comunque un altro esempio.
con le armi è lo stesso: quando usi un'arma le prime volte ne hai paura e qualsiasi movimento è attento e misurato. controlli sempre se c'è il colpo incanna ecc ecc

nel momento in cui hai perso la paura inizi ad usare l'oggetto in questione con leggerezza... e allora può succedere di tutto!

precisazione finale: non è un'esperienza mia questa che racconto ma di chi ha a che fare con le armi per lavoro


esempio del cavolo ... :?
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Messaggioda Aequa » ven set 14, 2007 9:18 am

può darsi... però quanto te ne esci con commenti simili dovresti spiegare il perchè... facile commentare e basta!

:)
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Messaggioda scheggia » ven set 14, 2007 9:21 am

perché se sai usare cose pericolose come le armi non devi mai fare diminuire l'attenzione, se pensi di cazzeggiare con una pistola allora sei un uomo morto, come non ci devi mai giocare ... idem in montagna se pensi di fare qualcosa con la testa al trove sta a letto che è meglio ... quelli bravi con le armi la controllano e ricontrollano e dopo controllano di avere controllato ...
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Messaggioda Aequa » ven set 14, 2007 9:28 am

come immaginavo. il tuo era solo un commento per fare un po' di polemica.

quante volete carabinieri di esperienza hanno fatto partire un colpo per errore pur essendo gente molto esperta e pratica con le armi?

quante volte cacciatori da 20 anni fanno partire il colpo per errore o puliscono l'arma senza controllare?

e gli esempi citati di un comici che cade su una paretina? cos'è uno non capace?

è proprio la superficialità nelle cose quotidiane che ti porta a fare errori banali.

quini il tuo era un commento del cavolo :wink:
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Messaggioda Andrea Orlini » ven set 14, 2007 9:29 am

lentopede ha scritto:...
Alcuni esempi?

Emilio Comici: precipitato durante una scampagnata di ferragosto mentre mostrava un passaggio su una parete di dieci metri a una ragazza...

No, guarda, per amore della verità e della storia, Emilio non è morto proprio così.. e poi era il 19 ottobre 1940...
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Messaggioda scheggia » ven set 14, 2007 9:31 am

Aequa ha scritto:come immaginavo. il tuo era solo un commento per fare un po' di polemica.

quante volete carabinieri di esperienza hanno fatto partire un colpo per errore pur essendo gente molto esperta e pratica con le armi?

quante volte cacciatori da 20 anni fanno partire il colpo per errore o puliscono l'arma senza controllare?

e gli esempi citati di un comici che cade su una paretina? cos'è uno non capace?

è proprio la superficialità nelle cose quotidiane che ti porta a fare errori banali.

quini il tuo era un commento del cavolo :wink:


io parlo di professionisti, molti carabinieri e cacciatori non sanno manco tenere in mano un arma ... parli di cose che non conosci ... te l'ho detto cambia esempio
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