chiodatura new age in falesia

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda gug » lun feb 26, 2007 10:33 am

AlpineMan® ha scritto:a me sembra un voletto,be certo sono abituato a pregare quando volo io,visto che ne ho il tempo..
:lol:


...oooh, questo è l'Alpine Man che amiamo! :wink:

Non sono d'accordo però con le misure: io sono alto 1,75 e allungando la mano in alto raggiungo circa un'altezza di 2, 10 m. Per questo vuol dire che rinivierei coi piedi un metro sopra il chiodo sotto e col nodo (che è quello che conta) circa due metri, due metri e mezzo sopra. :roll:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 28, 2007 7:32 am

Gug, la tua ultima analisi non fa una grinza, a parte quando tu auspichi delle vie espressamente create per l'a vista e altre no, lo vedo utopistico sinceramente. La dimostrazione pratica dei discorsi apparentemente astratti di qs topic è nella falesia di Mont Carogne, in valle d'Aosta che ho visitato i gg scorsi dove i chiodatori hanno deciso anche loro per optare per una chiodatura che io ho chiamato qui "new age". Ebbene se questa in fondo fosse normale ed i ns discorsi aria fritta, alla fine i fix sono a 3 metri 3 e mezzo massimo, nessuno avrebbe notato la cosa (a me sembra inoltre che in generale i criteri base di sicurezza siano stati comunque rispettati). E invece provati a leggere i commenti, ovunque è scritto che ci sono gli obbligatori, alcuni dicono che non è giusto, che è meglio avere qualcuno che ti passa i rinvii etc. E' chiaro che se fino ad ora si è andati in una certa direzione adesso invertire e fare retromarcia è dura, è come togliere un giocattolo ad un bambino dopo averglielo dato...questo piange! :? :twisted: :twisted:
Mi fa sorridere chi dice che 4 metri va anche bene...evidentemente non è abituato ad arrampicare al limite. Anche a me va bene il quinto con un solo chiodo in tutta la lunghezza, ma se trovo un 7a così comincio a farmela sotto, mentre a Huber andrà bene anche quello. E' evidente che è una questione relativa, ma anche di filosofia che sta alla base dell'arrampicata sportiva ed io volevo parlare di quello. Vogliamo far sì che salgano tutti e comunque ed eliminare l'aspetto mentale dalla scalata e lasciare solo la difficoltà ed il gesto o nell'arrampicata sportiva ci deve essere anche altro? E' ridicolo e paradossale, ho detto più volte, che si metta sempre l'accento sul fatto che si deve solo scalare e realizzare da primi...quando poi hai una chiodatura ascellare e giri con la canna da pesca facendoti catene di rinvii dove hai difficoltà. Siamo allora onesti e mettiamo la regola che si sale solo da primi passandosi i rinvii e su chiodature normali, come negli anni 80. Così ha senso salire da primi, altrimenti è uguale al salire da secondi con la corda lasca e non me la stiano a smenare :roll: :roll:
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Messaggioda gug » mer feb 28, 2007 9:46 am

Io ti dò pienamente ragione e sarei anche favorevole a nuovi criteri di chiodatura come quelli che tu esponi. Il mio discorso sulle vie per landare a vista e altre per il lavorato non è stato molto chiaro, ma in realtà mi rendo conto che il concetto l'ho espresso male.
Alla fine una chiodatura "new age" può andar bene sia per un tipo di arrampicata, che per l'altra, ma il problema è quando si vuole aumentare il grado e si cerca di lavorare una via sopra il proprio limite: allora occorre riuscire a portare la corda in catena per magari provare la via in moulinette. In questo caso una via con chiodatura ravvicinata può essere utile. Mi rendo però conto che finora non ne ho mai avuto bisogno, dato che c'è sempre o una via accanto più semplice oppura è possibile fare il giro. In settori con gradi elevati però forse questo sarebbe un aspetto da considerare.

In realtà il problema è riuscire ad accettare il volo come una situazione normale ed invece io non ci sono mai riuscito, ma mi sembra che il problema sia comune. In lavorato, negli ultimi giri prima di liberare la via, sono concentrato totalmente sulla sequenza e allora faccio e accetto anche voli ripetuti, mentre a vista basta che si superi il punto di "non ritorno" (chiodo appena sotto il piede e difficoltà a tornare indietro arrampicando) perchè la mente si blocchi. Questo naturalmente se si è al limite, come dicevi tu.
Non riesco proprio a capire come allenare e superare questo limite, ma mi sembra che non sia solo il mio.
Solo Alpine Man è riuscito a superarlo e allora ci dovrebbe suggerire come fare! :wink: :lol: :lol:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 28, 2007 11:35 am

Gug, per la prima cosa credo sia una questione di abitudine. Un tempo queste cose non ci passavano neanche nell'anticamera del cervello. Poi ci siamo abituati bene e siamo andati avanti così. Molto spesso anche io ho preso questa strada, perchè mi si diceva "lì è duro, mettili vicino!" Ma duro per chi, per me! Non per un altro! Il 7a è duro ed il 6a no? Su quale principio?
Secondo me non dovrebbe essere questione di 6a o 8a, perchè ad ogni livello uno può avere voglia di lavorarsi una via e non farla a vista. E' questione che ti devi riabituare a prenderti gli oneri ed i doveri di chi va da primo e passarti i rinvii. E se non ce la fai chiedi al tuo compagno, e se non ce la fa neanche lui provi una via più atta alle tue capacità, perchè se non ce la fai neanche a fare i singoli magari vuol dire che stai mirando troppo in alto. Sembra un discorso logico, ma per molti questo vuol dire cambiare radicalmente modo di pensare. Ed alcuni piuttosto di cambiare modo di pensare preferiranno adottare altre soluzioni, scappatoie, di comodo!

per la seconda questione, io credo sia un problema comune a tutti. Tutti abbiamo paura di volare e farvi fronte non è facile. Di fronte alla paura ci sono due atteggiamenti possibili: "no non ce la faccio, tieni"... e "stai all'occhio che provo ad andare". Tutti noi sappiamo che la prima opzione è una sconfitta, ma molti esorcizzano e fanno finta di non vedere. Non si tratta di essere eroi, ma la scalata ci insegna questo. Affrontare la nostra paura. Altrimenti è solo ginnastica.

bada che è ben diverso l'atteggiamento verso il volo di chi sta lavorando una via e chi la prova a vista. Mentre vai a vista realizzi cosa succederebbe se... mentre esegui meccanicamente una sequenza il tuo corpo e la tua mente si sono adattati a quella via, quindi in realtà tu non vinci nessuna paura, perchè si ha paura di ciò che non si conosce, non di ciò che è extranoto.

Non credo ci sia un allenamento specifico, ma solo l'imporsi di non adagiarsi, di andare, anche quando non vorresti. Fare vie spittate in montagna o su grandi pareti, è una buona soluzione, un buon allenamento. Molto meglio che il trad, dove invece cerchi di non volare assolutamente. Su questo tipo di vie ti abitui ad andare, a vincere gli obbligatori, perchè lì sta il gioco. Prenditi le tue responsabilità, dividi i tiri col tuo compagno. Non passarti, se tocca a te a te tocca e non trovare scuse. Questo è il miglior allenamento
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Messaggioda gug » mer feb 28, 2007 17:41 pm

alter-ego ha scritto:.....
per la seconda questione, io credo sia un problema comune a tutti. Tutti abbiamo paura di volare e farvi fronte non è facile. Di fronte alla paura ci sono due atteggiamenti possibili: "no non ce la faccio, tieni"... e "stai all'occhio che provo ad andare". Tutti noi sappiamo che la prima opzione è una sconfitta, ma molti esorcizzano e fanno finta di non vedere. Non si tratta di essere eroi, ma la scalata ci insegna questo. Affrontare la nostra paura. Altrimenti è solo ginnastica.

bada che è ben diverso l'atteggiamento verso il volo di chi sta lavorando una via e chi la prova a vista. Mentre vai a vista realizzi cosa succederebbe se... mentre esegui meccanicamente una sequenza il tuo corpo e la tua mente si sono adattati a quella via, quindi in realtà tu non vinci nessuna paura, perchè si ha paura di ciò che non si conosce, non di ciò che è extranoto.

Non credo ci sia un allenamento specifico, ma solo l'imporsi di non adagiarsi, di andare, anche quando non vorresti. Fare vie spittate in montagna o su grandi pareti, è una buona soluzione, un buon allenamento. Molto meglio che il trad, dove invece cerchi di non volare assolutamente. Su questo tipo di vie ti abitui ad andare, a vincere gli obbligatori, perchè lì sta il gioco. Prenditi le tue responsabilità, dividi i tiri col tuo compagno. Non passarti, se tocca a te a te tocca e non trovare scuse. Questo è il miglior allenamento


Questo che hai espresso è il punto focale del discorso:
Una volta pensavo che si potesse vincere la paura e abituarsi al volo facendo vie da primo al limite, dopo averle lavorate, ma invece dopo averlo fatto per qualche tempo e dopo aver fatto anche bei voli durante questa attività noto che la paura del volo su vie a vista al limite non è cambiata affatto.
Molto prima pensavo anche che andando in montagna su vie tradizionali poi in falesia non si sentisse la paura del volo e invece non è assolutamente così, perchè su quel tipo di vie di solito ci si va con un certo margine e quindi la situazione psicologica è diversa.
Insomma probabilmente l'unica cosa è provare la prossima volta a forzarsi di mollare gli ormeggi e andare, invece che farsi calare. :wink:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 28, 2007 18:01 pm

gug ha scritto:[

Questo che hai espresso è il punto focale del discorso:
Una volta pensavo che si potesse vincere la paura e abituarsi al volo facendo vie da primo al limite, dopo averle lavorate, ma invece dopo averlo fatto per qualche tempo e dopo aver fatto anche bei voli durante questa attività noto che la paura del volo su vie a vista al limite non è cambiata affatto.
Molto prima pensavo anche che andando in montagna su vie tradizionali poi in falesia non si sentisse la paura del volo e invece non è assolutamente così, perchè su quel tipo di vie di solito ci si va con un certo margine e quindi la situazione psicologica è diversa.
Insomma probabilmente l'unica cosa è provare la prossima volta a forzarsi di mollare gli ormeggi e andare, invece che farsi calare. :wink:


ecciai ragione, ciai!

Molti pensano che per vincere la paura del volo occorre buttarsi dallo spit, ma in realtà non serve quasi niente

alcuni, come pensavi anche tu, pensano di vincerla provando vie al limite lavorate. Ma sei fortunato se non peggiori, perchè ti abitui e poi non sai più fare tre metri che non conosci

altri che vanno in montagna su vie trad si sentono molto fighi e gagliardi, ma in realtà sono abituati a scalare due gradi sotto il loro limite e dove il volo non è contemplato come possibilità. Quindi esulano dal nostro discorso, perchè su una via al loro limite non si alzano di 20 cm oltre il chiodo

altri ancora saltano i rinvii pensando di abituarsi...ma lo fanno sempre due gradi sotto il loro livello, dove sanno di non volare. quindi a che serve?

Paradossalmente la cosa che serve di più, come ti ho detto, sono le multipitch. Dove hai paura, sai che devi superare questa paura altrimenti non sali, però sai che puoi anche sbagliare senza morire. Però devi osare, non adagiarti su ciò che sai fare. Alcuni restano anni a fare ciò che sanno già fare, perchè sostanzialmente non hanno il coraggio di andare più in là...
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 28, 2007 18:06 pm

E quale di queste *multipitch* consiglieresti, dalle mie parti!?

Il Lomasti, dici funzionerebbe, per me? :roll:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 28, 2007 18:20 pm

paolo s4 ha scritto:E quale di queste *multipitch* consiglieresti, dalle mie parti!?

Il Lomasti, dici funzionerebbe, per me? :roll:


quelle di Motto vanno senz'altro bene. Se scegli 6b+ obbligatorio è già una buona terapia. Ma fai dei cicli. Inverno tanta falesia e poi comincia gradatamente con le multipitch. Evita quelle plaisir, che sul chiave hanno quattro o cinque spit vicini. Ecco, quelle evitale come la peste. :? 8O
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 28, 2007 19:07 pm

Messaggio recepito 8)

peccato mi sia sfuggito l'inverno, per via di una banalissima e stronzissima tendinite :evil: :evil:

Fanculo il pannello.
W l'obbligatorio sopra il seibipiù.
:mrgreen:
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Messaggioda fabiocap » mer feb 28, 2007 19:29 pm

paolo s4 ha scritto:E quale di queste *multipitch* consiglieresti, dalle mie parti!?

Il Lomasti, dici funzionerebbe, per me? :roll:


Ciao Paolo, il Lomasti, con la richiodatura di un paio di anni fa, ha perso molto dell'obbligatorio che aveva...Io avevo fatto Sylvie, storicamente 6b obbligato, ma secondo me non c'era più del 6a. Di conseguenza ti (e ci) consiglio qui in zona le vie di Motto, in particolare quelle di Ajmonin e della Schiappa. Non trascurare, sempre a portata di trasferta giornaliera, alcune pareti liguri. Oltra al noto Pianarella, le vie più recenti della Rocca dell'Ulivo a Toirano, seppur più brevi e con alcuni tiri non entusiasmanti (altri invece decisamente sì) hanno dei tiri dove l'obbligato c'è (sempre sotto il 6c intendiamoci). La particolarità di questo posto, e non mi vengono in mente altri esempi simili dalle nostre parti, è che il terreno qui non è quello di placche o muro tipico delle vie di motto, ma si raddrizza decisamente e a volte strapiomba anche per bene, di conseguenza è un qualcosa di un po' nuovo e un po' particolare, direi da provare, visto che l'obbligato c'è anche sugli strapiombi (cosa che a Pianarella non accade, penso ad esempio a Catarifrangente, Payer, Joe Falchetto, dove gli strapiombi sono sempre comodamente fattibili in A0).
E se ti va informati anche sulla Rocca Rossa di Veravo, sempre vie di Motto, ma decisamente più atletiche e dritte delle vie in Canavese.

Ciao.

Fabio

P.S. per Paolo: Accidenti Sabato volo di 10 metri con gli occhi all'altezza della catena di bigmec...avevo saltato l'ultimo chiodo ...ahi ahi...non ho tenuto il mega rovescio per moschettare la catena...fine benzina....e botto...
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Messaggioda gug » mer feb 28, 2007 19:37 pm

alter-ego ha scritto:
Molti pensano che per vincere la paura del volo occorre buttarsi dallo spit, ma in realtà non serve quasi niente

alcuni, come pensavi anche tu, pensano di vincerla provando vie al limite lavorate. Ma sei fortunato se non peggiori, perchè ti abitui e poi non sai più fare tre metri che non conosci

altri che vanno in montagna su vie trad si sentono molto fighi e gagliardi, ma in realtà sono abituati a scalare due gradi sotto il loro limite e dove il volo non è contemplato come possibilità. Quindi esulano dal nostro discorso, perchè su una via al loro limite non si alzano di 20 cm oltre il chiodo

altri ancora saltano i rinvii pensando di abituarsi...ma lo fanno sempre due gradi sotto il loro livello, dove sanno di non volare. quindi a che serve?

Paradossalmente la cosa che serve di più, come ti ho detto, sono le multipitch. Dove hai paura, sai che devi superare questa paura altrimenti non sali, però sai che puoi anche sbagliare senza morire. Però devi osare, non adagiarti su ciò che sai fare. Alcuni restano anni a fare ciò che sanno già fare, perchè sostanzialmente non hanno il coraggio di andare più in là...


Infatti ciò che ho capito è che ogni attività ha delle sue peculiarità e non si può facendone solo una risolvere il problema di migliorare globalmente.
Lavorare le vie è essenziale per alzare il proprio livello tecnico e fisico in arrampicata, andare su vie classiche in montagna serve a sapersi muovere in ambiente e a sapersi proteggere, mentre andare a vista serve a sentirsi sicuri anche arrampicando senza nessun margine.
A me su roccia piacciono tutte le varie attività e perciò occorre ripartire il tempo su ognuna di esse senza ricette miracolose: tra l'altro proprio sull'arrampicata a vista soffro di più (e se sarai a Sperlonga a fine Marzo temo che potrai assistere alla prova di ciò :cry: :wink:) e quindi questo discorso mi è utilissimo. Anzi penso che l'analisi che hai fatto è magistrale, come lo è la conclusione sulle multipitch e sarà uno di quei passi che mi salverò (per poi magari riproporla fra un paio di anni in un altro topic :wink: ).
Ultima modifica di gug il mer feb 28, 2007 19:47 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 28, 2007 19:42 pm

...
Ultima modifica di paolo s4 il mer set 17, 2008 23:18 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda fabiocap » mer feb 28, 2007 19:45 pm

paolo s4 ha scritto:Ciao Fabio, chiaro che bisognerà andare all'Aimonin... magari possiamo pure combinare, non ci crederai, ma dei *miei polli* non ci viene nessuno su quelle vie... :roll:

Per cambiare zona... che mi dici di Mongioie!? Credo ci siano cose interessanti pure li... :wink:

Xbigmec, bravo, spero non sia fatto male :roll: ...
Io non ho ancora risolto i miei problemini tendinei, così tutti i progetti sono lì a prender polvere :evil: ...
Appena possibile, comunque, la darò anche io una "manata" a bigmec :wink:


Il Mongioie lo conosco solo per fama, edè un'ottima fama!!! Peccato solo che sia veramente un po' inculato per andarci in giornata, almeno finchè le giornate non sono un po' più lunghe....Ad ogni modo si può chiaramente combinare...
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Messaggioda alter-ego » mer feb 28, 2007 19:47 pm

gug ha scritto:
alter-ego ha scritto:
Molti pensano che per vincere la paura del volo occorre buttarsi dallo spit, ma in realtà non serve quasi niente

alcuni, come pensavi anche tu, pensano di vincerla provando vie al limite lavorate. Ma sei fortunato se non peggiori, perchè ti abitui e poi non sai più fare tre metri che non conosci

altri che vanno in montagna su vie trad si sentono molto fighi e gagliardi, ma in realtà sono abituati a scalare due gradi sotto il loro limite e dove il volo non è contemplato come possibilità. Quindi esulano dal nostro discorso, perchè su una via al loro limite non si alzano di 20 cm oltre il chiodo


altri ancora saltano i rinvii pensando di abituarsi...ma lo fanno sempre due gradi sotto il loro livello, dove sanno di non volare. quindi a che serve?

Paradossalmente la cosa che serve di più, come ti ho detto, sono le multipitch. Dove hai paura, sai che devi superare questa paura altrimenti non sali, però sai che puoi anche sbagliare senza morire. Però devi osare, non adagiarti su ciò che sai fare. Alcuni restano anni a fare ciò che sanno già fare, perchè sostanzialmente non hanno il coraggio di andare più in là...


Infatti ciò che ho capito è che ogni attività ha delle sue peculiarità e non si può facendone solo una risolvere il problema di migliorare globalmente.
Lavorare le vie è essenziale per alzare il proprio livello tecnico e fisico in arrampicata, andare su vie classiche in montagna serve a sapersi muovere in ambiente e a sapersi proteggere, mentre andare a vista serve a sentirsi sicuri anche arrampicando senza nessun margine.
A me su roccia piacciono tutte le varie attività e perciò occorre ripartire il tempo su ognuna di esse senza ricette miracolose: tra l'altro proprio sull'arrampicata a vista soffro di più (e se sarai a Sperlonga a fine Marzo temo che potrai assistere alla prova di ciò :cry: :wink:) e quindi queso discorso mi è utilissimo.


bene, ci daremo quindi una mano a vicenda, tu suggerisci a me ed io suggerisco a te e facciamo finta di non conoscerci
:mrgreen: :mrgreen: :wink:
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 28, 2007 19:48 pm

Beh certo, in giornata è un poco fuori mano... più avanti con la primavera, un week end...
Nelle prossime settimane si potrebbe invece organizzare una sortita all'Aimonin, tanto per abbassare subito la cresta... :lol:

Ecco, però adesso non dico più nulla, se no Alter-ego ci cazzia che gli svacchiamo il topic :mrgreen:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 28, 2007 19:49 pm

fabiocap ha scritto:
paolo s4 ha scritto:Ciao Fabio, chiaro che bisognerà andare all'Aimonin... magari possiamo pure combinare, non ci crederai, ma dei *miei polli* non ci viene nessuno su quelle vie... :roll:

Per cambiare zona... che mi dici di Mongioie!? Credo ci siano cose interessanti pure li... :wink:

Xbigmec, bravo, spero non sia fatto male :roll: ...
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Appena possibile, comunque, la darò anche io una "manata" a bigmec :wink:


Il Mongioie lo conosco solo per fama, edè un'ottima fama!!! Peccato solo che sia veramente un po' inculato per andarci in giornata, almeno finchè le giornate non sono un po' più lunghe....Ad ogni modo si può chiaramente combinare...


io fossi in voi farei un giro sull'Ultimo Grande Volo a Cateissard. Non è di placca, ha degli obbligatori interessanti, non è lunga, non è pericolosa.

tra l'altro con le giornate di foehn che vi stanno per arrivare sulla zucca quel posto è l'ideale

ciao

M
Ultima modifica di alter-ego il mer feb 28, 2007 19:50 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 28, 2007 19:50 pm

:oops: 'ndo sta?
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Messaggioda alter-ego » mer feb 28, 2007 19:51 pm

paolo s4 ha scritto::oops: 'ndo sta?


sopra le Striature nere, stessa arrampicata
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Messaggioda fabiocap » mer feb 28, 2007 19:54 pm

paolo s4 ha scritto::oops: 'ndo sta?


La parete di Cateissard è in Valsusa, sopra l'abitato di Bussoleno...ci ho scalato solo una volta ripetendo una bella via classica di Grassi e Bonelli su calcare, una particolarità dalle nostre parti...effettivamente l'ultimo grande volo ce l'avevo già in mente da un po'...e mi ero dimenticato che Cateissard è un esempio di pareti in zona non di placca, non pericolosa e con gli obbligatori...e ovviamente sono stato subito castigato... :oops:
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 28, 2007 19:56 pm

devo scappare... approfondiremo l'argomento :wink:
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