VIA DEGLI ITALIANI ALLA PARROT

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

VIA DEGLI ITALIANI ALLA PARROT

Messaggioda das » gio feb 22, 2007 18:16 pm

Ciao cerco informazioni dettagliate riguardo la via degli italiani alla parrot, periodo migliore per affrontare la salita e... beh tutto quello che si sa :idea: , non fatemi scrivere molto sono alquanto analfabeta rischierei solo figure :oops:

GRAZIE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
daniele
sia celebre la nostra Patria libera, Sicuro baluardo dell'amicizia fra i popoli!
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Messaggioda n!z4th » gio feb 22, 2007 21:34 pm

Tutto ciò che posso darti.
La relazione della collana Guida dei Monti CAI TCI a cura di Gino Buscaini.

L'inizio della relazione è nella pagina prima ma sono solo 3 righe(poco importanti - parlano dell'apertura della via) quindi te le scrivo io:

Punta Parrot per il crestone Sud-Est(via degli Italiani)
Aperta da Ettore Canzio e Giuseppe Lampugnani con Giuseppe Gugliermina il 18 luglio del 1906.Prima invernale compiuta da Enrico cavalieri e Carlo Sabadini con Aldo Viotti il 29 dicembre1956

ed ecco la scansione del libro

Immagine


Ecco il tracciato:il 214l

Immagine


Max76 ha scritto:sono uno dei 5 alpinisti del cai vercelli citati da coste. rispetto alla descrizione già fatta da quest'ultimo vorrei aggiungere alcune cose.
probabilmente stante la scarsità di neve degli ultimi anni e le alte temperature che si registrano durante le estati questa via (come credo molte altre) è diventata molto pericolosa, soprattutto quando si è in varie cordate a percorrerla insieme: i massi instabili sono ovunque e due miei amici stavano per essere investiti da uno (bello grosso) di questi staccatosi pare da solo...fortunatamente il masso ha deviato prima di colpirli se no non so come sarebbe finita. vie come queste credo che non debbano essere percorse dopo molti giorni di caldo consecutivi.
ad esclusione del primo tratto segnalato (consiglio di visionarlo almeno all'inizio il giorno prima per evitare inutili perdite di tempo al mattino), il percorso non è mai obbligato e il tratto tecnicamente più bello (e forse l'unico) è la crestina affilata ed esposta del "crestone" successivo al ghiacciaio delle piode e segnata anche nella relazione della guida cai del monte rosa (crestina probabilmente anche evitabile ma è molto meglio dello sfasciume circostante).
la calotta della cima presenta ormai vari tratti di duro ghiaccio vivo piuttosto ripido (prob. anche 50°); noi l'abbiamo trovata ricoperta di 3-4 cm di neve fresca fatta durante un temporale il giorno prima.
sulla relazione della guida cai posso dire che personalmente non ho fatto solo un passo all'inizio di iii ma molti di più, soprattutto dopo il ghiacciaio delle piode; la stessa crestina di cui sopra offre sicuramente passi di iii ed è piuttosto esposta.
debbo anche dire che le condizioni della montagna sono in continuo mutamento, forse soprattutto in questi ultimi anni di gran caldo e poca neve: quindi le relazioni vecchie come quella della guida cai non vanno prese come oro colato (se non ricordo male tra l'altro afferma che la via è priva di pericoli...alla faccia!!...crolla tutto!!).
a meno che non siate molto veloci consiglio di parire non più tardi delle 4.30 perchè la via è molto lunga (1200 m in quota non sono pochi) e nebbie e temporali spesso qui sono frequenti (noi, forse perchè eravamo ben in 9 sulla via e ci aspettavamo, siamo usciti alla 11.30 dopo 7 ore). e poi se avete la funivia di punta indren da prendere l'ultima corsa è assurdamente alle 16.30 (quelli del monterosa ski - non gli operai che fanno solo il loro lavoro - andrebbero impiccati, e non solo per questo!).
la capanna gugliermina è fornita di fornello, gas e pentole. l'acqua si trova a due minuti dal bivacco salendo e scende da un piccolo nevaio che non so fino a quando resisterà.
sono stato un pò lungo ma credo che più informazioni si danno meglio è.


Questa infine un'altra relazione che il web ci offre:



Anche questa via, come la Cresta Signal, non inizia subito sopra il tetto del bivacco, come sta scritto nella Guida dei Monti d'Italia, ma dal parcheggio dell'Acqua Bianca a quota 1.500 m. Se, dopo aver superato i circa 1.700 metri di dislivello, cinghialato per infrascate tracce di sentiero, guadato impetuosi torrenti, si riesce a raggiungere il bivacco, e c'è ancora la voglia di proseguire, significa che si ha ancora abbastanza motivazione (e gamba!) per salire (il giorno dopo naturalmente!) gli altri 1.300 metri che mancano per raggiungere i 4.436 della Punta Parrot.

Giunti in cima, la soddisfazione sarà grande per essere riusciti a portare a termine una salita in un ambiente veramente grandioso e solitario. Una via che non presenta difficoltà tecniche di rilievo ma che occorre percorrere in fretta, quasi di corsa, se si desidera trovare, in buone condizioni, gli ultimi trecento metri del ripido scivolo di neve e misto, sotto la vetta.

Per questo occorre partire molto presto, avere una buona frontale e un discreto intuito per indovinare la giusta linea da seguire, su una cresta non sempre affilata ed evidente. La parola d'ordine è seguire il facile, che non sempre vuol dire II grado e roccia buona. Infatti, come sempre succede su queste facili vie che non fanno curriculum, le sorprese non mancano mai.

Superare il salto di roccia, subito sopra il primo nevaio, non è stato poi così banale, al punto da farci pensare di essere andati fuori via. Evidentemente quella non banale fessura/diedro, a sinistra d'improbabili rocce strapiombanti rappresenta, probabilmente, l'unica porta d'accesso alla più facile parte superiore. Con questa salita, in un ristrettissimo gruppo, del ristretto ambiente alpinistico riminese, si è ulteriormente affermata una regola non scritta, ma abitualmente accettata. Colui che porta la corda, non solo la trasporta durante l'avvicinamento e lungo la discesa, ma si deve far carico del trasporto anche lungo la via, nel senso che durante la salita, continua a tenerla nello zaino!

Sono le 2.45 quando, giocando d'anticipo, lasciamo il bivacco e i nostri occasionali compagni ancora molto indaffarati ai fornelli. Ci rincontreremo poco sotto la vetta. Una luminosa luna piena ci aiuta non poco a seguire gli ometti della sera prima. Il tempo splendido e l'assenza di vento rendono la salita veramente piacevole ma, quando il Casio di Mauro suona l'allarme e sul quadrante compare la scritta full, la quota comincia a farsi sentire e le accelerate di Matteo (lo scarso!) ci presentano subito il conto. I passi si fanno più lenti e le soste più frequenti. La cima sembra imminente, troppo vicina perché sia vero. Siamo disorientati, complici anche gli ingannevoli altimetri. Ancora trecento metri di picozza e ramponi e siamo in cresta.

Ora non siamo più soli, le numerose cordate che a ondate raggiungono la vetta dalla via normale cancellano improvvisamente il senso di solitudine provato fino a quel momento e ci permettono finalmente di allentare la tensione. Ora ci è tutto più familiare, in basso davanti a noi una interminabile fila di alpinisti sta per raggiungere la Capanna Margherita, alla sua sinistra la Punta Doufur con la sua bellissima e invitante Cresta Rey. L'immensa parete nord dei Lyskamm è sempre affascinante. Una cordata impegnata sulla sua elegantissima cresta est, si appresta a raggiungere la cima orientale. È fantastico, sembra tutto in buone condizioni, oggi non ci sono proprio scuse per rinunciare ad una salita. I tempi sono quelli giusti, la neve ancora tiene, il rifugio Gniffetti è ormai vicino.

Adesso siamo veramente stanchi, barcollando arriviamo a Punta Indren. Scendiamo, in silenzio, non è tempo per pensare ad una nuova salita, anche se purtroppo, minaccia bello!



GRUPPO MONTUOSO: Monte Rosa
CIMA: Punta Parrot 4.436 m
VERSANTE: Crestone Sud / Est
VIA DI SALITA: Via degli Italiani
DIFFICOLTÀ: AD +
DISLIVELLO: Dal parcheggio dell'Acqua Bianca alla Capanna Gugliermina 1.700 m, dalla Capanna Gugliermina alla vetta 1.200 m, sviluppo molto di più.

Materiale: Scarponi, casco, corda, ramponi, picozza, 2 moschettoni normali, 2 ghiere, 2 pere, 2 viti da ghiaccio, 1 fettuccione, 1 fettuccia, 1 kevlar, 1 bazotto, spezzone di cordino per eventuali manovre per recupero da crepaccio per ogni componente, 4 friend, pila frontale.




Per la relzione tecnica attieniti a quella scansita di gino Buscaini.Per le opinioni e varie ed eventuali leggiti le altre che ti ho messo.
Credo dovrebbe essere sufficiente.Purtroppo avevo in giro una foto della punta con disegnato il tracciato ma non la trovo.Peccato.Se la trovo la metto.

Spero di averti soddisfatto.


:smt056

8)


ciao.


Michele

:smt040
Ultima modifica di n!z4th il gio feb 22, 2007 21:49 pm, modificato 5 volte in totale.
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Messaggioda n!z4th » gio feb 22, 2007 21:35 pm

Pessima scansione.L'ho ridotta troppo per non creare lentezze.Ora la rifaccio.

:wink:
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Messaggioda stefano91 » gio feb 22, 2007 21:38 pm

una bella via d'avventura a quanto pare...vale la pena 8)
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Messaggioda n!z4th » ven feb 23, 2007 0:07 am

Nessuno me la commenta...Un gran lavoro e nessuno dice nulla...

:(
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Messaggioda grizzly » ven feb 23, 2007 10:50 am

Brau nz4xtk2... bel lavurun...
E da dove arrivano i commenti che hai messo?
La via me sembra però nu bellu sfasciume pericolante...
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Messaggioda il.bruno » ven feb 23, 2007 11:04 am

tempo fa avevo fatto una ricerca su internet su questa via ed avevo trovato questi
http://www.nel.pt/?lop=contents&op=5f93f983524def3dca464469d2cf9f3e&id=5878a7ab84fb43402106c575658472fa
http://www.az-trails.net/pictures/parrot
(fallimento al pilastro vincent e dirottamento alla parrot)
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Messaggioda n!z4th » ven feb 23, 2007 11:28 am

Io mi ero gustato la cresta ovest...quella che si prende poco dopo il colle del lys.

Sottile,stabile,facile, ambiente sempre straordinario, due versanti sott'occhio:il grande ghiaccio del lys e tutta la valle di alagna.

8)
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Messaggioda Marco1980 » ven feb 23, 2007 13:08 pm

Anche io sono interessato alla via degli italiani alla Parrot.
Grande ambiente e grande avventura.
Non appena riterrò di avere l'allenamento adeguato, tenterò di mettere in piedi la salita!
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Messaggioda n!z4th » ven feb 23, 2007 13:14 pm

Io quest'anno come obiettivo ultimo ho di risalire la Signal...

speriamo... :roll:
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Messaggioda stefano91 » ven feb 23, 2007 15:10 pm

n!z4th ha scritto:Io quest'anno come obiettivo ultimo ho di risalire la Signal...

speriamo... :roll:

sei gia al punto di dover ripetere cose gia fatte....mamma che alpinista :lol: :lol:
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Messaggioda n!z4th » ven feb 23, 2007 17:15 pm

8)

ovvio...
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Messaggioda sodo » sab feb 24, 2007 11:03 am

..torna un ricordo di qualche tempo fa, ...mi torna voglia di alta montagna, di silenzi, di respiri, di notti e ....di paure... La salimmo a fine estate del 2003 o 2004 con Mirco e fu davvero bello pur non essendo nulla di tecnicamente difficile considerate le mie scarse doti tecniche. Era da parecchio tempo che volevo tornare in montagna, bloccato da varie urgenze, i piccoli con le loro esigenze, il lavoro, lo scarso allenamento, e gli proposi questo bel viaggio. Già perchè di viaggio si parla come immagino per la Signal, ...la lunghissima risalita dalla vallata al bivacco, la notte in questo nido spettacolare con stufetta e ben avvolti nelle coperte, e poi la risalita dela via, con i dubbi e le paure che si dissolvono progressivamente col salire di quota, le rocce facili, anche molto rotte, l'arrivo sul ghiacciaietto intermedio e poi l'ultima cresta un pelo più impegnativa per poi sbucare tramite l'ultimo pendio a destra della cima. Un gran saluto e una gran libertà nell'uscire sul filo di cresta. Fu un bel viaggio ed è un bel ricordo.
Dettagli che potrebbero esserti utili: come quasi tutte queste vie la roccia è molto rotta per cui va fatta a mio parere quando non c'è troppo caldo, le difficoltà sono basse sul 1-2° o max 3° volendo proprio stare sul filo specie nella parte superiore, il percorso da ricercare con un minimo di cognizione e tenendo comunque presente che più si sta sul filo e più si è sicuri, il pendio finale sarà a 50°. Bella e lunga. Buon viaggio
sodo
 
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Messaggioda n!z4th » sab feb 24, 2007 11:51 am

Stufetta?ma come l'avete fatta andare?

8O
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Messaggioda sodo » lun feb 26, 2007 9:45 am

..legna, 4-5 pezzetti e via. Erano i primi di settembre ma faceva un freddo cane.
sodo
 
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Messaggioda Lorenz » lun feb 26, 2007 12:15 pm

sodo ha scritto:..legna, 4-5 pezzetti e via. Erano i primi di settembre ma faceva un freddo cane.


Ah! Sodo! Ci mancano i tuoi interventi... i tuoi racconti delle solitarie con gli sci... dai, facci sognare ancora una volta :wink:

un abbraccio,
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Messaggioda n!z4th » lun feb 26, 2007 14:21 pm

sodo ha scritto:..legna, 4-5 pezzetti e via. Erano i primi di settembre ma faceva un freddo cane.


Dicono che farla a stagione passata non sia una bella idea perhè la neve che teneva insieme le rocce ormai è sciolta e quindi il percorso è instabile e pericoloso.Avete avuto la stessa esperienza?

:roll:
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Messaggioda sodo » lun feb 26, 2007 15:01 pm

Ciao Lorenz, chissà che non ci si trovi ancora nel buio di qualche ghiacciaio?! ... chissà, prima o poi si partirà...
Per la Parrot: come ho detto c'era un gran freddo ma anche un gran secco e su una salita del genere non è il massimo come in alta montagna in genere. Penso che un pò di neve e freddo non guasti per nulla, tipo verso Giugno o giù di li. Saluti
sodo
 
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Messaggioda n!z4th » lun feb 26, 2007 15:05 pm

Io per giugno non sono allenato a farla...ho anche gli esami di maturità!

Volevo fare almeno 2 vie di ghiaccio a 4000 mt (castore e polluce magari o breithorn) e due di roccia...in grigna sicuramente (una sportiva e una cresta.)

E' sufficiente?

E poi tanta corsa...
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Messaggioda Marco1980 » mar feb 27, 2007 16:59 pm

Grazie per le info sodo!
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