chiodatura new age in falesia

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda paolo s4 » mar feb 06, 2007 21:14 pm

viva la desertificazione :roll: 8O
:mrgreen:
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Messaggioda alter-ego » mar feb 06, 2007 21:20 pm

gug ha scritto:
alter-ego ha scritto:a vista si strizza di più? :roll: :roll: Dipende, se non sei abituato sì. Altrimenti o la va o la spacca. Se vai a vista mica hai la canna, al massimo ti intimorisce e non osi il passaggio. Magari la riuscita dipende anche da questo fattore...in che misura dipende da te


Non ho ancora finito di leggere tutto il topic, dato che me ne sono accorto solo ora, ma intervengo su questo punto.
Secondo me nell'arrampicata a vista, la componente psicologica è metà della prestazione e quindi la chiodatura gioca un ruolo importantissimo. Lo dico proprio perchè soffro nell'arrampicata a vista, sul mio limite, proprio per questioni psicologiche che fanno si che magari faccia dei resting che potrei evitare solo perchè fermandomi riacquisto sicurezza.


gug, straquoto. Vado per esempi così non ci si fraintende :wink: A kalymnos sono finito (per sbaglio) su dei tiri chiodati da quello di Wenden, Kaspar Ochsner. Mi hanno impegnato un casino, più di quelli più difficili! Certo sarebbe stato lo stesso se dalla via vicina mi fossi messo preventivamente i rinvii, come fanno in molti, o li avessi scalati lavorati. A parità di grado, quindi, un tiro chiodato lungo te lo ricordi di più, perchè ti impegna molto di più. Se lo fai, sarà un piacevole ricordo...se cadi, te la prenderai col chiodatore che ha confuso la montagna con la falesia :D :D
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Messaggioda pittolo » mar feb 06, 2007 21:45 pm

Magari eri tu, non mi stupirei. Ora quel tiro a me ha dato enormemente soddisfazione rispetto agli altri, mentre invece ai chiodatori degli altri tiri avrà dato sicuramente fastidio questa "diversità".


Non sono io il chiodatore...
Oramai ho poco tempo libero e lascio ad altri l'onore (e l'onere...)di chiodare.
Concordo con il fatto di doversi "omologare" allo stile quando si chioda in una falesia dove ci sono già dei tiri attrezzati. purtroppo non è semplice.
In Italia vige una sorta di "deregulation" a livelli di attrezzatori e di conseguenza è difficile imporre dei parametri di chiodatura all'interno di una stessa falesia.
Il fatto di provare soddisfazione su tiri con chiodatura "allegra" è sicuramente un vantaggio... rischi meno di beccare bandate.....
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Messaggioda alter-ego » mar feb 06, 2007 22:13 pm

pittolo ha scritto:
Magari eri tu, non mi stupirei. Ora quel tiro a me ha dato enormemente soddisfazione rispetto agli altri, mentre invece ai chiodatori degli altri tiri avrà dato sicuramente fastidio questa "diversità".


Non sono io il chiodatore...
Oramai ho poco tempo libero e lascio ad altri l'onore (e l'onere...)di chiodare.
Concordo con il fatto di doversi "omologare" allo stile quando si chioda in una falesia dove ci sono già dei tiri attrezzati. purtroppo non è semplice.
In Italia vige una sorta di "deregulation" a livelli di attrezzatori e di conseguenza è difficile imporre dei parametri di chiodatura all'interno di una stessa falesia.
Il fatto di provare soddisfazione su tiri con chiodatura "allegra" è sicuramente un vantaggio... rischi meno di beccare bandate.....


ma io dico il contrario...non ci si deve omologare. E' chi ci va che deve imparare a distinguere e a non "spegnere" il cervello
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Messaggioda pittolo » mar feb 06, 2007 22:19 pm

mah.... io penso invece che si debba cercare di conservare lo stile di chiodatura vigente in una data falesia.... i tiri a ds del GD sono poco ripetuti, sicuramente a causa della chiodatura, ed è un peccato, perchè come dici tu sono quelli di maggiore soddisfazione. pensa se gli stessi tiri fossero chiodati diversamente... in ogni caso non amo particolarmente le chiodature ascellari. sono del parere che tutti, ad ogni livello dobbiamo gestire la paura di volare e la distanza dalle protezioni. Purtroppo nell'arrampicata moderna questo aspetto"psico" tendenzialmente viene addomesticato.... a tutti i livelli
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Messaggioda Roberto » mar feb 06, 2007 22:35 pm

alter-ego ha scritto:
gug ha scritto:
alter-ego ha scritto:a vista si strizza di più? :roll: :roll: Dipende, se non sei abituato sì. Altrimenti o la va o la spacca. Se vai a vista mica hai la canna, al massimo ti intimorisce e non osi il passaggio. Magari la riuscita dipende anche da questo fattore...in che misura dipende da te


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Secondo me nell'arrampicata a vista, la componente psicologica è metà della prestazione e quindi la chiodatura gioca un ruolo importantissimo. Lo dico proprio perchè soffro nell'arrampicata a vista, sul mio limite, proprio per questioni psicologiche che fanno si che magari faccia dei resting che potrei evitare solo perchè fermandomi riacquisto sicurezza.


gug, straquoto. Vado per esempi così non ci si fraintende :wink: A kalymnos sono finito (per sbaglio) su dei tiri chiodati da quello di Wenden, Kaspar Ochsner. Mi hanno impegnato un casino, più di quelli più difficili! Certo sarebbe stato lo stesso se dalla via vicina mi fossi messo preventivamente i rinvii, come fanno in molti, o li avessi scalati lavorati. A parità di grado, quindi, un tiro chiodato lungo te lo ricordi di più, perchè ti impegna molto di più. Se lo fai, sarà un piacevole ricordo...se cadi, te la prenderai col chiodatore che ha confuso la montagna con la falesia :D :D
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Re: chiodatura new age in falesia

Messaggioda Mago del gelato » mar feb 06, 2007 22:54 pm

Roberto ha scritto:
Mago del gelato ha scritto:
paolo s4 ha scritto:
alter-ego ha scritto:...Voi cosa ne pensate circa questa tendenza, che prevede passi obbligatori anche in falesia?
...

Favorevolissimo (a patto che ci sia sempre qualcosa di *morbido* per chi vuol imparare :wink: )
Ci saranno meno ravanatori, più soddisfazioni (:mrgreen:) e, magari, meno incidenti ( :!: :idea: :wink: )
p.s. ti sei sentito con Caio di recente?

Sono d'accordo! Viva il ritorno ad una disciplina completa! E' bello sentire l'aria sotto i piedi (quando non si è nei casini... ma magari si potrebbe imparare qualcosa).
Sarà perché in montagna di "aria sotto i piedi" mi capita di averne anche troppa e troppo spesso, ma in falesia preferisco viaggiare tranquillo :wink:


Certo, esistono vie sprotette e vie iper chiodate, ma possono essere interessanti anche le vie di mezzo.
Ultima modifica di Mago del gelato il mar feb 06, 2007 23:18 pm, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda alter-ego » mar feb 06, 2007 23:02 pm

Roberto ha scritto:
alter-ego ha scritto:
gug ha scritto:
alter-ego ha scritto:a vista si strizza di più? :roll: :roll: Dipende, se non sei abituato sì. Altrimenti o la va o la spacca. Se vai a vista mica hai la canna, al massimo ti intimorisce e non osi il passaggio. Magari la riuscita dipende anche da questo fattore...in che misura dipende da te


Non ho ancora finito di leggere tutto il topic, dato che me ne sono accorto solo ora, ma intervengo su questo punto.
Secondo me nell'arrampicata a vista, la componente psicologica è metà della prestazione e quindi la chiodatura gioca un ruolo importantissimo. Lo dico proprio perchè soffro nell'arrampicata a vista, sul mio limite, proprio per questioni psicologiche che fanno si che magari faccia dei resting che potrei evitare solo perchè fermandomi riacquisto sicurezza.


gug, straquoto. Vado per esempi così non ci si fraintende :wink: A kalymnos sono finito (per sbaglio) su dei tiri chiodati da quello di Wenden, Kaspar Ochsner. Mi hanno impegnato un casino, più di quelli più difficili! Certo sarebbe stato lo stesso se dalla via vicina mi fossi messo preventivamente i rinvii, come fanno in molti, o li avessi scalati lavorati. A parità di grado, quindi, un tiro chiodato lungo te lo ricordi di più, perchè ti impegna molto di più. Se lo fai, sarà un piacevole ricordo...se cadi, te la prenderai col chiodatore che ha confuso la montagna con la falesia :D :D
Li ho fatti anche io quei tiri, sono a Panorama (vero?), lunghi tra i 35 e i 40 metri, incredibilmente belli.


credo di sì, a destra della Grande Grotta sul grigio. Un 7a molto bello e cazzuto, a destra c'è un 6c/6c+ balordo, che si vede che è stato chiodato dal basso perchè fa giri strani. L'ha provato mia moglie e si è cappottata su un runout :lol: alla fine la corda non gli veniva più!
Anche a Kalydnia, il settore dei Remy, la chiodatura si vede che è "diversa" perchè è stata fatta dal basso. Ci sono 7a e 7a+ di 35 metri, impegnativi! Infatti lì non c'era nessuno :roll: :roll:
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Messaggioda Roberto » mar feb 06, 2007 23:08 pm

alter-ego ha scritto:
Roberto ha scritto:
alter-ego ha scritto:
gug ha scritto:
alter-ego ha scritto:a vista si strizza di più? :roll: :roll: Dipende, se non sei abituato sì. Altrimenti o la va o la spacca. Se vai a vista mica hai la canna, al massimo ti intimorisce e non osi il passaggio. Magari la riuscita dipende anche da questo fattore...in che misura dipende da te


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credo di sì, a destra della Grande Grotta sul grigio. Un 7a molto bello e cazzuto, a destra c'è un 6c/6c+ balordo, che si vede che è stato chiodato dal basso perchè fa giri strani. L'ha provato mia moglie e si è cappottata su un runout :lol: alla fine la corda non gli veniva più!
Anche a Kalydnia, il settore dei Remy, la chiodatura si vede che è "diversa" perchè è stata fatta dal basso. Ci sono 7a e 7a+ di 35 metri, impegnativi! Infatti lì non c'era nessuno :roll: :roll:
Le ho fatte tutte, per prima il 6C+, poi i vari 7A ed il 7A+ (tutte bellissime)
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Messaggioda Mago del gelato » mar feb 06, 2007 23:19 pm

Io sono rimasto molto impressionato da quello che ho letto sull'etica del gruppo di scalatori di punta che hanno iniziato a fare arrampicata "sportiva" ad Arco nei primi anni '80: muri più o meno verticali molto impegnativi, chiodati lunghi (spit a 4-5 metri, forse a volte di più) tentativi rigorosamente dal basso, ogni volta che si interrompeva in qualsiasi modo l'arrampicata libera ci si fermava e ci si calava a terra, il tentativo era fallito. Non è forse il modo migliore per progredire nella difficoltà, ma a mio avviso un grande esempio a cui tanti chiodatori forti che si divertono a chiodare lungo dove sanno di passare e ascellare dove arrancano dovrebbero far riferimento.
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Messaggioda alter-ego » mer feb 07, 2007 8:53 am

Roberto ha scritto:Le ho fatte tutte, per prima il 6C+, poi i vari 7A ed il 7A+ (tutte bellissime)


bravo! Si vede che sei un montanaro! :wink: E a Kalydnia sei stato?
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Messaggioda Roberto » mer feb 07, 2007 8:55 am

alter-ego ha scritto:
Roberto ha scritto:Le ho fatte tutte, per prima il 6C+, poi i vari 7A ed il 7A+ (tutte bellissime)


bravo! Si vede che sei un montanaro! :wink: E a Kalydnia sei stato?
No, sono stato solo alla Grande Grotta, Panorama e Odissey, gli altri gg faceva freddo e pioveva a dirotto :(
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Messaggioda abrax » mer feb 07, 2007 9:09 am

Io la penso così.
La chiodatura deve essere fatta tenendo conto contemporaneamente di 2 fattori in quest'ordine:
1) la sicurezza di chi scala, e per sicurezza intendo in caso di caduta dove e come si va a sbattere e non il "senso di sicurezza" che dà avere gli ancoraggi vicini;
2) i passaggi chiave vanno superati senza l'aiuto psicologico degli ancoraggi. Quindi, se non si va contro il punto 1), prima si supera un passaggio chiave e poi si rinvia.
Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne
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Messaggioda alter-ego » mer feb 07, 2007 9:24 am

riprendendo un osservazione interessante di Enzolino. A chiodare monotiri in falesia salendo dal basso sono molto pochi. Notoriamente Piola (che lo dice con orgoglio), Remy, qualche volta Manlio Motto. Spesso questa abitudine è stata criticata. Tuttavia la chiodatura è più logica anche se non sempre omogenea, perchè ti porta ad allungare nei tratti facili e a ridurre in quelli duri.
Tuttavia, se chiodi abbastanza sotto il tuo livello max, viene un buon lavoro.
Io chiodo dal basso le grotte e i tiro dove magari non è possibile fare il giro della falesia. Tuttavia spesso poi li devo poi spostare :? :evil:
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Messaggioda lingerie » mer feb 07, 2007 10:30 am

alter-ego ha scritto:riprendendo un osservazione interessante di Enzolino. A chiodare monotiri in falesia salendo dal basso sono molto pochi. Notoriamente Piola (che lo dice con orgoglio), Remy, qualche volta Manlio Motto. Spesso questa abitudine è stata criticata. Tuttavia la chiodatura è più logica anche se non sempre omogenea, perchè ti porta ad allungare nei tratti facili e a ridurre in quelli duri.
Tuttavia, se chiodi abbastanza sotto il tuo livello max, viene un buon lavoro.
Io chiodo dal basso le grotte e i tiro dove magari non è possibile fare il giro della falesia. Tuttavia spesso poi li devo poi spostare :? :evil:



in effetti le vie di m.m. sono spittate lunghette x esempio la via di Beppe nel vallone di forzo tanto x citarne una sui tiri di placca intorno al 6a 6a+ i chiodi li devi cercare con il binocolo mentre su in cima dove diventa 6c+ sono a 1,5m.....

li di fianco c'è una via appena aperta mi sembra si chiami 3 a settembre con chiodatura ascellare per carita' tutti possono aprire vie....secondo la mia personale opinione pero', avrebbero dovuto tener conto della chiodatura delle altre vie gia' esistenti stona abbastanza ....è un po' come vedere esposte in una vineria 10 bottiglie di ottimo vino e afianco un cartoccio di tavernello .... :wink:

.
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere.

(SCOTT)
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Messaggioda grenoble » ven feb 09, 2007 16:58 pm

Ieri sera mentre stavo in palestra ho sentito un istruttore del CAI che parlava con un ragazzo.. Ha detto che LA REGOLA è che sui punti più facili ci sono meno spit e sui punti più difficili più spit..


Non ci sto capendo più nulla....
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Messaggioda Roberto » ven feb 09, 2007 17:08 pm

grenoble ha scritto:Ieri sera mentre stavo in palestra ho sentito un istruttore del CAI che parlava con un ragazzo.. Ha detto che LA REGOLA è che sui punti più facili ci sono meno spit e sui punti più difficili più spit..


Non ci sto capendo più nulla....
Forse non hai sentito tutto il discorso, ma solo una parte, perchè se è comprensibile che su un singolo tiro gli spit siano, prima di tutto, dove è più difficile, sarebbe assurdo pensare che sulle vie facili ci vadano meno protezioni, visto che il "facile" ed il "difficile" è soggettivo.
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Messaggioda grenoble » ven feb 09, 2007 18:44 pm

Roberto ha scritto:Forse non hai sentito tutto il discorso, ma solo una parte, perchè se è comprensibile che su un singolo tiro gli spit siano, prima di tutto, dove è più difficile, sarebbe assurdo pensare che sulle vie facili ci vadano meno protezioni, visto che il "facile" ed il "difficile" è soggettivo.


Non mi pare di essermi perso nulla, lui la metteva li come verità universale... E avendo letto questo topic dove ci sono delle opioni diverse da questa mi ha confuso un pò...
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Messaggioda alter-ego » lun feb 12, 2007 7:30 am

grenoble ha scritto:
Roberto ha scritto:Forse non hai sentito tutto il discorso, ma solo una parte, perchè se è comprensibile che su un singolo tiro gli spit siano, prima di tutto, dove è più difficile, sarebbe assurdo pensare che sulle vie facili ci vadano meno protezioni, visto che il "facile" ed il "difficile" è soggettivo.


Non mi pare di essermi perso nulla, lui la metteva li come verità universale... E avendo letto questo topic dove ci sono delle opioni diverse da questa mi ha confuso un pò...


guarda Grenoble, in questo campo non ci sono certezze. Altrimenti non staremmo qua a discuterne. Si farebbe in una maniera e basta, e nessuno avrebbe niente da dire.

A me pare di capire che in questi ultimi anni si siano delineate due scuole di pensiero. Una che considera la falesia come un luogo dove il rischio debba essere totalmente eliminato, e di coseguenza sposa la tesi di una chiodatura che tenda appunto ad eliminare ogni possibilità di farsi male (ma perchè allora, come ha scritto qualcuno, non arrampicare direttamente da secondi?). La seconda considera pure lei la falesia come un luogo in cui non debba esserci spazio per il rischio di incidente in caso di caduta, ma riconosce che questo non può comunque essere eliminato del tutto dall'arrampicata sportiva, quindi obbliga di fatto chi fruisce delle falesie a prendersi le proprie responsabilità, e non ad addossarle a chi "prepara" gli itinerari.
Sebbene più volte, nelle diatribe che sono nate negli ultimi anni, si finisca per appellarsi alle regole stilate dal COSIROC francese, le uniche che allo stato attuale indichino delle direttive sul come chiodare in falesia... queste sono ben lontane dall'essere legge, per cui alla fine ognuno fa un po' come gli pare e chioda secondo quello che gli detta il suo personale buon senso e la sua percezione del rischio potenziale.
Evidentemente tutti o quasi pensano che la falesia dove praticare arrampicata sportiva (perchè ci sono anche falesie dedicate all'arrampicata trad, oppure miste) non sia un luogo dove si debba rischiare la pelle. Ma tra l'ipootetica (e utopistica) sicurezza assoluta, e quella che dovrebbe venire da te stesso, dalla tua esperienza...esistono infinite sfumature, tante quante sono i chiodatori in Italia. :wink:
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Messaggioda yinyang » lun feb 12, 2007 10:37 am

finesettimana nel finalese all'insegna di questo 3D

sabato al centrale di rian cornei:
se non è chiodato lunghissimo, i punti sono comunque ad una distanza "diversa" dal solito
ho portato a casa un 6a+ di grande soddisfazione chiodato benissimo: appunto un pò più lungo del solito, ma i fittoni erano posizionati meravigliosamente, sempre vicino a delle ronchie galattiche :wink:

domenica al settore ombre blu della rocca di perti:
li invece ho fatto un 6a con chiodatura decisamente lunghetta...che smaltita! 8O

confermo (sul campo, perchè dalla tastiera son sempre buono a parlare) che ogni tanto (dico ogni tanto :lol: ) fa bene cambiare stile
W la diversità se è intelligente! 8)
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