Una domanda sui sussidi per gli immigrati

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Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda VECCHIO » gio nov 03, 2016 18:04 pm

Oggi ho letto che lo stato paga/pagherà 35 euro al giorno per immigrato a chi lo ospita.
Solo persone o organizzazioni "selezionate" possono ospitare immigrati.
35x30=1050€ a persona ospitata al mese, all'anno circa 12.600€.
La pensione minima mensile per il 2016 è di 501.89, all'anno circa 6-7.000€
La pensione sociale annuale è di 5.824.91€
Non capisco proprio.
O forse la comunità europea ha ragione ad avere dei dubbi sulla nostra prossima legge finanziaria.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Kinobi » gio nov 03, 2016 20:13 pm

Fonte?

Cosa c'è che non capisci?
Classe 1969. Ogni anno verso l'INPS e l'Enasarco, e dovrebbe arrivarmi, stimano circa il 35% di quel che verso. 65% beneficienza.
Vedi una differenza?
Io sono la pensione minima, ma pago per la pensione premium
L'immigrato ha la premium, ma non paga per la sociale.
Dove è la differenza?
Intendi dire che l'immigrato perché non autoctono, non abbia diritto ai diritti degli altri italiani?
Sei razzista? :mrgreen:
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda PIEDENERO » gio nov 03, 2016 20:34 pm

sono una risorsa

:mrgreen:
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio nov 03, 2016 20:46 pm

Copio incollo da un articolo significativamente intitolato:

Privilegi agli stranieri, quante bufale

Ecco la verità e alcuni miti da sfatare
«Gli italiani non hanno lavoro e ai rifugiati diamo quaranta euro al giorno. Per non fare nulla». È questa una delle argomentazioni più frequenti nello scontro che vede opposti 
i ceti più bassi italiani agli immigrati. Ma è fondata? Vediamo.

Intanto, per i centri di accoglienza i fondi arrivano principalmente dal ministero dell’Interno e dai Comuni. Dopo la fase dell’emergenza per via delle guerre civili in Nord Africa del 2011, quando sono stati spesi più di un miliardo e 300 milioni di euro ospitando 60 mila persone per mesi in alberghi, baite e strutture inadeguate, il Viminale ha cambiato strategia.

Oggi c’è una quota di 35 euro al giorno di rimborso spese per ogni ospite che non viene data all’immigrato ma alle cooperative, alla Caritas e alle associazioni i cui piani sono approvati da una commissione formata da rappresentati di enti locali, ministero dell’Interno e agenzia Onu per i rifugiati. Con questi 35 euro a immigrato, le associazioni devono coprire i costi per vitto, alloggio, pulizia e manutenzione dello stabile, mediazione culturale, assistenza legale, visite mediche e, in alcuni casi, per l’iter burocratico per diventare rifugiati. Per gli immigrati in quanto tali invece c’è il “pocket money”, cioè 
un buono per le spese quotidiane da due euro e cinquanta al giorno.

Tutt’altra questione riguarda altri tipi di “privilegi” veri o presunti degli immigrati, che vengono lamentati in questi giorni. Ad esempio, gli stranieri residenti e con permesso 
di soggiorno hanno spesso redditi più bassi e nuclei familiari più numerosi, che quindi consentono loro di avvantaggiarsi nelle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari. Altro problema ancora è quello derivato dalla liberalizzazione degli orari dei negozi, che 
ha consentito a comunità molto organizzate al loro interno (soprattutto asiatiche) di tenere i loro negozi sempre aperti, sottraendo clientela alle botteghe di italiani.

Infine c’è la questione del credito: spesso nelle comunità straniere (cinesi in testa) esistono sistemi di finanziamento interni e informali che permettono ai piccoli imprenditori di questi gruppi etnici di non doversi rivolgere alle banche, mentre in questa fase di 
stretta creditizia gli italiani vengono respinti quando chiedono qualche migliaio di euro 
agli sportelli. Non è un “privilegio” stabilito da nessuno, tanto meno da una legge: 
è una diversa usanza dovuta a culture più fortemente claniche. Ma diventa un’oggettiva condizione di disparità che crea tensione tra italiani e stranieri.

Giornalistici saluti
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Kinobi » ven nov 04, 2016 9:09 am

O TacchinoSdG,
vero sulle bufale.
Il costo di un immigrato dall'articolo che tu hai riportato, è di 35 euro al giorno.
1064 euro al mese.
Ovviamente su questi 1064 euro ci sono varie entità che lui hai nominato che ci pagano le tasse sopra, per cui alcuni dei soldi ritornano, allo stato che li aveva sborsati.
Nulla toglie che il costo annuo di un immigrato è ben superiore al costo di una "minima" anche considerando che chi ha la "minima" fa un uso maggiore dei servizio sanitario e probabilmente per più tempo.
Io non ci vedo una correlazione logica tra il trattamento riservato al cittadino di un paese, ed uno che ci viene (in alcuni casi con validi e comprensibili motivi). Ma non ci vedo manco una logica dello sfruttamento su quello che io ho detto prima, che un altro utente ci ha definito risorse.
Tutte le risorse un giorno si esauriscono. Ci possono esaurire con le "sociali", con le "minime" o con gli immigrati. Ma ci esauriscono.
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda falciatore » ven nov 04, 2016 10:11 am

È vero, su circa 140 mila immigrati che han chiesto asilo politico l'Italia paga quelle cifre, che facendo la moltiplicazione fa comunque una cifra molto esigua. Consideriamo però che oltre a dover rispettare leggi internazionali sull'asilo politico per l'Italia avere centomila giovani che lavorano è si una risorsa, infatti versano di contributi alle casse statali ben più di quanto richiedano, permettendo all'Italia di pagate pensioni della nostra società sempre più vecchia. D'altronde il fenomeno dell'immigrazione viene addirittura incentivare in paesi come Israele dove il problema dell'invecchiamento viene sentito maggiormente e in qualsiasi caso non è un fenomeno che si possa arginare. La polemica potrebbe vertire invece su chi in tasca questi soldi dallo stato, quanto ci sia di marcio in certe associazioni che letteralmente sfruttano questi incentivi senza poi mettere in campo risorse per far si che l'immigrato riesca a intraprendere un percorso di integrazione.
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda il Duca » ven nov 04, 2016 10:20 am

falciatore ha scritto:centomila giovani che lavorano è si una risorsa, infatti versano di contributi alle casse statali ben più di quanto richiedano, permettendo all'Italia di pagate pensioni della nostra società sempre più vecchia.


Quanti di questi lavorano o lavoreranno (non in nero)?
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Kinobi » ven nov 04, 2016 10:31 am

falciatore ha scritto:È vero, su circa 140 mila immigrati che han chiesto asilo politico l'Italia paga quelle cifre, che facendo la moltiplicazione fa comunque una cifra molto esigua. Consideriamo però che oltre a dover rispettare leggi internazionali sull'asilo politico per l'Italia avere centomila giovani che lavorano è si una risorsa, infatti versano di contributi alle casse statali ben più di quanto richiedano, permettendo all'Italia di pagate pensioni della nostra società sempre più vecchia. D'altronde il fenomeno dell'immigrazione viene addirittura incentivare in paesi come Israele dove il problema dell'invecchiamento viene sentito maggiormente e in qualsiasi caso non è un fenomeno che si possa arginare. La polemica potrebbe vertire invece su chi in tasca questi soldi dallo stato, quanto ci sia di marcio in certe associazioni che letteralmente sfruttano questi incentivi senza poi mettere in campo risorse per far si che l'immigrato riesca a intraprendere un percorso di integrazione.


Aspetta.

Una cosa sono gli immigrati. Una cosa sono gli sbarchi e chi non lavora o non trova lavoro, o non lo cerca nemmeno. Di quest'ultimi, ti posso mandare una foto tra 3 ore che ci passo davanti, di quelli che stazionano fuori dal centro commerciale every-given-day.
Gli immigrati che lavorano sono tanto benvenuti quanto gli italiani in giro per il mondo. Sono le risorse da spremere come fanno con le risorse autoctone (vedi mio post sopra). Per cui, non li sfruttano di più o di meno di quello che sfruttano me e probabilmente te. Ce ne fossero di più da sfruttare, sarebbe meglio per me e per te. Con le leggi italiane le risorse degli immigrati sono una manna dal cielo, e forse un giorno Salvini lo comprenderà.
Quelli che richiedono asilo politico sono un'altra cosa. Hanno dei diritti, ma sapendo loro che sono un costo per la società, dovrebbero avere anche dei doveri: che ne so, se non trovano lavoro, sfalcaire l'erba sulle strade, pulire i boschi, raccogliere immondizie dietro i semafori ecc. A stare in un centro di accoglienza, non giova a loro o a noi. E' gente che è scappata dalla guerra, per cui sanno arrangiarsi e se si fanno male nel raccogliere immondizie, li rimandi a casa loro, così presteranno attenzione nel non farsi male nel raccogliere immondizie (tutti lavori che noi non facciamo perché non abbiamo i soldi per pagare chi lo fa, non ruberebbero lavoro nessuno).

Velo pietoso su alcune associazioni che speculano sopra come te hai correttamente fatto notare.

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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Kinobi » ven nov 04, 2016 10:36 am

il Duca ha scritto:
falciatore ha scritto:centomila giovani che lavorano è si una risorsa, infatti versano di contributi alle casse statali ben più di quanto richiedano, permettendo all'Italia di pagate pensioni della nostra società sempre più vecchia.


Quanti di questi lavorano o lavoreranno (non in nero)?
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Certo, non siamo più l'Amerika.
Ma meglio in nero che nulla. Dopo tutto, la leggenda narra, c'è già un +20% del PIL di nero fatto dagli autoctoni per cui....
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda il Duca » ven nov 04, 2016 10:47 am

Kinobi ha scritto:
il Duca ha scritto:
falciatore ha scritto:centomila giovani che lavorano è si una risorsa, infatti versano di contributi alle casse statali ben più di quanto richiedano, permettendo all'Italia di pagate pensioni della nostra società sempre più vecchia.


Quanti di questi lavorano o lavoreranno (non in nero)?
Non siamo proprio l'America dei secoli passati


Certo, non siamo più l'Amerika.
Ma meglio in nero che nulla. Dopo tutto, la leggenda narra, c'è già un +20% del PIL di nero fatto dagli autoctoni per cui....


Sì, ma se lavorano in nero non saranno loro a pagare le pensioni. Questo era il concetto.

Comunque tra i più incazzati del "nuovo" trattamento dei migranti ci sono i vecchi immigrati. Quelli che hanno dovuto navigare nella burocrazia per ottenere il permesso di soggiorno, che si sono fatti un culo così per trovarsi un lavoro con cui campare; quelli che fanno ancora code allucinanti davanti alle questure per avere l'ennesimo timbro, e pagano una marea di tasse. Quelli che vengono dagli stessi paesi da cui provengono gli attuali richiedenti asilo (vedi Senegal), quindi dalla medesima situazione, e non capiscono questa disparità di trattamento. Come al solito è un gran pasticcio in cui qualcuno ci guadagna, come al solito, a spese di chi le tasse le paga da anni, i soliti poveri coglioni.
E certo tutto questo non è colpa dei migranti, che cercano di sistemarsi, ma di chi li gestisce, di qua e di là del Mediterraneo.

Per il resto sono assolutamente d'accordo con te, Kinobi.
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Kinobi » ven nov 04, 2016 11:15 am

il Duca ha scritto:
Kinobi ha scritto:
il Duca ha scritto:
falciatore ha scritto:centomila giovani che lavorano è si una risorsa, infatti versano di contributi alle casse statali ben più di quanto richiedano, permettendo all'Italia di pagate pensioni della nostra società sempre più vecchia.


Quanti di questi lavorano o lavoreranno (non in nero)?
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Certo, non siamo più l'Amerika.
Ma meglio in nero che nulla. Dopo tutto, la leggenda narra, c'è già un +20% del PIL di nero fatto dagli autoctoni per cui....


Sì, ma se lavorano in nero non saranno loro a pagare le pensioni. Questo era il concetto.

Comunque tra i più incazzati del "nuovo" trattamento dei migranti ci sono i vecchi immigrati. Quelli che hanno dovuto navigare nella burocrazia per ottenere il permesso di soggiorno, che si sono fatti un culo così per trovarsi un lavoro con cui campare; quelli che fanno ancora code allucinanti davanti alle questure per avere l'ennesimo timbro, e pagano una marea di tasse. Quelli che vengono dagli stessi paesi da cui provengono gli attuali richiedenti asilo (vedi Senegal), quindi dalla medesima situazione, e non capiscono questa disparità di trattamento. Come al solito è un gran pasticcio in cui qualcuno ci guadagna, come al solito, a spese di chi le tasse le paga da anni, i soliti poveri coglioni.
E certo tutto questo non è colpa dei migranti, che cercano di sistemarsi, ma di chi li gestisce, di qua e di là del Mediterraneo.

Per il resto sono assolutamente d'accordo con te, Kinobi.


Guarda, io non capisco la disparità di trattamento tra regioni a statuto autonomo e normali, italiani pre-riforma pensioni e dopo riforma pensioni, interinali, invalidità al Sud ed al Nord, ecc, ecc. E sono nato in Italia e mi ci sono abituato nel tempo a questo sterco. Gli immigrati della prima ora sono trattati come noi italiani: come sudditi, merde umane, polli da spiumare vivi. Ovvio siano più incazzati di noi, soprattutto perché non ci sono ancora abituati.

Certo se fanno black non pagano le pensioni, ma non sono gli unici a non pagare le pensioni degli altri. I primi sono quelli in pensione che non la hanno mai pagata per quello che percepiscono.

Non sono così certo che i migranti (incluso quelli richiedenti asilo) siano esenti da tale sterco. Perché altrimenti vengono da noi e non vanno in Arabia Saudita? Qatar?, vogliono andare in Germania ma non in Grecia?
Come sempre, a pensare male, alle volte ci si azzecca.
Valutato il sistema, trovato la falla, affondato il sistema.
Ci sarà da ridere...
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Sbob » ven nov 04, 2016 18:17 pm

Kinobi ha scritto:Quelli che richiedono asilo politico sono un'altra cosa. Hanno dei diritti, ma sapendo loro che sono un costo per la società, dovrebbero avere anche dei doveri: che ne so, se non trovano lavoro, sfalcaire l'erba sulle strade, pulire i boschi, raccogliere immondizie dietro i semafori ecc.

Lavorare non possono, per colpa delle nostre leggi. Pure confindustria si e' lamentata.
Per lavori in forma di volontariato e' un casino perche' il loro status non e' chiaro, e c'e' sempre qualcuno che si lamenta (ad esempio, i cantonieri che temono di perdere le loro competenze).

Le associazioni che provano a far lavorare - come volontari - gli immigrati si beccano un sacco di grane.

A tanti la situazione fa comodo cosi'. Che so, dalle mie parti c'e' il proprietario di un albergo decaduto che vive tenendo gli immigrati. Ovviamente, leghista.
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Sbob » ven nov 04, 2016 18:20 pm

Kinobi ha scritto:Perché altrimenti vengono da noi e non vanno in Arabia Saudita?

A dire il vero proprio da noi ci vogliono venire in pochi. La maggioranza mira a Germania e Svezia, ma la legge impone di restare dove vieni identificato la prima volta.
E per andare al nord devi passare da noi.
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda VYGER » sab nov 05, 2016 15:06 pm

Dovrei scrivere pagine e pagine [è parte del mio lavoro], ma non posso.

Ammenoché non mi paghiate almeno il 5% del budget di progetto (che ormai non mi dà più nessuno).

Circostanzio alcune affermazioni di altri forumisti.

Per la distinzione tra immigrati e richiedenti protezione, gli immigrati regolari richiedono il visto d'ingresso per vari motivi presso l'ambasciata italiana del loro Paese. Arrivati nel nostro Paese chiedono il Permesso di Soggiorno (e lo rinnovano a scadenza, se riescono). Tutti gli altri, compresi coloro che non riescono a rinnovare il PdS, sono clandestini.

Info qui: http://www.portaleimmigrazione.it/immigrazionenet/nuova_procedura.aspx.

I richiedenti protezione sono persone che si presentano ai confini del nostro Paese e dichiarano di ricercare, appunto, protezione internazionale.
Qui info sullo status: http://www.interno.gov.it/it/temi/immigrazione-e-asilo/protezione-internazionale (garantito dalla Costituzione in virtù dell'adesione dell'Italia alla Carta dei Diritti dell'Uomo e alla Convenzione di Ginevra).
Qui info sulla procedura: http://www.meltingpot.org/La-procedura-per-il-riconoscimento-della-protezione.html#.WB3L5LU2ztQ

Il trattamento riservato ai richiedenti è normato da protocolli stabiliti da UNHCR (agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e, per le parti di propria competenza, da UE.
In Italia il protocollo di riferimento è stabilito dal programma SPRAR: http://www.sprar.it/. Siccome i Comuni afferenti al sistema SPRAR sono pochi, le Prefetture periodicamente emettono bandi per la selezione di soggetti for profit e non profit che garantiscano la seconda accoglienza. In tutti i casi le Prefetture stabiliscono come riferimento suddetto programma. Qui trovate il manuale: http://www.sprar.it/images/SPRAR_-_Manuale_operativo_2015.pdf.

Come notava Tac, i 35 € sono spesi per lo più per l'attuazione del protocollo di accoglienza. I richiedenti ricevono un pocket money di € 2,5/die. Per fare una valutazione dell'impatto di spesa per lo Stato Italiano, i 2500 richiedenti ospitati attualmente in provincia di Brescia costano € 31.937.500. Di questi, € 2.281.250 vanno ai richiedenti (€ 912,5 annui a persona). I restanti contribuiscono a costituire, bene o male, il PIL provinciale. Questi i ricavi medi lordi per uno degli imprenditori bresciani operanti nel settore: http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/16_agosto_31/riva-l-imprenditore-profughi-ogni-ragazzo-vale-5-euro-giorno531-mila-all-anno-7e0a652a-6f45-11e6-856e-2cdca5568f05.shtml.
Invito a leggere questo report del Ministero dell'Interno per info più certe su costi e benefici: http://www.asylumineurope.org/sites/default/files/resources/ministry_of_interior_report_on_reception_of_migrants_and_refugees_in_italy_october_2015.pdf

I costi sono sostenuti al 50% ca dallo Stato Italiano e al 50% dall'UE.

Quanto alla kafkiana questione del lavoro e del volontariato dei richiedenti protezione, per pratica quotidiana so che:

- i lavori socialmente utili sono raccomandati dal Ministero dell'Interno, ma di rado effettuati, perché necessitano di Convenzione tra ente attuatore (chi accoglie) ed ente che inserisce i richiedenti a titolo di volontariato; la convenzione deve prevedere che le persone siano coperte da assicurazione; molte case assicuratrici non assicurano, in quanto i richiedenti non sono in grado di esibire carta di identità; spesso aggiriamo la questione formulando assicurazioni collettive; inoltre molte Amministrazioni Pubbliche, anche se in teoria favorevoli all'accoglienza, non avviano azioni in questo senso perché promuovere l'accompagnamento dei richiedenti comporterebbe l'elevato rischio di perdere consenso politico;
- il lavoro quo talis non può essere effettuato tramite voucher in quanto, per l'incasso di un voucher, il richiedente dovrebbe avere il codice fiscale alfanumerico su tessera magnetica (ovviamente i richiedenti che hanno la fortuna di aver ricevuto il CF alfanumerico su tessera magnetica prima di questa circolare dell'AdE (http://www.cgil.lombardia.it/wp-content/uploads/2016/08/circolare-codice-fiscale.pdf ) possono; da suddetta circolare si evince che con il CF numerico ora in vigore i richiedenti possono lavorare; tuttavia:

* le agenzie private di recruiting chiedono la CI (Carta di Identità);
* i Centri per l'Impiego, per l'iscrizione al servizio, la dichiarazione di inoccupazione, il reperimento di lavoro, l'avvio di tirocini o corsi di formazione gratuiti chiedono la CI; idem i CFP (Centri di Formazione Professionale);

Purtroppo molti Comuni non intendono rilasciare la CI ai richiedenti come previsto da queste Linee Guida Interno-ANCI (http://www.interno.gov.it/it/notizie/li ... rnazionale) per motivi non dichiarati. Quindi i richiedenti non possono avere accesso al lavoro regolare. Sono già bravi se lavorano in nero.

Per allietare ulteriormente il quadro, segnalo che le attuali statistiche di riconoscimento delle istanze vedono un tasso di diniego pari al 60% (altrove anche maggiore - qui: http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/agosto_2016_2.pdf). Quindi di qui a un anno dei 2500 richiedenti ospitati in provincia di Brescia, 1500 saranno per strada (riceveranno foglio di via, ma non potranno tornare in patria).

Inoltre, con una previsione di crescita della popolazione africana a 2,5 miliardi di persone nel 2065 e un correlativo calo della popolazione europea dai 740 milioni attuali ai 690 previsti, è facile immaginare che cosa succederà.

Per gli inglesofoni, suggerisco anche il risk report del World Economic Forum 2016 (http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/agosto_2016_2.pdf) sui rischi previsti per il futuro immediato e per quello a medio termine. Le migrazioni forzate sono identificate tra le principali sfide.

I tre macro scenari di qui a 20 anni prevedono in alternativa:

a) caos calmo (isole di ordine in un mare di anarchia);
b) grandi aggregazioni vagamente repressive;
c) una guerra mondiale.

Benvenuti nella globalizzazione 2.0.

:roll:

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Chi sgancia?

:mrgreen:
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Kinobi » sab nov 05, 2016 15:12 pm

Nel 2065 dovrei essere morto.
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda bustomail » sab nov 05, 2016 18:35 pm

i luoghi comuni (secondo il mio parere)

-Sono le nostre risorse:
Non mi sembra che in italia,le offerte di lavoro REGOLARE siano cosi' abbondanti da dover importare manodopera dall'estero, sopratutto se si tratta di persone non qualificate e non parlnti la nostra lingua .
Abbondano invece le offerte per lavori in nero, sottopagati e/o illegali, che gli italiani non farebbero mai (raccolta frutta e ortaggi sotto caporalato , spaccio, piccoli furti)

-ci pagano le pensioni
Per fare cio, e' necessario che uno lavori in regola e paghi le tasse. E francamente chi sbarca col barcone, difficilmente e' il candidato ideale a svolgere questo compito.

-Arricchiscono il paese
Non so che genere di extracomunitari frequentate, ma quelli che conosco io sono soliti spedire buona parte dello stipendio alla famiglia. chi sta qui, pensa solo a lavorare e metter via soldi, per poi tornare a casa propria (come hanno fatto in passato molti italiani andando a lavorare all'estero...)
tutto questo io lo chiamerei "Esportazione di capitale all'estero", ossia impoverimento.
L'extracomunitaro che spende e spande, o e' svizzero o americano.

- i 35 euro...
..che fanno 1000euro al mese. con questa cifra si potrebbe cambiare la vita a un intero villaggio africano. Parlatene con qualunque persona che abbia a che fare con delle associazioni no profit di aiuti umanitari, e ve lo confermera'.
Pero' c'e' piu interesse a fare dei centri d'accoglienza spesso gestiti dalle solite cooperative.

- quelli che seguono le regole...
Chi vuole il visto schengen, per entrare LEGALMENTE in europa, ha una trafila burocratica non indifferente, a partire dall'assicurazione sanitaria obbligatoria fino a un certo quantitativo di denaro necessario (credo siano 30-40 euro per ogni giorno di permanenza. Es. Visto di 10 giorni , 300 euro)
Per non parlare di chi vuole lavorare, ai quali spettano code agli uffici e pagamenti di ulteriori tasse,,,

-quelli che non seuono le regole....
...hanno vita piu facile. Da noi si puo girare senza documenti, senza lavoro, senza fissa dimora e al massimo si rischia il temutissimo foglio di via.
Provate a farlo a zurigo, se siete capaci.
E poi il fatto che la microcriminalita e' in aumento e' solo una percezione della piccola borghesia. ;)

Scusate lo sfogo ma oggi piove e mi tocca stare in casa 8)
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda scairanner » sab nov 05, 2016 18:46 pm

VYGER ha scritto:Dovrei scrivere pagine e pagine [è parte del mio lavoro], ma non posso.

Ammenoché non mi paghiate almeno il 5% del budget di progetto (che ormai non mi dà più nessuno).

Circostanzio alcune affermazioni di altri forumisti.

Per la distinzione tra immigrati e richiedenti protezione, gli immigrati regolari richiedono il visto d'ingresso per vari motivi presso l'ambasciata italiana del loro Paese. Arrivati nel nostro Paese chiedono il Permesso di Soggiorno (e lo rinnovano a scadenza, se riescono). Tutti gli altri, compresi coloro che non riescono a rinnovare il PdS, sono clandestini.

Info qui: http://www.portaleimmigrazione.it/immigrazionenet/nuova_procedura.aspx.

I richiedenti protezione sono persone che si presentano ai confini del nostro Paese e dichiarano di ricercare, appunto, protezione internazionale.
Qui info sullo status: http://www.interno.gov.it/it/temi/immigrazione-e-asilo/protezione-internazionale (garantito dalla Costituzione in virtù dell'adesione dell'Italia alla Carta dei Diritti dell'Uomo e alla Convenzione di Ginevra).
Qui info sulla procedura: http://www.meltingpot.org/La-procedura-per-il-riconoscimento-della-protezione.html#.WB3L5LU2ztQ

Il trattamento riservato ai richiedenti è normato da protocolli stabiliti da UNHCR (agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e, per le parti di propria competenza, da UE.
In Italia il protocollo di riferimento è stabilito dal programma SPRAR: http://www.sprar.it/. Siccome i Comuni afferenti al sistema SPRAR sono pochi, le Prefetture periodicamente emettono bandi per la selezione di soggetti for profit e non profit che garantiscano la seconda accoglienza. In tutti i casi le Prefetture stabiliscono come riferimento suddetto programma. Qui trovate il manuale: http://www.sprar.it/images/SPRAR_-_Manuale_operativo_2015.pdf.

Come notava Tac, i 35 € sono spesi per lo più per l'attuazione del protocollo di accoglienza. I richiedenti ricevono un pocket money di € 2,5/die. Per fare una valutazione dell'impatto di spesa per lo Stato Italiano, i 2500 richiedenti ospitati attualmente in provincia di Brescia costano € 31.937.500. Di questi, € 2.281.250 vanno ai richiedenti (€ 912,5 annui a persona). I restanti contribuiscono a costituire, bene o male, il PIL provinciale. Questi i ricavi medi lordi per uno degli imprenditori bresciani operanti nel settore: http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/16_agosto_31/riva-l-imprenditore-profughi-ogni-ragazzo-vale-5-euro-giorno531-mila-all-anno-7e0a652a-6f45-11e6-856e-2cdca5568f05.shtml.
Invito a leggere questo report del Ministero dell'Interno per info più certe su costi e benefici: http://www.asylumineurope.org/sites/default/files/resources/ministry_of_interior_report_on_reception_of_migrants_and_refugees_in_italy_october_2015.pdf

I costi sono sostenuti al 50% ca dallo Stato Italiano e al 50% dall'UE.

Quanto alla kafkiana questione del lavoro e del volontariato dei richiedenti protezione, per pratica quotidiana so che:

- i lavori socialmente utili sono raccomandati dal Ministero dell'Interno, ma di rado effettuati, perché necessitano di Convenzione tra ente attuatore (chi accoglie) ed ente che inserisce i richiedenti a titolo di volontariato; la convenzione deve prevedere che le persone siano coperte da assicurazione; molte case assicuratrici non assicurano, in quanto i richiedenti non sono in grado di esibire carta di identità; spesso aggiriamo la questione formulando assicurazioni collettive; inoltre molte Amministrazioni Pubbliche, anche se in teoria favorevoli all'accoglienza, non avviano azioni in questo senso perché promuovere l'accompagnamento dei richiedenti comporterebbe l'elevato rischio di perdere consenso politico;
- il lavoro quo talis non può essere effettuato tramite voucher in quanto, per l'incasso di un voucher, il richiedente dovrebbe avere il codice fiscale alfanumerico su tessera magnetica (ovviamente i richiedenti che hanno la fortuna di aver ricevuto il CF alfanumerico su tessera magnetica prima di questa circolare dell'AdE (http://www.cgil.lombardia.it/wp-content/uploads/2016/08/circolare-codice-fiscale.pdf ) possono; da suddetta circolare si evince che con il CF numerico ora in vigore i richiedenti possono lavorare; tuttavia:

* le agenzie private di recruiting chiedono la CI (Carta di Identità);
* i Centri per l'Impiego, per l'iscrizione al servizio, la dichiarazione di inoccupazione, il reperimento di lavoro, l'avvio di tirocini o corsi di formazione gratuiti chiedono la CI; idem i CFP (Centri di Formazione Professionale);

Purtroppo molti Comuni non intendono rilasciare la CI ai richiedenti come previsto da queste Linee Guida Interno-ANCI (http://www.interno.gov.it/it/notizie/li ... rnazionale) per motivi non dichiarati. Quindi i richiedenti non possono avere accesso al lavoro regolare. Sono già bravi se lavorano in nero.

Per allietare ulteriormente il quadro, segnalo che le attuali statistiche di riconoscimento delle istanze vedono un tasso di diniego pari al 60% (altrove anche maggiore - qui: http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/agosto_2016_2.pdf). Quindi di qui a un anno dei 2500 richiedenti ospitati in provincia di Brescia, 1500 saranno per strada (riceveranno foglio di via, ma non potranno tornare in patria).

Inoltre, con una previsione di crescita della popolazione africana a 2,5 miliardi di persone nel 2065 e un correlativo calo della popolazione europea dai 740 milioni attuali ai 690 previsti, è facile immaginare che cosa succederà.

Per gli inglesofoni, suggerisco anche il risk report del World Economic Forum 2016 (http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/agosto_2016_2.pdf) sui rischi previsti per il futuro immediato e per quello a medio termine. Le migrazioni forzate sono identificate tra le principali sfide.

I tre macro scenari di qui a 20 anni prevedono in alternativa:

a) caos calmo (isole di ordine in un mare di anarchia);
b) grandi aggregazioni vagamente repressive;
c) una guerra mondiale.

Benvenuti nella globalizzazione 2.0.

:roll:

Ok, 1h e 30' di post, a € 50,00/h, fa € 75,00.
Chi sgancia?

:mrgreen:


oggi sono buono :D , ma te li sei meritati tutti, grazie per il pensiero (ps: perchè nei quotidiani non spiegano le cose così chiaramente?...)

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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda VYGER » sab nov 05, 2016 20:31 pm

scairanner ha scritto:oggi sono buono :D , ma te li sei meritati tutti, grazie per il pensiero (ps: perchè nei quotidiani non spiegano le cose così chiaramente?...)

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Ah, ecco...
Soldi virtuali...
Non capivo come fosse possibile che il mio ccb si fosse improvvisamente rimpinguato.
E di sabato.

:roll:

Grazie!

:D
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda #giacco# » dom nov 06, 2016 10:40 am

Kinobi ha scritto:
Di quest'ultimi, ti posso mandare una foto tra 3 ore che ci passo davanti, di quelli che stazionano fuori dal centro commerciale every-given-day.

beh se avessereo la tua macchina, la tua casa e la tua carta di credito forse andrebbero in gita, o starebbero a casa su un divano comodo, a guardare un dvd, o a fare shopping DENTRO al centro commerciale.
invece di solito hanno uno smartphone, e basta.
e si concentrano nel parcheggio del centro commerciale, dove possono usare il wifi (forse anche a loro piacerebbe di più un elegante wifi bar in centro..no?)

Hanno dei diritti, ma sapendo loro che sono un costo per la società, dovrebbero avere anche dei doveri: che ne so, se non trovano lavoro, sfalcaire l'erba sulle strade, pulire i boschi, raccogliere immondizie dietro i semafori ecc. A stare in un centro di accoglienza, non giova a loro o a noi.


se chiedi ai richiedenti asilo/permesso cosa vorrebbero, ti rispondono: un posto dove dormire e un lavoro. ma nello status di richiedenti non possono.
mi cuggino ne ha ingaggiato qualcuno per sistemargli il giardino, senza poterli pagare se non con il baratto.
un amico di mi cuggino è riuscito a pagarne qualcuno coi voucher per sistemare un campo, ma si può fare solo con quelli che hanno già uno status di accoglienza.

E' gente che è scappata dalla guerra, per cui sanno arrangiarsi e se si fanno male nel raccogliere immondizie, li rimandi a casa loro, così presteranno attenzione nel non farsi male nel raccogliere immondizie

8O
8O 8O
8O 8O 8O
8O 8O 8O 8O


:smt078


(appena finisco di pulire la tastiera leggo Vyger, che adesso non ho tempo)
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Re: Una domanda sui sussidi per gli immigrati

Messaggioda Kinobi » dom nov 06, 2016 13:54 pm

Ot @ giacco
A 14 anni e 4 mesi facevo bombe.
A 15 anni e 4 mesi il falegname.
A fine squole superiori aveo contribiti versati x 1 anno di lavoro. E a 19 anni e 5 mesi raccoglievo banare dormendo come i negri e con i negri su capanne.
Ho fatto immigrato a Londra a pulire cessi e piatti. E vari lavori. Dividendo una stanza di circa 15 mq con due francesi con cesso esterno. E prima di partire x Londra avevo il lavoro pagando la mia quota ad una agenzia interinale.
Tutto documentabile.
Io non ero come quelli che ho descritto fuori al centro commerciale.

Le mie macchine e le mie carte di credito me le sono guadagnate e sono un eccellente contribuente.
Per le altre cose: ricordati che a pensare male spesso ci si azzecca.
Fine ot.
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