Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda arteriolupin » dom dic 13, 2015 2:39 am

Che si conquisti l'inutile è assodato.

I professionisti sono quelli che riescono anche a venderlo.

Le definizioni, per etimologia e semantica del termine, sono simili a "limitazioni", "confini" (contengono l'etimo fines ).

Andare in cerca d'avventura può essere semplicemente uscire dai percorsi segnati, ma non so se basti per renderlo "alpinismo". Il problema è che il concetto di alpinismo è dato da un insieme di approcci personali al mondo della montagna e del verticale, ciascuno differente dagli altri. Per questo motivo non è possibile dare una risposta univoca alla domanda "cos'è l'alpinismo", e, per estensione , cosa possa far parte o meno della stessa pratica.

I grandi parlano di ricerca, voglia di scoprire, incertezza del risultato.

Dietro a loro i mille bla bla bla dell'Arterio di turno...

Essendo, comunque, un qualcosa di soggettivo in quanto ciascun singolo rapporto con la montagna vale in sé e per sé, ritengo che alpinismo sia tutto ciò che è ricerca, esplorazione non preconfezionata e priva di incertezze... E questo può avvenire su una via di III, su un sentiero poco segnalato o su un ottomila.

La perfomance sull'Eiger o altri exploit sportivi esulano un po' (tanto) dal concetto di "alpinismo" come comunemente lo intendiamo... Ma di certo sono evocativi e possono portare interesse e curiosità, quindi, alla fine, fanno parte dell'anello finale della filiera dell'alpinismo, che è la divulgazione e la resa pubblica (possibilmente anche la vendita) di nient'altro che una piacevolissima passione, un "inutile" che provoca dipendenza, su un qualcosa che chiamiamo Montagne grazie alla nostra immaginazione, altrimenti altro non sarebbero che mucchi di sassi.

Un saluto particolare a Gianni e Roberto... Presto si stappa assieme se il diavolo non ci mette la coda.
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!

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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom dic 13, 2015 9:18 am

Premesso che la disputa su che cosa sia o non sia alpinismo, mi ricorda quella storiella riportata da Eco, dei due antichi grammatici che discussero tre giorni e tre notti su quale fosse i vocativo di "ego", per poi venire alle armi; dal mio modesto punto di vista di pippon, queste imprese eccezionali (quattro creste del cervino in giornata, record di velocità, concatenamenti di grandi pareti ecc.), mi suscitano sempre qualche perplessità. Non perché non siano straordinarie performance, ci mancherebbe, ma - sarà che, mio malgrado, mi rimangono dei residui di concezione veteroromantica della montagna - ci trovo un che di eccessivamente dissacratorio, una riduzione completa dell'alpe a "terreno di gioco" che mi suona un po' dissintona.

Detto questo, mi ritiro nel mio letargo plasticaro per aspettare l'estate, quando potrò nuovamente dedicarmi alle prossime imprese alpinistiche di III+ .

Animistici saluti
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda VYGER » dom dic 13, 2015 10:11 am

Roberto ha scritto:
[...]

Allora mi deprimo e comprendo che il nostro mondo è fatto di numeri, gradi, quote, velocità ... la vera avventura è ormai un' esperienza del secolo passato.


Credo che la tendenza non riguardi solo il mondo dell'arrampicata.

Per lavoro scrivo progetti per finanziare azioni in ambito sociale, culturale, ambientale.
Una delle difficoltà principali del mio lavoro è che devo tradurre in numeri dimensioni qualitative della nostra esperienza.
Il numero è un indice, fa sintesi, è di facile comprensione.
La narrazione, raccontare la qualità, oltre che difficile, è sempre meno in voga. Cfr. quello che succede a libri e lettura.

Siete riusciti a leggere fino a qui?

:mrgreen:

Per il resto condivido quello che scriveva Pablo75.
L'avventura per me è soprattutto esperienza - interiore - di oltrepassamento di confini.

E questo può avvenire in Karakoram, in valle del Sarca, sulla montagna di casa o nella propria camera [purché l'amarone sia buono].

Che poi altri non mi capiscano, mi interessa poco.
Esco dal sentiero.
Quando sono "là fuori", la vita cambia.
Conta solo questo.

I miei 2 centesimi...
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda Babbuccio » dom dic 13, 2015 12:40 pm

Mi sarebbe piaciuto chiedere al tipo cinquantenne brizzolato che ieri sera girava in aeroporto a Fiumicino con le scarpette da arrampicata attaccate fuori dal bagaglio a mano cosa ne pensasse di questa riflessione fatta da Roberto ..
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda bustomail » dom dic 13, 2015 15:09 pm

Ai controlli lo hanno fatto passare? Se erano delle Five Ten ben frollate, potevano anche essere considerate un'arma batteriologica :mrgreen:

Cmq io ho trovato anche "quelli del trekking in nepal" con gli Evo addosso.. Spero vivamente che fosse stato solo per risparmiare sul peso del bagaglio in stiva
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda Babbuccio » dom dic 13, 2015 16:06 pm

Hai controlli è passato in corsia preferenziale , erano la sportiva ..
Magari lui così si sentiva alpinista .
É proprio vero che il mondo è bello perché vario ... :D
Scusate questo o t ma mi dovevo sfogare .
Tornando al vero argomento di questo topic penso che l'alpinismo e l'arrampicata siano azioni che comportano emozioni molto intime . Difficile dare una risposta a Roberto.
Per quanto mi riguarda io trovo molto più avventuroso e alpinistico andare a funghi seguendo tracce di selvatici in Val masino che andare in cima al Disgrazia dalla normale.
Anche andare a recuperare capre dopo la prima nevicata non è male .
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda Danilo » dom dic 13, 2015 19:35 pm

...e se dovessimo trovare ressa /affollamento/miriadi di scassacazzi su di una via di III+ cosa sarebbe,sarebbe lo stesso alpinismo ?
comunque,visto per mettere le cose nero su bianco,io un 8000 NON sarei in grado di scalarlo..

no perchè sembra quasi che siano in grado di salirlo tutti un 8000,basta sganciare quattrini...na puttanata da niente :D

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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda Danilo » dom dic 13, 2015 20:05 pm

anzi e dirò di più:oggi son partito alle due passate dall'auto,mi son fatto la bellezza di 600 metri di dislivello a piedi.
sono arrivato ad un rifugio,e meno male che era chiuso così non ho potuto avere il privilegio di vedere nessuna faccia di merda in giro.
mi son fermato sul tavolozzo della veranda aperta poggiando il culo sul legno freddo gelato e consumato l'unica tavoletta di cioccolato con l'acqua bella fresca del fiumetto accanto.
ho iniziato la discesa veloce per paura di farmi sorprendere dal buio e criccandomi il ginocchietto.
arrivato sulla strada provinciale ho dovuto sorbirmi 6 chilometri di pista ciclabile brinata e che ci dava a gelare,per metà al buio pesto e con la gambetta di un mutilatino imprecando fino alla macchina.
sono entrato meno di un'ora fa in casa,ho spalancato la porta tutto contento di essere arrivato sano e salvo e finalmente poter abbracciare tutte le persone care che mi circondano gridando ad alta voce:oggi ho fatto alpinismo !!

sai cosa mi hanno risposto quelli ?
bravo..
bravo scemo =D> =D>
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda crodaiolo » dom dic 13, 2015 21:17 pm

Danilo ha scritto:anzi e dirò di più:oggi son partito alle due passate dall'auto,mi son fatto la bellezza di 600 metri di dislivello a piedi...

alle cinque era buio.
figliolo... hai rischiato.
questo é Alpinismo.
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
alla fine, è solamente un gioco
a cui a volte tendiamo a dare troppa importanza.
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda VYGER » dom dic 13, 2015 21:18 pm

Giusto per chiarire...
Per me alpinismo e avventura non coincidono in tutto e per tutto.

Io più sopra non parlavo di alpinismo. Uscire dal sentiero non è per forza alpinismo, eh?
C'è un 3d apposta in merito.

Io parlavo di avventura.
L'avventura si può trovare anche sull'Everest... Basta uscire dalla normale...

:smt112

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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda funkazzista » lun dic 14, 2015 9:20 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:[...] queste imprese eccezionali (quattro creste del cervino in giornata, record di velocità, concatenamenti di grandi pareti ecc.), mi suscitano sempre qualche perplessità. Non perché non siano straordinarie performance, ci mancherebbe, ma - sarà che, mio malgrado, mi rimangono dei residui di concezione veteroromantica della montagna - ci trovo un che di eccessivamente dissacratorio, una riduzione completa dell'alpe a "terreno di gioco" che mi suona un po' dissintona.

Si e no.
Quando entra in gioco il cronometro è chiaro che siamo nel campo della pura prestazione sportiva e che di ignoto (e di conseguenza di avventura) non c'è niente, anzi, tutto è preparato nei minimi dettagli (anche qui però ci sono dei distinguo, perché un conto è una parete di roccia pura, un altro l'ambiente alpino vero e proprio con ghiacciai, neve, misto, ecc. ecc.).

I concatenamenti secondo me nascono (anche a livello pippon) semplicemente dalla voglia di prolungare il piacere di stare là fuori [cit.] e, si certo, anche come piccola sfida personale.

Non dimentichiamo però che l'alpinismo altro non è che un futile gioco, e non esisterebbe senza la prestazione.
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda PIEDENERO » lun dic 14, 2015 9:24 am

Danilo ha scritto:anzi e dirò di più:oggi son partito alle due passate dall'auto,mi son fatto la bellezza di 600 metri di dislivello a piedi.
sono arrivato ad un rifugio,e meno male che era chiuso così non ho potuto avere il privilegio di vedere nessuna faccia di merda in giro.
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arrivato sulla strada provinciale ho dovuto sorbirmi 6 chilometri di pista ciclabile brinata e che ci dava a gelare,per metà al buio pesto e con la gambetta di un mutilatino imprecando fino alla macchina.
sono entrato meno di un'ora fa in casa,ho spalancato la porta tutto contento di essere arrivato sano e salvo e finalmente poter abbracciare tutte le persone care che mi circondano gridando ad alta voce:oggi ho fatto alpinismo !!

sai cosa mi hanno risposto quelli ?
bravo..
bravo scemo =D> =D>


:lol:
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda Danilo » lun dic 14, 2015 10:52 am

crodaiolo ha scritto:
Danilo ha scritto:anzi e dirò di più:oggi son partito alle due passate dall'auto,mi son fatto la bellezza di 600 metri di dislivello a piedi...

alle cinque era buio.
figliolo... hai rischiato.
questo é Alpinismo.




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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda VYGER » lun dic 14, 2015 14:53 pm

climbalone ha scritto:Ah, parlavi di andare a raccogliere margherite... scusa credevo di essere su planetmountain.
:wink:


Beh, c'è anche l'erboring estremo...

:mrgreen:
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda Roberto » lun dic 14, 2015 15:35 pm

Eppure c' era un tizio, morto giovane e in una situazione relativamente banale, che faceva le sue solitarie solo se non aveva mai scalato la via in precedenza.
Oggi si fanno solitarie free-solo "da paura", ma solo dopo sopralluoghi, prove e controprove, in modo da essere sicuri di quello che si va a fare.
Insomma, scalare una via anche durissima slegati per me non è vero alpinismo, ma una eccezionale prova di atleta, quesi una roba da funanbolo. Casarotto si portava la corda, ma le sue erano sempre imprese al limite dell' umana capacità. L' avventura c' era ad ogni metro di parete.
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda monaco » lun dic 14, 2015 16:28 pm

casarotto inizio' la super-integrale di peuterey dalla ratti perche' la cresta sud la aveva gia' percorsa in parte nel tentativo precedente,
giusto perche' cercava l'exploit alla moda e non l'avventura :wink:
vabbe'...stiamo a parla' de' giganti !!!
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda VYGER » mer dic 16, 2015 0:40 am

funkazzista ha scritto:Si e no.
Quando entra in gioco il cronometro è chiaro che siamo nel campo della pura prestazione sportiva e che di ignoto (e di conseguenza di avventura) non c'è niente, anzi, tutto è preparato nei minimi dettagli (anche qui però ci sono dei distinguo, perché un conto è una parete di roccia pura, un altro l'ambiente alpino vero e proprio con ghiacciai, neve, misto, ecc. ecc.).

I concatenamenti secondo me nascono (anche a livello pippon) semplicemente dalla voglia di prolungare il piacere di stare là fuori [cit.] e, si certo, anche come piccola sfida personale.

Non dimentichiamo però che l'alpinismo altro non è che un futile gioco, e non esisterebbe senza la prestazione.


L'importante è che quel qaz di ego si perda.
Non conta se nell'outback o nella ripetizione di una linea che si conosce alla nausea...
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda VECCHIO » mer dic 16, 2015 15:02 pm

Eravamo degli animali che vivevano sulle piante, avevamo paura e non avevamo il concetto di bellezza.
Poi siamo scesi e con la nostra intelligenza abbiamo imparato a convivere con tante cose paurose e ci siamo fatti una cultura e abbiamo visto la bellezza.
Avventura è forse la bellezza di capire e di vivere la nostra essenza di animale intelligente che cerca di sopravvivere grazie alla sua cultura.
Alpinismo è un modo per sperimentare l'avventura, come lo è la barca a vela o lo sono certi viaggi in luoghi isolati.

Ogni tanto mi viene in mente questa idea, per ora sono fermo a questa.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Re: Ottomila o III+ all' avventura, chi è più alpinista?

Messaggioda Roberto » gio dic 17, 2015 13:14 pm

VECCHIO ha scritto:Eravamo degli animali che vivevano sulle piante, avevamo paura e non avevamo il concetto di bellezza.
Poi siamo scesi e con la nostra intelligenza abbiamo imparato a convivere con tante cose paurose e ci siamo fatti una cultura e abbiamo visto la bellezza.
Avventura è forse la bellezza di capire e di vivere la nostra essenza di animale intelligente che cerca di sopravvivere grazie alla sua cultura.
Alpinismo è un modo per sperimentare l'avventura, come lo è la barca a vela o lo sono certi viaggi in luoghi isolati.

Ogni tanto mi viene in mente questa idea, per ora sono fermo a questa.

Ma 'nfatti, lo dico fino alla noia che con l' alpinismo si torna a sperimentare quell' emozione perduta che è il sentirsi vulnerabili, padroni delle nostra vita, pronti a pagarne le conseguenze in caso di errore.
La vita di oggi è fatta di mille false certezze, di controlli della qualità, di norme per la sicuirezza, airbag, cinture, assicurazioni .... Tutti cercano la certificazione che poi alla fine resta un documento vuoto, peché l' incidente ti capita anche mentre passi dal vater al bidè. Invece noi abbiamo ancora nel DNA qualche cosa dei nostri progenitori, che andavano a dormire la sera nella grotta e non sapevano se la mattina successiva erano vivi o mangiati da una tigre con i denti a sciabola. Sentirsi non falsamente protetti da una norma o un dispositivo, ci fa sentire liberi di scegliere e, cercando di evitare, sbagliare. Da noi si dice avventura!
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