Beh, il mio lavoro consiste nel tentare di risolvere i problemi causati da uno Stato "incapace" [almeno sul fronte sociale e dell'istruzione e della cultura] e "parassita" che parassita anche me.
Non so quanto potrà durare.
Il fatto è che entrare in un'economia globalizzata ha costi.
Erano inevitabili?
Non lo so.
Sul Corriere c'era un bel intervento di un tipo che diceva che non può esserci democrazia senza occupazione.
Tagli le spese per l'occupazione [per lo più dei dipendenti pubblici]. Muore il mercato interno. Diffusione della povertà. Fine della democrazia.
Io non sono dipendente pubblico. Sono un lavoratore autonomo. In media mi prendono il 50/55% di quello che mi entra. E usano questi soldi sempre più per pagare il debito estero e sempre meno per spese volte ad aumentare la coesione sociale.
Lo Stato italiano avrebbe potuto agire in maniera diversa?
Uscendo dall'€ ed entrando nel circuito di Santa Madre Russia?
Gli amerikkioni avrebbero fatto autoesplodere le testate nucleari dei silos di Ghedi e fine della partita.
È davvero un brutto mondo.
Come nella barzelletta di Ovadia sulle mamme ebraiche [che, regalandoti due camicie, riescono a insultarti sia che ne indossi una sia che ne indossi l'altra ("Perché? L'altra non ti piace?!?")], abbiamo molte opzioni, tutte tendenzialmente pessime.
Continuo a sperare nell'immaginazione al potere.
Vediamo che cosa succede col referendum dei prox giorni in Hellas...
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot