da VECCHIO » lun mag 04, 2015 18:44 pm
da Franz the Stampede » lun mag 04, 2015 23:08 pm
da coniglio » mar mag 05, 2015 7:47 am
Franz the Stampede ha scritto:Ergo il mio scetticismo su gente che, proprio qui in questo forum, si sentiva eroica a ripetere un quinto sul Ciavazes con soste cementate, materiale ottimizzato, relazione, meteo buono, elisoccorso a portata di cellulare e di conseguenza, dall'alto di essere un alpinista secondo lui degno dei grandi patriarchi degli anni d'oro della dolomia, guardava dall'alto in basso i falesisti e boulderisti...
da dang » mar mag 05, 2015 8:55 am
VECCHIO ha scritto:Difficoltà e Complessità dello scalare
Ieri parlavo con un mio amico che lavora all'acceleratore europeo.
Mi diceva che i più bravi a risolvere i problemi difficilissimi, quelli in tempo reale o le simulazioni per fare un esempio, sono gli italiani e gli israeliani.
Per risolvere quelli complessi, tipo le prenotazioni e le gestioni aeree, è meglio rivolgersi agli indiani.
Allora mi è venuta in mente una possibile distinzione nelle attività “scalatorie” attuali.
Vi sono quelle estremamente difficili e quelle estremamente complesse.
Fare un 9b è estremamente difficile.
Percorrere la cresta Mazeno al Nanga è estremamente complesso.
Sull'altissima difficoltà tecnico-atletica di un 9b penso che nessuno abbia dubbi.
Per la Mazeno in stile alpino in 18 giorni fatta in due perchè una socia e tre sherpa sono scesi sul Rupal, mi sembra ovvio parlare di altissima complessità, di altissimo alpinismo.
In alpinismo la complessità è dominante: logistica, abbigliamento, materiale, psiche, velocità, difficoltà, meteo, condizioni, quota, cibo, bivacchi, itinerari di salita e discesa....... anche la crema per le mani.
Mentre nelle discipline che possono essere considerate sportive la prestazione specifica raggiunge livelli incredibili, in quelle complesse la capacità di gestire tantissime variabili e di amalgamarle diventa la caratteristica fondamentale e distintiva.
Ueli che vede le condizioni, sente la meteo, decide cosa portare e come fare, e poi in 23 ore sale e scende una parete di un 8000 per una via mai conclusa, da queste parti forse c'è l'inizio del futuro dell'alpinismo.
Ma come sempre non è il primo ed ha “solo” completato qualcosa.
Faccio qualche cenno storico a grandi linee.
Tanti anni prima un medico francese, il mio mito, era rimasto a 6000 per qualche mese per “capirsi” e poi era partito da solo per concatenare il Lhotse Shar e il Lhotse, ma dopo lo Shar è scomparso e non mi sembra che nessuno ci abbia mai più riprovato.
Prima di lui un tale Norton, non la moto, aveva salito con un compagno l'Everest da ovest ed era sceso a sud.
Noppa e Loretan si erano fatti le creste dell'Annapurna da destra, scendendo sulla normale a nord.
House aveva salito e sceso la Rupal.
Ma anche tanti altri, anche italiani.
Direi che la strada della difficoltà è differente da quella della complessità, ma entrambe sono affascinanti.
Se il prossimo step della difficoltà sarà un cambiamento forse tecnologico, dico nuove gomme o membrane, quello della complessità saranno forse le grandi creste o i concatenamenti in stile alpino.
Penso che, come sempre accade, chi, anche solo per un breve periodo della sua vita, riuscirà a mixare difficoltà e complessità, allora lui sarà capace di indicare delle nuove frontiere umane.
Spero di esserci ancora per restare come sempre sorpreso da cosa è capace di fare l'intelligenza dell'uomo.
da il Duca » mar mag 05, 2015 9:29 am
da ncianca » mar mag 05, 2015 12:06 pm
Franz the Stampede ha scritto:Vecchio, riguardo a questa cosa, come giudichi il fatto che nell'alpinismo, le nuove tecnologie (abbigliamento, materiale sempre più affidabile e leggero etc) facilitino certe performance mentre nell'arrampicata sportiva no? Ammetto che in entrambe l'allenamento è migliorato molto, ma al momento della performance, un 8a dei primi anni 80 è essenzialmente lo stesso di adesso mentre se uno va a cercare di ripetere qualcosa aperto sul Karakorum o in Patagonia in quegli anni si trova ad usare mezzi molto più agevoli?
Ergo il mio scetticismo su gente che, proprio qui in questo forum, si sentiva eroica a ripetere un quinto sul Ciavazes con soste cementate, materiale ottimizzato, relazione, meteo buono, elisoccorso a portata di cellulare e di conseguenza, dall'alto di essere un alpinista secondo lui degno dei grandi patriarchi degli anni d'oro della dolomia, guardava dall'alto in basso i falesisti e boulderisti...
Non voglio provocare, volevo solo sapere se tu (o altri) hai mai pensato a quest'aspetto...
da @Colapesce » mar mag 05, 2015 13:18 pm
da pablo75 » mar mag 05, 2015 14:02 pm
da Franz the Stampede » mar mag 05, 2015 14:14 pm
coniglio ha scritto:Franz the Stampede ha scritto:Ergo il mio scetticismo su gente che, proprio qui in questo forum, si sentiva eroica a ripetere un quinto sul Ciavazes con soste cementate, materiale ottimizzato, relazione, meteo buono, elisoccorso a portata di cellulare e di conseguenza, dall'alto di essere un alpinista secondo lui degno dei grandi patriarchi degli anni d'oro della dolomia, guardava dall'alto in basso i falesisti e boulderisti...
TVB Franz
da PIEDENERO » gio mag 07, 2015 9:39 am
VECCHIO ha scritto:Ueli che vede le condizioni, sente la meteo, decide cosa portare e come fare, e poi in 23 ore sale e scende una parete di un 8000 per una via mai conclusa, da queste parti forse c'è l'inizio del futuro dell'alpinismo.
della complessità saranno forse le grandi creste o i concatenamenti in stile alpino.
...Penso che, come sempre accade, chi, anche solo per un breve periodo della sua vita, riuscirà a mixare difficoltà e complessità, allora lui sarà capace di indicare delle nuove frontiere umane.
..Spero di esserci ancora per restare come sempre sorpreso da cosa è capace di fare l'intelligenza dell'uomo.
da VECCHIO » ven mag 08, 2015 10:02 am
PIEDENERO ha scritto:niente di nuovo
.............
che due balle
da PIEDENERO » ven mag 08, 2015 12:32 pm
VECCHIO ha scritto:PIEDENERO ha scritto:niente di nuovo
.............
che due balle
Scusa Piedone, una sola domanda: tu hai mai provato ?
da gug » mar mag 12, 2015 18:42 pm
da VECCHIO » mar mag 12, 2015 19:56 pm
gug ha scritto:Interessante il discorso della complessità contrapposta alla difficoltà, anche se mi sembra di percepire una scala di valori nel tuo giudizio sulle due.
Secondo me però la linea di demarcazione non è netta e alcune componenti all'interno della complessità possono crescere avvicinandosi alla difficoltà.
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