Presa come pratica abituale, magari non la definirei pessima ma certamente discutibile.
Premetto che ho vissuto per anni nel paese con il fatturato in Europa più grande nel settore e-commerce (trasversale). Online ho comprato carne, pesce, frutta, verdura, vestiti, scarpe, vacanze, elettrodomestici, droghe, armi, accessori di ogni genere, davvero di tutto. Quando sei in ufficio negli orari di apertura dei negozi non hai molta scelta, ma impari anche che comprare online non è solo questione di prezzo, è soprattutto questione di risparmio di tempo, ovvero del tempo che risparmi a non dovere girare per la città a fare acquisti. E se il tuo tempo vale qualcosa... Aggiungo anche che oggi, tra le altre cose, gestisco un piccolo webstore, quindi ho tutto l'interesse a mandare la gente nei negozi a provare, vedere e toccare a spese e rischio dei miei concorrenti per poi comprare online, magari da me.
DETTO CIÒ...
Ribadisco che è una pratica pessima, vieppiù subdola e che i commercianti giustamente hanno iniziato a prendere delle contromisure, tipo farsi pagare un deposito per provare le scarpe. Fondamentalmente se fai una cosa del genere stai prendendo per il culo il negoziante, il commesso/a, il "prossimo" etc. Ma va bene così.
Non è un peccato grave, ci sono nella stessa categoria di cose non gravi cose molto peggiori, come uscire e cagare il cane sul marciapiede. Fino a quando un giorno incontri quello che quella merda te la fa mangiare e ti fa leccare il marciapiede fino a quando non ci si specchia...
Sono i meccanismi dell'Italia, siamo un paese dove l'assurdo è la normalità, dove giocare a incularsi a vicenda è sport nazionale, siamo l'esempio mondiale dell'illogicità delle regole come della fantasia per violarle, etc. È vero anche che uno dice, "ma che male faccio?" Niente, da soli siamo niente, delle nullità, appunto. Il problema è che questo ragionamento, questo modo di pensare, il preoccuparsi solo di noi stessi e del cm quadro che ci circonda hanno portato ai meccanismi perversi che governano il nostro paese. È un problema? No. Mi viene in mente la scena di Finding Nemo (credo "Alla Ricerca di Nemo" in italiano) dove i pesci nell'acquario sabotano il depuratore e uno di loro commenta, "ma vi rendete conto che stiamo nuotando nella nostra stessa m...?" Praticamente un film denuncia

Racconto aneddoto che non c'entra una mazza, chiedo scusa, vado un'attimo OT poi vi lascio agli scarponi e alle jihad ad personam. In questi giorni sto lavorando con un fenomeno per ottenere una certificazione ISO (capitolo che meriterebbe un forum a parte... lasciamo perdere). Egli acquista online un nuovo portatile. Chiama subito dicendo che lo ha trovato a meno altrove, negozia per ore (evidentemente il suo tempo non vale una sega) e ottiene qualche sconto e qualche omaggio. Dà istruzioni al corriere irrealistiche, glielo faccio notare, mi spiega che così poi si potrà lamentare ancora e ottenere altri sconti/omaggi. Detto fatto il giorno dopo arriva il corriere, gli chiede se può consegnare al vicino, storie che non esistono, l'omino stesso del corriere commenta guardandomi, "ma questo è scemo". Passa poi un'altra mezza giornata lamentandosi del fatto che il corriere non l'ha chiamato, non chiamano mai, non esiste, e ottiene zainetto gratis. E via dicendo. Questo è il suo modus vivendi. Io se ho bisogno di un portatile, entro in negozio scelgo, pago, esco. Sarò stronzo io. Egli è l'espressione maxima della furbizia italica. Ho tanto da imparare, altro che ISO...
Chiedo scusa per il pippone, ma prendete solo le parti interessanti, katà me. Chiedete di essere chiamati dal corriere al prossimo acquisto online... potreste innescare una catena di eventi che potrebbe concludersi con uno zainetto gratis nelle vostre mani. E se cagate il cane sul marciapiede e qualcuno vi guarda male, iniziate a correre o raccogliete subito il prodotto dell'animale con un sorriso. Last, but not least, provate scarpe e vestiti in negozi lontani dai luoghi che frequentate abitualmente e comprate rigorosamente online
