diventare vegetariani

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Re: diventare vegetariani

Messaggioda Persephone84 » lun gen 12, 2015 16:53 pm

maivory ha scritto:Dobbiamo mangiare come dobbiamo fare figli, anche se in maniera responsabile (=non più di un figlio/massimo due a coppia).
Perché la chiesa nelle missioni umanitarie chennesò che fa in Africa non dispensa oltre al riso in bianco anche dei contraccettivi ?


questa è una gran bella domanda alla quale non ho risposta ... o meglio, ce l'avrei, ma ... :roll:
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » lun gen 12, 2015 17:09 pm

Potrei sapere chi ti da queste convinzioni?

Persephone84 ha scritto:non si può crescere all'infinito, ma sembra che nessuno se ne renda conto, o comunque che nessuno se ne voglia rendere conto, eppure è così evidente, ma non sono situazioni slegate al fatto di essere in tanti, in troppi.
è vero, i paesi poveri e quelli in via di sviluppo guardano all'occidente colonizzatore come un mondo da imitare, ma proprio perchè sono tenuti nell'ignoranza, nella non consapevolezza che non è un modello sostenibile. per questo parlo di istruzione. bisogna formare le generazioni giovani, quelle che già ci sono, bisogna che studino, che abbiano la possibilità di leggere, di informarsi, di capire ...


Le generazioni giovani di dove?
A 4 giovani su 5 sul pianeta è garantita l'istruzione. Mi sento di dire che le generazioni giovani sono più istruite di te e capiscano più di te, fortunata in questo caso a nascere in un paese come l'Italia.
Dimmi, come fai ad istruire un giovane se neppure ti prendi la briga di andare ad investigare le soluzioni che si possono attuare e che già si stanno attuando o quelle allo stato dell'arte?

Troppo cattiva? No dai, sono schietta.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » lun gen 12, 2015 17:15 pm

maivory ha scritto:Perché la chiesa nelle missioni umanitarie chennesò che fa in Africa non dispensa oltre al riso in bianco anche dei contraccettivi ?


E perchè nelle missioni umanitarie gli stati anzichè andar ad uccidere gente e aramati sino al collo e consumar soldi con i cacciabombardieri non sgancia casse di profilattici e tanto amore?
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda maivory » lun gen 12, 2015 18:40 pm

yo ha scritto:
maivory ha scritto:Perché la chiesa nelle missioni umanitarie chennesò che fa in Africa non dispensa oltre al riso in bianco anche dei contraccettivi ?


E perchè nelle missioni umanitarie gli stati anzichè andar ad uccidere gente e aramati sino al collo e consumar soldi con i cacciabombardieri non sgancia casse di profilattici e tanto amore?


non andare fuori tema. Stiamo parlando di natalità e metodi anti concezionali.
che poi, i sostenitori della VHEMT, potrebbero in un certo modo giustificare nella guerra lo strumento per il controllo della crescita demografica, dato che l'obiettivo è estinguere l'uomo. o sbaglio ?
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » lun gen 12, 2015 19:00 pm

maivory ha scritto:
yo ha scritto:
maivory ha scritto:Perché la chiesa nelle missioni umanitarie chennesò che fa in Africa non dispensa oltre al riso in bianco anche dei contraccettivi ?


E perchè nelle missioni umanitarie gli stati anzichè andar ad uccidere gente e aramati sino al collo e consumar soldi con i cacciabombardieri non sgancia casse di profilattici e tanto amore?


non andare fuori tema. Stiamo parlando di natalità e metodi anti concezionali.
che poi, i sostenitori della VHEMT, potrebbero in un certo modo giustificare nella guerra lo strumento per il controllo della crescita demografica, dato che l'obiettivo è estinguere l'uomo. o sbaglio ?


hai fatto una domanda? Bene, la risposta alla tua domanda è: c***o ne so? Ti piace di più? Ti pare che io risponda per la chiesa? Ti sembro un prete?
Non so, provavo a farti comprendere che chiesa e stati si occupano di cose diverse, i primi ad evangelizzare (loro, non io, a me fotte sega) i secondi ai propri scopi ed egoismi ( e questo m'interessa un pò di più, visto che in uno stato ci vivo, e non è certo quello del Vaticano!)
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda uli » lun gen 12, 2015 19:49 pm

yo ha scritto:Tranquillo che ce n'è parecchia di gente attenta ai vari "problemucci" dell'homo sapiens.


sisi... sto trancuillo, che' alle cose brutte gli pensano gia' gli altri... :roll: :roll: :roll:

](*,)
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » lun gen 12, 2015 20:16 pm

uli ha scritto:
yo ha scritto:Tranquillo che ce n'è parecchia di gente attenta ai vari "problemucci" dell'homo sapiens.


sisi... sto trancuillo, che' alle cose brutte gli pensano gia' gli altri... :roll: :roll: :roll:

](*,)


Il mio "tranquillo" non si riferiva al fatto che te ne devi stare seduto senza far niente che tanto ci pensano gli altri a risolvere ciò che anche tu contribuisci a sporcare, il mio tranquillo si riferisce al fatto che di scenari anche peggiori dei tuoi ce n'è a bizzeffe, e anche quelle sono al vaglio. Di chi? Di chi è veramente interessato a risolverle. E più si è e meglio è.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda Kinobi » lun gen 12, 2015 21:16 pm

yo ha scritto:Mi sento di dire...più ...fortunata in questo caso a nascere in un paese come l'Italia.


Pensa se nascevi in Svizzera. Culo sfondato? (non si dice ad una signorina)
:oops:
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda Kinobi » lun gen 12, 2015 21:21 pm

Io sono veneto, perciò mondo opulento occidentale.
Entro in punta di piedi in questo topic...

State a parlare del problema di troppi figli.
Mi permetto di dirvi che non avete focalizzato l'inghippo.
Il problema non sono i figli.
Il problema sono i vecchi.
Ecco, non dovete trovare la soluzione dei figli, dovete trovare la soluzione dei vecchi.
Au revoir.
E
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » lun gen 12, 2015 23:15 pm

Kinobi ha scritto:Io sono veneto, perciò mondo opulento occidentale.
Entro in punta di piedi in questo topic...

State a parlare del problema di troppi figli.
Mi permetto di dirvi che non avete focalizzato l'inghippo.
Il problema non sono i figli.
Il problema sono i vecchi.
Ecco, non dovete trovare la soluzione dei figli, dovete trovare la soluzione dei vecchi.
Au revoir.
E


e vecchi (a volte "troppo") ci diventiamo tutti... :roll:

per cui qualunque "soluzione" ci toccherà....una società vecchia è destinata a spegnersi comunque :roll:
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun gen 12, 2015 23:52 pm

(Ri)entro anch'io in punta di piedi in questo topic con un timido tentativo tornare in tema:

“I did not become a vegetarian for my health, I did it for the health of the chickens.”

-Isaac Bashevis Singer

Shalom aleichem
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My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda uli » mar gen 13, 2015 6:48 am

yo ha scritto:
uli ha scritto:
yo ha scritto:Tranquillo che ce n'è parecchia di gente attenta ai vari "problemucci" dell'homo sapiens.


sisi... sto trancuillo, che' alle cose brutte gli pensano gia' gli altri... :roll: :roll: :roll:

](*,)


Il mio "tranquillo" non si riferiva al fatto che te ne devi stare seduto senza far niente che tanto ci pensano gli altri a risolvere ciò che anche tu contribuisci a sporcare, il mio tranquillo si riferisce al fatto che di scenari anche peggiori dei tuoi ce n'è a bizzeffe, e anche quelle sono al vaglio. Di chi? Di chi è veramente interessato a risolverle. E più si è e meglio è.



trancuilla, lo so che faccio la cacchetta e che spreco la 'nergia e scaldo, e aumento la 'ntropia, ho fatto insino un figlio (e da un certo punto di vista sono pentito, ma andaremmo ot sull'ot) quello che sso per certo e' che col vaglio delle "bizzeffe delle genti interessata a risolvere" mi ci pulisco il culo

scenari peggiori o migliori, certo solo un apio d'esempi, il punto e' che non si scappa

crescita + risorse limitate = ATTRITO, FORTE ATTRITO (per dirla con un eufemismo)
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda uli » mar gen 13, 2015 6:51 am

Kinobi ha scritto:Io sono veneto, perciò mondo opulento occidentale.
Entro in punta di piedi in questo topic...

State a parlare del problema di troppi figli.
Mi permetto di dirvi che non avete focalizzato l'inghippo.
Il problema non sono i figli.
Il problema sono i vecchi.
Ecco, non dovete trovare la soluzione dei figli, dovete trovare la soluzione dei vecchi.
Au revoir.
E


un problema sono (ma solo temporaneamente) i vecchi che grazie ad eccessi della medicina e a garanzie date a spese del loro (ma anche altrui) figli, nipoti e pronipoti, se la godono alle spalle altrui per un tempo improponibilmente lungo

mi permetto di ricordare che allungare l'eta' pensionabile aggrava solo il problema dei gioavni, meglio sarebbe, in assenza di controllo delle nascite, non allungare la vita media come purtroppo e' stato fatto.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » mar gen 13, 2015 7:34 am

uli ha scritto:
crescita + risorse limitate = ATTRITO, FORTE ATTRITO (per dirla con un eufemismo)


eh ma... siamo troppi [cit.]

ciao! Vi lascio in pace per 2 giorni.




@Kinobi: saremmo tutti sfondati di soldi!
ciao!
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda Kinobi » gio gen 15, 2015 9:46 am

yo ha scritto:
@Kinobi: saremmo tutti sfondati di soldi!
ciao!


Ot: tutto nella vita è relativo. Se dividi la potenza economica svizzera per la densità media di alcune regioni iTagliane, avremmo forse due soldi in più, ma non tanti come li hanno loro adesso. A sproposito, sono iscritto a "Canton Marittimo". Buona fortuna, se se fate il referendum, scendo a votare!
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » gio gen 15, 2015 20:41 pm

:roll: Il POPOLO SARDO ha emesso il verdetto e i musulmani hanno promesso una deroga per il POPOLO SARDO: Il maialino, purche' non superi i sei chili e durante il pasto si beva cannonau, si puo' mangiare.

Qualcuno ricorda pure la pecora e l'agnellino, ma per questo dobbiam ancora riunirci :roll: non conosciamo altre religioni che la religione sarda, noi. :roll:

A me piacciono le lumache, ma mia mamma mi minaccia di non cucinarmele più se insisto dicendole: "te lo immagini se potessero urlare?"
:roll:

ciao, vi lascio in pace per altri 2 giorni, ciò (ci ho) da ripulire il karma!
Sarò cecchina per il 50!
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda coniglio » ven feb 20, 2015 10:40 am

interessante.niente di nuovo.ma cmq meritevole di un'occhiata.


Essere vegetariani oggi
di Paola Caringi
venerdì 20 febbraio 2015


Non abbiamo la dimensione reale di come gira il mondo, perché se l’avessimo ci comporteremo di conseguenza. Viene da dire. Quando affrontiamo qualsiasi tipo di discorso che parte da una buona dose di ingiustizia sociale, subordinazione, prevalsa, si dovrebbe arrivare alla soluzione di agire, o quanto meno farsi fautori di una protesta che anche se non viene raccolta dalla maggioranza o non è tanto forte da colpire in modo diretto gli interessati, perlomeno è sintomo di una presa di coscienza.

Questo vale anche per quanto concerne l’essere vegetariani nel nostro secolo, o nella maniera più estrema vegani. Ossia in linea con dei principi morali di cui spesso ci facciamo sostenitori ma che il più delle volte si limita a vane parole. Capita se non di storcere il naso, almeno di pensare come si faccia ad esserlo, rinunciare al cibo a trecentosessanta gradi, come siamo abituati ad intenderlo da sempre, mangiatori onnivori: di carne come di verdure, di legumi e quant’altro. Perché è nel nostro retaggio. Allora guardiamo con diffidenza a chi decide di stravolgere abitudini inveterate. Pensando che non sia salutare per il nostro fisico la rinuncia di tutti quegli alimenti che madre natura ci mette a disposizione. Il discorso in realtà è molto più complesso.

Innanzitutto gli alimenti così come li intendevamo una volta sono oramai un lontano ricordo. Oggi dobbiamo guardarci dall’ingerire tutto ciò che ci capita a tiro, compresa non solo la carne ma che si estende a tutti i tipi di alimenti. Grandi marche, che attraverso delle campagne di marketing ci rifilano prodotti ben confezionati che nascondono insidie e che ci fanno anche ammalare a lungo andare. Senza prendere in causa una marca piuttosto che un’altra: basta leggere la lista degli ingredienti per capire quanto la genuinità propagandata sia solo fumo negli occhi. Li troviamo ogni giorno sugli scaffali dei nostri supermercati e li prendiamo senza farci troppe domande. Sennonché veniamo catturati da notizie che danno risalto ad un determinato problema, come le contaminazioni di terreni da residui tossici su cui vengono piantati ortaggi, partito dalla Terra dei Fuochi e ricondotta in diverse aree, che scatena le nevrosi del momento e che però terminano nel giro di qualche settimana. Il nostro interesse si spegne così come è iniziato. Ma le piante anche se malate, o trattate senza rispetto non hanno la stessa rilevanza degli animali. In genere non siamo predisposti a pensare che la carne che portiamo in tavola, sia stato un essere vivente dotato di zampe, pancia, testa e non ultimo: sentimento. Non che l’uomo sia notevolmente cambiato nel corso degli anni. Prima quel piccolo quantitativo bastava per le piccole comunità che esistevano, oggi sarebbe impossibile soddisfare la domanda sempre più crescente lasciando gli animali in libertà: impensabile, non contemplato.

Una buona politica, equa, sarebbe rinunciare all’avere tutto, subito, per forza. Gestire gli allevamenti in totale rispetto per gli animali e per l’uomo che in ultimo, anche se nasconde la testa sotto la sabbia, viene colpito personalmente quando né sente parlare, ma che purtroppo è il pensiero di un momento che svanisce dopo pochi istanti. Proviamo però a immedesimarci: mucche rinchiuse in recinti stretti, impossibilitate a muoversi, rimpinzate di mangimi che contengono antibiotici, farmaci per scongiurare le malattie causate dallo stress da sovraffollamento, dalla debolezza congenita di questi animali. Le stesse mucche da latte, vengono ingravidate artificialmente, allontanate dai loro piccoli e rinchiuse in capannoni in uno spazio ristretto, munte in continuazione e nel giro di tre mesi, di nuovo, si ricomincia. Hanno un’aspettativa di vita bassa rispetto a quella che avrebbero restando non dico in totale libertà, ma con una visione meno tetra e triste di quella che vivono. Una volta spremute tutte, ed è il caso di dirlo, fino all’ultima goccia, vengono portate diritte al macello. Ma se non vogliamo farlo per un senso di giustizia almeno lo dovremmo fare per la nostra salute. Quegli antibiotici iniettati in dosi sempre più massicce fanno sì che i batteri si adeguino per sopravvivere e diventino più resistenti, e ciò provoca nell’uomo una percentuale alta di insorgenza di tumori. Gli estrogeni presenti in ogni tipo di carne provocano diverse disfunzioni al livello ormonale negli esseri umani.

Un’ altro fenomeno preoccupante è l’utilizzo di molecole anabolizzanti usate per ottenere il massimo rendimento con minor dispendio di energie: gli animali crescono più in fretta e consentono a chi ne fa uso di avere un incidenza sul risparmio e quindi un livello di rendimento molto più alto. Strofinano le mani naturalmente le aziende che mettono a disposizione tali sostanze, che non includono un solo tipo di molecola, ma tante quanti sono gli escamotage per nascondere ai controlli la sostanza stessa. Oggi se ne riescono ad individuare venti ma quelle utilizzate sono oltre ottanta. Quindi viene messa a rischio la salute del cittadino ignaro o quasi dei meccanismi che si celano dietro l’efficiente macchina dell’industria alimentare.

Pensiamo spesso che possiamo contrarre malattie dal contatto diretto con gli animali, come i piccioni ad esempio, niente di più sbagliato. Infatti seguendo delle norme di igiene non potremmo mai infettarci col solo esporsi con un animale in libertà e anche da allevamento. Sono rari i casi. Ci dovremmo invece preoccupare seriamente dall’ingerire delle carni che sono ricettacoli di virus, come nel caso della mucca pazza, per cui si dovevano abbattere capi di bestiame infetti, o anche solo che erano stati nella stesso recinto, per debellare la malattia. La tubercolosi bovina è un altro esempio lampante di come, senza certificati alla mano, ma con una alta probabilità, si possa ricollegare il ceppo virale ad alcune forme di leucemia umana. Negli Stati Uniti infetta annualmente il 20% delle vacche.

L’influenza aviaria, che periodicamente colpisce polli e tacchini negli allevamenti intensivi. Anche per questi, stessa identica sorte che spetta ai bovini: uccisi in massa per evitare che il virus si modifichi saltando l’anello di congiunzione con la specie umana. E poi ci sono le battaglie di associazioni pronte a battersi per questo, che ottengono piccoli traguardi che sommandosi trasformano un minimo questa terribile verità. Non dobbiamo pensare di stare trattando con persone fuori dalla nostra concezione. Anzi quando si incontra un fedele e convinto sostenitore della lotta a questo tipo di battaglia spesso non si riscontra nemmeno disagio degli stessi nel trasferire il loro sentimento di repulsione, a noi che stiamo dall’altra parte della barricata, che ancora non riusciamo a capire l’importanza che richiede tutto ciò. Non stiamo parlando di paranoici indottrinati che ripudiano il piatto da cui hanno mangiato per anni e anni, ma è una scelta in linea con la coerenza di non volere far del male ad un animale anche quando non lo si ha davanti.

Viviamo in una spirale che inghiotte il normale senso comune, per cui non ci domandiamo più cos’è bene e cos’è male. Troppe cose a cui dare retta, non c’è tempo, non ne abbiamo voglia. Facciamo tutto ciò che è indispensabile per condurre un’esistenza comune: alzarsi, lavarsi, lavorare, mangiare, non chiedersi molto di ciò che ci gira intorno. Ma c’è molto di più, bisognerebbe scoperchiare le coscienze. Una ragazza vegetariana, pronta a fare il grande passo di diventare vegana, con un tono di sconfitta, un giorno mi ha detto «Non andare mai in un mattatoio, potresti diventare dall’oggi al domani vegetariana», e non sembrava entusiasta né nell’avere assistito a ciò che avviene in quelle carneficine, né di essere stata quasi costretta a prendere una decisione che non poteva essere disattesa. Non aveva scelta, tutto qui. Non lo aveva rivendicato mettendomi su un piano inferiore, nei suoi occhi avevo solo letto una grande tristezza. Senza volermene fare una colpa di essere una mangiatrice di carne, ma anzi forse sconsigliandomi di provare ciò che aveva smosso in lei, la coscienza, attraverso una visione tanto macabra.

La questione è cruciale, non ci sono mode che tengano per una scelta tanto giusta quanto consapevole. Ci siamo mai veramente chiesti, e fino in fondo, evitando pregiudizi, cos’è che porta un individuo come l’uomo a rinunciare alla carne e a tutti quei sotto prodotti che vengono ricavati dagli stessi animali. Non è come combattere a suon di parole, con inutili demagogismi ma ci si espone in prima persona con una protesta silenziosa, che di certo non cambierà il sentimento che spinge le industrie ad adottare metodi inumani e privi di scrupoli. Molti di noi non sono abbastanza informati, eppure, la scelta di rinunciare anche al latte ha una ragione ben precisa dietro. Persino parlare di tonni; di quelle decimazioni, di quel mare che sta vendendo depredato, razziato, che tra qualche decennio non ce ne sarà più per nessuno; ha un senso.

Perché la sete di cibo non è in linea col rispetto della riproduzione delle specie, che non hanno più il tempo di procreare che subito c’è una rete che strappa via la prole, che avrebbe dovuto crescere, e avrebbe dovuto essa stessa dare alla luce altri individui di quella razza. Che non ha più il tempo di vivere, di fare il suo normale corso: dovrebbero essi stessi trovare un modo di stravolgere i processi alla base di tutto? Cancellare i tempi con le sue pause, il loro armonioso e perfetto concatenarsi. Come l’uomo che sembra non abbia mai avuto la certezza dei processi naturali di cui esso stesso è partecipe. Spesso ci fanno paura le decisioni che tracciano uno spartiacque tra ciò che eravamo e ciò che potremmo diventare.

Il rischio è di provare a essere più sinceri, di non essere più trascinati dalla corrente impetuosa ma contrastarla, avere una presa di posizione, salda. Nessuno di noi dice che è facile, tanto meno chi scrive, ci manca quella spinta che serve a distinguerci come esseri dinamici, pronti ad intervenire recuperando quei principi decaduti che forse però non hanno mai coinvolto tutta la dimensione intera, ma segmenti di un globo che continua a girare nonostante tutto.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » ven feb 20, 2015 13:00 pm

Questi discorsi sulla ignoranza non hanno tanto senso. La gente sa ed è disposta persino a mangiar merda, e già lo fa, con tanto di etichetta scritta sui prodotti alimentari che compra nei supermercati. E' che fa comodo non leggere perchè l'alternativa sarebbe avere il pollaio e l'allevamento in casa, proprio in casa e non nell'orto lontano dai centri abitati che non ha. Invece i maialini, i coniglietti e le tigri sono tenuti in casa, perchè son meglio dei peluche, reagiscono, mangiano, fanno la pipì e la popò...per carità, carini, che ognuno faccia quel che preferisce.


Perché è nel nostro retaggio. Allora guardiamo con diffidenza a chi decide di stravolgere abitudini inveterate. Pensando che non sia salutare per il nostro fisico la rinuncia di tutti quegli alimenti che madre natura ci mette a disposizione. Il discorso in realtà è molto più complesso.


No, succede esattamente il contrario, che chi è vegetariano guarda con diffidenza chi decide di continuar a mangiare la solita merda, che sia carne, verdura, pomodori OGM, mais GM o fragole con le branchie. O compra BIO, le zucchine a dicembre...le zucchine si hanno nei periodi caldi e vanno irrigate e fertilizzate, altro che BIO. Lo zucchero, compreso quello di canna. Il caffè. Sono tutti prodotti trattati. Gli antibiotici. L'italia è il maggior consumatore di antibiotici, non so cosa sia meglio, se l'antibiotico o i pesticidi del pane o farine varie..

Forse una dieta vegana imporrebbe di mangiar ghiande. In Sardegna e in Spagna le danno ai maiali per ottenere i migliori prosciutti.
Bene, allora cominciamo a mangiare tutti quanti ghiande, apparecchiamo pure per il maialino a fianco che siede alla nostra destra, però in terra e nella sua ciotola, a mamma.
Ma che andassero pure a piantar gli alberi allora.



e non dimenticate la zappa.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda giudirel » ven feb 20, 2015 13:46 pm

Paola Caringi ha scritto:Innanzitutto gli alimenti così come li intendevamo una volta sono oramai un lontano ricordo. Oggi dobbiamo guardarci dall’ingerire tutto ciò che ci capita a tiro, compresa non solo la carne ma che si estende a tutti i tipi di alimenti. Grandi marche, che attraverso delle campagne di marketing ci rifilano prodotti ben confezionati che nascondono insidie e che ci fanno anche ammalare a lungo andare.
E un altro po' di blabla.


Sì.
Ma c'è un problema.
Prima che precipitassimo nell'incubo dei cibi industriali, delle macchinazioni di big pharma, nell'abominio degli antibiotici e di tutte queste terribili nefandezze la sopravvivenza media della nostra specie era 40 anni, nel beato e felice reame della naturalezza e della genuinità.
Io alla fine sto meglio così.
Ho quasi sessant'anni, mi tira oramai molto di rado ma ancora esercito alcuni piaceri spirituali ed un po' meno fisici.
E ringrazio di cuore le terribili cose citate sopra perchè mi uccidono lentamente e mi tengono lontano da cose che farebbero più in fretta.
E nel dubbio me magno un panino con la porchetta sperando caldamente che il porco sia stato allevato con mais OGM che come ogni cretino sa è molto più sano dei normali ibridi richiedendo meno della metà dei fitofarmaci per crecere sano e rigoglioso... bello pronto ad essere trasformato nel porco medesimo.

:P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda coniglio » ven feb 20, 2015 17:55 pm

Sì.
Ma c'è un problema.
Prima che precipitassimo nell'incubo dei cibi industriali, delle macchinazioni di big pharma, nell'abominio degli antibiotici e di tutte queste terribili nefandezze la sopravvivenza media della nostra specie era 40 anni, nel beato e felice reame della naturalezza e della genuinità.




non è vero.
il cibo industriale fa la sua comparsa su larga scala negli anni 60/70
e solo negli ultimi decenni in maniera così massiccia.
che io ricordi - perchè me l'hanno raccontato i miei nonni e/o bis-nonni (che evidentemente non avevano 40 anni) -
l'età media non era 40 anni;
l'alimentazione povera (cerali+legumi+frutta/verdura di stagione) è da sempre stata
in grado di "garantire la sopravvivenza della specie".
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