da coniglio » gio ott 30, 2014 18:51 pm
da El Rojo » gio ott 30, 2014 18:53 pm
da PIEDENERO » gio nov 06, 2014 12:10 pm
da Sbob » gio nov 06, 2014 16:57 pm
da Sbob » gio nov 06, 2014 17:11 pm
da espo » gio nov 06, 2014 17:14 pm
Sbob ha scritto:
O forse l'importante e' sparare sull'Euro che ormai e' di moda e fa figo.
da espo » gio nov 06, 2014 17:17 pm
Sbob ha scritto:Nel nostro paese non esiste l'idea di giustizia, esiste solo quello di privilegio. Come i pensionati difendono il loro diritto acquisito, lo fanno i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, e lo fanno pure i politici con le loro pensioni.
da VYGER » sab nov 08, 2014 14:16 pm
Sbob ha scritto:La storia dell'Euro che causa la deflazione per abbassare i prezzi non mi convince. Quantomeno e' contraddittoria con la tesi secondo cui l'Euro ci vieta di svalutare (leggasi: importare inflazione) per impedirci di abbassare i prezzi. Delle due l'una...
O forse l'importante e' sparare sull'Euro che ormai e' di moda e fa figo.
da tacchinosfavillantdgloria » sab nov 08, 2014 17:58 pm
Sbob ha scritto:Il ruolo dei sindacati, come l'atteggiamento di Renzi nei loro confronti, mi sembrano figli della stessa cultura che si e' diffusa negli ultimi 30 anni. Una cultura sostanzialmente individualista che nega la rivendicazione di diritti in quanto appartenente ad una classe sociale comune.
I sindacati sono diventati strumento di rappresentanza dei soli "vecchi", anche perche' sono gli unici ad essere iscritti. Ha levato gli scudi sull'articolo 18, ma non ha detto nulla sui co.co.co & simili. Insomma, va bene la precarieta', purche' contro gli "altri".
Idem per le pensioni, va bene tagliarle a morte e ritardarle, purche' non si tocchino i "diritti acquisiti". Quindi riforma si', ma solo per chi arriva dopo.
Nel nostro paese non esiste l'idea di giustizia, esiste solo quello di privilegio. Come i pensionati difendono il loro diritto acquisito, lo fanno i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, e lo fanno pure i politici con le loro pensioni.
Come, i privilegi dei politici sono ingiusti? Nel momento stesso in cui ammettiamo che esistano lavoratori di serie A e di serie B, pensionati di serie A e di serie B, dobbiamo ammettere che esistano persone di serie A e di serie B.
Dopo che hanno preso i giovani e i precari, tocca ai lavoratori con contratto. E non c'e' piu' nessuno a difenderli. Anzi, temo che una buona parte dei giovani precari tifi per chi attacca i sindacalisti.
da pesa » dom nov 09, 2014 14:08 pm
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Quando sento i colleghi dire che non si iscrivono, né tantomeno partecipano agli scioperi, perché non vogliono rimetterci dei soldi, salvo poi criticare i sindacalisti perché non fanno un tubo e pensano solo ai propri interessi (!), mi verrebbe voglia di fare qualche osservazione acida.
TSdG
da VYGER » dom nov 09, 2014 22:44 pm
da pesa » lun nov 10, 2014 13:06 pm
VYGER ha scritto:...In sintesi, ogni opzione [€, £, altro] sembra andare nella direzione di un default più o meno controllato del nostro Paese.
Sursum corda...
da VYGER » lun nov 10, 2014 13:43 pm
da Sbob » lun nov 10, 2014 15:24 pm
VYGER ha scritto:Sbob ha scritto:La storia dell'Euro che causa la deflazione per abbassare i prezzi non mi convince. Quantomeno e' contraddittoria con la tesi secondo cui l'Euro ci vieta di svalutare (leggasi: importare inflazione) per impedirci di abbassare i prezzi. Delle due l'una...
O forse l'importante e' sparare sull'Euro che ormai e' di moda e fa figo.
Mi permetto di obiettare.
La sequenza casuale è € -> si abbassano prezzi -> deflazione, non invertendo punto 2 e punto 3, come lei suggerisce. Deflazione, è, appunto, l'abbassamento dei prezzi.
E l'€ mica ci vieta di svalutare.
[...]Quindi, riassumendo, se € si svaluta, aumentano le esportazioni, ma non aumenta l'occupazione.
Anzi, sembra esistere una correlazione inversa tra inflazione e disoccupazione: se la prima si abbassa, la seconda si alza.
La politica macroeconomica che sta perseguendo l'UE consiste nell'aumentare la competitività del sistema Europa in un'ottica di austerità [quindi con intervento nullo di rifinanziamento degli Stati tramite il bilancio della BCE, ma, al tempo stesso, abbattendo il costo del lavoro - cfr. supra]. Qualcosa potrebbe cambiare nei prossimi mesi [cfr. intervento di giovedì di Draghi].
La politica macroeconomica perseguita da USA, Japan e Great Britain punta all'aumento della competitività del sistema tramite l'acquisto, da parte delle rispettive banche centrali, di titoli di Stato [sì, so che USA sta concludendo il QE]; con ciò il bilancio dello Stato va in pesante passivo; ma si alimenta sia il mercato estero [tramite svalutazione competitiva] sia quello interno [tramite finanziamento delle spese del sistema amministrativo]. Guardi gli indici di crescita di USA, GB e Japan, i tassi di disoccupazione e i tassi di inflazione...
Sono un po' diversi dai nostri.
da VYGER » lun nov 10, 2014 17:56 pm
da MarcoS » mar nov 11, 2014 20:44 pm
DI MARCO BERSANI
ilmanifesto.info
Si intitola «Una nuova politica industriale dei servizi pubblici locali: aggregare e semplificare» la relazione svolta dal presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini al convegno di Federutility del 14 ottobre scorso a Roma. Si tratta di 24 pagine in cui Bassanini (prossimo premier in pectore?) enuclea le linee guida sui servizi pubblici locali, non a caso divenute poi normative concrete con il decreto «Sblocca Italia» e con la Legge di stabilità.
Qual è la filosofia di fondo? Trasformare i servizi pubblici locali, a partire dall’acqua, da garanti di diritti universali in mercato redditizio e competitivo al servizio dei grandi capitali finanziari.
«L’obiettivo da perseguire è quello di porre le condizioni perché nascano operatori di grandi dimensioni, capaci di competere con i grandi players europei anche nei mercati emergenti» dice Bassanini, rilevando come nei comparti energetico, idrico e rifiuti operino attualmente 1.115 società territoriali che, nel disegno suo e del governo, dovranno divenire non più di 4–5 colossi multiutility. Tutto questo considerato necessario per garantire 5 miliardi di investimenti/anno nei servizi idrici, altri 5 nell’igiene urbana e 1 nella distribuzione del gas.Impossibile ricordare al “nostro” come gli investimenti, in questi anni di società per azioni e di collocamento in Borsa, siano crollati a meno di un terzo rispetto a quelli che facevano le vituperate municipalizzate, perché Bassanini è troppo concentrato su un altro obiettivo: il taglio drastico dei posti di lavoro: «(..) rispetto agli attuali 1.100 operatori complessivi dei tre comparti, occorre prevedere una loro riduzione a 60–190, ed è auspicabile che si arrivi ad un numero vicino all’estremo inferiore dell’intervallo».
Obbligo alla fusione tra società di servizi pubblici locali, gestore unico per ogni ambito territoriale ottimale (che vanno ridefiniti su scala almeno regionale), ruolo di «controllo» esterno o con quote di assoluta minoranza degli enti pubblici e aumento delle tariffe: ecco il puzzle per consegnare tutti i beni comuni territoriali ai quattro colossi collocati in Borsa che già fremono ai binari di partenza: A2A, Iren, Hera e Acea (con la chicca di prevedere per il comparto rifiuti la costruzione di 97 inceneritori!). E per farlo, il governo Renzi ha inserito nella Legge di stabilità la possibilità per gli enti locali di spendere fuori dal patto di stabilità le cifre ricavate dalla vendita delle loro quote nei servizi pubblici locali.
Ma chi investirà nei servizi pubblici locali finalmente consegnati ai capitali finanziari?
Cassa Depositi e Prestiti, attraverso finanziamenti diretti (3 miliardi di euro già investiti nel triennio 2011–2013) o con i propri fondi equity FSI (500 milioni a disposizione per favorire le fusioni territoriali) e F21 ( già attivo nei servizi idrici, nella distribuzione del gas, energie rinnovabili, rifiuti, in autostrade, aeroporti e tlc). Naturalmente con interessanti joint venture con capitali stranieri, a partire dal colosso cinese State Grid Corporation of China, che, con la benedizione estiva di Renzi, ha acquisito il 35% di Cdp Reti, la società di Cassa Depositi e Prestiti, che tiene in pancia il 30% di Snam (gas) e il 29,85% di Terna (energia elettrica).
Come si può intuire, siamo di fronte al più pesante attacco sinora tentato ai beni comuni e alla loro gestione territoriale e partecipativa. Vogliono chiudere definitivamente la straordinaria stagione referendaria. Vogliono consegnare le nostre vite alla finanza.
Occorre reagire in ogni luogo. Il tempo è ora.
Marco Bersani (Attac Italia)
Fonte: www.ilmanifesto.,info
7.11.2014
da coniglio » gio nov 13, 2014 12:38 pm
da coniglio » gio nov 13, 2014 18:44 pm
da PIEDENERO » gio nov 13, 2014 22:02 pm
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