Renzi kaputt, #ciaone e adesso?

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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda El Rojo » gio set 25, 2014 13:47 pm

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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda yo » gio set 25, 2014 16:11 pm

Sbob ha scritto:
Il problema e' che le decisioni le prende esclusivamente da solo, sbattendosene di chiunque abbia un'opinione diversa dalla sua, sia esso un oppositore, un membo del suo partito oppure membri del suo stesso governo. Governo nel quale ha anche messo personaggi deboli in modo da poter spadroneggiare.


un esempio?
davvero, te lo chiedo seriamente perchè io ho una percezione diversa
a me Renzi sembra un handicappato da sempre, un bla bla bla

magari speravo in una riforma della legge elettorale, tutto qua, e sarà già tanto se ci riesce.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio set 25, 2014 19:35 pm

A me sembra che Renzi stia cercando a tutti i costi lo scontro con i sindacati - e quel che resta della sinistra del pd - su un tema, l'articolo 18, che pare scelto appositamente per questo.

Faccio fatica a capire il razionale di questa scelta, posso fare due ipotesi:

1) fare ammuina per alzare polverone sugli scarsissimi risultati concreti della sua azione di governo - e cercare consenso aizzando l'opinione pubblica contro i cattivi sindacati che hanno tutta la colpa del declino del paese (e il guaio è che la ggente ci crede, ma questo è un altro, triste, discorso).

2) come dice oggi anche Travaglio, utilizzare questa querelle per "riposizionare" il PD, portando a compimento la migrazione a destra del partito e dichiarando apertis verbis "siamo con Sacconi e Brunetta e contro la CGIL".

Non so quale delle due possibilità mi demoralizzi di più.

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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda scairanner » gio set 25, 2014 21:29 pm

PIEDENERO ha scritto:
Uno che mi spieghi come la modifica dell art 18 possa fare migliorare l economia. Non esiste UNA argomentazione valida a riguardo. Quindi la domanda è, perché lo ha tirato in ballo?



Infatti, questo tizio si pone lo stesso problema, al contrario di quanto ci vuol far credere Renzi oggi :D :D :twisted: :twisted:

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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda pesa » ven set 26, 2014 9:06 am

entrando un po' nel merito di questo articolo 18 però, mi pare che un problema ci sia:
l'intenzione del legislatore era porre tutele a difesa del lavoratore. bene!
succede però che discriminare tra [i]giusta causa si[/i] e [i]giusta causa no[/i] spesso sia cosa complessa. e per lunga tradizione in questo genere di quesitoni, nei tribunali, nel dubbio si tende a dare ragione alla parte più debole. in questo caso al lavoratore anzichè alll'azienda. in altri, per esempio, all'assicurato anzichè all'assicurazione (qui il riferimento è alle truffe sulle rc auto), etc.

Di per sè questo è un principio condivisibile: nel dubbio, cioè quando non ci siano elementi eclatanti a favore della parte forte, che si dia ragione alla parte debole. perchè se mi togli il lavoro, io e famiglia, saremo nei guai seri. se obblighi una azienda a tenersi sul groppone un dipendente incapace/assenteista in più, l'azienda presumibilmente sopravviverà senza troppo danno. questo però solo se di dipendenti così ce ne sono pochi.

quando ci si allontana troppo e per troppo tempo da un sano equilibrio, e la [i]ragione[/i] viene data alla parte debole quasi a prescindere, si finisce per creare privilegi ingiusti. il cui peso, alla lunga, ricade sulle spalle di tutti: se sono imprenditore sarò (ancor più) restìo ad assumere a tempo indet e se sono una assicurazione aumentrò il premio a tutti per coprire il costo delle truffe.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » ven set 26, 2014 10:58 am

pesa ha scritto:entrando un po' nel merito di questo articolo 18 però, mi pare che un problema ci sia:
l'intenzione del legislatore era porre tutele a difesa del lavoratore. bene!
succede però che discriminare tra giusta causa si e giusta causa no spesso sia cosa complessa. e per lunga tradizione in questo genere di quesitoni, nei tribunali, nel dubbio si tende a dare ragione alla parte più debole. in questo caso al lavoratore anzichè alll'azienda. in altri, per esempio, all'assicurato anzichè all'assicurazione (qui il riferimento è alle truffe sulle rc auto), etc.

Di per sè questo è un principio condivisibile: nel dubbio, cioè quando non ci siano elementi eclatanti a favore della parte forte, che si dia ragione alla parte debole. perchè se mi togli il lavoro, io e famiglia, saremo nei guai seri. se obblighi una azienda a tenersi sul groppone un dipendente incapace/assenteista in più, l'azienda presumibilmente sopravviverà senza troppo danno. questo però solo se di dipendenti così ce ne sono pochi.

quando ci si allontana troppo e per troppo tempo da un sano equilibrio, e la ragione viene data alla parte debole quasi a prescindere, si finisce per creare privilegi ingiusti. il cui peso, alla lunga, ricade sulle spalle di tutti: se sono imprenditore sarò (ancor più) restìo ad assumere a tempo indet e se sono una assicurazione aumentrò il premio a tutti per coprire il costo delle truffe.



era così, forse, negli anni 70.
siamo attualmente in una fase giurisprudenziale assolutamente datoriale
o come amano chiamarla i vecchi giuslavoristi filopadronale.
(vd. onere della prova in merito all'accertamento della subordinazione
in presenza di contratti atipici - co.co.pro, determinati, intermittenza, somministrazione ecc. -
e relativo sistema indennitario)

in giurisprudenza c'è sempre stata un' alternanza e oscillazione
fra fasi datoriali e fasi più a favore del lavoratore;
altresì vi è (era) sì un favor lavoratoris...ma non come lo intendi tu, e su ben altre questioni.

in questa fase ritengo che più che di oscillazione
si debba proprio parlare di recepimento dello spirito del legislatore.
in breve: sò cazzi.

detto questo capisco perfettamentre a cosa ti riferisci quando vuoi
debellare la piaga dei parassiti fancazzisti (SFONDI UNA PORTA APERTA
in passato ho fatto il precario nella PA per 2 anni...
finchè non ho dato le dimissioni perchè non resistevo
a vedere certi spettacoli e ad essere io chiamato a fare il lavoro degli strutturati).
pertanto - ragionando per assurdo e per perso per perso - abolirei
il 18 - quello che ne è sopravvissuto alla Fornero - A TUTTI.
forse solo così ci si libererà delle merde parassite
e si potrà investire in chi ha "fame" e volontà di lavorare...

poi mi fermo e con lucidità capisco che anche questa strada
in Italia
è del tutto impraticabile.
siamo poco inclini alla legalità, al merito, al sacrificio
e con una profonda vocazione all'interpretazione degli eventi e delle norme.
pronti a buttar via tutto - anche le persone - quando smettono di tornarci utili.

oltre ad esser impraticabili per brutali ragioni pratiche di seguito
meglio evidenziate:

Qui, qualcuno deve ancora spiegare le ragioni per cui togliere diritti ai lavoratori come l'abolizione dell'articolo 18 possa far ripartire l'economia. Senza certezze un lavoratore investirà di meno, la banca gli negherà un prestito. Qualcuno ci prende per il culo parlando di "conservatorismi" dopo che è stato mantenuto dagli italiani a fare il "poitico" come deputato dal 1953 (Napolitano, ndr). Una riforma per ricattare i lavoratori che possono essere licenziati senza giusta causa. E perchè? Perchè ce lo chiede l'Europa... ma l'Europa, con rispetto parlando, può andarsene a fanculo. I lavoratori si sono guadagnati quei diritti minimi con decenni di lotte e non li cederanno alla massoneria o alle banche che hanno distrutto intere economie con la bancarotta della finanza del 2008. L'equazione che vogliono far passare questi pescecani è semplice: chiudere i buchi della finanza internazionale con la sottrazione dei diritti sociali. Trasformare i lavoratori in schiavi. E per farlo, da noi hanno messo lì un vecchio e un bambino. L'articolo 18 non si tocca.



la questione è estremamente delicata.

ps. Dio benedica Travaglio
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/09/ ... ti/298165/
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » ven set 26, 2014 12:28 pm

Certamente l'articolo 18 non e' il piu' grosso dei problemi dell'economia italiana, lentezza della giustizia e corruzione lo battono alla grande.
Pero' e' vero che e' un ostacolo all'impresa, altrimenti gli imprenditori non vorrebbero rivederlo.

I sistemi in cui maggiormente la prestazione e' legata alla carriera funzionano meglio. Sono piu' crudeli, ma nella media piu' efficienti. Per fare un esempio, in Europa i paesi in cui gli insegnanti sono assunti a chiamata diretta del preside hanno risultati migliori nei test OCSE PISA di quelli con assunzione a graduatoria.

Poi, possiamo anche preferire un sistema meno efficiente ma piu' sicuro. L'unica cosa che non ha senso e' affrontare la questione all'italiana, creando contratti farlocchi come i cococo e partite iva per eliminare l'articolo 18 nella sostanza senza fare incazzare i sindacati ( o meglio lasciandogli la liberta' di dire quanto sono fighi che l'hanno difeso)
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » ven set 26, 2014 12:58 pm

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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven set 26, 2014 21:37 pm

Piovono Rane

di Alessandro Gilioli

26 set Renzi, il Corriere e il Salotto dei Cento

Ora: è vero che Ferruccio De Bortoli è già stato licenziato (uscita prevista in primavera) quindi potrebbe anche fottersene dei suoi azionisti. Ma in effetti è difficile non vedere che qualcosa è cambiato, negli ultimi due mesi, nei cosiddetti poteri forti. O, se preferite meno complottismo, nei salotti in cui si incrociano grossi imprenditori, banchieri e proprietari dei media. Categorie che peraltro in Italia sono intrecciatissime e complessivamente composte, a star larghi, da un centinaio di persone.

Un centinaio di persone che, sia chiaro, seppure con interessi simili non sempre hanno un’anima e una voce sola, né hanno sempre strategie chiarissime. Ricordo bene il sospetto e le divisioni con cui accolsero Berlusconi, vent’anni fa, dopo aver puntato tutto su Giorgio La Malfa o almeno Mariotto Segni. Poi quasi tutti si adeguarono, lo abbracciarono, marciarono con lui: fino a mollarlo bruscamente nel 2011, terrorizzati fra l’altro che dal berlusconismo si uscisse bruscamente con Vendola premier – questi erano i sondaggi, allora, e questo dicevano le primarie e le elezioni amministrative di quell’anno – e allora dal cappello spuntò Monti.

Dopo il flop di Monti (non solo elettorale), si sono attaccati a Enrico Letta, «ultima spiaggia», pure lui sgonfiatosi però in pochi mesi.

Poi, si sa, è seguito l’innamoramento per Renzi. Che univa al dinamismo e alla trasversale popolarità anche il vantaggio di provenire da un partito di sinistra, o almeno sedicente tale: e da sempre i nocchieri dell’economia sanno che solo un governo “di sinistra” può fare riforme di destra senza scatenare la piazza.

Di qui la soffocante unanimità con cui i media (quasi tutti ) hanno accolto ed esaltato Renzi nei primi sei mesi di governo. Un coro che ha un solo precedente, almeno nella mia memoria: il periodo della “solidarietà nazionale”, tra la fine dei ‘70 e l’inizio degli ‘80 (oddio, erano stati imbarazzanti anche i peana iniziali per il governo Monti, ma almeno lì, ogni tanto, lo bastonavano i berlusconiani offesi per lo spodestamento).

Negli ultimi due mesi, però, è successo qualcosa: già si annusava prima, l’editoriale del Corrierone ne è solo la conferma.

E’ successo, probabilmente, che il Salotto dei cento – per capirci – ha iniziato a incrinarsi. A dividersi. Tra chi ancora decisamente punta su Renzi: come ad esempio Marchionne; e chi invece pensa che il premier sia una bolla di blabla destinata a scoppiare lasciando ignoto e macerie, ma anche violenti conflitti sociali per loro tutt’altro che auspicabili.

Qui, a occhio, siamo.

Per questo credo che sia un po’ naif, con permesso, considerare oggi Renzi un eroe su cavallo bianco che sfida i poteri forti: semplicemente, una parte di questi ultimi teme, dopo aver puntato tanto su di lui, che non riesca a mettere in atto i loro propositi, che sia solo chiacchiere e distintivo, che produca solo disastri; quindi questa parte sogna la Troika, o qualcosa di simile. Mentre un’altra parte continua a “endorsarlo”, sperando che porti a termine senza troppe bizze ciò a cui loro puntano.

E tifare per l’una o per l’altra curva di questo salotto, credo, sarebbe ugualmente sciocco, per chi ha invece il dovere e l’urgenza di costruire progetti e possibilità diverse tanto da Renzi quanto dalla Troika. Perché, sia chiaro, il Salotto dei cento è certo influente ma non è una Spectre onnipotente né è il motore immobile dell’universo: come invece piace pensare a chi con questo alibi giustifica la propria rassegnazione.


26 settembre 2014
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » sab set 27, 2014 12:36 pm

Bell'articolo
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab set 27, 2014 19:29 pm

Con tutta ‘sta pippa della crisi dell’ideologia, e che l’ideologia è morta, e che ormai “ideologico” pare un insulto peggio che “pedofilo” o “truffatore”, si sta perdendo di vista un piccolo dettaglio: che l’ideologia è viva e lotta insieme a noi. Anzi, contro di noi. E un caso di scuola ci viene dalle recenti imprese del governo Renzi, prima tra tutte quella del blocco degli stipendi del pubblico impiego: circa tre milioni di lavoratori per una “manovra” (un pezzettino di quella manovra correttiva che “non ci sarà”, ma invece c’è eccome) da circa tre miliardi. Non si entrerà qui nel merito del provvedimento: secondo la Cgil l’introito medio perso da ogni lavoratore sarà di circa 600 euro nel 2015, come dire che gli statali renderanno nel 2015 i famosi ottanta euro ricevuti nel 2014, e vabbé. Si vuole invece affrontare qui il discorso, per l’appunto, ideologico. Come si sa, il governo Renzi gode di grande sostegno e popolarità, e come si sa è sostenuto quasi militarmente da alcune falangi di fedelissimi piuttosto acritici, soldatini sempre in piedi dei social network. E’ bene ascoltarli, perché sono loro a tradurre in parole nette l’ideologia corrente. Il più chiaro esempio di vulgata renzista di fronte al blocco degli stipendi pubblici (praticamente un taglio, specie se si pensa che il 2015 sarà il quinto anno consecutivo di blocco) è il seguente: “Gli statali hanno un lavoro”. Di più: “un lavoro fisso”. Che sia un lavoro pagato poco, sì, lo dicono anche loro (specie quando parlano di docenti, maestri e professori, notevole base elettorale) ma per ora è quel “posto fisso” che disturba, che offende, che indigna.
Prima lezione di ideologia: invece di battersi per un “posto fisso”, o almeno dignitoso e minimamente garantito per tutti, si demonizza chi ce l’ha. Insomma, il meccanismo è semplice: si prende un diritto che a molti è ingiustamente precluso e lo si chiama “privilegio”, additandolo al pubblico ludibrio. Ora ci sono due componenti di questa posizione altamente ideologica che si sposano mirabilmente. Il primo è la lenta, ma inesorabile, distruzione dell’immagine del dipendente pubblico. Una cosa che prosegue da anni e anni: è ladro, non lavora, va al bar, eccetera.
Il secondo dato ideologico è la vera vittoria del renzismo: aver trasferito l’invidia sociale ai piani bassi della società. Quella che una volta si chiamava lotta di classe (l’operaio con la Panda contro il padrone con la Ferrari) e che la destra si affannava a chiamare “invidia sociale”, ora si è trasferita alle classi più basse (il precario con la bici contro l’avido e privilegiato statale con la Panda). Insomma, mentre le posizioni apicali non le tocca nessuno (né per gli ottanta euro, né per altre riforme economiche è stato preso qualcosa ai più ricchi), si è alimentata una feroce guerra tra poveri. Una costante corsa al ribasso che avrà effetti devastanti. Perché se oggi un precario può dire al dipendente pubblico che è privilegiato, domani uno che muore di fame potrà indicare un precario come “fortunato”, e via così, sempre scavando in fondo al barile. Si tratta esattamente, perfettamente, di un’ideologia. Chissà, forse qualcuno farà notare che considerare privilegiato un professore a 1.500 euro al mese non è sano né giusto. Specie se a quel “posto fisso” così scandaloso sono aggrappati figli precari o mogli sottopagate, se quel “posto fisso”, insomma, è – oltreché un diritto che dovrebbero avere tutti – un surrogato del welfare che dovrebbe esserci – e non c’è.

Alessandro Robecchi
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 29, 2014 12:03 pm

Quoto il tacchino, seppur con un piccolo ma: l'idea del posto fisso ha creato danni notevoli.
Un esempio: un'indagine (non riesco a recuperarla, vado a memoria) pone l'Italia all'ultimo posto in europa per percentuale di docenti ritenuti inadeguati dal proprio preside. Raggiungiamo il 50%. In UK, dove il sistema e' a chiamata diretta e non esiste il "posto fisso" la percentuale e', ovviamente, 0 (se ti ritengo inadeguato, ti mando a casa).

Purtroppo il lavoro fisso ha trasformato il diritto al lavoro in diritto allo stipendio, slegando il concetto di stipendio dal dovere di meritarselo. E questo succede nel pubblico come nel privato, ovunque una volta ottenuto il "posto fisso" si puo' fare quel che si vuole.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda al » lun set 29, 2014 12:58 pm

é l'idea di lavoro come diritto che è fonte di confusione.

Il lavoro è fonte di sostentamento.
Il lavoro va cercato, va prodotto, va difeso lavorando.

Ma non va preteso.
Solo gli schiavi pretendono un lavoro e vogliono avere diritto ad un lavoro, gli uomini liberi no,
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » lun set 29, 2014 13:09 pm

al ha scritto:é l'idea di lavoro come diritto che è fonte di confusione.

Il lavoro è fonte di sostentamento.
Il lavoro va cercato, va prodotto, va difeso lavorando.

Ma non va preteso.
Solo gli schiavi pretendono un lavoro e vogliono avere diritto ad un lavoro, gli uomini liberi no,


mi sa che sei tu quello con un pò di confusione
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda al » lun set 29, 2014 13:15 pm

coniglio ha scritto:
al ha scritto:é l'idea di lavoro come diritto che è fonte di confusione.

Il lavoro è fonte di sostentamento.
Il lavoro va cercato, va prodotto, va difeso lavorando.

Ma non va preteso.
Solo gli schiavi pretendono un lavoro e vogliono avere diritto ad un lavoro, gli uomini liberi no,


mi sa che sei tu quello con un pò di confusione


guarda che io ho scritto la stessa cosa che ha scritto quello prima di me con altre parole.
detto questo, posso capire che essendo tu rimasto alla visione un poco ottocentesca della fabbrica come luogo di emancipazione dell'umanità non condivida la mia idea.

Però, peccato che ormai la fabbrica sia solo più un luogo mitico dove si cullano illusioni mitiche.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 29, 2014 13:19 pm

Il problema e' che dell'art. 4 della costituzione si ricorda sempre il primo comma e mai il secondo:
"Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."

Il diritto al lavoro ce l'hai, ma poi il dovere si dimentica.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda al » lun set 29, 2014 13:27 pm

certamente, a nessuno è preclusa la posibilità di lavorare.

non è scritto che la Repubblica ti garantisce il lavoro.


e ci mancherebbe pure.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda PIEDENERO » lun set 29, 2014 13:35 pm

Il problema è capire perché in un contesto storico come questo, il cacciaballe, cosiddetto cazzaro, cerca lo scontro su questo tema. Tema legittimo da discutere e affrontare ma palesemente inutile al fine della ripresa e soprattutto dopo aver dichiarato l' esatto opposto.
Il mandato ricevuto dai pidioti non prevedeva uno stravolgimento simile dei rapporti di lavoro. Mentre, come oramai praticato da anni questa gente, manco eletta, col voto ci fa quello che crede. Ma è dura da capire, anzi, 40% !
Però.... leggi ... Affluenza alle ultime primarie..pidiotine
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 29, 2014 13:46 pm

Renzi ha bisogno di qualcosa su cui scontrarsi per farsi pubblicita', questo e' ovvio.
Se vince, si ingrazia l'elettorato di centrodestra e gli imprenditori, se perde puo' dire che non e' colpa sua ma dei sindacati cattivi.

Come sempre ci guadagnano tutti. Anche i cacciaballe grillini che qualche tempo fa dicevano che destra e sinistra non esistono piu' e oggi per pura pubblicita' fanno loro un tema di evidente stampo sinistrorso.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Mork » lun set 29, 2014 13:49 pm

Costituzione. s.f. (etim. dal Latino Constitùere costituire, ordinare, dare stabile assetto).
Fonte di diritto primaria in uno stato, usata citando articoli e commi a sproposito per giustificare posizioni di ogni genere, sopratutto contrastanti.
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