tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Interessante che in un forum dove ci sono interminabili discussioni "etiche" sulla possibilità di rinviare o meno uno spit, si consideri irrilevante il tema del vegetarianismo etico.
Leggendo una simile affermazione mi verrebbe istintivo dire che sei
di coccio e abbassare le braccia. Ma visto che ho tempo da perdere cercherò di spiegarti perchè.
Facciamo una constatazione banale: io voglio molto più bene al mio cane che a te che non conosco e tutto sommato la morte improvvisa del medesimo cane avrebbe degli effetti deleteri sul mio umore mentre la tua altrettanto repentina dipartita
de facto mi lascerebbe del tutto indifferente.
Eppure se mi venisse chiesto se preferirei se morisse il mio cane o tu non evrei dubbi. Sacrificherei il mio adorato Zanna perchè tu possa soravvivere, anche se non ti conosco e non sono neanche così particolarmente ansioso di farlo perchè, appunto, mi sembri uno zuccone.
Questo cosa significa?
Che attribuisco un maggior valore assoluto alla vita di un uomo che a quella di un animale.
Dal che discendono una serie di conseguenze tra cui ad esempio il fatto che seppure il mio cane mi accompagni sempre e comunque nelle mie gite di sci alpinismo mi parrebbe ferocemente ingiusto dotarlo di un ARVA. Perchè se mai succedesse che per tirare fuori il medesimo cane dovessero tardare, magari con conseguenze fatali, il soccorso di un essere umano, non riuscirei mai e poi mai a perdonarmelo.
Eppure adoro il mio cane.
Ma è un animale e non ha il valore di un uomo.
E' uno snodo fondamentale. Direi centrale a questa questione. Che si può condividere o anche no ma è indubbiamente la conseguenza di un sistema di pensiero, di una visione del mondo. Visione del mondo che mette l'uomo con la sua intelligenza, la sua consapevolezza e la sua "senzienza" al centro della sua propria attenzione. Mica bruscolini eh? Ci stanno a pensare sopra da un quattromila anni...
E parimenti la questione dello spit, che appare nella sua banale declinazione tecnica così scontata e noiosa, in realtà rappresenta il coperchio di una questione pù vasta ed interessante che è il rapporto col rischio e il fatto che la proma esistenza, la propria vita, sia una cosa che una certa corrente di pensiero considera tra le cose disponibili dell'individuo e altri un po meno. Si è padroni della propria vita o la propria vita appartiene a seconda dei casi a dio, alla patria ed alla famiglia? Chi lo sa? Anche questa questione non è poi così scontata e banale e il fatto di porre ad esempio all'accettazione del rischio dei limiti consistenti a tributo di alcune responsabilità, per esempio nei confronti dei prpri figli, non mi sembra così scontata e banale.
Quindi alla fine rinviare o meno uno spit è una questione rilevante, che ha in qualche modo attinenza con il tema del libero arbitrio e con la disponibilità o meno della propria incolumità. E' una cosa che ha a vedere con la libertà e col pensare che sopra la nostra testa ci sia la legge morale o magari niente di niente. Contrariamente magnare o meno una bistecca ha a che fare con la vita di una mucca che se permetti ha pensieri molto rudimentali, se pure li ha, ed è appunto un animale che nemmeno nei peggiori incubi riesco a concepire ci sia qualcuno così babba da mettere sullo stesso piano di un essere umano.
Uffa.
E vale tre volte tanto per uno dei gamberoni di Yo.
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.