paolo s4 ha scritto:
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...avevo gonfiato il Sergent-e!

opss, il Sergent era questa!

da berni » gio dic 07, 2006 19:01 pm
paolo s4 ha scritto:
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da valgrisa77 » gio dic 07, 2006 19:02 pm
da ghisino » gio dic 07, 2006 19:11 pm
dademaz ha scritto:bhe il video effettivamente c'ha ben poco della placca di aderenza.
e poi gli darei max. 6c.
da gug » gio dic 07, 2006 19:49 pm
da alter-ego » gio dic 07, 2006 20:27 pm
berni ha scritto:paolo s4 ha scritto:
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...avevo gonfiato il Sergent-e!
opss, il Sergent era questa!![]()
da berni » gio dic 07, 2006 20:30 pm
alter-ego ha scritto:berni ha scritto:paolo s4 ha scritto:
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...avevo gonfiato il Sergent-e!
opss, il Sergent era questa!![]()
e ma così non è valido, ora il nostro Sergent fa schifo!![]()
Questa è pubblicità comparativa ed è vietata...adminn!!!!!
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da alter-ego » gio dic 07, 2006 20:44 pm
da marco* » gio dic 07, 2006 20:59 pm
ghisino ha scritto:alter-ego ha scritto:Sui tiri in placca, quando la sezione dura è lunga più di 4 o 5 metri, alla fine ti si piegano le scarpe, cominciano a farti male
ti ho sgamato, strapiombista da strapazzo
anche i piedi si ghisano,
anche i piedi si allenano
(giri sul pannello appoggiato senza toccare nè il pannello nè le prese con le mani, cercando di caricare i piedi più piccoli, più merdosi e più lontani tra loro...usare scarpe morbide)
Comunque in effetti in aderenza "purissima" (sempre che esista...) il limite oggettivamente invalicabile c'è, ed è dato dalle proprietà di attrito roccia-gomma : oltre una certa inclinazione della parete diventerebbe impossibile salire anche per un prestigiatore...
...per fortuna esistono le "placche di merda" con appoggini più o meno piccoli, più o meno svasi e più o meno lontani, per cui alla fine equilibrio e tecnica contano sempre di più delle mescole
da alter-ego » gio dic 07, 2006 21:16 pm
da marco* » gio dic 07, 2006 21:23 pm
da paolo s4 » gio dic 07, 2006 21:41 pm
da alter-ego » ven dic 08, 2006 8:28 am
da Enzolino » ven dic 08, 2006 8:36 am
QUoto dalla prima all'ultima parola tranne la M finale ...alter-ego ha scritto:a parte gli scherzi io penso che anche la placca tornerà di moda, lentamente ma tornerà. Ci sono falesie qui che a fine anni novanta non ci andava nessuno e venivano snobbate...ed ora qualcuno in più le apprezza. Segno che qualcuno in più ha capito che l'arrampicata è un'insieme di cose, non metà, un quarto...solitamente quello che si sa fare...e tutto il resto fa schifo e faccio finta che non esista. Questo è un atteggiamento puerile e chi ha una mentalità più elastica mostra di capirlo. Poi è assolutamente normale avere più feeling con una dimensione piuttosto che un'altra.
A me piacciono moltissimo gli strapiombi, ad esempio. Solo che mi ci vuole quattro volte il tempo che mi ci vuole su una placca per riuscire una via. E non sempre ho la forza mentale per sopportare i fallimenti. Sui massi sono ancora peggio, una pippa. Eppure mi appassiono anche lì, perchè è bello e creativo.
Ma per ritornare al discorso di prima. Ci vuole molta motivazione per andare sui terrenti con non sono congeniali. E appena non sei tranquillo o hai difficoltà nella vita "esterna", sei stanco o stressato...allora ritorni tra le braccia di quello che riesci a fare, le falesie che conosci, dove ti senti sicuro e protetto, dove sai già che non sbagli ed hai almeno delle certezze. Bisognerebbe continuamente imporsi nuovi traguardi, soprattutto mentali, cioè fare quello che la tua mente rifiuta. Ma è difficile, e la predisposizione a farlo è senza dubbio caratteriale.
M
da Herman'82 » ven dic 08, 2006 15:16 pm
da paolo s4 » ven dic 08, 2006 15:30 pm
alter-ego ha scritto:...Ci vuole molta motivazione per andare sui terrenti con non sono congeniali. E appena non sei tranquillo o hai difficoltà nella vita "esterna", sei stanco o stressato...allora ritorni tra le braccia di quello che riesci a fare, le falesie che conosci, dove ti senti sicuro e protetto, dove sai già che non sbagli ed hai almeno delle certezze. Bisognerebbe continuamente imporsi nuovi traguardi, soprattutto mentali, cioè fare quello che la tua mente rifiuta. Ma è difficile, e la predisposizione a farlo è senza dubbio caratteriale...
M
da giannimiao » ven dic 08, 2006 15:38 pm
Herman'82 ha scritto:In celva vicino trento c'è una bella via di placca appoggiata quasi verticale... gradata 8c... liberata da manolo...
da gug » sab dic 09, 2006 23:25 pm
pf ha scritto:In entrambi i casi, c'è una morale: su tutti i terreni, quando sei lontano da una protezione, se alzi il piede, prendi una decisione importante...( frase rubata ad un mio socio dopo un certo numero di voli eterni...)
da Enzolino » sab dic 09, 2006 23:39 pm
Quoto anche questo ...pf ha scritto:La chiodatura lunga fa sempre paura, inutile distinguere i terreni. Su placca hai il vantaggio che ti puoi fermare, le braccia sono OK, la testa significa quasi tutto. Devi avere tecnica di placca, ma puoi stare anche venti minuti a parecchi metri dall'ultima protezione. E' vero però che ci sono dei passi di non ritorno.
Sullo strapiombante hai pochi minuti, a volte pochi secondi, e quando le braccia non ce la fanno più e sei a qualche metro dall'ultima protezione...credimi, vorresti la madre di tutte le placche, ti assale il terrore perchè non riesci a stare dove sei. E' però vero che se hai ragionato bene puoi tornare indietro, anche da parecchio più in su dell'ultima protezione. In sostanza, quello che fa la differenza è il così detto obbligatorio che hai fatto, su qualunque protezione tu abbia messo. Se hai fatto un passo obbligato vicino al tuo limite lontano da uno spit, un nut, un friend, qualunque cosa, allora nel caso di placca non puoi tornare più indietro e hai tempo, molto tempo, per pensare alla tua vita ed eventualmente decidere di finirla lì oppure di andare avanti fino alla prossima protezione. Se invece sei in strapiombo, tanto vale che accelleri, perchè tempo di pensare alla tua vita ne hai pochissimo e finiresti per scordarti le cose più significative.
In entrambi i casi, c'è una morale: su tutti i terreni, quando sei lontano da una protezione, se alzi il piede, prendi una decisione importante...( frase rubata ad un mio socio dopo un certo numero di voli eterni...)
da berni » lun dic 11, 2006 12:19 pm
alter-ego ha scritto:ma no, credo fosse un quadro, non so di che pittore. Roberto era appassionato di poesia e pittura e lo trasferiva nei nomi. Cioè, voglio dire, non credo avesse visto il Cristo Verde![]()
Tu lo hai visto?
da mikesangui » mar dic 12, 2006 11:38 am
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