yo ha scritto:
Evak, tu non ci trovi una certo legame tra il punto 1) , 2) e il punto 3) ?
credo di no, per questo li tagli dal quote. Pensa, se Tacchino avesse scritto solo il punto 1) ci avrei trovato un filo logico pure io, avrei pensato che è sensibile alla sofferenza degli animali e non avrei pensato che invece è anche uno strafico.
Vedi Evak, mi è sempre sfuggito il motivo etico, la sostenibilità e la salute, per questo rispondevo al Tacchino. I motivi, le ragioni di una scelta personale non fanno della scelta un problema etico e neppure di salute. Non hanno neppure bisogno di essere argomentate o analizzate. Sono scelte, personali. Niente altro sinchè non si raggiunge una sensibilità tale che coinvolga le masse, o percui diventi talmente importante da avviare un processo voluto, di lavaggio del cervello, e bello costruito con uno slogan efficace...uhmmm, chessò: mangiare prugne è sano (si capisce se scherzo?)
Trovo interessante parlare di come risolvere i problemi dell'allevamento intensivo piuttosto che parlare dell'etica dell'esser vegetariano o vegetaliano o vegano o a ciò cui questi si appigliano ogni volta per aprirci su un dibattito in un forum di montagna. Sono certa che ogni vegetariano o vegetaliano o vegano avrà le sue buone motivazioni per esserlo.
E scusa, ma tu che scarpe e borsetta indossi? E di cosa ti cibi?
Allora, come lo si risolve il problema dell'allevamento intensivo se l'umanità poggia su una ipotesi utopistica, cioè che diventi vegetariana? Hai fatto una tua riflessione? Sulla riproduzione degli animali, sull'alimentazione umana? Sull'agricoltura e sull'allevamento e quindi biologia, botanica, agronomia, biotecnologia, zootecnologia ecc ecc?
In questo modo, cioè con questi campi del sapere, avrai una maniera per descrivere il problema in maniera obiettiva.
E sulla fame nel mondo? Antropologia, medicina, sociologia, ecc ecc
Si ha questa fissa, questa moda dello svalutare il genere umano e di screditare l'uomo. Si stan facendo conferenze che riguardano l'aspetto etico sul "non è l'animale ad esser pericoloso per l'uomo ma è l'uomo ad esser pericoloso per gli animali"...ci si passano giornate intere, seminari...sino a che non si arriva nei villaggi e si scopre che un caimano o un coccodrillo ha sbranato una bimba...poi improvvisamente ci si sente tutti scemi. L'umanità cambia prospettive e i modi di percepire le realtà, e le cose cambiano e non è detto che non cambieranno ancora.
Oggi i paesi emergenti si trovano oggi a fare ciò che noi facevamo 30 anni fa.
L'indirizzo che occorrerebbe prendere è certo quello della sostenibilità, ma la sostenibilità va anche compresa...tu sogni mucche che pascolano libere e senza padrone nei prati? Maialetti che cacano all'aperto lontani dai centri abitati e tanti veterinari che curano la malattia vescicolosa dei suini, la peste suina classica ed africana, la stomatite e qualcos'altro che ora mi sfugge...le galline in giro per i prati e i laghetti al posto delle anatre... i gatti in mutande, i cani appena usciti dalla parrucchiera...insomma, cose del genere? Uhmm, non credo proprio in questi termini, ma nelle varie parti del mondo (a parte i maialetti che cacano all'aperto) lo si sta già facendo e tutto ciò senza neppure il supporto dell'etica vegetariana. Mi sembra curioso il fatto che un vegetariano scomodi l'etica, la sostenibilità e la salute, senza peraltro averne capito la sostanza.
Io vorrei adesso che il TacchinoSfavillante mi convincesse, ma parto da un forte pregiuzio.
no, non li vedevo slegati i 3 punti, ma mi interessava intervenire su questo, perchè su questo in particolare avevo qualcosa da dire.
Come ho qualcosa da dire sul concetto che tu chiami etica, ma lo confondi con la morale: la morale è qualcosa di "universale", mentre l'etica è personale. Io posso avere i miei motivi etici per fare una cosa, la mia etica è mia, sono i miei principi. La morale va invece al di là ed è ciò che è condiviso a livello culturale.
La mia motivazione nell'essere vegetariana è in parte quella di Tacchino ma non del tutto. Non mi piace che si uccida per mangiare. Ma soprattutto non sopporto di mangiare animali o derivati di animali che siano allevati in lager. Io ce l'ho con il sistema di allevamento, e se allarghiamo ancora, con il sistema di produzione alimentare che è la base dell'alimentazione comune.
da qui:
allevamenti di animali per la carne
allevamenti di animali per uova e latte
coltivazioni in cui le persone sono trattate da schiavi
alterazioni dei cibi (ortaggi) perchè siano tutti belli e uguali (tipo banane ciquita per fare un esempio che tutti dovremmo conoscere)
quello che non mi piace è che non posso scegliere: vivo a Milano e lavoro a tempo pieno: se potessi mi andrei a fornire da produttori piccoli locali che vivono e fanno vivere i loro dipendenti e i loro animali come esseri viventi degni e non come schiavi o oggetti che producono.
E mi da ancora più fastidio pensare che purtroppo ci sono tanti aspetti del mio consumo che non posso controllare.... e questo fa parte purtroppo di tutto il sistema occidentale, per cui mi sono imposta di fare almeno qualcosa, qualcosa che non mi lava certo la coscienza ma che posso fare nella mia vita. Che è almeno non uccidere animali per mangiare e non alimentare un processo produttivo con cui non sono d'accordo.
Da qui evitare carne e pesce, uova industriali, il più possibile i formaggi industriali (ma già qui è un problema), mangiare frutta e verdura solo di stagione e di provenienza europea, non comprare se non indispensabile prodotti industriali in scatola (vari sottoli, passate, sughi pronti, verdure in scatola).
Poi , come dici te, scarpe e borse (e materiale arrampicatorio, senza parlare della benzina per andare a scalare) si, tutto questo è in conflitto con questa mia etica e infatti tocca convivere con il conflitto. Almeno si possono evitare sprechi come comprare cose che non servono e verranno buttate a fine stagione.
Insomma il mio essere vegetariana è la ricerca di un ideale di vita che rispetti la vita altrui. E' il primo passo di un percorso utopistico, ma sono convinta che qualche cosa in più si possa fare.
Sul fatto che se ne parli su un forum di montagna, beh, è anche bello credo che gente che ha in comune una passione abbia voglia di confrontarsi anche su altri argomenti.