diventare vegetariani

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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mar giu 03, 2014 9:13 am

uli ha scritto:
LucaSaetta ha scritto:
Il patè di fegato è ben lontano da quello che potrebbe dimostrare l'affinità di un bambino con il mangiare carne


permetti, ho il sospetto che tu ti intenda poco sia di bambini che di pate' di fegato :wink:


di bambini di sicuro... :D

fagli mangiare la verdura...cavolo che lotta...la carne al volo...
:roll:
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Messaggioda uli » mar giu 03, 2014 9:19 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:
uli ha scritto:
LucaSaetta ha scritto:
Il patè di fegato è ben lontano da quello che potrebbe dimostrare l'affinità di un bambino con il mangiare carne


permetti, ho il sospetto che tu ti intenda poco sia di bambini che di pate' di fegato :wink:


di bambini di sicuro... :D

fagli mangiare la verdura...cavolo che lotta...la carne al volo...
:roll:


vogliamo parlare del salame? nemmeno passando alle minacce lui si modera e/o sua madre smette di comperarglielo (povera stellina :evil:)
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Messaggioda al » ven giu 06, 2014 11:54 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ragazzi,

Innanzitutto lascerei in pace i poveri malati di Alzheimer che mi sembra c'entrino come i cavoli a merenda (chissà perché poi i cavoli a merenda non vanno bene...sovrastruttura intellettuale pure quella? :P ).

Poi il fatto che fra noi umani l'alimentazione siano sempre influenzate da scelte culturali mi sembra un dato ovvio: da noi non si mangiano i cani, in inghilterra non si mangiano i cavalli, per gli islamici il maiale è haram, le cavallette ci fanno impressione ma i gamberetti no. E dunque?

Essere vegetariani è un'opzione culturale. Essere carnivori anche. Come pure essere o non essere cannibali.
Ognuno cerca di argomentare e far valere le proprie posizioni. Come in tutte le questioni eticamente rilevanti.
Scriviamo qui per questo. O no?

Culturalizzati saluti
TSdG


L'impressione che si ha è che siano gli estremisti alimentari - vegetariani e vegani - che cerchino di far valere le proprie posizioni in nome della bontà di una prassi alimentare che dovrebbe essere più delle altre rispettosa di non si sa bene cosa.
Una argomentazione seria non dovrebbe contrappore una scelta vegetariana ad una scelta carnivora, bensì ad una scelta onnivora.
Essere onnivori non è una scelta - gli esempi citati di cibi accettati culturalmente è significativo di scelte locali: chi non mangia il maiale mangia il montone, chi non mangia il cavallo mangia il bue, etc - ma una prassi alimentare naturale per gli esseri umani, come essere carnivori lo è per i leoni o erbivori per le mucche.

Essere onnivori non è una colpa, essere vegetariani non è un merito.
al
 
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven giu 06, 2014 12:34 pm

al ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ragazzi,

Innanzitutto lascerei in pace i poveri malati di Alzheimer che mi sembra c'entrino come i cavoli a merenda (chissà perché poi i cavoli a merenda non vanno bene...sovrastruttura intellettuale pure quella? :P ).

Poi il fatto che fra noi umani l'alimentazione siano sempre influenzate da scelte culturali mi sembra un dato ovvio: da noi non si mangiano i cani, in inghilterra non si mangiano i cavalli, per gli islamici il maiale è haram, le cavallette ci fanno impressione ma i gamberetti no. E dunque?

Essere vegetariani è un'opzione culturale. Essere carnivori anche. Come pure essere o non essere cannibali.
Ognuno cerca di argomentare e far valere le proprie posizioni. Come in tutte le questioni eticamente rilevanti.
Scriviamo qui per questo. O no?

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L'impressione che si ha è che siano gli estremisti alimentari - vegetariani e vegani - che cerchino di far valere le proprie posizioni in nome della bontà di una prassi alimentare che dovrebbe essere più delle altre rispettosa di non si sa bene cosa.
Una argomentazione seria non dovrebbe contrappore una scelta vegetariana ad una scelta carnivora, bensì ad una scelta onnivora.
Essere onnivori non è una scelta - gli esempi citati di cibi accettati culturalmente è significativo di scelte locali: chi non mangia il maiale mangia il montone, chi non mangia il cavallo mangia il bue, etc - ma una prassi alimentare naturale per gli esseri umani, come essere carnivori lo è per i leoni o erbivori per le mucche.

Essere onnivori non è una colpa, essere vegetariani non è un merito.


Ragazzi, anche essere d'accordo non è obbligatorio.

Direi che di fronte alla frase "rispettosa di non si sa bene cosa" (!) mancano i presupposti minimi per un dialogo che abbia senso.

Siamo proprio su lunghezze d'onda diverse. Ma il mondo è bello perché è vario.

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Messaggioda al » ven giu 06, 2014 21:28 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ragazzi, anche essere d'accordo non è obbligatorio.

Direi che di fronte alla frase "rispettosa di non si sa bene cosa" (!) mancano i presupposti minimi per un dialogo che abbia senso.

Siamo proprio su lunghezze d'onda diverse. Ma il mondo è bello perché è vario.

Pluralisti saluti
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in effetti essere d'accordo non è obbligatorio, però, partire dalla posizione che bisogna argomentare e poi arrivare alle tue conclusioni mi pare segno più che di una certa ragionevolezza il segno di un certo sentimentalismo e ambiguità.
Le ragioni spirituali dell'essere vegetariani sono rispettabilissime, però, una cosa sono precetti di una igiene alimentare ipoteticametne migliore di un'altra - cosa da vedere - un altra cosa la prosopopea di una etica rispettosa ...... di una idea di controllo della realtà in conflitto con l'idea di libertà.

Comunque, rimane sul fondo che la opposizione è più complessa, non è tra vegetariani e carnivori, ma tra vegetariani e onnivori.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven giu 06, 2014 22:21 pm

al ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ragazzi, anche essere d'accordo non è obbligatorio.

Direi che di fronte alla frase "rispettosa di non si sa bene cosa" (!) mancano i presupposti minimi per un dialogo che abbia senso.

Siamo proprio su lunghezze d'onda diverse. Ma il mondo è bello perché è vario.

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in effetti essere d'accordo non è obbligatorio, però, partire dalla posizione che bisogna argomentare e poi arrivare alle tue conclusioni mi pare segno più che di una certa ragionevolezza il segno di un certo sentimentalismo e ambiguità.
Le ragioni spirituali dell'essere vegetariani sono rispettabilissime, però, una cosa sono precetti di una igiene alimentare ipoteticametne migliore di un'altra - cosa da vedere - un altra cosa la prosopopea di una etica rispettosa ...... di una idea di controllo della realtà in conflitto con l'idea di libertà.

Comunque, rimane sul fondo che la opposizione è più complessa, non è tra vegetariani e carnivori, ma tra vegetariani e onnivori.


Appunto, dico.

È qualche decina di pagine che ribadisco, a rischio di risultare stucchevolmente ripetitivo, che per me l'aspetto dell'"igiene alimentare" è del tutto secondario e la questione fondamentale è di carattere etico. Ovvero che non ritengo giusto accoppare degli animali per mangiarli, quando posso farne tranquillamente a meno.

Poi uno può ritenere che la questione non abbia alcuna rilevanza sul piano etico. A me sembra una posizione poco sostenibile ma questo lascia il tempo che trova.
Su tutto il resto (prosopopea, sentimentalismo, ambiguità, controllo sulla realtà ecc.) evito di entrare nel merito perché credo di non aver capito molto bene cosa c'entrino 'ste cose. Comunque.

Vado a scolarmi la mia tisana serale con biscottini e auguro buona serata a tutti.

Soporiferi saluti
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Messaggioda giudirel » sab giu 07, 2014 6:07 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:per me l'aspetto dell'"igiene alimentare" è del tutto secondario


Infatti lo è. O addirittura inconsistente. Tanto quanto la preoccupazione delle nonne se non mangi la bistecchina.

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:la questione fondamentale è di carattere etico. Ovvero che non ritengo giusto accoppare degli animali per mangiarli, quando posso farne tranquillamente a meno


Direi che c'è poco da aggiungere. Anche se per mangiare le patate le devi sottrarre alle dorifore accoppando le medesime.
Quindi sarebbe più corretto dire che ritieni giusto tentare di accoppare meno animali possibile per mangiare e se possibile quelli con un più basso livello di consapevolezza.
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Messaggioda al » lun giu 09, 2014 14:46 pm

Ci sono differenze, per lei, in questo tipo dì valatazìone, tra l'essere umano e l'essere animale?

«No. Ogni essere biologico va guardato in quanto individuo. Può darsi che la vita di una bambina con un handicap tale da non essere in grado di riconoscere la propria madre sia meno degna di essere vissuta di quella di uno scimpanzé nel pieno del suo vigore. O se voglìamo: può essere meglìo effettuare la sperimentazione di un farmaco potenzialmente importante, ma dolorosa, su un essere umano in coma, del quale tutti glí esami ci dicono che le funzioni sono puramente vegetative e che non riacquisterà sensibilità alla sofferenza, piuttosto che su un animale sano»
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Messaggioda PIEDENERO » lun giu 09, 2014 16:25 pm

al ha scritto:Ci sono differenze, per lei, in questo tipo dì valatazìone, tra l'essere umano e l'essere animale?

«No. Ogni essere biologico va guardato in quanto individuo. Può darsi che la vita di una bambina con un handicap tale da non essere in grado di riconoscere la propria madre sia meno degna di essere vissuta di quella di uno scimpanzé nel pieno del suo vigore. O se voglìamo: può essere meglìo effettuare la sperimentazione di un farmaco potenzialmente importante, ma dolorosa, su un essere umano in coma, del quale tutti glí esami ci dicono che le funzioni sono puramente vegetative e che non riacquisterà sensibilità alla sofferenza, piuttosto che su un animale sano»


l'animale uomo la deve smettere di considerarsi come razza superiore.
e poi perché? forse perché dotato di consapevolezza o di quella cosa lì, l'intelligenza? la quale, visto come spesso viene utilizzata, non è forse peggio di un bell'istinto naturale? :lol:
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Messaggioda coniglio » lun giu 09, 2014 16:31 pm

PIEDENERO ha scritto:
al ha scritto:Ci sono differenze, per lei, in questo tipo dì valatazìone, tra l'essere umano e l'essere animale?

«No. Ogni essere biologico va guardato in quanto individuo. Può darsi che la vita di una bambina con un handicap tale da non essere in grado di riconoscere la propria madre sia meno degna di essere vissuta di quella di uno scimpanzé nel pieno del suo vigore. O se voglìamo: può essere meglìo effettuare la sperimentazione di un farmaco potenzialmente importante, ma dolorosa, su un essere umano in coma, del quale tutti glí esami ci dicono che le funzioni sono puramente vegetative e che non riacquisterà sensibilità alla sofferenza, piuttosto che su un animale sano»


l'animale uomo la deve smettere di considerarsi come razza superiore.
e poi perché? forse perché dotato di consapevolezza o di quella cosa lì, l'intelligenza? la quale, visto come spesso viene utilizzata, non è forse peggio di un bell'istinto naturale? :lol:


gli istinti sono l'ultima cosa rimasta a ricordarci che siamo vivi...
non soffochiamoli. 8)
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Messaggioda uli » lun giu 09, 2014 17:26 pm

al ha scritto:O se voglìamo: può essere meglìo effettuare la sperimentazione di un farmaco potenzialmente importante, ma dolorosa, su un essere umano in coma, del quale tutti glí esami ci dicono che le funzioni sono puramente vegetative e che non riacquisterà sensibilità alla sofferenza, piuttosto che su un animale sano»


questa e' *ovviamente* una CAZZATA SESQUIPEDALE... per una sperimentazione ti servirebbe una "batteria" di "esseri umani in coma" ma che abbiano caratteristiche fisico/sanitarie abbastanza omogenee

anche ammesso di superare la questione etica... semplicemente NON CI SONO

con *uno* (ma anche due o tre...) ci fai la birra
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » lun giu 09, 2014 18:55 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:non sono di solito incline al proselitismo...ma alcune discussioni degli ultimi topic mi hanno offerto lo spunto per aprire questo argomento

pur non essendo per carattere propenso all'ottimismo, sono cinvinto che nel futuro la scelta vegetariana sarà sempre più diffusa.
per tre ordini di ragioni

1) - e per me più importante: la motivazione etica. chiunque abbia una vaga idea di che cosa è un mattatoio, o una allevamento intensivo, si rende conto di quanta sofferenza venga inflitta solo per permetterci di mangiare una bistecca o un pollo arrosto.
di cui si può benissimo fare a meno...

2) la sostenibilità ambientale. è noto che l'allevamento di animali he un enorme impatto sulla biosgera, in termini di consumo di suolo, di inquinamento dell'acqua, di effetto serra.
se diventassimo tutti vegetariani, sarebbe molto più semplice risolvere il problema della fame nel mondo.

3) la salute. ci sono molti dati a favore della tesi secondo cui una dieta vegetariana equilibrata può ridurre il rischio di patologie diffuse nel mondo occidentale, quali malattie cardiovascolari e diversi tumori.

non sarebbe ora di decidersi a seguire le orme di leonardo da vinci, di tolstoj, di gandhi?

saluti
TSdG


Qui l'ottimismo non centra niente.

Il punto 1) lo trovo di un'ipocrisia disarmante
ed infatti mangio carne e pollo di cui non vedo motivo di farne a meno.
Quanto soffrono?? Ma porc, vai in un qualunque ospedale e fai un giretto, se non ci fosse la carne da mangiare in alcuni casi si rischierebbe la flebo per 30 giorni.
Ma non so come mai questo motivo etico lo trovo equiparato a quello del testimone di geova che non vuol fare l'intervento. Trovate un altro motivo, dai, più convincente, basta anche solo dire IO SONO VEGETARIANO.
Sticazzi!!

Il punto 2) non l'ho capito, dobbiamo risolvere il problema della fame nel mondo o di quella della sostenibilità-ecosostenibilità-ecosostenibilitàambientale o l'effetto serra o l'inquinamento da falda acquifera o di consumo del suolo? Perchè, si, in effetti far vegetare tutti gli animali del mondo risolverebbe in qualche modo questi problemi, incidendo per lo 0,003% (che, non fraintendere, non è assolutamente poco) ma poi ci sarebbe il problema che questi animali dovremmo sterilizzarli per evitare che si riproducano in maniera sostenibile o accopparli quando son troppi, insomma, in qualche modo lo zampino umano dovrà intervenire, perchè se è vero che come razza (razza??? qualcuno ha detto razza???) l'animale uomo è come e al pari di una qualunque bestia, anzi diciamo pure mooooooooooolto ma moooooooooooooooooolto peggio, è pur vero che per natura è un trasformatore...peccato che agli antichi istinti non sappia proprio farne a meno, come quello di mangiarsi una bistecca (qualche millennio per trovarla più gradevole al palato da cotta) o l'istinto di riproduzione...che per alcuni si limita all'accoppiamento...insomma, bisogna lavorarci un pò, fra qualche millennio magari, se non saremo estinti primi.

Il punto 3) in effetti qui hai ragione. Tutto ciò che mi viene da pensare è: ma perchè la gente non smette di fumare?
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Messaggioda pesa » lun giu 09, 2014 19:15 pm

uli ha scritto:
al ha scritto:O se voglìamo: può essere meglìo effettuare la sperimentazione di un farmaco potenzialmente importante, ma dolorosa, su un essere umano in coma, del quale tutti glí esami ci dicono che le funzioni sono puramente vegetative e che non riacquisterà sensibilità alla sofferenza, piuttosto che su un animale sano»


questa e' *ovviamente* una CAZZATA SESQUIPEDALE... per una sperimentazione ti servirebbe una "batteria" di "esseri umani in coma" ma che abbiano caratteristiche fisico/sanitarie abbastanza omogenee

anche ammesso di superare la questione etica... semplicemente NON CI SONO

con *uno* (ma anche due o tre...) ci fai la birra


si ok, ma non fare l' "ingegnere" :D
l'oggetto della citazione (tratta da chi/dove?) riportata da al non è la sperimentazione
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Messaggioda dang » lun giu 09, 2014 19:36 pm

al ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ragazzi,

Innanzitutto lascerei in pace i poveri malati di Alzheimer che mi sembra c'entrino come i cavoli a merenda (chissà perché poi i cavoli a merenda non vanno bene...sovrastruttura intellettuale pure quella? :P ).

Poi il fatto che fra noi umani l'alimentazione siano sempre influenzate da scelte culturali mi sembra un dato ovvio: da noi non si mangiano i cani, in inghilterra non si mangiano i cavalli, per gli islamici il maiale è haram, le cavallette ci fanno impressione ma i gamberetti no. E dunque?

Essere vegetariani è un'opzione culturale. Essere carnivori anche. Come pure essere o non essere cannibali.
Ognuno cerca di argomentare e far valere le proprie posizioni. Come in tutte le questioni eticamente rilevanti.
Scriviamo qui per questo. O no?

Culturalizzati saluti
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L'impressione che si ha è che siano gli estremisti alimentari - vegetariani e vegani - che cerchino di far valere le proprie posizioni in nome della bontà di una prassi alimentare che dovrebbe essere più delle altre rispettosa di non si sa bene cosa.
Una argomentazione seria non dovrebbe contrappore una scelta vegetariana ad una scelta carnivora, bensì ad una scelta onnivora.
Essere onnivori non è una scelta - gli esempi citati di cibi accettati culturalmente è significativo di scelte locali: chi non mangia il maiale mangia il montone, chi non mangia il cavallo mangia il bue, etc - ma una prassi alimentare naturale per gli esseri umani, come essere carnivori lo è per i leoni o erbivori per le mucche.

Essere onnivori non è una colpa, essere vegetariani non è un merito.


Io mangio carne (poca) ma non porto a giustificazione delle sciocchezze come quelle che hai scritto. La mangio perché mi piace. Punto.

E porto il massimo rispetto per quelle persone che fanno scelte forti in virtù di un'ideale.

Poi ci sono gli integralisti. Sia da una parte che dall'altra. Quelli in genere mi fanno abbastanza pena.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda EvaK » lun giu 09, 2014 22:41 pm

yo ha scritto:2) la sostenibilità ambientale. è noto che l'allevamento di animali he un enorme impatto sulla biosgera, in termini di consumo di suolo, di inquinamento dell'acqua, di effetto serra.
se diventassimo tutti vegetariani, sarebbe molto più semplice risolvere il problema della fame nel mondo.


Il punto 2) non l'ho capito, dobbiamo risolvere il problema della fame nel mondo o di quella della sostenibilità-ecosostenibilità-ecosostenibilitàambientale o l'effetto serra o l'inquinamento da falda acquifera o di consumo del suolo? Perchè, si, in effetti far vegetare tutti gli animali del mondo risolverebbe in qualche modo questi problemi, incidendo per lo 0,003% (che, non fraintendere, non è assolutamente poco) ma poi ci sarebbe il problema che questi animali dovremmo sterilizzarli per evitare che si riproducano in maniera sostenibile o accopparli quando son troppi, insomma, in qualche modo lo zampino umano dovrà intervenire, perchè se è vero che come razza (razza??? qualcuno ha detto razza???) l'animale uomo è come e al pari di una qualunque bestia, anzi diciamo pure mooooooooooolto ma moooooooooooooooooolto peggio, è pur vero che per natura è un trasformatore...peccato che agli antichi istinti non sappia proprio farne a meno, come quello di mangiarsi una bistecca (qualche millennio per trovarla più gradevole al palato da cotta) o l'istinto di riproduzione...che per alcuni si limita all'accoppiamento...insomma, bisogna lavorarci un pò, fra qualche millennio magari, se non saremo estinti primi.



beh, no.
ora sono tanti, allevati e tenuti in vita in modo intensivo solo per essere uccisi e mangiati.
se (ipotesi utopistica) nessun umano mangiasse più gli animali,semplicemente non ci sarebbero più gli allevamenti. l'allevamento intensivo non è un processo naturale, ma un intervento dell'uomo per potersi permettere di mangiare carne ogni volta che ne ha voglia, decisamente più di quanto ne avrebbe bisogno per stare in vita.
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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Re: diventare vegetariani

Messaggioda yo » lun giu 09, 2014 23:02 pm

EvaK ha scritto:
yo ha scritto:2) la sostenibilità ambientale. è noto che l'allevamento di animali he un enorme impatto sulla biosgera, in termini di consumo di suolo, di inquinamento dell'acqua, di effetto serra.
se diventassimo tutti vegetariani, sarebbe molto più semplice risolvere il problema della fame nel mondo.


Il punto 2) non l'ho capito, dobbiamo risolvere il problema della fame nel mondo o di quella della sostenibilità-ecosostenibilità-ecosostenibilitàambientale o l'effetto serra o l'inquinamento da falda acquifera o di consumo del suolo? Perchè, si, in effetti far vegetare tutti gli animali del mondo risolverebbe in qualche modo questi problemi, incidendo per lo 0,003% (che, non fraintendere, non è assolutamente poco) ma poi ci sarebbe il problema che questi animali dovremmo sterilizzarli per evitare che si riproducano in maniera sostenibile o accopparli quando son troppi, insomma, in qualche modo lo zampino umano dovrà intervenire, perchè se è vero che come razza (razza??? qualcuno ha detto razza???) l'animale uomo è come e al pari di una qualunque bestia, anzi diciamo pure mooooooooooolto ma moooooooooooooooooolto peggio, è pur vero che per natura è un trasformatore...peccato che agli antichi istinti non sappia proprio farne a meno, come quello di mangiarsi una bistecca (qualche millennio per trovarla più gradevole al palato da cotta) o l'istinto di riproduzione...che per alcuni si limita all'accoppiamento...insomma, bisogna lavorarci un pò, fra qualche millennio magari, se non saremo estinti primi.



beh, no.
ora sono tanti, allevati e tenuti in vita in modo intensivo solo per essere uccisi e mangiati.
se (ipotesi utopistica) nessun umano mangiasse più gli animali,semplicemente non ci sarebbero più gli allevamenti. l'allevamento intensivo non è un processo naturale, ma un intervento dell'uomo per potersi permettere di mangiare carne ogni volta che ne ha voglia, decisamente più di quanto ne avrebbe bisogno per stare in vita.


Evak, tu non ci trovi una certo legame tra il punto 1) , 2) e il punto 3) ?

credo di no, per questo li tagli dal quote. Pensa, se Tacchino avesse scritto solo il punto 1) ci avrei trovato un filo logico pure io, avrei pensato che è sensibile alla sofferenza degli animali e non avrei pensato che invece è anche uno strafico.

Vedi Evak, mi è sempre sfuggito il motivo etico, la sostenibilità e la salute, per questo rispondevo al Tacchino. I motivi, le ragioni di una scelta personale non fanno della scelta un problema etico e neppure di salute. Non hanno neppure bisogno di essere argomentate o analizzate. Sono scelte, personali. Niente altro sinchè non si raggiunge una sensibilità tale che coinvolga le masse, o percui diventi talmente importante da avviare un processo voluto, di lavaggio del cervello, e bello costruito con uno slogan efficace...uhmmm, chessò: mangiare prugne è sano (si capisce se scherzo?)

Trovo interessante parlare di come risolvere i problemi dell'allevamento intensivo piuttosto che parlare dell'etica dell'esser vegetariano o vegetaliano o vegano o a ciò cui questi si appigliano ogni volta per aprirci su un dibattito in un forum di montagna. Sono certa che ogni vegetariano o vegetaliano o vegano avrà le sue buone motivazioni per esserlo.
E scusa, ma tu che scarpe e borsetta indossi? E di cosa ti cibi?
Allora, come lo si risolve il problema dell'allevamento intensivo se l'umanità poggia su una ipotesi utopistica, cioè che diventi vegetariana? Hai fatto una tua riflessione? Sulla riproduzione degli animali, sull'alimentazione umana? Sull'agricoltura e sull'allevamento e quindi biologia, botanica, agronomia, biotecnologia, zootecnologia ecc ecc?
In questo modo, cioè con questi campi del sapere, avrai una maniera per descrivere il problema in maniera obiettiva.
E sulla fame nel mondo? Antropologia, medicina, sociologia, ecc ecc


Si ha questa fissa, questa moda dello svalutare il genere umano e di screditare l'uomo. Si stan facendo conferenze che riguardano l'aspetto etico sul "non è l'animale ad esser pericoloso per l'uomo ma è l'uomo ad esser pericoloso per gli animali"...ci si passano giornate intere, seminari...sino a che non si arriva nei villaggi e si scopre che un caimano o un coccodrillo ha sbranato una bimba...poi improvvisamente ci si sente tutti scemi. L'umanità cambia prospettive e i modi di percepire le realtà, e le cose cambiano e non è detto che non cambieranno ancora.
Oggi i paesi emergenti si trovano oggi a fare ciò che noi facevamo 30 anni fa.

L'indirizzo che occorrerebbe prendere è certo quello della sostenibilità, ma la sostenibilità va anche compresa...tu sogni mucche che pascolano libere e senza padrone nei prati? Maialetti che cacano all'aperto lontani dai centri abitati e tanti veterinari che curano la malattia vescicolosa dei suini, la peste suina classica ed africana, la stomatite e qualcos'altro che ora mi sfugge...le galline in giro per i prati e i laghetti al posto delle anatre... i gatti in mutande, i cani appena usciti dalla parrucchiera...insomma, cose del genere? Uhmm, non credo proprio in questi termini, ma nelle varie parti del mondo (a parte i maialetti che cacano all'aperto) lo si sta già facendo e tutto ciò senza neppure il supporto dell'etica vegetariana. Mi sembra curioso il fatto che un vegetariano scomodi l'etica, la sostenibilità e la salute, senza peraltro averne capito la sostanza.

Io vorrei adesso che il TacchinoSfavillante mi convincesse, ma parto da un forte pregiuzio.
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Re: diventare vegetariani

Messaggioda EvaK » mar giu 10, 2014 7:40 am

yo ha scritto:
Evak, tu non ci trovi una certo legame tra il punto 1) , 2) e il punto 3) ?

credo di no, per questo li tagli dal quote. Pensa, se Tacchino avesse scritto solo il punto 1) ci avrei trovato un filo logico pure io, avrei pensato che è sensibile alla sofferenza degli animali e non avrei pensato che invece è anche uno strafico.

Vedi Evak, mi è sempre sfuggito il motivo etico, la sostenibilità e la salute, per questo rispondevo al Tacchino. I motivi, le ragioni di una scelta personale non fanno della scelta un problema etico e neppure di salute. Non hanno neppure bisogno di essere argomentate o analizzate. Sono scelte, personali. Niente altro sinchè non si raggiunge una sensibilità tale che coinvolga le masse, o percui diventi talmente importante da avviare un processo voluto, di lavaggio del cervello, e bello costruito con uno slogan efficace...uhmmm, chessò: mangiare prugne è sano (si capisce se scherzo?)

Trovo interessante parlare di come risolvere i problemi dell'allevamento intensivo piuttosto che parlare dell'etica dell'esser vegetariano o vegetaliano o vegano o a ciò cui questi si appigliano ogni volta per aprirci su un dibattito in un forum di montagna. Sono certa che ogni vegetariano o vegetaliano o vegano avrà le sue buone motivazioni per esserlo.
E scusa, ma tu che scarpe e borsetta indossi? E di cosa ti cibi?
Allora, come lo si risolve il problema dell'allevamento intensivo se l'umanità poggia su una ipotesi utopistica, cioè che diventi vegetariana? Hai fatto una tua riflessione? Sulla riproduzione degli animali, sull'alimentazione umana? Sull'agricoltura e sull'allevamento e quindi biologia, botanica, agronomia, biotecnologia, zootecnologia ecc ecc?
In questo modo, cioè con questi campi del sapere, avrai una maniera per descrivere il problema in maniera obiettiva.
E sulla fame nel mondo? Antropologia, medicina, sociologia, ecc ecc


Si ha questa fissa, questa moda dello svalutare il genere umano e di screditare l'uomo. Si stan facendo conferenze che riguardano l'aspetto etico sul "non è l'animale ad esser pericoloso per l'uomo ma è l'uomo ad esser pericoloso per gli animali"...ci si passano giornate intere, seminari...sino a che non si arriva nei villaggi e si scopre che un caimano o un coccodrillo ha sbranato una bimba...poi improvvisamente ci si sente tutti scemi. L'umanità cambia prospettive e i modi di percepire le realtà, e le cose cambiano e non è detto che non cambieranno ancora.
Oggi i paesi emergenti si trovano oggi a fare ciò che noi facevamo 30 anni fa.

L'indirizzo che occorrerebbe prendere è certo quello della sostenibilità, ma la sostenibilità va anche compresa...tu sogni mucche che pascolano libere e senza padrone nei prati? Maialetti che cacano all'aperto lontani dai centri abitati e tanti veterinari che curano la malattia vescicolosa dei suini, la peste suina classica ed africana, la stomatite e qualcos'altro che ora mi sfugge...le galline in giro per i prati e i laghetti al posto delle anatre... i gatti in mutande, i cani appena usciti dalla parrucchiera...insomma, cose del genere? Uhmm, non credo proprio in questi termini, ma nelle varie parti del mondo (a parte i maialetti che cacano all'aperto) lo si sta già facendo e tutto ciò senza neppure il supporto dell'etica vegetariana. Mi sembra curioso il fatto che un vegetariano scomodi l'etica, la sostenibilità e la salute, senza peraltro averne capito la sostanza.

Io vorrei adesso che il TacchinoSfavillante mi convincesse, ma parto da un forte pregiuzio.


no, non li vedevo slegati i 3 punti, ma mi interessava intervenire su questo, perchè su questo in particolare avevo qualcosa da dire.
Come ho qualcosa da dire sul concetto che tu chiami etica, ma lo confondi con la morale: la morale è qualcosa di "universale", mentre l'etica è personale. Io posso avere i miei motivi etici per fare una cosa, la mia etica è mia, sono i miei principi. La morale va invece al di là ed è ciò che è condiviso a livello culturale.

La mia motivazione nell'essere vegetariana è in parte quella di Tacchino ma non del tutto. Non mi piace che si uccida per mangiare. Ma soprattutto non sopporto di mangiare animali o derivati di animali che siano allevati in lager. Io ce l'ho con il sistema di allevamento, e se allarghiamo ancora, con il sistema di produzione alimentare che è la base dell'alimentazione comune.
da qui:
allevamenti di animali per la carne
allevamenti di animali per uova e latte
coltivazioni in cui le persone sono trattate da schiavi
alterazioni dei cibi (ortaggi) perchè siano tutti belli e uguali (tipo banane ciquita per fare un esempio che tutti dovremmo conoscere)

quello che non mi piace è che non posso scegliere: vivo a Milano e lavoro a tempo pieno: se potessi mi andrei a fornire da produttori piccoli locali che vivono e fanno vivere i loro dipendenti e i loro animali come esseri viventi degni e non come schiavi o oggetti che producono.
E mi da ancora più fastidio pensare che purtroppo ci sono tanti aspetti del mio consumo che non posso controllare.... e questo fa parte purtroppo di tutto il sistema occidentale, per cui mi sono imposta di fare almeno qualcosa, qualcosa che non mi lava certo la coscienza ma che posso fare nella mia vita. Che è almeno non uccidere animali per mangiare e non alimentare un processo produttivo con cui non sono d'accordo.
Da qui evitare carne e pesce, uova industriali, il più possibile i formaggi industriali (ma già qui è un problema), mangiare frutta e verdura solo di stagione e di provenienza europea, non comprare se non indispensabile prodotti industriali in scatola (vari sottoli, passate, sughi pronti, verdure in scatola).

Poi , come dici te, scarpe e borse (e materiale arrampicatorio, senza parlare della benzina per andare a scalare) si, tutto questo è in conflitto con questa mia etica e infatti tocca convivere con il conflitto. Almeno si possono evitare sprechi come comprare cose che non servono e verranno buttate a fine stagione.

Insomma il mio essere vegetariana è la ricerca di un ideale di vita che rispetti la vita altrui. E' il primo passo di un percorso utopistico, ma sono convinta che qualche cosa in più si possa fare.

Sul fatto che se ne parli su un forum di montagna, beh, è anche bello credo che gente che ha in comune una passione abbia voglia di confrontarsi anche su altri argomenti.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar giu 10, 2014 8:18 am

A parte che non vedo cosa c'entrino gli ospedali.

Comunque non pretendo di convincere nessuno, mi limito a prendere atto che ci sono due posizioni possibili:

A) chi ritiene che uccidere un animale per mangiarlo sia una questione che ha una valenza etica

B) chi ritiene che essere vegetariani o carnivori (o onnivori, come volete) sia una scelta personale e sostanzialmente irrilevante come preferire i maccheroni o il risotto.

Non penso che ci sia modo di argomentare in modo inoppugnabile la superiorità di una posizione sull'altra: sono opzioni pre razionali, che dipendono dalla sensibilità di ognuno e al limite si possono cercare di giustificare a posteriori.
Dal mio punto di vista, comunque, mi pare evidente che propendere per l'opzione B implichi scotomizzare l'enorme quantità di sofferenza che gli allevamenti intensivi, i mattatoi ecc. ecc. comportano.

Poi faccio fatica a capire che cosa ci sia di "ipocrita" in questa posizione, ma alla fine non è mica obbligatorio capire tutto.

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Messaggioda uli » mar giu 10, 2014 8:28 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:A parte che non vedo cosa c'entrino gli ospedali.

Comunque non pretendo di convincere nessuno, mi limito a prendere atto che ci sono due posizioni possibili:

A) chi ritiene che uccidere un animale per mangiarlo sia una questione che ha una valenza etica

B) chi ritiene che essere vegetariani o carnivori (o onnivori, come volete) sia una scelta personale e sostanzialmente irrilevante come preferire i maccheroni o il risotto.

Non penso che ci sia modo di argomentare in modo inoppugnabile la superiorità di una posizione sull'altra: sono opzioni pre razionali, che dipendono dalla sensibilità di ognuno e al limite si possono cercare di giustificare a posteriori.
Dal mio punto di vista, comunque, mi pare evidente che propendere per l'opzione B implichi scotomizzare l'enorme quantità di sofferenza che gli allevamenti intensivi, i mattatoi ecc. ecc. comportano.

Poi faccio fatica a capire che cosa ci sia di "ipocrita" in questa posizione, ma alla fine non è mica obbligatorio capire tutto.

Salud
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ovviamente oltre ad A e B ci sono infinite variazioni sul tema, a me il discorso di *ridurre* (che e' diverso dall'eliminare) il consumo di carne, e in particolare di certe carni interessa per motivi sia ambientali sia di salute. quindi essendo sostanzialmente EGOISTA cerco di preservare l'ambiente dove vivo e me stesso.

e ho detto *ridurre* e non eliminare perche' sono convinto che un moderato uso di carne/proteine animali sia, a parita' di spesa (se continua cosi' tra poco sono un poveraccio anch'io), preferibile dal punto di vista della MIA salute

l'etica e' un terreno spinoso, non ho le prove, solo il forte sospetto che sia una qualita' abbastanza direttamente proporzionale al benessere

dai cui radicalscic goschcaviar e quantaltro
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Messaggioda OdinEidolon » mar giu 10, 2014 8:28 am

Però tacchino, questo ultimo tuo post mi sembra una visione un po' semplicistica della faccenda, scusa se te lo dico. La questione tocca molte corde e non credo sia facilmente sintetizzabile in a) e b) come hai fatto.
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