Davide62 ha scritto:Posso sicuramente aumentare il volume della narrazione senza dover rileggere nulla.
Comunque trovo che la formula, per certi versi analoga a "Ti sei divertito papà", di un Himalaya distante dai riflettori, senza star internazionali e fatto di mezzi semplici sia vincente, per lo meno sotto il profilo emotivo.
Gli autori-attori sono profondamente normali.
Sull' ultima tua affermazione ho qualche perplessità
Non scherzo, perché quando si sente il bisogno di andare "fuori porta" ad arrampicare, forse è più normale cercare la ribalta a tutti i costi, magari "infilandosi" in qualche spedizione mega, credendo che un "ottomila" abbia più blasone di un banale 5000 sconosciuto.
Non ho mai provato, ma forse, con le dovute insistenze, un posticino in qualche spedizione seria di alta quota lo potevo trovare, accecato dal mito e dal fascino del "numero magico": 8000. ... ma forse mi illudo, nessuno si sarebbe accollato un tipo un po in la con gli anni e per di più di casa solo al Gran Sasso, che è una montagna semi sconosciuta e poco considerata, però giuro che l' idea di fare una cosa simile non mi ha mai sfiorato.
Poi lo dico nel film (e nella vita):
"Tutte le pareti rivolte a nord ed a noi solo l? imbarazzo di scegliere la montagna da scalare, tanto queste cime sono fuori dalle rotte commerciali dell? alpinismo, nessuno le ha mai salite.
Solo questa possibilità valeva il viaggio, abituati come siamo alle nostre montagne, sature di vie che si incrociano e sovrappongono."
Liberi di scegliere, quasi a caso, tra pareti e montagne sconosciute e mai salite, questa è un' esperianza da vivere per chi ama aprire vie.