bravi boci, questo è andare in montagna

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Pié » gio ott 24, 2013 10:47 am

funkazzista ha scritto:Non se ne esce... non ci sarà competizione, ma ci sono le classifiche.
Io ho fatto un 8000 con l'ossigeno, tu senza -> sei più preparato (=MIGLIORE) di me.
Io ho aperto una via forando, tu l'hai aperta senza forare.
Io ho fatto la via X mungendo, tu sei passato in libera.
L'abbiamo fatta entrambi in libera, ma tu ci hai messo meno tempo.
:smt102


Per me è vero il contrario: non ci sono classifiche ma c'è competizione..
quelli che porti per me non sono esempi di classifica ma di competizione.. le classifiche vere, per me, sono quelle dove hai un tot di concorrenti all'inizio ed alla fine della gara vedi chi ha tagliato prima il traguardo o chi è arrivato più in alto. è per questo che trovo che parlare di classifica per prima salita, prima solitaria, prima libera ecc.. (che forse sarebbe l'esempio più appropriato) sia fuori luogo.
Per quanto riguarda la competizione in ambiente io la vivo con me stesso, nel senso che cerco di passare nel migliore stile che mi è possibile (che è mio) perché mi da soddisfazione, e di diventare più bravo perché oltre a darmi soddisfazione mi permette di fare e conoscere altre salite che non potrei permettermi senza averne il livello. Ma con gli altri compagni ed amici non la vivo. e questa è una cosa che probabilmente mi ha trasmesso il nuoto, dove alla fine della fiera non gareggi con gli avversari ma con il cronometro.
In palestra si invece, soprattutto nel boulder trovo sia un bel gioco tracciare o provare a ripetere boulder con qualcuno che sia più o meno sul tuo livello, perché ogni blocco diventa una piccola garetta. Ovviamente intendo competizione positiva, dove gli alé sono sinceri e non "speriamo che piombi giù il bastardo" :wink:
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Messaggioda Pié » gio ott 24, 2013 10:48 am

e comunque -8-..
anche se non pulito :(
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Messaggioda tu » gio ott 24, 2013 10:48 am

cristi, che ne sai tu del cimo? :roll:
Ultima modifica di tu il gio ott 24, 2013 10:49 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda alberto60 » gio ott 24, 2013 10:48 am

non è una classifica:

sono più bravo - sono più bello - sono più coraggioso.

vale di più - vale di meno.

Non è questo il punto.

E' dare a Cesare quello che è di Cesare.


A parità di grado, c'è impegno ed impegno. Punto e basta.

poi ci sono i gusti personali. A me interessa più una via sull'Agner o sulla Civetta che sul Cimo.
Poi non è detto che anche sul Cimo trovi pane per i miei denti. Ma l'ambiente e lo stile fanno la differenza.
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Messaggioda Pié » gio ott 24, 2013 11:01 am

tu ha scritto:cristi, che ne sai tu del cimo? :roll:



:lol: :lol:
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Messaggioda funkazzista » gio ott 24, 2013 11:02 am

cristi ha scritto:
funkazzista ha scritto:Non se ne esce... non ci sarà competizione, ma ci sono le classifiche.
Io ho fatto un 8000 con l'ossigeno, tu senza -> sei più preparato (=MIGLIORE) di me.
Io ho aperto una via forando, tu l'hai aperta senza forare.
Io ho fatto la via X mungendo, tu sei passato in libera.
L'abbiamo fatta entrambi in libera, ma tu ci hai messo meno tempo.
:smt102


forse confondi due aspetti che sono quelli per i quali io ho detto prima che l'alpinismo non è solo sport.
la parte sportiva dell'alpinismo è proprio quella che dici te, ovvero la competizione, mentre la parte introspettiva, culturale, mistica, di impegno globale è quella che ha citato alberto60. è proprio questo aspetto che differenzia l'alpinismo dalle altre attività.

Non confondo i due aspetti: riconosco, magari sbagliando eh, che esistono entrambi.

cristi ha scritto:il dire che una via pari grado è più impegnativa sull'agner rispetto al monte cimo è un dato di fatto, non è competizione e chi la fa sull'agner si è "ingaggiato" indubbiamente di più di quello che l'ha fatta sul cimo.

Non ci piove.
Non sarà competizione, ma comunque sottintende una classifica... se la via sull'Agner e quella sul Cimo non sono sullo stesso piano (e non lo sono, sono più che d'accordo), non lo sono nemmeno gli alpinisti che vanno "solo" al Cimo e quelli che vanno anche all'Agner.
O no?

Pippe mentali, eh, ma siamo qui apposta :lol:
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Messaggioda OdinEidolon » gio ott 24, 2013 11:37 am

funkazzista ha scritto:Non sarà competizione, ma comunque sottintende una classifica... se la via sull'Agner e quella sul Cimo non sono sullo stesso piano (e non lo sono, sono più che d'accordo), non lo sono nemmeno gli alpinisti che vanno "solo" al Cimo e quelli che vanno anche all'Agner.
O no?

Pippe mentali, eh, ma siamo qui apposta :lol:


Sottintende una classifica se tu vuoi che lo sottintenda, secondo me. Se mi viene a trovare uno che scala meglio di me e mi dice: sei scarso, io ho fatto il VII e tu no, io gli rispondo che non me ne frega nulla. Non sono competitivo da questo punto di vista. Mi dispiace essere scarso non per il confronto con altri, ma per me stesso.
La differenza con uno sport tradizionale e' che li' la classifica c'e' punto e basta. Nell'alpinismo la classifica, secondo me, c'e' solo se la vuoi fare tu nella tua testa. Se non credi ci sia, non c'e'.
Secondo me non conta quale sia il tuo limite, ma come lo raggiungi, come lo senti e come lo vivi tu stesso. Sempre piu' pippe mentali e belle parole eh...

Si' e' vero ci sono dei premi, dei riconoscimenti eccetera che vanno ad alcuni personaggi, e questo e' in effetti in contraddizione con quanto sopra detto.
Strenuousness is the immortal path and sloth is the way of death.
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Messaggioda alberto60 » gio ott 24, 2013 11:41 am

quelli che vanno solo al Cimo magari cercano soprattutto il gesto, il grado, la roccia ottima: arrampicata

Quelli che preferiscono l'Agner non disdegnano la roccia rotta e bagnata. Sono maggiormente attratti dalla severità dell'ambiente, dall'isolamento. Insomma dalla dimensione avventurosa: alpinismo

non è che uno è meglio dell'altro. E' solo diverso.

E' un male essere diversi?
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Messaggioda Pié » gio ott 24, 2013 11:45 am

alberto60 ha scritto:quelli che vanno solo al Cimo magari cercano soprattutto il gesto, il grado, la roccia ottima: arrampicata

Quelli che preferiscono l'Agner non disdegnano la roccia rotta e bagnata. Sono maggiormente attratti dalla severità dell'ambiente, dall'isolamento. Insomma dalla dimensione avventurosa: alpinismo

non è che uno è meglio dell'altro. E' solo diverso.

E' un male essere diversi?


concordo in pieno
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Messaggioda cristi » gio ott 24, 2013 11:52 am

funkazzista ha scritto:Non ci piove.
Non sarà competizione, ma comunque sottintende una classifica... se la via sull'Agner e quella sul Cimo non sono sullo stesso piano (e non lo sono, sono più che d'accordo), non lo sono nemmeno gli alpinisti che vanno "solo" al Cimo e quelli che vanno anche all'Agner.
O no?

Pippe mentali, eh, ma siamo qui apposta :lol:


pippe mentali che mi fanno staccare dalle miserie lavorative
:D
...comunque non riesco a capire dove stia il problema...



:roll: Cimo? :roll: wath's Cimo? :roll:

:lol:
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Messaggioda tu » gio ott 24, 2013 11:58 am

alberto60 ha scritto:
non è che uno è meglio dell'altro. E' solo diverso.

E' un male essere diversi?



è questo il punto: diversità (non si intende che uno è migliore dell'altro, beninteso)

la jori con vuoti d'aria non c'entra un emerita ceppa
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Messaggioda funkazzista » gio ott 24, 2013 13:35 pm

cristi ha scritto:... comunque non riesco a capire dove stia il problema...

Neanch'io :smt102
Forse bisognerebbe chiederlo a chi non vuole sentire parlare di classifiche...
In fondo è una visione consolante: significa che Ueli Steck non è più bravo di me... è solo diverso! :lol:
(oh, si scherza, eh :mrgreen:)

Scherzi a parte, lo so bene che "la classifica" non è l'obiettivo dell'alpinismo (come non lo è dell'arrampicata/boulder/surf/ecc. al di fuori delle gare), e che nell'alpinismo (come nel ecc. ecc.) c'è ben altro, ma negare che, volenti o nolenti, implicitamente o esplicitamente, una classifica esista, secondo me è vivere nel mondo delle favole :smt102
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Messaggioda alberto60 » gio ott 24, 2013 14:09 pm

visto che si parla di Agner, perché non pensare a Riccardo Bee che ad esempio sale il canale che divide l'Agner dalla Torre Armena .
Premesso che non lo ripetuto ma non credo che sia una via dove sia da prediligire il gesto. Visto che è un canalaccio ci sarà roccia rotta, bagnato,pericolo di scariche, arrampicata non proprio elegante, ect. ect.
Non credo che Bee sia andato su per il canale per cercare la bellezza del gesto atletico. Sono invece convinto che a Bee interessava la dimensione avventurosa che emanava quel canalaccio.
Per non parlare delle vie che ha aperto sull'Antecima del Serauta dentro a quei camini ripieni di melafiro.
Senza alcun dubbio Bee era un fortissimo arrampicatore e non so se andava il falesia ma secondo me era e RESTA soprattutto un'avventuriero che immergendosi totalmente in una grande parete, magari anche da solo, cercava il confronto con se stesso e il contatto con la montagna.
Ultima modifica di alberto60 il gio ott 24, 2013 14:40 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Pié » gio ott 24, 2013 14:23 pm

funkazzista ha scritto:
cristi ha scritto:... comunque non riesco a capire dove stia il problema...

Neanch'io :smt102
Forse bisognerebbe chiederlo a chi non vuole sentire parlare di classifiche...
In fondo è una visione consolante: significa che Ueli Steck non è più bravo di me... è solo diverso! :lol:
(oh, si scherza, eh :mrgreen:)

Scherzi a parte, lo so bene che "la classifica" non è l'obiettivo dell'alpinismo (come non lo è dell'arrampicata/boulder/surf/ecc. al di fuori delle gare), e che nell'alpinismo (come nel ecc. ecc.) c'è ben altro, ma negare che, volenti o nolenti, implicitamente o esplicitamente, una classifica esista, secondo me è vivere nel mondo delle favole :smt102


se qualcuno parla di classifica di problemi non me ne faccio, ma secondo me stiamo parlando di cose diverse.. io credo che quello che ogni tanto faccia rizzare i peli sulla schiena (non a me che tra l'altro sulla schiena non ce li ho) è dire/scrivere che un tipo di alpinismo o di attività sia "meglio" di un altro. Poi è ovvio che tizio caio e sempronio siano più forti di me e che invece mister x si tenga di meno. ma è un aspetto diverso, che per me esula da un discorso di classifica. tu invece vuoi parlare di classifica? bene, probabilemente stiamo dicendo la stessa cosa solo usando parole diverse.
Per quanto riguarda il discorso dei premi alpinistici, il valore che gli riconosco è quello di dare a Cesare quel che è di Cesare (come diceva Alberto) e di premiare una salita come esempio lampante di una direzione di alpinismo. Direzione che poi uno è liberissimo di criticare o condividere.
Poi però per me finisce lì.
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Messaggioda sö drèc » gio ott 24, 2013 14:41 pm

funkazzista ha scritto:
cristi ha scritto:... comunque non riesco a capire dove stia il problema...

Neanch'io :smt102
Forse bisognerebbe chiederlo a chi non vuole sentire parlare di classifiche...
In fondo è una visione consolante: significa che Ueli Steck non è più bravo di me... è solo diverso! :lol:
(oh, si scherza, eh :mrgreen:)

Scherzi a parte, lo so bene che "la classifica" non è l'obiettivo dell'alpinismo (come non lo è dell'arrampicata/boulder/surf/ecc. al di fuori delle gare), e che nell'alpinismo (come nel ecc. ecc.) c'è ben altro, ma negare che, volenti o nolenti, implicitamente o esplicitamente, una classifica esista, secondo me è vivere nel mondo delle favole :smt102


Ma certo che ci sono classifiche,piantiamola di dire balle.....
I complimenti ai ragazzi vengono per l'impegno globale e per le
difficoltà che si affrontano in salite del genere...non certo
perchè hanno fatto una bella avventura....
Solo per loro è stata una bella avventura...ma per i ns
complimenti bisogna basarsi sulle difficoltà che possiamo immaginare in base alla ns esperienza...
che traducendo significa misurare quanto l'hanno lungo....e quindi fare una classifica..

P.S. Il mio è molto lungo... 8)
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Messaggioda funkazzista » gio ott 24, 2013 14:47 pm

Si, in effetti probabilmente stiamo girando attorno allo stesso "problema" con parole e sensibilità diverse.

Forse quello di cui stiamo parlando è del valore che si dà a una salita.

Le salite "esplorative" di Bee nel centrato esempio di alberto60 hanno un elevato valore appunto esplorativo, ma magari sono meno pregiate/remunerative dal punto di vista "sportivo" (anche se sicuramente richiedono fior di capacità).
Le salite record di Steck hanno un elevato valore "sportivo" e nessun valore "esplorativo" (se non per l'abusatissima "esplorazione dei limiti").
Chiaro che non ha senso paragonare le due cose con lo stesso metro (sono, appunto, diverse).

Parlando però, ad esempio, delle ripetizioni di una via si tende a dare maggior valore a quelle fatte con lo stile migliore, col tempo minore, ecc.

O no? :-k
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Messaggioda Rutto » gio ott 24, 2013 14:49 pm

Pié ha scritto:
alberto60 ha scritto:quelli che vanno solo al Cimo magari cercano soprattutto il gesto, il grado, la roccia ottima: arrampicata

Quelli che preferiscono l'Agner non disdegnano la roccia rotta e bagnata. Sono maggiormente attratti dalla severità dell'ambiente, dall'isolamento. Insomma dalla dimensione avventurosa: alpinismo

non è che uno è meglio dell'altro. E' solo diverso.

E' un male essere diversi?


concordo in pieno


E io in pieno dissento.
Perché sta tutto nella testa di chi si approccia. Se si è in confidenza con l'ambiente, e non si pensa alla competizione, e ad altro, per me l'attività in montagna, né sport puro, ma neppure eroica missione o bolla dove crediamo di essere migliori, diventa un diletto, nella consapevolezza dei pericoli e delle difficoltà che si scelgono. Ricordo che ci si può benissimo ammazzare anche in falesia a 5 minuti dall'auto. Il discorso è ovviamente molto più complesso di cosi, ma per motivi di tempo stringo. E seguo con interesse la tenzone su Ulisse, Aiace e Achille.

Opinioni personali, ovviamente. Che non hanno la pretesa di sminuire le vostre.
Rutto
 

Messaggioda sö drèc » gio ott 24, 2013 15:05 pm

Rutto ha scritto:
Pié ha scritto:
alberto60 ha scritto:quelli che vanno solo al Cimo magari cercano soprattutto il gesto, il grado, la roccia ottima: arrampicata

Quelli che preferiscono l'Agner non disdegnano la roccia rotta e bagnata. Sono maggiormente attratti dalla severità dell'ambiente, dall'isolamento. Insomma dalla dimensione avventurosa: alpinismo

non è che uno è meglio dell'altro. E' solo diverso.

E' un male essere diversi?


concordo in pieno


E io in pieno dissento.
Perché sta tutto nella testa di chi si approccia. Se si è in confidenza con l'ambiente, e non si pensa alla competizione, e ad altro, per me l'attività in montagna, né sport puro, ma neppure eroica missione o bolla dove crediamo di essere migliori, diventa un diletto, nella consapevolezza dei pericoli e delle difficoltà che si scelgono. Ricordo che ci si può benissimo ammazzare anche in falesia a 5 minuti dall'auto. Il discorso è ovviamente molto più complesso di cosi, ma per motivi di tempo stringo. E seguo con interesse la tenzone su Ulisse, Aiace e Achille.

Opinioni personali, ovviamente. Che non hanno la pretesa di sminuire le vostre.


Secondo me sia per uno che fa una via sul cimo e sia per uno che
ravana sull'Agner la montagna è un diletto...perchè sicuramente
è rapportato ai propri limiti...mentre diventa spot , avventura o
rischio per tutta la gente che guarda , che ovviamente non ha gli
stessi limiti....
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Messaggioda Pié » gio ott 24, 2013 15:25 pm

Rutto ha scritto:
Pié ha scritto:
alberto60 ha scritto:quelli che vanno solo al Cimo magari cercano soprattutto il gesto, il grado, la roccia ottima: arrampicata

Quelli che preferiscono l'Agner non disdegnano la roccia rotta e bagnata. Sono maggiormente attratti dalla severità dell'ambiente, dall'isolamento. Insomma dalla dimensione avventurosa: alpinismo

non è che uno è meglio dell'altro. E' solo diverso.

E' un male essere diversi?


concordo in pieno


E io in pieno dissento.
Perché sta tutto nella testa di chi si approccia. Se si è in confidenza con l'ambiente, e non si pensa alla competizione, e ad altro, per me l'attività in montagna, né sport puro, ma neppure eroica missione o bolla dove crediamo di essere migliori, diventa un diletto, nella consapevolezza dei pericoli e delle difficoltà che si scelgono. Ricordo che ci si può benissimo ammazzare anche in falesia a 5 minuti dall'auto. Il discorso è ovviamente molto più complesso di cosi, ma per motivi di tempo stringo. E seguo con interesse la tenzone su Ulisse, Aiace e Achille.

Opinioni personali, ovviamente. Che non hanno la pretesa di sminuire le vostre.


anch'io.
Per il resto senza in alcun modo voler sminuire la tua, in base alla mia esperienza per me andare in falesia, andare a fare una via in montagna, o una via lunga o una cascata o bere una birra con amici sono attività diverse che mi richiedono un impegno diverso. Ciò non toglie che le pratichi volentieri e con passione tutte ed in tutte ci metta tutta l'attenzione che il momento richiede.
opinione ovviamente strettamente personale.
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Messaggioda Rutto » gio ott 24, 2013 15:27 pm

Il problema non è essere diversi, il problema è non ragionare per compartimenti stagni. E' dai tempi di Kant e Schiller che si cerca di rifuggire dalla parcellizzazione dell'attività umana.

Quando mi si chiede se sono uno scalatore, un rocciatore, un alpinsta o che, io non so cosa rispondere, perché a me piace fare normali comode, vie a chiodi, a spit, cascate, normali rognose, traversate escursionistiche, e compagnia cantante. Per me tutto è parte di un'unica attività/passione, un unico comune denominatore. Che magari era partito, tanti anni fa, come "conquista della vetta", e che ora, dopo varie esperienze e consocenze, come un piacevolissimo modo di stare all'aria aperta, vedere posti, stare nella natura in maniera esclusiva. Non cerco distinzioni settarie. L'avventura uno se la crea nella sua testa. La Torre Trieste può sotto quest'ottica diventare un palestrone come il Cimo. O un posto di grande ingaggio, come il Cimo. Dipende da noi. Chi al giorno d'oggi vive ancora i libri di Buhl e Bonatti come l'essenza stessa dell'esperienza alpinistica si è indubbiamente richiuso in un comodo guscio.
Rutto
 

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