Mangart: diedro Cozzolino Bernardini

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Re: Mangart: diedro Cozzolino Bernardini

Messaggioda Callaghan » gio ago 29, 2013 8:21 am

Aldino ha scritto:(...)Comunque per la precisione sulla Fachiri in apertura sono stati usati 12 chiodi.

detto da?
("Ed è qui ? il grande Bardo direbbe ? che c'è l'intoppo")

ciao Aldino
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti
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Messaggioda Aldino » gio ago 29, 2013 8:23 am

Relazione originale della via:

CIMA SCOTONI, per parete Sud-Ovest (Via «dei fachiri») - Enzo Cozzolino (C.A.I. - Sez. XXX Ottobre, Trieste) e Flavio Ghio (C.A.I. - Sez. Alpina delle Giulie, Trieste) ? 14-15 gennaio 1972

La via si svolge tra lo Spigolo Costantini e la Via Lacedelli, ed offre passaggi di arrampicata libera più impegnativi di quest'ultima.
Si attacca alla base dello spigolo a destra della Via Lacedelli. Per due facili lunghezze si giunge all'inizio di una cengia sottilissima che porta proprio sullo spigolo in piena esposizione. Su, per una lunghezza molto difficile, fino alla base di un caratteristicospuntone di roccia staccato dalla parete, ?pulpito del fachiro?; lo si risale lungo il camino che forma a contatto della parete. Si giunge sulla sua sommità e si prosegue per un'altra lunghezza fino alla prima cengia. Da questa ci si porta con due lunghezze sotto strapiombi gialli. Qui si inizia una traversata a sinistra su roccia grigiastra estremamente difficile che porta sotto una fessura gialla e strapiombante. La si raggiunge, dopo aver superato una parete nerastra e compatta di 40 metri. Si risale la fessura strapiombante fino a un piccolo terrazzo, poi si traversa qualche metro a destra fino ad altro piccolo terrazzo. Da qui si inizia una grande traversata a destra obliquamente per 40 metri (estrem. Diff.) e si giunge ad un terrazzino (bivacco). Su direttamente per una lunghezza ancora difficile e dopo altre due lunghezze si arriva alla seconda cengia. Da qui ci si sposta una lunghezza per la cengia e si prende una rampa obliqua che porta alla base di un diedro. Lo si supera e si punta al camino giallo che solca la parete terminale e che si segue fino in cima (molto diff.).
Dislivello 600 m., VI, 12 ch, ore 12,30 effettive.

ciao Callaghan
Aldino
 
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Messaggioda adriano » gio ago 29, 2013 8:38 am

Un Chiodo ogni 50 mt allora , soste comprese.
Quanti ce ne sono ora ?

Chi ha avuto la possibilità di salire ad esempio il Gran diedro del Piccolo Mangart in piu occasioni, magari a distanza di qualche anno sa che anche sul Cozzolino la chiodatuta è aumentata di parecchio.

Credo che a questo si riferisse Erik 8)
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Re: Mangart: diedro Cozzolino Bernardini

Messaggioda giudirel » gio ago 29, 2013 9:02 am

ettore ha scritto:divertirsi ha mille sfaccettature


Questo sì. Io in realtà apprezzo molto le linee in cui c'è da proteggersi e magari un po' da capire dove si va... mi sembra di aver costruito un po di più. Apprezzo un po' meno le vie rischiose senza rimedio. Quando scalo su itinerari da proteggere sono molto soddisfatto se lungo il tiro ho trovato buone soluzioni e chiedo sempre conferma al mio socio della qualità delle medesime. Mi sembra, come dire, di aver fatto un bel lavoro. Quando vedo robe buttate là ad minchiam magari da qualcuno che non conteneva la situazione e ha preferito disingaggiarsi più in fretta che poteva... mi viene da scuotere la testa. Nel fatto di essersi protetti poco o niente la dove magari era possibile con relativo poco sforzo e un po' di intelligenza non vedo nessun grande merito ma molta stupidità.

ettore ha scritto:perché mediocrità?


Nel senso di accettare ed essere consapevoli che tra quello che ci piacerebbe fare e quello che effettivamente si è in grado di fare... per molti c'è un po' di differenza.
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Messaggioda VYGER » gio ago 29, 2013 11:04 am

Aldino ha scritto:Relazione originale della via:

CIMA SCOTONI, per parete Sud-Ovest (Via «dei fachiri») - Enzo Cozzolino (C.A.I. - Sez. XXX Ottobre, Trieste) e Flavio Ghio (C.A.I. - Sez. Alpina delle Giulie, Trieste) ? 14-15 gennaio 1972

La via si svolge tra lo Spigolo Costantini e la Via Lacedelli, ed offre passaggi di arrampicata libera più impegnativi di quest'ultima.


[OT]
Mi spiace obiettare, oltretutto nei confronti dell'apritore, che non è più tra noi...
A me non ha dato la sensazione di essere più dura della via degli Scoiattoli.
Ma magari ero più forte io, all'epoca.
[/OT]
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Messaggioda Drugo Lebowsky » gio ago 29, 2013 11:12 am

devi solo considerare che all'epoca dell'apertura della fachiri, la normale ripetizione della scoiattoli prevedeva un cospicuo uso di staffe.

e che 40 m di traverso su placca lavoratella ed appoggiata, ma pur sempre placca con DUE chiodi, incuteva timore a chi esitava ad abbandonare lo scarpone rigidone col quale si stava comodi sul gradino di una staffa...
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Re: Mangart: diedro Cozzolino Bernardini

Messaggioda VECCHIO » gio ago 29, 2013 11:24 am

erik. ha scritto:Devono essere stati belli gli anni in cui non c'erano tanti chiodi sulle vie....avrei scalato poco ma guardato molto!


no, non credo che avresti guardato molto, avresti scalato come scali ora, c'era solo una "filosofia" diversa.
la propria natura non si cambia e la tua mi sembra molto vicina a quella "alpinistica".

e poi c'è sempre tempo per salire.
per fare le alte difficoltà però no, dopo i 70 anni si deve mollare, mi dicono che l'8a a 70 anni si chiude difficilmente se si vuole scalare.
:D :D :D
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Re: Mangart: diedro Cozzolino Bernardini

Messaggioda VECCHIO » gio ago 29, 2013 11:28 am

federica602 ha scritto:
....mi sa tanto che l'enzo che hai conoscuto tu, non è l'enzo che abbaglia mio marito, si perché visto che sei cosi INTELLIGENTE e poetico ricordati che
Enzo Cozzolino ci ha lasciati nel giugno del 1972!!!


giusto, ecco, lo sapevo, ma collegare spesso mi è difficile
dopo il corso di roccia del 71 era venuto con Alberto
grazie
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Re: Mangart: diedro Cozzolino Bernardini

Messaggioda VECCHIO » gio ago 29, 2013 11:38 am

Aldino ha scritto:seduta spiritica Vecchio?
Cozzolino è morto il 18 giugno 1972

Comunque per la precisione sulla Fachiri in apertura sono stati usati 12 chiodi.


no, scusa l'arterios, sono solo ricordi malinconici del dopo corso roccia del 71 con Alberto anche lui morto fra le rocce, ricordo Enzo fermo in spaccata sulla Longo in Cornagera a studiare il passaggio: che lezione !!!

Forse ancora arterios, mi viene in mente il traverso con un chiodo solo alla partenza e la corda che "svolazzava" fino alla sosta sopra il "diedro?", ho qualche foto, ma della fine del tiro....sergio con elio ed io con giovanna... bella giornata.
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Messaggioda VYGER » gio ago 29, 2013 12:10 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:devi solo considerare che all'epoca dell'apertura della fachiri, la normale ripetizione della scoiattoli prevedeva un cospicuo uso di staffe.

e che 40 m di traverso su placca lavoratella ed appoggiata, ma pur sempre placca con DUE chiodi, incuteva timore a chi esitava ad abbandonare lo scarpone rigidone col quale si stava comodi sul gradino di una staffa...


In effetti...
Comunque, complessivamente, con la chiodatura di inizi anni 2000, tirando al massimo la libbera, avevo trovato la Scoiattoli più faticosa e continua.
Certo, avere tutti i bei chiodini sul traverso - e scarpette lisce - è un bel aiuto.
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Re: Mangart: diedro Cozzolino Bernardini

Messaggioda ettore » gio ago 29, 2013 19:35 pm

giudirel ha scritto:
ettore ha scritto:perché mediocrità?

Nel senso di accettare ed essere consapevoli che tra quello che ci piacerebbe fare e quello che effettivamente si è in grado di fare...


siamo d'accordo allora!
personalmente trovo stimolante (divertente è limitativo in questo caso)
provare un pò ad avvicinare questi personali "livelli"...
per il resto, buona arrampicata a tutti :wink:
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Messaggioda Rutto » ven ago 30, 2013 14:03 pm

Due precisazioni:
Era Ghio, mi pare, ad avere le scarpe da basket ai piedi, e non Cozzolino, che era in scarponi.
E quando ci son passato io, soste escluse, non ho trovato molto più di 12 chiodi in via; proprio perché, un pò come la Cassin alla Ovest, la Fachiri, più di 3/4 tiri impegnativi non ha, e altro non serve.
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Messaggioda adriano » ven ago 30, 2013 17:36 pm

Rutto ha scritto:...
E quando ci son passato io, soste escluse, non ho trovato molto più di 12 chiodi in via; proprio perché, un pò come la Cassin alla Ovest, la Fachiri, più di 3/4 tiri impegnativi non ha, e altro non serve.


Ma che bravo !
sicuramente senza nut e friend come Cozzolino e Ghio e magari anche d' inverno come loro
=D>
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Messaggioda Rutto » ven ago 30, 2013 18:11 pm

Fino al traverso son terzi e quarti gradi, poi hai la fessura gialla, il tiro prima e il tiro dopo. E' una via diversa, storicamente e pure per altri aspetti, dalla Lacedelli. La concezione moderna della via e la bellezza dell'esecuzione non la rendono più difficile di quel che concretamente è. Solo la montagna di seghe che vi ci fate sopra rende le vie-mito più formidabili di quel che sono.
Rutto
 

Messaggioda adriano » ven ago 30, 2013 18:26 pm

Rutto ha scritto:.... Solo la montagna di seghe che vi ci fate sopra rende le vie-mito più formidabili di quel che sono.


e chi lo dice ?
non io

però dico che la via va contestualizzata al periodo nella quale è stata aperta, con i mezzi che avevano e non valutata ad oggi , troppo facile .

:wink:
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Messaggioda Rutto » ven ago 30, 2013 18:35 pm

Non mi sembra di aver detto nulla su Cozzolino o su come è stata aperta la via o su cosa ha significato. A scattare sei stato tu, o guardiano della fede cozzoliniana. Ma converrai che nella mera pratica la via dei Fachiri non é il babau che si pensa. Probabilmente a molti va bene esagerarne i contenuti per farsi belli dopo una ripetizione.
Ma ci sono sicuramente vie di Cozzolino più impegnative. Non sono passate alla storia perché erano semplicemente meno comode da ripetere, quindi il confronto è arrivato più tardi. E alla storia è passata la Scotoni.
Rutto
 

Messaggioda Danilo » ven ago 30, 2013 18:53 pm

inizio ot

puccio anch'io un attimino il naso ma smammo subito,promesso :D
non è la prima volta che la si legge ma in questo preciso momento la trovo gustosa da leggere
Rutto ha scritto:..Solo la montagna di seghe che vi ci fate sopra rende le vie-mito più formidabili di quel che sono.

centra un kazzo col 3d e senza dissentire e senza concordare...mi piace e basta.
brao rutto,m'hai fatto venire appetito
:wink:

fine ot
il forum è morto
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Messaggioda adriano » ven ago 30, 2013 19:19 pm

Rutto ha scritto:Non mi sembra di aver detto nulla su Cozzolino o su come è stata aperta la via o su cosa ha significato. A scattare sei stato tu, o guardiano della fede cozzoliniana. Ma converrai che nella mera pratica la via dei Fachiri non é il babau che si pensa. Probabilmente a molti va bene esagerarne i contenuti per farsi belli dopo una ripetizione.
Ma ci sono sicuramente vie di Cozzolino più impegnative. Non sono passate alla storia perché erano semplicemente meno comode da ripetere, quindi il confronto è arrivato più tardi. E alla storia è passata la Scotoni.

Su questo hai ragione , sopratutto un tempo la via è stata mitizzata , eppoi è in una zona dolomitica famosa, solo che mi sembrava la tua una uscita un po sborona.
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Messaggioda VECCHIO » dom set 01, 2013 17:58 pm

La "scoiattola" chiodi e assedi, la Fachiri: "purissima libertà e capacità".
Forse questo è stato il mito quando l'alpinismo stava cambiando.
Ora forse qualcuno è andato oltre nelle concezioni, secondo me pochi, di sicuro qualcuno è andato oltre nelle difficoltà, molti compreso io il che è tutto dire, ma sul tirare la libera non so.
Chi l'ha ripetuta slegato ?

Basterebbe mettere oltre ai 7 (dicono) chiodi sul traverso anche qualche spit che il mito verrebbe cancellato perchè non lo si potrebbe più capire.
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Messaggioda undertaker777 » dom set 01, 2013 18:22 pm

magari se passa il barbeque, per evitare che qualcuno si faccia male un paio di fix dove non ci stà altro ce li piazza, e ruttando il filosofo approva...
mi.llumino, di.mmenso
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