VECCHIO, come sempre dimostri la bellezza dell'oggetto più oscuro che tutti noi possediamo, la scatola cranica.
però anche a me viene una riflessione guardando le foto di Ivo.
qui è autonomo: ha una testa che funziona molto bene: capacità alte.
qui un pò meno: non si sa valutare e quindi rischia facilmente: capacità basse.
sicuramente non è perchè il primo tiro "vero" della lomasti, quello della seconda foto, è 6a+ e a colpo d'occhio non si sa assolutamente dove finisce, a meno di essere dei rabdomanti, oppure il signor lomasti in persona (è il tiro più ciccato della storia di quella parete), e sicuramente non è perchè invece nella prima foto il tiro in oggetto non passa il 5a e passa per una linea evidente.
no. la difficoltà non conta.
e neppure conta il fatto che la scatola cranica è ignota, e di tanto in tanto si preferisce rinviare anche l'erica, ed ogni tanto si va lunghi fino a quando non finisce la corda.
no.
l'alpinista bravo deve essere sempre alpinista bravo.
dal tuo ragionamento deduco che Ivo, che reputo un buon alpinista, non è nè bravo nè autonomo, visto che in 5 metri rinvia 3 volte degli inox raumer perfetti "sul suo grado di difficoltà di buon impegno".
come me lo spieghi?
salutami la marmellata e ti regalo la massima del giorno: "l'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza."