Salotto letterario - passaparola sui bei libri

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Messaggioda quchibu » lun nov 06, 2006 17:55 pm

davi ha scritto:
quchibu ha scritto:semplicemente disegna una realtà esistente,


ma è proprio questo il punto: non mi sembra una realtà esistente che un dirigente, un uomo di alto livello sociale e di buona cultura, con posizione politica importante, che lavora presso il ministero degli affari esteri, come il padre del protagonista nel romanzo, proiezione poi del padre dell'autore, possa pronunciare simili frasi e avere una visione così sempliciotta e stereotipata del reale. Sarebbero quelle che emergono dal Capitolo 11 le "dotte disquisizioni politiche", come Amir le definisce ?

Non mi sembra vero, non mi sembra genuino, e soprattutto non mi trasmette particolari emozioni che non siano di fastidio 8O

quchibu ha scritto:Torniamo alla tua concezione della "letteratura che dovrebbe essere edificante".


no, scusa, qui sei fuori strada... mi dispiace. mai avuto simile concezione della letteratura. forse ti confondi con qualche abate medioevale con cui hai parlato in qualche vita precedente..... 8O


si certo
questo lo ha scritto un monaco medioevale

quchibu ha scritto:
sapone ha scritto:
Quella di Quchibu poi, sia da parte maschile che femminile, è davvero deprimente, un'avventura a base di solo sesso. Non potrei concepirla, mi sentirei peggio che un ladro.


è esattamente ciò che volevo trasmettere.



sei riuscito bene: da questo punto di vista il tuo esperimento risulta ben riuscito. Perchè infatti forse sono deviato da una concezione un pò stereotipata dello scrivere, che debba per forza abbellire il reale anzichè trasmetterlo così come è
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Messaggioda fab » lun nov 06, 2006 18:17 pm

pf ha scritto:E' un libro attualissimo, sembra che descriva il mondo, noi, la società, esattamente come se ne scrivesse un genio contemporaneo.
Ne esci che non sei più sicuro di niente.
Questo volevo capire... se comunque gli argomenti che tratta sono riconducibili ai nostri giorni visto che mi pare di aver capito che è uno spaccato di vita di inizio '900.
Grasias.
Sotto l'8c so tutti sentieri...

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Messaggioda smilzo » lun nov 06, 2006 18:23 pm

fab ha scritto:
pf ha scritto:E' un libro attualissimo, sembra che descriva il mondo, noi, la società, esattamente come se ne scrivesse un genio contemporaneo.
Ne esci che non sei più sicuro di niente.
Questo volevo capire... se comunque gli argomenti che tratta sono riconducibili ai nostri giorni visto che mi pare di aver capito che è uno spaccato di vita di inizio '900.
Grasias.


è uno dei 4-5 cinque romanzi fondamentali del Novecento

E' difficile, lungo. Ma l'arte spesso è difficile...
Chi troppo bara nulla stringe.
(F.A.)
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Messaggioda pf » lun nov 06, 2006 20:09 pm

Io fui folgorato, tra l'altro, da come lo spaccato della società di allora fosse IDENTICO a quello di adesso. Davvero c'era il conduttore televisivo anche se non c'era la televisione, il politico di ogni forma e fattezza attuale, e così via. Musil ha voluto affrontare tutto, ma proprio tutto, ciò che circonda l'uomo, costruito o no da esso.
credo sia impossibile capire l'uomo senza qualità fino in fondo, io mi sono accontentato di divorarne più volte certi capitoli, altri non li ho capiti, alcune citazioni le ho imparate a memoria, e insomma è stato un'emozione leggerlo, un dono. Ogni tanto ne sfoglio qualche pagina, così, a caso. Ci si sente meravigliosamente inferiori, di fronte a un libro così. E felici che al mondo esistano o siano esistiti dei geni.
Claudio Magris lo idolatra, e nelle edizioni economiche della Newton Compton c'è una sua trattatazione stupenda all'interno de i TURBAMENTI DEL GIOVANE TORLESS.
Vabbè, mi sono lasciato trascinare

Ti allego qualche citazione, molte le ho trascritte sul mio sito

?e, strano a notarsi, la maggior parte degli uomini hanno un corpo non curato, formato e deformato dal caso, che pare quasi senza alcun rapporto con la loro indole e la loro mente, oppure un corpo coperto dalla maschera dello sport, che dà loro l?aspetto delle ore in cui prendono congedo da se stessi. Sono le ore in cui l?uomo insegue il sogno dell?apparenza esteriore ad occhi aperti, raccolto con noncuranza nei giornali del bel mondo e del gran mondo. Tutti quei giocatori di tennis, quei cavalieri che han l?aria di aver battuto primati mondiali, mentre di solito non sono che buoni dilettanti, quelle signore ben vestite o ben svestite, sono sognatori ad occhi aperti, e si distinguono dai sognatori ordinari solo per il fatto che il loro sogno non rimane nel cervello, ma viene costruito in comune all?aria aperta, come una creazione dell?anima di massa.?

SULLA GIOVENTU?

Dal tempo più remoto della prima autocoscienza giovanile, che spesso si ripensa più tardi con tanto turbamento e commozione, sopravvivevano oggi nel suo ricordo certe immagini altra volta amate, e fra queste la frase ?vivere ipoteticamente?. Essa esprimeva ancor sempre il coraggio e l?involontaria ignoranza della vita, in cui ogni passo è un rischio senza esperienza, esprimeva il desiderio di grandi sviluppi e l?alito di revocabilità, che ogni giovane sente quando entra con passo esitante nella vita.

Cap. 62, Uomo senza qualità, Musil.

Quand?erano giovani la vita si stendeva loro dinanzi come un mattino senza fine, colmo di possibilità e di nulla, e già al meriggio ecco giungere all?improvviso qualcosa che pretende ormai di essere la loro vita; e tutto ciò è così sorprendente come vedersi davanti tutto a un tratto una persona con la quale siamo stati vent?anni in corrispondenza, senza conoscerla, e ce la siamo immaginata completamente diversa. Ancora più strano, però, che quasi nessuno se ne accorga; adottano la persona che è venuta a loro, la cui vita si è incorporata alla loro vita, giudicano le sue vicende e le sue esperienze come le espressioni della loro qualità, e il suo destino diventa merito o disgrazia loro. Qualcosa ha agito nei loro confronti come la carta moschicida nei confronti d?una mosca; qui ha imprigionato un peluzzo, là ha bloccato un movimento, e a poco a poco li ha avviluppati, finchè son sepolti in un involucro spesso che corrisponde solo vagamente alla loro forma originale. E non hanno più un ricordo confuso della loro giovinezza, quando c?era in loro qualcosa come una forza opposta. Quest?altra forza tira e frulla, non vuol mai sostare e turbina in tentativi di fuga senza scopo; i sarcasmi della gioventù, la sua ribellione contro l?ordine, la sua tendenza a tutto ciò che è eroico, all?abnegazione e al delitto, la sua gravità ardente e la sua incostanza-tutti questi non sono che tentativi di fuga. In fondo quei tentativi voglion dire soltanto che nulla di ciò che il giovane intraprende appare univoco e dettato da un?esigenza intima?.

Cap 34, Uomo senza qualità
Fabio

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Messaggioda virgy » lun nov 06, 2006 20:35 pm

leggerò anche questo......mi avete convinto
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Messaggioda davi » lun nov 06, 2006 22:55 pm

Perchè infatti forse sono deviato da una concezione un pò stereotipata dello scrivere, che debba per forza abbellire il reale anzichè trasmetterlo così come è


certo: intendo dire proprio che la rinnego
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Messaggioda geko - luca » mar nov 07, 2006 21:05 pm

virgy ha scritto:
geko - luca ha scritto:
mina vagante ha scritto:Immagine


Titolo: Filosofia della montagna
Autore: Tomatis Francesco
Editore: Bompiani
Data di Pubblicazione: 2005
Collana: Tascabili. Saggi
ISBN: 8845241386
Pagine: 222

La montagna in tutti i suoi molteplici aspetti, esaminata da una prospettiva filosofica. Per Tomatis, professore di Ermeneutica filosofica, l'ambiente montano aiuta a comprendere e a risolvere le questioni centrali della vita umana perché sulle vette tutto riesce a essere colto compiutamente, con profondità e con partecipe distacco come in una prospettiva dall'alto. Attraverso le proprie esperienze, l'autore elabora un pensiero che ritrova una dimensione di libertà e di pace, in grado di porre in dialogo anche le differenti culture della Terra, perché, come ebbe a dire un alpinista d'altri tempi: "La montagna è dei buoni." Chiuso il libro, al lettore parrà d'aver raggiunto veramente alcune tappe di un percorso spirituale.

http://www.libreriauniversitaria.it/BIT ... ntagna.htm


l'ho appena iniziato, vi faccio poi sapere se mi è piaciuto...




non sono riuscita a leggerlo tutto, verso metà non ce l'ho fatta a continuare...con calma forse lo riprenderò. E' stata una lettura un pò difficilina......


ciao geko, spero tutto bene!!!!! :wink:



anch'io lo sto leggendo a "piccoli sorsi", non ho una gran cultura filosofica alle spalle e quindi certi argomenti mi risultano un po' "ostici"...


io sto bene, sono solo superincasinato con tesi-esami-lavoro :cry: ...tu invece?
essere sul filo è vivere, tutto il resto è attesa

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Messaggioda virgy » mar nov 07, 2006 21:38 pm

geko - luca ha scritto:
virgy ha scritto:
geko - luca ha scritto:
mina vagante ha scritto:Immagine


Titolo: Filosofia della montagna
Autore: Tomatis Francesco
Editore: Bompiani
Data di Pubblicazione: 2005
Collana: Tascabili. Saggi
ISBN: 8845241386
Pagine: 222

La montagna in tutti i suoi molteplici aspetti, esaminata da una prospettiva filosofica. Per Tomatis, professore di Ermeneutica filosofica, l'ambiente montano aiuta a comprendere e a risolvere le questioni centrali della vita umana perché sulle vette tutto riesce a essere colto compiutamente, con profondità e con partecipe distacco come in una prospettiva dall'alto. Attraverso le proprie esperienze, l'autore elabora un pensiero che ritrova una dimensione di libertà e di pace, in grado di porre in dialogo anche le differenti culture della Terra, perché, come ebbe a dire un alpinista d'altri tempi: "La montagna è dei buoni." Chiuso il libro, al lettore parrà d'aver raggiunto veramente alcune tappe di un percorso spirituale.

http://www.libreriauniversitaria.it/BIT ... ntagna.htm


l'ho appena iniziato, vi faccio poi sapere se mi è piaciuto...




non sono riuscita a leggerlo tutto, verso metà non ce l'ho fatta a continuare...con calma forse lo riprenderò. E' stata una lettura un pò difficilina......


ciao geko, spero tutto bene!!!!! :wink:



anch'io lo sto leggendo a "piccoli sorsi", non ho una gran cultura filosofica alle spalle e quindi certi argomenti mi risultano un po' "ostici"...


io sto bene, sono solo superincasinato con tesi-esami-lavoro :cry: ...tu invece?



anch'io avevo letto questo libro a piccolissime frasi, poi a piccolissime parole, poi ho cominciato con piccolissime sillabe....poi ho continuato a leggere direttamente il vocabolario che tenevo sempre vicino per cercare il significato di parole a me, aihmè, sconosciute..
alla fine ho letto tutto il vocabolario e ho lasciato a metà il libro.

buona fortuna a te, geko sia per il libro che per la tesi
e poi, se ci vediamo un giorno, me lo racconti (il libro, non la tesi!)

Sto abbastanza bene, potrebbe andare meglio, ma potrebbe andare anche peggio, quindi.....
STO!
:wink:

ciao ciao
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Messaggioda Magus » mer nov 08, 2006 19:56 pm

Ricordo con piacere la lettura de "Il mulino dei dodici corvi" di Preussler Otfried.
Lo lessi da piccolo e mi restò impresso per lungo tempo. Una fiaba leggera, scorrevole, con dei contenuti tutt'altro che banali (o perlomeno non lo erano per l'età che avevo quando lo lessi).
Un bel libro di favole per chi, come me, ha sempre avuto innato il desiderio di scoprire cosa di nascondeva oltre la cornice di un quadro.

:wink:

p.s. bello questo topic, mi sono letto tutte le pagine. :wink:
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Messaggioda Magus » mer nov 08, 2006 20:18 pm

Preso dall'enfasi vi riporto un'altra lettura positiva.

Questa volta però non si tratta di un librò, bensì di un fumetto. Il titolo è Blame, un manga di Nihei Tsutomu che si sviluppa in 10 volumetti brossurati. Dalle poche notizie che ci sono la storia dovrebbe essersi conclusa con il volume n°10, anche se non vì è nessuna certezza ed il finale lascia spazio all'immaginazione.

Le tavole sono cupe, claustrofobiche, opprimenti con l'architettura che riveste un ruolo fondamentale e che con la sua smisurata grandezza fagocita i personaggi. I diaologhi sono pochi, scarni e spesso si fatica a seguirne la logica.
Un tipo di fantascienza a cui, personalmente, sono molto legato. Una fantascienza disperata, una visione drammatica di un futuro inveitabile.

A mio avviso un capolavoro! :wink:

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Inchiesta su Gesù

Messaggioda Andrea62 » gio nov 09, 2006 0:58 am

Pochi giorni fa in questa sede si è parlato di questo libro.
Finora ne ho letto i primi capitoli.
Mi sembra che il professor Pesce sia soprattutto interessato a mettere in risalto le <B>differenze</B> tra il Gesù che ci viene raccontato dai Vangeli e quello che ci viene presentato dalle Chiese Cristiane. Secondo me il professore focalizza le differenze tralasciando le analogie. Fermo restando che queste differenze comunque esistono e trovo giusto che qualcuno me le spieghi.

Alcuni esempi :
1) Gesù si comporta come un ebreo seguace del giudaismo e non come un fondatore di una nuova religione
2) egli non ha la pretesa di parlare a tutti nè di convertire i non Ebrei
3) parla soltanto di morale e non pretende di essere l'incarnazione di Dio nè racconta di essere nato da una vergine nè istituisce i sette sacramenti; questo è vero per tre dei quattro Vangeli principali, quello di Giovanni è invece più "mistico"
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Libri...

Messaggioda brunoz » gio gen 04, 2007 17:43 pm

Ciao !! :D

Sto leggendo "Antico Tibet, nuova Cina" di Alexandra David-Neel; sono a
circa due terzi... tenuto conto che è stato scritto nel 1951/1952, offre una
visione "diversa", meno filo-lamaista del solito... ma non particolarmente
filo-cinese... una specie di visione "occidentale dall'interno"...

... qualche forumista l'ha letto? Impressioni?

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Messaggioda vitto » lun gen 22, 2007 17:50 pm

Ciao a tutti,
mi unisco alla lista di coloro che non sono riusciti a finire "Filosofia della Montagna" di Tomatis, che reputo un libro puramente accademico, senz'anima, che dice cose banali, travestite da cose pseudointelligenti e quasi incomprensibili grazie a un linguaggio criptico, involuto, falsamente dotto.
Anche se costa pochi euro, risparmiateveli.
Grazie invece a pf per le chicche su musil, un altro libro che non ho finito ma per motivi opposti rispetto a quello di Tomatis: bello, troppo bello per andare avanti fino in fondo!1
Vitto
oggi... oggi sono un prigioniero che ha ritrovato la libertà! (Giusto Gervasutti)
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Messaggioda popolare » mar feb 27, 2007 21:19 pm

non so se è già stato citato ...
"Il maestro e Margherita" di Michail Bulgakov
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Messaggioda stefano91 » mar feb 27, 2007 22:01 pm

io invece ho finalmente lette un libro di Pavese...I dialoghi con Leucò

vale la pena di leggerlo...alcune cose un po' difficili...altre molto belle...il testamento di Cesare Pavse d'altronde....
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Libri...

Messaggioda brunoz » mer feb 28, 2007 18:12 pm

Ciao !! :D

popolare ha scritto:non so se è già stato citato ...
"Il maestro e Margherita" di Michail Bulgakov


Non l'ho letto, ma è nella mia lista dei "prossimamente"; di Bulgakov ho letto
"Cuore di cane" che ho trovato straordinario (buona, ma non altrettanto, la sua
resa cinematografica)... e poi "Le uova fatali", carino, ma non indimenticabile...

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Messaggioda brunoz » gio apr 05, 2007 10:26 am

Ciao !! :D

Ho appena letto "Jacques e il suo padrone" di Kundera... pirotecnico, irriverente, splendido...
... e non vedo l'ora di beccare l'originale di Diderot al quale Kundera fa devoto omaggio... :wink:

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Messaggioda Trittiko » mar mar 24, 2009 12:59 pm

Scusate se rispondo a distanza di mesi e mesi e mesi ma quando ho visto per caso:

Il secondo è questo:
"Armi, Acciaio e Malattie" di Diamond Jarred


ci sono rimasto di sasso!!!!! 8O
Non sono l'unico pazzo ad aver letto questo libro!!!!!!!!!
Cmq è davvero stupendo, illuminante...

scusate, ho finito.... :D
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Messaggioda Roberto » gio mar 26, 2009 9:23 am

Ricordo ai gentili e acculturati avventori di codesto salotto letterario, che il prossimo 18 e 19 aprile, in quel di Bismantova, si produrrà un raduno del forum, al quale le lor signorie sono pegate di partecipare, pena lo sfanculamento a vita sul qui presente forum.
Certo della vostra spontanea adesione al progetto, aspettovi in loco la mattina di sabato 18.
Si comunica altresì che saranno messi a disposizione numerosi tomi di letteratura contemporanea e classica, in modo da approntare dotte discussioni su scritti e manoscritti.
Con osservanza
Roberto

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Messaggioda granparadiso » gio apr 02, 2009 12:16 pm

http://www.ibs.it/code/9788848801447/gi ... stani.html

Di Giuseppe Giacosa
scritto nel 1886 ed ora ristampato dalla
Biblioteca di Cultura Valdostana

Novelle e paesi valdostani

racconti di storie e vita degli abitanti di questa splendida regione
contadini, montanari, guide, preti e molto altro

racconti veramente belli e di piacevole lettura

com'era e come si viveva alla fine del 1800...
la montagna come parte integrante della vita della gente che ci viveva e da cui " dipendeva"

veramente bello!
babbo....
è....
quindi le montagne tengono su il cielo!

(mio figlio dopo aver visto Bonatti e Messner)

Mitakuye oyasin
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