davi ha scritto:quchibu ha scritto: un autore che descrive una realtà che ha vissuto, in modo autobiografico o anche pseudoautobriografico, deve censurarsi per essere politicamente corretto con quello che davi pensa.
interessante.
va benissimo l'autore che descrive la realtà che ha vissuto. Semplicemente preferirei che mi risparmiasse gli slogan da bar.
Se in Baba, padre di Amir, si può leggere in controluce la figura del padre di Khaled Housseini, mi rifiuto di credere che un diplomatico presso il ministero degli affari esteri di Kabul abbia mai pronunciato simili frasi...
A meno chè non abbia frequentato qualche bar di leghisti in triveneto.
niente da fare.
non ci arrivi.
ci riprovo:
se anche avesse pronunciato un bar di leghisti in triveneto;
se anche avesse detto "gli israeliani sono un popolo eletto e gli arabi dei puzzolenti caproni"
che tu, o altri, sia d'accordo o meno...
semplicemente disegna una realtà esistente,
e, l'autore, non deve essere nemmeno super partes, non deve essere cronista.
Può benissimo essere parte in causa. Esprimere la sua soggettività.
Tu puoi essere o non essere d'accordo con quello che afferma.
Puoi anche prendere il libro e buttarlo nella spazzatura se vuoi.
Puoi anche ritenerlo intollerabile e lanciarlgi una fatwa (lo fanno).
Puoi accettare o meno la cultura che lo ha prodotto, ma, secondo me, il il contenuto di un libro può servirti eventualmente per conoscere e giudicare la cultura che lo ha prodotto, ma non per giudicare il libro.
Torniamo alla tua concezione della "letteratura che dovrebbe essere edificante".
E sottolineo che ciò che è edificante sostanzialmente lo decidi tu.