_Uli ha scritto:PAZIENTE_POW ha scritto:A proposito degli italiani lamentosi, sempre a recriminare. E' uno dei difetti che mi infastidisce di più. Lo trovo odioso. Scopro adesso che si è diffuso anche al di la delle Alpi.
Ma non riesci a cogliere che qui nessuno rosica alla vittoria della squadra italiana? Ma che viene criticato un certo tipo di tifo razzista che purtroppo sembra molto molto diffuso???
E che da una posizione di latente o aperto razzismo (assieme alla glorificazione che ne e' altra faccia della medaglia) vengono sparati giudizi sugli altri denigrandoli e violando la loro umanita'?
Il calcio (in questo caso francese) come un campo in cui qualcosa come integrazione vieni ridicolizzato con neanche il minimo minimo di conoscenza.
Siete voi il problema e in secondo luogo qualche calciatore violento, provocatore, fascista, razzista!Ma non vi rendete conto che
L' ITALIANITA e' un concetto che risale al fascismo?? E chi di voi si ribella pubblicamente a cio'? Chi di voi ha detto qualche cosa ai cori contro la madre di Zidane??? Nessuno o quasi. A quel punto poi si comincia a parlare di "sociologia", di semplice gioia ecc. ecc.
Questo si' che e' triste.
Amaramente,
Uli
Non mi riferivo a qualcuno qui dentro ma ai francesi, da quello che si legge sui giornali, che non fanno che recriminare sulla partita persa. Esattamente come spesso fanno gli italiani. E' una cosa che non sopporto. Oltretutto mi pare che i calciatori e l'allenatore non abbiano ammesso sportivamente la sconfitta. Mi ricordano qualcuno che ad aprile ha perso le elezioni.
Per quanto riguarda razzismo ed integrazione non posso che essere d'accordo con te. Invidio tantissimo la nazionale francese fatta da neri, bianchi e discendenti di immigrati africani. E' un'immagine bellissima di fratellanza, dovrebbe essere il manifesto di un nuovo concetto di nazione.
E' probabile che la Francia, insieme ad altri stati europei, abbia una legislazione su questi aspetti della convivenza molto più avanzata della nostra. Anche questa è una cosa che invidio ai francesi.
Trovo però che definire gli italiani razzisti giudicando da alcuni fatti e dai comportamenti di alcuni singoli sia un po' semplicistico. Nella vita di tutti i giorni, nei comportamenti e nei pensieri della "moltitudine di individui" penso che non siamo diversi dagli altri popoli europei, anzi. All'estero ho sempre avuto la sensazione che gli immigrati vivessero meglio che da noi ma che fossero in realtà mal sopportati e, comunque, considerati di serie B.
Per quanto riguarda l'italianità penso che si dovrebbe una volta per tutte slegare l'orgoglio (ma si può anche trovare una parola meno "forte") di condividere con altri una certa cultura da concetti quali nazionalismo o fascismo. I tedeschi in questi mondiali per la prima volta nel dopoguerra hanno sventolato felici la loro bandiera e io non ho pensato minimamente che fossero ritornati nazisti. Forse anche per altri popoli europei si dovrebbe usare una parola cara ai tedeschi, "Heimat" per definire un senso di appartenenza, un legame con piccole cose anche, di cui non ci si deve certo vergognare.