VIA SUBITO LE TRUPPE DALL IRAQ

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Messaggioda davide rugge » mer mag 03, 2006 18:57 pm

bummi ha scritto:bande di delinquenti comuni che fanno finta di essere partigiani locali


non so... ci saranno anche gli sciacalli che approfittano della situazione, ma la violenza dell'esercito americano, un vero e proprio esercito invasore, mi sembra tale che non ci sia da meravigliarsi se suscita odi strutturali e la violenza di organizzazioni che andrei piano a definire "bande di delinquenti comuni".
Alla base di tutto comunque c'è una mistificazione linguistica: noi siamo le forze del bene in missione umanitaria, loro sono i terroristi.
Niente di tutto questo: si tratta di una guerra. Noi siamo schierati dalla parte del più forte. E' sempre la scelta migliore.
Penso che essere di destra fondamentalmente significhi questo: scegliere sempre la parte di chi si suppone più forte.
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Messaggioda davide rugge » gio mag 04, 2006 0:19 am

adesso, su rete4, c'è quella faccia da culo di bel pietro che sta commentando quello schifo di cerimonia funebre per i militari morti a nassirya.
hanno immortalato un fotogramma in cui Pecoraro Scanio e Vasco Errani se la ghignavano: il centrodestra grida allo scandalo.
Io dico: fanculo alla retorica dei funerali di stato e soprattutto fanculo a quella faccia da culo di belpietro.
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio mag 04, 2006 8:52 am

fanculo alla tua retorica sugli zingari, fanculo ai chiacchieroni

pompinari di un sistema di merda
enzo
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Messaggioda bummi » gio mag 04, 2006 10:04 am

davide rugge ha scritto:
bummi ha scritto:bande di delinquenti comuni che fanno finta di essere partigiani locali


non so... ci saranno anche gli sciacalli che approfittano della situazione, ma la violenza dell'esercito americano, un vero e proprio esercito invasore, mi sembra tale che non ci sia da meravigliarsi se suscita odi strutturali e la violenza di organizzazioni che andrei piano a definire "bande di delinquenti comuni".
Alla base di tutto comunque c'è una mistificazione linguistica: noi siamo le forze del bene in missione umanitaria, loro sono i terroristi.
Niente di tutto questo: si tratta di una guerra. Noi siamo schierati dalla parte del più forte. E' sempre la scelta migliore.
Penso che essere di destra fondamentalmente significhi questo: scegliere sempre la parte di chi si suppone più forte.


Se vuoi puoi anche foderarti gli occhi di prosciutto, ma la realtà è che in Iraq al momento non esiste nessuna forza politica in grado di assumere la guida del paese. Colpa di Saddam che a suo tempo ha eliminato tutti i suoi antagonisti politici.
E' una situazione che gli americani conoscevano bene, per questo mi chiedo che senso ha avuto eliminare Saddam. Il paese è in mano alle bande locali e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ha ragione Roberto quando dice che prima di mettere mano militarmente nella zona bisognava creare le premesse perchè gli iracheni fossero in grado di gestirsi da soli.
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Messaggioda Buzz » gio mag 04, 2006 10:09 am

davide rugge ha scritto:adesso, su rete4, c'è quella faccia da culo di bel pietro che sta commentando quello schifo di cerimonia funebre per i militari morti a nassirya.
hanno immortalato un fotogramma in cui Pecoraro Scanio e Vasco Errani se la ghignavano: il centrodestra grida allo scandalo.
Io dico: fanculo alla retorica dei funerali di stato e soprattutto fanculo a quella faccia da culo di belpietro.



si fanculo alla retorica dei funerali di stato
ma allora siccome pecoraro scanio non ha nessun incarico istituzionale per cui DEVE essere presente, se vai ad un funerale vacci con la faccia da funerale e non per fare lo stronzo

ma che pecoraro scanio sia uno die tanti stronzi che allignano fra le fila del centro sinistra non lo si scopre certo ora
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Messaggioda davide rugge » gio mag 04, 2006 11:08 am

Buzz ha scritto: se vai ad un funerale vacci con la faccia da funerale


ineccepibile. quoto. ma non mi sembra giusto dedicare un'intera serata televisiva a discutere del ghigno di ser pecora
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Messaggioda dags1972 » mer mag 24, 2006 13:36 pm

girando su google

Il ritiro dall’Iraq è una bufala: invece restiamo e costituiamo un Prt
Paolo Rolli, 23 maggio 2006



"E' intenzione del governo proporre al Parlamento il rientro dei nostri soldati" afferma il capo del governo Romano Prodi in riferimento alla missione in Iraq. "Italiani, restate: abbiamo ancora bisogno di voi perchè terrorismo e criminalità non dilaghino", è invece l'appello del governatore della provincia di Nassiriya, Aziz Al Ogheli. Ritiro o non ritiro, allora?

Il ritiro del contingente italiano non ci sarà, o meglio, si assisterà a nulla di diverso rispetto a quello che già il precedente governo aveva stabilito: un cambio di tipologia dell'impegno nazionale in Iraq, con un adeguamento dello strumento militare e una ridefinizione della missione "Antica Babilonia". A partire dal nome, che diventerà "Nuova Babilonia". A dispetto degli squilli di tromba e dei rulli di tamburo con i quali Romano Prodi sta annunciando di voler cessare l'impegno militare a Nassiriya, sostituendolo con un impegno "civile", a breve si assisterà solo al ridimensionamento del dispositivo militare: presenza indispensabile per dare vita a quel Provincial reconstruction team che inizierà a operare già dal mese di giugno.

E' impensabile - e sarebbe irresponsabile - infatti, che il governo italiano decida di mantenere a Nassiriya solo una presenza civile, costituita da funzionari ed esperti del ministero degli Esteri (Mae). Da qualche giorno nel capoluogo della provincia del Dhi Qar sono giunti alcuni rappresentanti del Mae, nocciolo di quello che diverrà il Prt italiano in quell'area, per la cui sicurezza e logistica, però, saranno necessari non meno di 600 militari - in pratica un reggimento - con i relativi mezzi e supporti.

Di fatto, quindi, il governo annuncia solamente a parole un rapido disimpegno militare dall'Iraq, mentre in concreto, volendo avviare un team di ricostruzione provinciale, la presenza di truppe sarà condizione indispensabile. Le parole di Prodi, dunque, devono essere lette solo in funzione del mantenimento della calma all'interno del suo eterogeneo esecutivo, per non irritare ulteriormente l'ala più radicale della compagine governativa, per la quale l'impegno in Iraq non sarebbe nemmeno dovuto iniziare. In tal senso si debbono leggere anche le parole "guerra" e "occupazione", pronunciate da Prodi nel suo discorso al Senato ad uso e consumo dei suoi alleati più estremisti. Parole che, è bene ricordarlo, stridono con la realtà dei fatti, in quanto l'Italia si è impegnata in Iraq, peraltro con una missione di carattere umanitario e di ricostruzione, ben dopo la fine del conflitto tra le truppe irachene di Saddam Hussein e quelle anglo-americane, e soprattutto dietro mandato delle Nazioni Unite. Senza contare i ripetuti e accorati appelli delle autorità irachene all'Italia, che invocano la prosecuzione dell'impegno.

Come si conciliano, allora, l'annuncio del ritiro e il programma di dar vita a un Prt? Semplicemente non si conciliano. Un Prt non può vivere senza un'adeguata presenza militare, come del resto insegna l'unica esperienza in tal senso finora avviata dal nostro Paese, quella in Afghanistan, dove nell'ambito della missione Nato Isaf, la presenza nazionale vede impegnati nel Prt di Herat, a guida italiana, 150 militari e cinque funzionari civili. Senza contare, tra l'altro, che i progetti di ricostruzione avviati e conclusi dall'Esercito sono di gran lunga superiori in numero e importanza rispetto a quelli del ministero degli Esteri.

Meramente funzionale a mantenere la tranquillità all'interno dell'esecutivo, dunque, appare il discorso del capo del governo, che dovendo salvare capra e cavoli, da un lato annuncia in maniera roboante il ritiro, mentre dall'altro è perfettamente consapevole che ciò non avverrà. A meno che non si voglia abbandonare l'Iraq in maniera totale, senza lasciarvi, quindi, né civili né militari. Del resto, proprio nei giorni scorsi, così come era stato programmato dal precedente governo, è iniziata la costituzione del Prt di Nassiriya, per permettere il funzionamento e la sicurezza del quale serviranno non meno di seicento militari.

"Nella prima decade di giugno ci sarà l'inaugurazione del Prt, che a metà dello stesso mese acquisirà la piena operatività", ha spiegato infatti Ugo Trojano, il funzionario designato dal ministero degli Esteri a guidare la nuova struttura con la collaborazione di due vice: un ufficiale italiano e un civile statunitense. Non cesserà, quindi, la presenza militare, come ha affermato anche il generale Natalino Madeddu, comandante della brigata Sassari e dell'Italian Joint task Force Iraq a Nassiriya, per dare continuità soprattutto agli impegni in ambito Cimic (Civil-military cooperation) e Ssr (Security sector reform).

Indirette conferme in tal senso sono giunte anche dall'ambasciatore italiano a Baghdad, Maurizio Melani, che proprio a Nassiriya, in occasione dell'ultima visita da ministro della Difesa di Antonio Martino al contingente là dispiegato, non ha parlato di ritiro, bensì di riduzione. "La forza militare andrà progressivamente riducendosi e, a fronte di questa riconfigurazione, c'è un'esigenza di continuare il sostegno sul piano civile - ha detto. Sono già stati predisposti gli interventi affinchè ciò si possa realizzare con la costituzione di un Prt che dovrà dare sostegno alle capacità organizzative e di 'governance’ delle autorità locali, accompagnando questa attività con l'attuazione di progetti concreti che siano di immediato beneficio per la popolazione".
tanti saluti e buone salite a tutti
Alberto Giacomo Letizia Elena e Daniele
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Messaggioda quilodicoequilonego » mar mag 30, 2006 12:02 pm

ANSA 30/06/2006

PARISI IN IRAQ: RITIRIAMO LE TRUPPE, MA NON VOLTIAMO SPALLE

NASSIRIYA - "L'Italia non volterà le spalle all'Iraq. La conclusione della nostra presenza militare, con il rientro del contingente, non rappresenta in alcun modo un disimpegno. Tutt'altro". Lo ha detto il ministro della Difesa, Arturo Parisi, giunto a Nassiriya.

"L'impegno dell'Italia - ha aggiunto Parisi - proseguirà ulteriormente attraverso una rafforzata collaborazione politica, civile, umanitaria e di sostegno alle istituzioni e alla ricostruzione del Paese".


Ma in base alle convinzioni della sinistra, sto c******e non avrebbe dovuto dire TOGLIAMO LA NOSTRA OCCUPAZIONE MILITARE DALL'IRAQ :?:

No adesso dice che proseguirà la collaborazione politica, civile e umanitaria..... TESTE DI CAXXO :!:
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Messaggioda KAZAN1975 » mar mag 30, 2006 21:13 pm

quilodicoequilonego ha scritto:ANSA 30/06/2006

PARISI IN IRAQ: RITIRIAMO LE TRUPPE, MA NON VOLTIAMO SPALLE

NASSIRIYA - "L'Italia non volterà le spalle all'Iraq. La conclusione della nostra presenza militare, con il rientro del contingente, non rappresenta in alcun modo un disimpegno. Tutt'altro". Lo ha detto il ministro della Difesa, Arturo Parisi, giunto a Nassiriya.

"L'impegno dell'Italia - ha aggiunto Parisi - proseguirà ulteriormente attraverso una rafforzata collaborazione politica, civile, umanitaria e di sostegno alle istituzioni e alla ricostruzione del Paese".


Ma in base alle convinzioni della sinistra, sto c******e non avrebbe dovuto dire TOGLIAMO LA NOSTRA OCCUPAZIONE MILITARE DALL'IRAQ :?:

No adesso dice che proseguirà la collaborazione politica, civile e umanitaria..... TESTE DI CAXXO :!:


leggasi :politici che parlano politichese :roll:
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Messaggioda quilodicoequilonego » mar mag 30, 2006 21:28 pm

leggasi idioti che non hanno le palle di dire quello che pensano

oppure


falsi della peggior specie


ma tanti ci credono, come credono ancora che non aumentino le tasse...

viva l'Itali....etta
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Messaggioda KAZAN1975 » mar mag 30, 2006 21:32 pm

quilodicoequilonego ha scritto:leggasi idioti che non hanno le palle di dire quello che pensano

oppure


falsi della peggior specie


ma tanti ci credono, come credono ancora che non aumentino le tasse...

viva l'Itali....etta



e io che ho detto? :roll:
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