da Siloga66 » dom apr 16, 2006 16:40 pm
Non è mia abitudine postare commenti e/o foto ogni volta che vado a scalare, ma ogni tanto pecco anch'io. Colgo l'occasione appunto, perchè remore di questo topic sulla Dino Sottovia. Essendo le mie amate Dolomiti "sporche" di neve dopo le recenti precipitazioni, mi sono dovuto adeguare anch'io ad andare in Val di Sarche per questa prima uscita stagionale su roccia. Prima di tutto ho potuto conoscere Orietta la quale, in 21 anni che arrampico è la prima e unica donna "vera alpinista" che io abbia mai conosciuto. Con lei prendi, e vai su alternato come faresti con qualunque compagno uomo. Spero non ne abbia a male perchè parlo di lei senza la sua autorizzazione. Abbiamo scelto appunto la Dino Sottovia ottima per introdurre alle sclate in Dolomiti dell'estate. Per cui niente spit, niente passaggi con la protezione a 20 cm dalle chiappe. L'attacco è appunto segnato sul margine dx dello zoccolo da una sosta con due chiodi e cordini. Dalla sosta, come dicevano sopra, ti alzi per due metri e sulla destra in una specie di nicchietta c'è il primo chiodo, non visibile da sotto. Alzandoti poi ce ne sono altri 2. Tiro bello e non difficile. Terzo tiro: fessura impegnativa di equilibrio incisa su placca molto liscia e leggermente appoggiata. I chiodi ci sono tutti, e servono tutti. All'uscita passaggio "di allungo" per arrivare ad una cengetta. Molto utile è l'ultimo chiodo per appoggiarci con soddisfazione il piede sinistro sopra. Sesto tiro: assieme al terzo è un tiro chiave. Partendo dalla sosta bisogna spostarsi obliquamente qualche metro a destra per rinviare il chiodo. Rinviatolo, si torna a sinistra e si sale alcuni metri. Il prossimo chiodo è piu in alto. In questi primi 8-9 metri è meglio non cadere perchè si finirebbe di sicuro sulla cengia sotto. Poi si prosegue il tiro con passaggi delicati, belli, e i chiodi che ci sono servono tutti. Il resto della via ha difficoltà medie, ma data la qualità della roccia mai banali. Sulla guida del Filippi se non sbaglio parla di roccia ottima: la via ha 9 tiri, dei quali uno (il quinto) ha roccia friabilotta, mentre l'ottavo e il nono sono decisamente friabili con scarse possibilità di protezione. Per roccia ottima io intendo ben altro. Insomma quando dice "quarto" è piu da preoccuparsi di chiando dice "sesto".
Resta comunque un ottimo allenamento per le Dolomiti.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.