Lo cercavo. Ma per ora ho rinunciato.
Amici molto attendibili ed esperti sfogliavano l'ultimo numero mentre stavo fra il 4° e il 5° spit di una via che vanamente cercavo di salire "on sight"...
Mentre, un po' affannato e rantolante, mi stavo giust'appunto domandando come mai vado sempre così presto di acciaio, e se per caso sarei riuscito a recuperare quel tantino giusto per fare almeno il prossimo moschettonaggio, sentivo loro, lì sotto, che continuavano a parlare, a parlare.
Si parlava di un articolo sul boulder, di Bertrand e Roberto R.
Stava nascendo un piccolo animato dibattito, fra amici un po' pigri, tutti con l'imbrago infilato, ma tranquilli a chiacchierare come se anziché stare in falesia fossero al bar dello sport...
Insomma, se ho ben capito, si tratta della vecchia questione: ci sono in giro troppi arrampicatori che pensano solo al grado. Non apprezzano il bel gesto, una bella sequenza su di un masso levigato, magari sperduto in una foresta del Nord (o Sud) Europa... No, soltanto al numeretto pensano quelli! Ah cosa si perdono! Eh quanto sono molesti! (e a volte pure banfoni!)
Oh, chiedo scusa, sono un novellino del forum (anche se scalo da tanto), ma intuisco che di queste cose s'è parlato mille volte.
Però una cosa vorrei dirla. Ho frequentato per qualche mese uno stadio di atletica vicino all'Acqua acetosa. Tanti ragazzi e ragazze, di ogni età, che correvano. Si fermavano. Scattavano di nuovo. Parlavano tra di loro.
La loro idea fissa? Il cronometro.
Non un giro di pista senza prendere il tempo, eppure erano solo allenamenti...
Esempio ancora più banale. Avete giocato a calcetto, avete amici che lo fanno? Anche nella più stupida partita del dopolavoro, fra pippe conclamate, quel che conta è il punteggio. Nessuno che dica: "però, che bel dribbling che ho fatto!", "che stacco di testa! che elevazione!". No, tutti pensano a chi ha vinto!!! 10 a 7. Oppure 5 a 0, 14 a 11, no avevamo fatto il 12, e poi c'era rigore, e poi e poi e poi.
Chiedete a un ciclista al Giro quant'è bello e romantico Passo sella, quando passi sotto al Ciavazes e risali i tornanti del Pordoi: chiedetegli se ha visto lo spettacolo unico di quelle montagne, se ha sentito il profumo di resina e di fiori selvatici... Risponderà che pensava al distacco. Ai numeri.
Sono quasi alla fine del ragionamento.
Molti diranno: ma l'arrampicata è qualcosa di diverso dagli altri sport. Non conta solo la prestazione. C'è ben altro...
Ma io rispondo: ma possibile... Ma per chi fa arrampicata sportiva, per chi ha scelto questo "sport", per chi fa boulder (non è il mio caso), come può non contare la prestazione, e dunque quel termine di riferimento (approssimativo quanto si vuole) che è il grado? Il maledettissimo grado?
Si può davvero pensare a un'arrampicata in cui i gradi non esistono???
Ciao a tutti, e buon w.e.!!!
speriamo c'è il sole!8)

