Pareti... senza gradi

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Pareti... senza gradi

Messaggioda smilzo » sab apr 08, 2006 0:42 am

Ho cercato la rivista Pareti in 3-4 edicole della mia zona (vivo in una grande città...). Uno m'ha risposto: "Non ci arriva". Un altro ha detto: "Eh?". Un altro ancora...
Lo cercavo. Ma per ora ho rinunciato.
Amici molto attendibili ed esperti sfogliavano l'ultimo numero mentre stavo fra il 4° e il 5° spit di una via che vanamente cercavo di salire "on sight"...
Mentre, un po' affannato e rantolante, mi stavo giust'appunto domandando come mai vado sempre così presto di acciaio, e se per caso sarei riuscito a recuperare quel tantino giusto per fare almeno il prossimo moschettonaggio, sentivo loro, lì sotto, che continuavano a parlare, a parlare.
Si parlava di un articolo sul boulder, di Bertrand e Roberto R.
Stava nascendo un piccolo animato dibattito, fra amici un po' pigri, tutti con l'imbrago infilato, ma tranquilli a chiacchierare come se anziché stare in falesia fossero al bar dello sport...
Insomma, se ho ben capito, si tratta della vecchia questione: ci sono in giro troppi arrampicatori che pensano solo al grado. Non apprezzano il bel gesto, una bella sequenza su di un masso levigato, magari sperduto in una foresta del Nord (o Sud) Europa... No, soltanto al numeretto pensano quelli! Ah cosa si perdono! Eh quanto sono molesti! (e a volte pure banfoni!)
Oh, chiedo scusa, sono un novellino del forum (anche se scalo da tanto), ma intuisco che di queste cose s'è parlato mille volte.
Però una cosa vorrei dirla. Ho frequentato per qualche mese uno stadio di atletica vicino all'Acqua acetosa. Tanti ragazzi e ragazze, di ogni età, che correvano. Si fermavano. Scattavano di nuovo. Parlavano tra di loro.
La loro idea fissa? Il cronometro.
Non un giro di pista senza prendere il tempo, eppure erano solo allenamenti...
Esempio ancora più banale. Avete giocato a calcetto, avete amici che lo fanno? Anche nella più stupida partita del dopolavoro, fra pippe conclamate, quel che conta è il punteggio. Nessuno che dica: "però, che bel dribbling che ho fatto!", "che stacco di testa! che elevazione!". No, tutti pensano a chi ha vinto!!! 10 a 7. Oppure 5 a 0, 14 a 11, no avevamo fatto il 12, e poi c'era rigore, e poi e poi e poi.
Chiedete a un ciclista al Giro quant'è bello e romantico Passo sella, quando passi sotto al Ciavazes e risali i tornanti del Pordoi: chiedetegli se ha visto lo spettacolo unico di quelle montagne, se ha sentito il profumo di resina e di fiori selvatici... Risponderà che pensava al distacco. Ai numeri.
Sono quasi alla fine del ragionamento.
Molti diranno: ma l'arrampicata è qualcosa di diverso dagli altri sport. Non conta solo la prestazione. C'è ben altro...
Ma io rispondo: ma possibile... Ma per chi fa arrampicata sportiva, per chi ha scelto questo "sport", per chi fa boulder (non è il mio caso), come può non contare la prestazione, e dunque quel termine di riferimento (approssimativo quanto si vuole) che è il grado? Il maledettissimo grado?
Si può davvero pensare a un'arrampicata in cui i gradi non esistono???

Ciao a tutti, e buon w.e.!!!
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Re: Pareti... senza gradi

Messaggioda c.caio » sab apr 08, 2006 9:20 am

smilzo ha scritto:Si può davvero pensare a un'arrampicata in cui i gradi non esistono???

Ciao a tutti, e buon w.e.!!!
speriamo c'è il sole!8) 8) 8)


... secondo me no....
Il grado di una via ha alcuni significati dai quali e' difficile prescindere.
Innanzi tutto e' quel riferimento che capire se puoi provare o meno a salire su un itinerario, altrimenti rischi di andare ad ingaggiarti e a farti del male.
E gia' questo non e' poca cosa.
In secondo luogo e' uno stimolo a cercare di migliorarti, o di tenerti in forma o di valutare la tua condizione.
Il grado e' quindi una informazione importantissima su una via. Il fatto di essere ossessionati dal grado, di scegliere le vie solo in base al grado ecc.ecc. puo' far parte di uno dei vari modi di vivere l'arrampicata.
Un mio amico (7c+ a vista) andava a scalare in Verdon su vie di 200 mt sul 6b/6c perche' cercava itinerari particolarmente belli dal punto di vista estetico e della linea, a prescindere dal grado... se poi erano sul 6a o sul 6c poco importava (... anche perche' poteva permettersi un bel range di vie.......).
Per concludere secondo me non e' possibile pensare all'arrampicata sportiva prescindendo dal grado (sto parlando prevalentemente di falesia),
ma si puo' sicuramente vivere l'arrampicata senza farsi ossessionare dalle valutazioni.
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Messaggioda Herman » sab apr 08, 2006 23:02 pm

io scalo per il profumo delle margherite, ma ci tengo a sapere la gradazione del profumo :wink:
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Messaggioda Donatello » sab apr 08, 2006 23:10 pm

Per quanto mi riguarda il grado mi serve per risurre al minimo le possibilità di ammazzarmi, la bellezza dell'arrampicata è tutto il resto.
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Messaggioda Testa » sab apr 08, 2006 23:13 pm

Io scalo per il grado e mi diverto di brutto! :D
L'unica cosa che non capisco e' come faccio a dare fastidio a qualcuno :wink:
" Io te la do,ma tu non sai cosa farne" (assicuratrice a climber in parete che non riesce a moschettonare e si lamenta della lentezza con cui gli da corda)
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Messaggioda Herman » sab apr 08, 2006 23:15 pm

Donatello ha scritto:Per quanto mi riguarda il grado mi serve per risurre al minimo le possibilità di ammazzarmi, la bellezza dell'arrampicata è tutto il resto.


Giusto, il grado mi serve anche per ridurre al minimo la possibilità di lasciare materiale in parete
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Messaggioda Donatello » sab apr 08, 2006 23:38 pm

Herman ha scritto:
Donatello ha scritto:Per quanto mi riguarda il grado mi serve per risurre al minimo le possibilità di ammazzarmi, la bellezza dell'arrampicata è tutto il resto.


Giusto, il grado mi serve anche per ridurre al minimo la possibilità di lasciare materiale in parete


io ho risolto andando ad arrampicare con gente più brava di me... 8)
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Messaggioda Herman » sab apr 08, 2006 23:59 pm

Donatello ha scritto:
Herman ha scritto:
Donatello ha scritto:Per quanto mi riguarda il grado mi serve per risurre al minimo le possibilità di ammazzarmi, la bellezza dell'arrampicata è tutto il resto.


Giusto, il grado mi serve anche per ridurre al minimo la possibilità di lasciare materiale in parete


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anch'io, ma non fanno mai i tiri che faccio io :lol: :lol:
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Messaggioda GinoFlex » dom apr 09, 2006 1:34 am

il gesto atletico e il saperlo apprezzare anche sul 3° o 4° grado è cosa a me molto gradita.... ad inizio stagione estiva me ne vado per le vie che conosco con gente che sà arrampicare poco e condivido con loro la bellezza che mi offre l'ambiente, dai profumi, alle luci, al panorama...
via via che la stagione si inoltra cresco con le difficoltà, e la consultazione delle guide diviene necessaria, non per un fatto di numeri ma solo per non correre rischi troppo grandi che mi impedirebbero di godere di ciò che cerco... in parte la tranquillità e il silenzio dei luoghi in parte anche cose + personali.

ciao gino
Eroi non si nasce, ti incastrano... Boja Kan!
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Messaggioda Donatello » dom apr 09, 2006 20:46 pm

Herman ha scritto:
Donatello ha scritto:
Herman ha scritto:
Donatello ha scritto:Per quanto mi riguarda il grado mi serve per risurre al minimo le possibilità di ammazzarmi, la bellezza dell'arrampicata è tutto il resto.


Giusto, il grado mi serve anche per ridurre al minimo la possibilità di lasciare materiale in parete


io ho risolto andando ad arrampicare con gente più brava di me... 8)


anch'io, ma non fanno mai i tiri che faccio io :lol: :lol:


Anche tu un seguace del ravano? :lol:
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Messaggioda Mago del gelato » dom apr 09, 2006 23:32 pm

Se Sport vuol dire concentrarsi solo su se stessi ignorando tutto ciò che sta intorno per me non ha niente a che fare con l'arrampicata, nemmeno quella "sportiva".
La liberazione dello spirito generò la liberazione del gesto, e nacque il Free Climbing
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Messaggioda gug » dom apr 09, 2006 23:44 pm

Io per chiudere un 7a entro l'anno sono disposto ad andare a piedi a San Pietro!:wink:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Buzz » lun apr 10, 2006 9:04 am

gug ha scritto:Io per chiudere un 7a entro l'anno sono disposto ad andare a piedi a San Pietro!:wink:


partendo da dove?

sono le 8.05 io posso farlo pure prima di mezzogiorno nel caso... :roll:
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Messaggioda gug » lun apr 10, 2006 10:02 am

Buzz ha scritto:
gug ha scritto:Io per chiudere un 7a entro l'anno sono disposto ad andare a piedi a San Pietro!:wink:


partendo da dove?

sono le 8.05 io posso farlo pure prima di mezzogiorno nel caso... :roll:


:D :D :D :D
Beh, io devo fare più strada!:wink:
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Messaggioda nglblu » mar apr 11, 2006 20:49 pm

Anche a me non sono molto simpatici i gradi.
La mia passione alpinistica è nata e cresciuta nell'alta Val Brembana dove la roccia è abbastanza marciotta e le pareti di rado vanno oltre i 250metri
pero ho sempre visto con uno sguardo sognante ste creste,queste spalle e pareti imponenti e dentro di me fantasticavo il giorno in cui sarei salito per questa o quella linea che rispondeva a un mio personale gusto estetico. Ignoravo completamente qualsiasi discorso legato a difficoltà tecniche e quant' altro. Sapevo solo,come un comune mortale,che su di la ci si inerpicava con la corda e tanto coraggio.Ero un po fermo a quello che tutt'oggi viene definito alpinismo eroico (quello degli anni 30 in pratica). Cima di riferimento della valle è il " celebre" Pizzo del Diavolo che presenta una lunga cresta Sud di circa 450 metri di sviluppo. Una montagna eccezionale,imponente,isolata,esteticamente grandiosa. Vi ero gia salito qualche volta dalla normale e in un occasione in cima vidi sbucare in vetta 2 60enni muniti di corda in abbigliamento da alpinista anni 80. Stupore!!! Venni a conoscenza in quell'occasione della Via Baroni,la classica, un III grado (c***o fosse un III grado non ne avevo idea ma doveva essre qualcosa di davvero impegnativo),via che risaliva proprio quell'interminabile cresta Sud. E da li la passione. Corsi FASI,alpinismo,roccia,ghiaccio,scialpinismo.Ogni anno un corso nuovo,esperienza nuova. E inizialmente cercavo il livello 5 - 6 - 7. c***o voglio arrivare all' ottavo pensavo. E nel frattempo avevo dimenticato quella bazzaccola di III grado della Baroni al Diavolo. Poi l anno scorso,cosi improvvisamente,mi ritrovai a fare sta via. Ovviamente la divorai ma quando sbucai in vetta fu una sensazione davvero piacevole. Avevo davvero realizzato inconsciamente un sogno. Da allora arrampico quasi esclusivamente sulle grandi classiche non oltre il 5 grado cercando di rivivere quel senso di ormai "antica" scoperta dell' alpinismo. In falesia di rado mi ributto su 7' gradi anzi, mi dedico quasi completamente ai 5' facili,di gran divertimento. Li faccio e li rifaccio ogni volta cercando un appiglio nuovo,un movimento diverso. Si,credo fermamente in un alpinismo che non neccessita del grado,se non come indice della possibilità di riuscita o fallimento di un ascesa.
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