pannelli solari

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Messaggioda Herman » mar feb 21, 2006 22:42 pm

superpjimmy ha scritto:Sono riuscito anche ad avere la stanza per il pannello!!!!


Solare?
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Messaggioda KAZAN1975 » mar feb 21, 2006 22:56 pm

anche io uso i pannelli solari....e mi trovo molto bene

io mio modello e' questo 8)
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Messaggioda Jocondor » mer feb 22, 2006 8:58 am

KAZAN1975 ha scritto:anche io uso i pannelli solari....e mi trovo molto bene

io mio modello e' questo 8)



Allora, Kazan, puoi fornire qualche dato, un'idea del risparmio che realizzi?

Io ho in mano l'offerta per il solare termico:
4m2 di pannello, boiler da 200 litri in casa, allacciato con la caldaia già esistente, tubi e pompa e raccordi per .....per 7.300 euro + iva.
A me sembra molto.
Le offerte precedenti che avevo chiesto risalgono al 2004, ed erano intorno ai 6600 euro.
La mia spesa complessiva di gas (termo+acqua sanitaria+cucina) nel 2005 è stata 1900 euro....
Sono scoraggiato.
Cosa puoi dirmi a conforto?
...devi imparare a leggere, oppure il tuo cervello è bruciato......
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Messaggioda Baldazzar » mer feb 22, 2006 9:31 am

Jocondor ha scritto:
KAZAN1975 ha scritto:anche io uso i pannelli solari....e mi trovo molto bene

io mio modello e' questo 8)



Allora, Kazan, puoi fornire qualche dato, un'idea del risparmio che realizzi?

Io ho in mano l'offerta per il solare termico:
4m2 di pannello, boiler da 200 litri in casa, allacciato con la caldaia già esistente, tubi e pompa e raccordi per .....per 7.300 euro + iva.
A me sembra molto.
Le offerte precedenti che avevo chiesto risalgono al 2004, ed erano intorno ai 6600 euro.
La mia spesa complessiva di gas (termo+acqua sanitaria+cucina) nel 2005 è stata 1900 euro....
Sono scoraggiato.
Cosa puoi dirmi a conforto?


Ma la useresti anche per scaldare casa? Se hai termosifoni in ghisa non ti passa più... considera la possibilità di cambiarli con radiatori in alluminio, scambiano calore molto più velocemente...però il preventivo si alzerebbe ulteriormente!
A parte la poca chiarezza su tutti questi argomenti, manca un chiaro programma di incentivi per aiutare le famiglie almeno con la spesa iniziale! E cosa che mi lascia sempre senza parole è vedere le nuove case (e qui negli ultimi anni ne hanno fatte davvero molte) che non sono ancora predisposte per queste tecnologie! (tralasciando il fatto che molte di queste case costano tantissimo e hanno una qualità meno che pessima...)
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Messaggioda gug » mer feb 22, 2006 9:58 am

Baldazzar ha scritto:A parte la poca chiarezza su tutti questi argomenti, manca un chiaro programma di incentivi per aiutare le famiglie almeno con la spesa iniziale!



....alla faccia: e il decreto Conto Energia del Settembre del 2005, come me lo chiami?
E' un livello di incentivazione più alto di quello che c'è in Germania, dove questi pannelli si stanno installando con una crescita del 20% all'anno!
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Messaggioda gug » mer feb 22, 2006 13:55 pm

Allora, come avevo detto, cominciamo ad approfondire il discorso che avevo cominciato ieri. Scusate il pistolotto un pò lungo, ma l'argomento non è ne semplice, ne immediato, ma mi sembra molto importante sgombrare il campo da equivoci e leggende metropolitane.

Il concetto di EROEI

Nessuno ha problemi a capire che la banca che da gli interessi più alti è quella da scegliere. Senza problemi, decidiamo in base al ?Ritorno sull?Investimento?. Lo stesso criterio viene normalmente applicato alla valutazione del ritorno economico degli impianti energetici. Sapendo quanto mi costa l?impianto, quanto mi ritornerà in termini monetari dalla produzione di energia?

Il problema sta nel fatto che impianti destinati a produrre energia hanno spesso tempi di vita molto lunghi, dell?ordine di diverse decine di anni. Prevedere oggi su una distanza di decine di anni quali saranno parametri economici quali l?inflazione, il tasso di sconto, i costi dei combustibili e simili è come cercare di prevedere i numeri del lotto.
Esiste un criterio più robusto che possiamo utilizzare per prendere delle decisioni in termini energetici? Si, esiste, e lo chiamiamo ?Ritorno Energetico sull?Investimento Energetico,? ovvero ?Energy Return On Energy Investment? (EROEI). L?EROEI è il rapporto fra l?energia investita per costruire un impianto e l?energia che questo impianto produrrà durante la sua vita attiva. Siccome l?energia è una grandezza fisica, non è influenzata dalle follie umane, ovvero tassi di inflazione, tassi di sconto, prezzi di mercato, eccetera. Siccome, poi, l?energia è un bene fondamentale per la società umana, se un impianto porta un ritorno utile (ovvero un EROEI maggiore di 1) sarà stato sempre un buon investimento per la società stessa.

In linea di principio, in una situazione di libera concorrenza, energia e unità monetarie dovrebbero coincidere, ovvero se un impianto porta un beneficio energetico, dovrebbe anche portare un beneficio monetario. Tuttavia, è facile che le cose non stiano affatto cosi nella giungla dell?economia reale. Con tutte le distorsioni dovute agli interventi statali, alle rendite di posizione, alla propaganda, e all?effetto trainante degli investimenti già fatti, è perfettamente possibile che il profitto monetario dell?energia prodotta in un certo tipo di impianti non coincida affatto con il profitto energetico.

E? noto, per esempio, che gli incentivi, occulti o palesi che siano, dati all?industria petrolifera falsano ampiamente il mercato a danno dell?energia rinnovabile che ne riceve molti meno. Si sa anche che, nella foga disperata di cercare petrolio o qualcosa che somigli al petrolio ci si sta attaccando a robacce come le sabbie bituminose che, probabilmente, richiedono più energia di quanta non ne forniscano alla fine del ciclo. Tant?è, è la magia dei sussidi statali. Ma non ci sono sussidi statali che possano cambiare le leggi della fisica.

Il termine ?EROEI? comincia ad essere utilizzato sempre più di frequente in campo energetico. In effetti, coglie un punto fondamentale che finora né gli economisti né i tecnologi non avevano sufficientemente enfatizzato. Il fatto che un investimento energetico ? ovvero la costruzione di un impianto ? ha senso soltanto se l?energia che viene prodotta da quell?impianto durante la sua vita attiva è superiore a quella che è stata necessaria per costruirlo.

La misura dell?EROEI è la vera pietra di paragone del valore di una tecnologia energetica. Una misura strettamente legata al principio di conservazione dell?energia che ci permette di discriminare fra le tecnologie senza bisogno di andare nei dettagli tecnici. Se una tecnologia ha un EROEI minore di 1, è come il moto perpetuo; un?assurdità che possiamo scartare senza neanche bisogno di esaminarla a fondo. Per contro, più alto è l?EROEI migliore è, in principio, la tecnologia.

Prendiamo allora proprio il caso dell?energia prodotta dalle celle fotovoltaiche; un caso dove esistono moltissimi studi dettagliati sulla questione. Secondo questi studi, l?EROEI della tecnologia fotovoltaica può avere un valore di 9 per pannelli di recente produzione. Questo vuol dire che un pannello fotovoltaico dell?ultima generazione produrrà nel corso della sua vita utile (circa 30 anni) 9 volte più energia di quella che è stata necessaria per produrlo. In altre parole, se investissimo tutta l?energia prodotta da un pannello fotovoltaico nella costruzione di altri pannelli fotovoltaici, troveremmo che dopo 30 anni un pannello di, diciamo, 100 metri quadri ha prodotto pannelli per 900 metri quadri.

Per calcolare l?EROEI di un sistema energetico dobbiamo cosa calcolare l?energia necessaria alla costruzione. Per questo bisogna sommare tutti i contributi energetici da tutte le sorgenti. Bisogna considerare l?energia per trasportare estrarre la materia prima dalla miniera e trasportarla in fabbrica; come pure quella per tutti i trattamenti e le lavorazioni. Non possiamo trascurare l?energia che è stata necessaria per costruire la fabbrica stessa, quella per riscaldare gli ambienti, l?energia usata dagli operai e dai tecnici per venire in fabbrica, come pure tutta l?energia che ci vuole per trasportare l?impianto sul luogo di utilizzo e poi montarlo, come pure per la costruzione di tutte le strutture ausiliarie. Dobbiamo anche tener conto dei costi che saranno necessari per smontare l?impianto alla fine del suo ciclo utile e per rimettere l?area utilizzata nelle condizioni iniziali. Questo tipo di calcoli si chiama ?analisi di ciclo di vita? (Life cycle analysis, LCA) ed è normato rigorosamente, per esempio, dall ISO (Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione). Dopo di che, si procede a calcolare l?energia che l?impianto produrrà durante il suo ciclo attivo previsto. Il rapporto fra le due grandezze, energia utilizzata e energia ottenuta, è l?EROEI.

Nonostante le norme, un?analisi completa di EROEI non è cosa semplice e dipende molto da alcune grandezze che si possono stimare al meglio possibile ma che non si possono determinare con precisione. Nessuna sorpresa che le stime siano variabili a seconda di chi le fa. A volte, l?incertezza è attribuibile a multiple possibilità fra le quali la scelta è opinabile, a volte alla volontà di chi fa le stime di esaltare o affossare una certa tecnologia.

C?è inoltre un problema che è quello dei ?costi esterni?. Questi sono tutti i costi (sia monetari che energetici) che non sono pagati dal produttore ma dalla società. Per esempio, nel caso del petrolio sono i costi dell?inquinamento, i costi del riscaldamento globale, i costi del ripulire le macchie di petrolio lasciate dalle petroliere e molte altre cose incluse le spese militari per la ?sicurezza energetica?. Le norme ISO ? per ora ? non richiedono di tener conto di queste cose, per esempio dell?energia che sarebbe necessaria per seppellire (o, come si dice, ?sequestrare?) una quantità di CO2 pari a quella emessa dalla combustione del petrolio nella quantità che si sta considerando. L?inclusione di questi fattori nelle stime dell?EROEI porterebbe a dei notevoli vantaggi per le tecnologie rinnovabili, ma per il momento non addentriamoci in questo argomento. Limitamoci a dire che, per quanto incerta e difficile, l?EROEI è il miglior metro di giudizio che abbiamo per una tecnologia energetica e dobbiamo cercare di usarlo il meglio possibile.

Un altro concetto importante è quello del ?Energy Payback Time,? (EPT) ovvero tempo di ritorno energetico. L?EPT è cosa strettamente correlata all?EROEI ed è anch?esso un concetto intuitivo: è il tempo necessario perchè un impianto produca una quantità di energia pari a quella che è stata necessaria per costruirlo. E? anche equivalente al ben noto concetto finanziario di ?tempo di ritorno dell?investimento?. Dopo che uno ha ripreso i soldi investiti, tutto quello che arriva in più è profitto.

Sempre ritornando all?esempio di prima, quello dell?energia fotovoltaica, se i pannelli hanno un EROEI di 9 è una vita di 30 anni, ne consegue che l?EPT dovrebbe essere di 30/9, circa 3 anni. Questo è abbastanza consistente con i vari calcoli che riportano un EPT del fotovoltaico di circa 3-5 anni. Notiamo comunque che la relazione fra EPT e EROI non si può determinare semplicemente come un rapporto. Può darsi che la resa di un sistema vari col tempo, per esempio degradandosi progressivamente come nel caso delle celle fotovoltaiche a silicio amorfo. In questo caso, il sistema potrebbe avere un buon EPT ma un basso EROEI.

Notiamo anche che il rapporto fra EROEI e EPT dipende comunque dalla lunghezza del ciclo di vita del sistema. Il fotovoltaico ha un buon EROEI, ma un EPT non particolarmente esaltante. Il contrario vale, come esempio, per le biomasse, che hanno EROEI abbastanza bassi (addirittura potrebbero essere minori di 1 in certi casi). Però, il ciclo di vita di una coltivazione è di soltanto un anno, per cui l?EPT della biomassa può essere migliore di quello del fotovoltaico.

Citiamo, per finire, come sia l?EROEI come l?EPT sono grandezze che possono variare con il tempo. Per le tecnologie rinnovabili, i progressi della tecnologia producono un continuo miglioramento. Il contrario vale per le tecnologie che si basano su risorse minerali, e quindi esauribili. In questo secondo caso, le migliorie tecnologiche non riescono, a lungo andare, a tenere il passo con il progressivo esaurimento delle risorse che causa un aumento dei cost (sia monetari che energetici) con la conseguente riduzione dell?EROEI e l?allungamento dell?EPT. Il caso classico, qui, è quello del petrolio che era partito con EROEI altissimi ai tempi d?oro dei pozzo ?facili? ma il cui EROEI si è ridotto enormemente e potrebbe oggi essere addirittura minore di 1 se si tenesse conto di tutti i costi esterni, incluse le spese militari per il controllo dei giacimenti.
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Messaggioda kenzo » mer feb 22, 2006 14:10 pm

Nella mia casa ho solo predisposto gli allacciamenti per il solare perchè al netto degli incentivi, considerato il livello di consumo (riscaldamento+sanitario) e la vita media dei pannelli (10-12 anni, vero fattore critico) il break-even non lo ottenevo (dati del 2001).
Oggi forse lo raggiungerei per l'aumento dei prezzi, mentre non conosco la disponbilità di pannelli di durata superiore.
Parlami, Parlami Cuore,
tutte le cose si rinnovano
i cuori si aggiusteranno lungo la curva
e I sentieri che si incrociano
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Messaggioda trek2005 » mer feb 22, 2006 14:22 pm

superpjimmy ha scritto:Questo è un argomento molto interessante...
Sto iniziando a far su casa e sono molto intrippato per queste cose...
Ho già(scusate...)Abbiamo già(altrimenti la mia dolce metà diventa solo metà e non più dolce...)optato per il riscaldamento a pavimento ed eravamo anche interessati a pannelli solari e fotovoltaici...
Sarebbe interessante avere qualche idea su costi, rendimenti, agevolazioni fiscali, contributi e cose simili...
C'è già qualcuno che ha già vissuto sulla sua pelle questa esperienza?
Jimmy :)
P.s
Sono riuscito anche ad avere la stanza per il pannello!!!! :wink: 8O :wink:


visto che stai facendo casa:
esagera (?) con l'isolamento termico, che ha un costo molto basso a mq ed ha un rendimento in termini di rispermi invernali ed estivi molto alto.
ciao
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Messaggioda Baldazzar » mer feb 22, 2006 14:29 pm

gug ha scritto:
Baldazzar ha scritto:A parte la poca chiarezza su tutti questi argomenti, manca un chiaro programma di incentivi per aiutare le famiglie almeno con la spesa iniziale!



....alla faccia: e il decreto Conto Energia del Settembre del 2005, come me lo chiami?
E' un livello di incentivazione più alto di quello che c'è in Germania, dove questi pannelli si stanno installando con una crescita del 20% all'anno!


Te lo chiamo poco chiaro.... molto poco chiaro... perché così su 2 piedi sembra essere molto interessante, poi scavilla da una parte e dall'altra e diventa meno chiaro....
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Messaggioda gug » mer feb 22, 2006 14:55 pm

Baldazzar ha scritto:
gug ha scritto:
Baldazzar ha scritto:A parte la poca chiarezza su tutti questi argomenti, manca un chiaro programma di incentivi per aiutare le famiglie almeno con la spesa iniziale!



....alla faccia: e il decreto Conto Energia del Settembre del 2005, come me lo chiami?
E' un livello di incentivazione più alto di quello che c'è in Germania, dove questi pannelli si stanno installando con una crescita del 20% all'anno!


Te lo chiamo poco chiaro.... molto poco chiaro... perché così su 2 piedi sembra essere molto interessante, poi scavilla da una parte e dall'altra e diventa meno chiaro....


In parte è vero che il decreto è un pò macchinoso, dato che in Italia non riusciamo a essere chiari come nei paesi civili.
Comunque, in estrema sintesi, funziona così.
Per i piccoli utenti (sotto i 20 Kw di picco) non è possibile vendere l'energia, ma solo scambiarla con quella che si sarebbe dovuta consumare: si dice regime di "scambio sul posto". In pratica si fa un conguaglio fra l'energia che si preleva dalla rete e quella che si cede e si paga solo la differenza, che può anche essere nulla. Se invece la differenza è positiva la rete non paga nulla all'utente.
Oltre a questo guadagno (il risparmi sui Kwh che si consumano) viene riconosciuta una tariffa incentivante su ogni Kwh prodotto di 0,445 cent.
Questi due contributi danno una rendita che dura per 20 anni, dopo di che ci sarà solo il primo vantaggio.
Il ritorno dell'investimento naturalmente dipende in gran parte dall'efficienza dei moduli e del sistema e dal livello di insolazione, che dipende dal sito e dall'orientamento.
Faccio un esempio pratico di un progetto che sto facendo in provincia di Macerata e con un ottimo orientamento.
Il preventivo per l'impianto è di 18800 euro per produrre energia per una famiglia di 4 persone con consumi medi, ogni anno ci sarà una rendita di 2400 euro con un tempo di ritorno di poco meno di 8 anni e un guadagno finale (dopo 20 anni) di circa 29000 euro (ma a quel punto bisogna considerare le attualizzazioni).
Inoltre alcune Banche, come Unicredit o Banca Marche concedono dei prestiti a tassi superagevolati (6,9 tasso fisso per 6 anni max per Unicredit, 2,5 di spread tasso variabile per 5 anni max per Banca Marche) per fnanziare questi impianti (quelli che rientrano nell'incentivazione).
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Messaggioda superpjimmy » mer feb 22, 2006 16:11 pm

trek2005 ha scritto:visto che stai facendo casa:
esagera (?) con l'isolamento termico, che ha un costo molto basso a mq ed ha un rendimento in termini di rispermi invernali ed estivi molto alto.
ciao

Di questo ne abbiamo già discusso con l'architetto...
Aspetto che mi presenti delle proposte...
Poi vi faccio sapere...
Jimmy :)
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Messaggioda Baldazzar » mer feb 22, 2006 17:05 pm

gug ha scritto:Inoltre alcune Banche, come Unicredit o Banca Marche concedono dei prestiti a tassi superagevolati (6,9 tasso fisso per 6 anni max per Unicredit, 2,5 di spread tasso variabile per 5 anni max per Banca Marche) per fnanziare questi impianti (quelli che rientrano nell'incentivazione).


e quelli sarebbero tassi superagevolati :?: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
scusa... l'anno scorso l'ultimo spread che ci hanno offerto (su altre cose, macchinari) è stato dello 0.65...
attualmente l'euribor è al 2,5 più lo spread (vedi sole24ore), quindi il 6,9 di tasso fisso per 6 anni è fuori mercato, troppo caro!...
Siamo sensibili al fattore ecologico, senz'altro troveremo il modo per adeguarci al solare... però farci inc**are così no... troveremo altre vie!
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Messaggioda gug » mer feb 22, 2006 17:16 pm

Baldazzar ha scritto:
gug ha scritto:Inoltre alcune Banche, come Unicredit o Banca Marche concedono dei prestiti a tassi superagevolati (6,9 tasso fisso per 6 anni max per Unicredit, 2,5 di spread tasso variabile per 5 anni max per Banca Marche) per fnanziare questi impianti (quelli che rientrano nell'incentivazione).


e quelli sarebbero tassi superagevolati :?: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
scusa... l'anno scorso l'ultimo spread che ci hanno offerto (su altre cose, macchinari) è stato dello 0.65...
attualmente l'euribor è al 2,5 più lo spread (vedi sole24ore), quindi il 6,9 di tasso fisso per 6 anni è fuori mercato, troppo caro!...
Siamo sensibili al fattore ecologico, senz'altro troveremo il modo per adeguarci al solare... però farci inc**are così no... troveremo altre vie!


Al tempo.
Io sto parlando di prestiti a privati. Se invece si considerano i prestiti ad imprese (come mi pare di capire sia quello che citi tu), allora lo spread Banca Marche scende al 1,75 %.
Io ho un prestito per l'auto, sempre con Banca Marche, con uno spread del 4,2.
Poi sto parlando di prestiti a 5 anni e non mutui ipotecari, che hanno sempre spread più bassi: il mio mutuo per la casa ha uno spread del 1,5 %, ma è, appunto, un mutuo che ha la garanzia dell'immobile.
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Messaggioda trek2005 » mer feb 22, 2006 17:33 pm

superpjimmy ha scritto:
trek2005 ha scritto:visto che stai facendo casa:
esagera (?) con l'isolamento termico, che ha un costo molto basso a mq ed ha un rendimento in termini di rispermi invernali ed estivi molto alto.
ciao

Di questo ne abbiamo già discusso con l'architetto...
Aspetto che mi presenti delle proposte...
Poi vi faccio sapere...
Jimmy :)

già che ci sei fagli una proposta di questo genere, dall'interno verso l'esterno:
intonaco | muratura 25-30 cm in poroton | isolamento termico a grande spessore min 10 cm | forato in poroton 10 cm | intonaco esterno.
Il poroton interno, abbinato all'isolamento a forte spessore verso l'esterno, consente di avere un grosso volano termico a contatto con l'ambiente, per cui una volta messa a regime termico l'abitazione, i tempi di raffreddamento sono molto lunghi consentendo un modesto utilizzo dell'impianto termico. il poroton esterno riduce l'effetto dell'irraggiamento estivo possedendo minore inerzia termica rispetto a quello interno.
Ciao
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Messaggioda Baldazzar » mer feb 22, 2006 17:51 pm

gug ha scritto:
Baldazzar ha scritto:
gug ha scritto:Inoltre alcune Banche, come Unicredit o Banca Marche concedono dei prestiti a tassi superagevolati (6,9 tasso fisso per 6 anni max per Unicredit, 2,5 di spread tasso variabile per 5 anni max per Banca Marche) per fnanziare questi impianti (quelli che rientrano nell'incentivazione).


e quelli sarebbero tassi superagevolati :?: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
scusa... l'anno scorso l'ultimo spread che ci hanno offerto (su altre cose, macchinari) è stato dello 0.65...
attualmente l'euribor è al 2,5 più lo spread (vedi sole24ore), quindi il 6,9 di tasso fisso per 6 anni è fuori mercato, troppo caro!...
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Al tempo.
Io sto parlando di prestiti a privati. Se invece si considerano i prestiti ad imprese (come mi pare di capire sia quello che citi tu), allora lo spread Banca Marche scende al 1,75 %.
Io ho un prestito per l'auto, sempre con Banca Marche, con uno spread del 4,2.
Poi sto parlando di prestiti a 5 anni e non mutui ipotecari, che hanno sempre spread più bassi: il mio mutuo per la casa ha uno spread del 1,5 %, ma è, appunto, un mutuo che ha la garanzia dell'immobile.


Sì parlo di impresa, assolutamente non parlo di mutui ipotecari.

Comunque era solo per sottolineare che un qualcosa di interessante sia a livello privato che, e sarebbe più facile, a livello di imprese è soffocato da miopia politica ed economica.... cerco di spiegarmi meglio, perché non offrire subito alle imprese qualche incentivo (vero e tangibile) per questo tipo di investimenti? Se c'è da risparmiare sarebbe stupido non farlo! In ufficio si vive mediamente almeno 8 ore della giornata, sarebbero 8 ore in meno di energia prelevata dall'enel o chi per esso.... la collettività avrebbe un risparmio, dovremmo comprare meno energia dall'esterno... con il risparmio si potrebbe creare un "volano" che incentiva anche il privato ad investire su questo tipo di energia.... Insomma incentiviamo subito chi consuma più energia ad avere fonti alternative che si affianchino alle fonti solite (passare al 100% è ancora improponibile...)...
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Messaggioda gug » mer feb 22, 2006 18:37 pm

Baldazzar ha scritto:perché non offrire subito alle imprese qualche incentivo (vero e tangibile) per questo tipo di investimenti?


Ma è proprio quello che si sta facendo con questo sistema di incentivi in conto energia.
La filosofia di questo tipo di incentivazione è che si incentiva la produzione di energia e non il semplice acquisto di un impianto. In questa maniera gli utenti sono interessati a comprare i sistemi più efficienti, installarli nella maniera migliore e poi farli effettivamente funzionare. In tutti gli altri paesi questo tipo di incentivazione è quello che ha dato i risultati migliori.
Comunque mi sembra che il piccolo esempio dato prima renda l'idea: faccio un investimento che ritorna i 8 anni e poi ho la ragionevole certezza (che dipende dal sole e dal decreto legge) di avere un guadagno non trascurabile. Passando a calcoli più raffinati, che tengano conto delle attualizzazioni, il progetto di cui parlavo sopra darà alla fine dei 20 anni un rendimento composto di circa l'8% all'anno, in un momento in cui i buoni postali, ad esempio, stanno intorno al 2,5%.
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Messaggioda Baldazzar » mer feb 22, 2006 19:19 pm

gug ha scritto:
Baldazzar ha scritto:perché non offrire subito alle imprese qualche incentivo (vero e tangibile) per questo tipo di investimenti?


Ma è proprio quello che si sta facendo con questo sistema di incentivi in conto energia.
La filosofia di questo tipo di incentivazione è che si incentiva la produzione di energia e non il semplice acquisto di un impianto. In questa maniera gli utenti sono interessati a comprare i sistemi più efficienti, installarli nella maniera migliore e poi farli effettivamente funzionare. In tutti gli altri paesi questo tipo di incentivazione è quello che ha dato i risultati migliori.
Comunque mi sembra che il piccolo esempio dato prima renda l'idea: faccio un investimento che ritorna i 8 anni e poi ho la ragionevole certezza (che dipende dal sole e dal decreto legge) di avere un guadagno non trascurabile. Passando a calcoli più raffinati, che tengano conto delle attualizzazioni, il progetto di cui parlavo sopra darà alla fine dei 20 anni un rendimento composto di circa l'8% all'anno, in un momento in cui i buoni postali, ad esempio, stanno intorno al 2,5%.


Non voglio assolutamente aprire una diatriba con te... però secondo noi (ci stiamo ragionando a più teste in ufficio, compresa la signora che si occupa dell'amministrazione, signora molto attenta e scrupolosa) non c'è nessun guadagno, c'è risparmio e c'è sensibilità ecologica, non c'è guadagno liquido... in più non c'è traccia di quanto costerà lo smaltimento dell'impianto quando sarà ora di cambiarlo...
Comunque l'impianto ci sarà... Così d'estate quando ci saranno i black out, almeno gli uffici funzioneranno :wink: ... fare un impianto per mandare avanti la zona produzione costerebbe solo 1,2 milioni di ?.... difficilmente ammortizzabili in 20 anni :roll:
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Messaggioda gug » mer feb 22, 2006 21:30 pm

Baldazzar ha scritto:Non voglio assolutamente aprire una diatriba con te... però secondo noi (ci stiamo ragionando a più teste in ufficio, compresa la signora che si occupa dell'amministrazione, signora molto attenta e scrupolosa) non c'è nessun guadagno, c'è risparmio e c'è sensibilità ecologica, non c'è guadagno liquido... in più non c'è traccia di quanto costerà lo smaltimento dell'impianto quando sarà ora di cambiarlo...
Comunque l'impianto ci sarà... Così d'estate quando ci saranno i black out, almeno gli uffici funzioneranno :wink: ... fare un impianto per mandare avanti la zona produzione costerebbe solo 1,2 milioni di ?.... difficilmente ammortizzabili in 20 anni :roll:


...boh, io i conti li ho fatti e ti ho scritto sopra quello che portano: il guadagno esiste, anzi se vuoi ti posso mandare per e-mail un calcolo preciso, comprendente le attualizzazioni (non mio, ma di un esperto del campo). A parte questo, ciò che invece non è come pensi è il fatto che il ritorno non dipende dalla grandezza dell'impianto: anzi più l'impianto è grande e prima rientra, e questo per tre motivi.
Il primo è che gli impianti grossi costano meno in proporzione a quanto producono.
Il secondo motivo è che sopra una certa taglia si può diventare produttori e vendere l'energia elettrica in eccesso.
Il terzo motivo è che la tariffa incentivante non è più 44,5 cent al Kwh, ma diventa più alta (mi sembra 47 cent, ma vado a memoria).
Non fate invece l'impianto pensando che vi salvi dai black out: questo tipo di impianti devono essere connessi allrete elettrica e, per normative di sicurezza, se la rete non funziona i pannelli devono essere scollegati.
Se volessi avere una indipendenza elettrica, allora dovresti fare un impianto con batterie, che costa di più e per di più non rientra nell'incentivazione.
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Messaggioda Baldazzar » gio feb 23, 2006 9:12 am

gug ha scritto:
Baldazzar ha scritto:Non voglio assolutamente aprire una diatriba con te... però secondo noi (ci stiamo ragionando a più teste in ufficio, compresa la signora che si occupa dell'amministrazione, signora molto attenta e scrupolosa) non c'è nessun guadagno, c'è risparmio e c'è sensibilità ecologica, non c'è guadagno liquido... in più non c'è traccia di quanto costerà lo smaltimento dell'impianto quando sarà ora di cambiarlo...
Comunque l'impianto ci sarà... Così d'estate quando ci saranno i black out, almeno gli uffici funzioneranno :wink: ... fare un impianto per mandare avanti la zona produzione costerebbe solo 1,2 milioni di ?.... difficilmente ammortizzabili in 20 anni :roll:


...boh, io i conti li ho fatti e ti ho scritto sopra quello che portano: il guadagno esiste, anzi se vuoi ti posso mandare per e-mail un calcolo preciso, comprendente le attualizzazioni (non mio, ma di un esperto del campo). A parte questo, ciò che invece non è come pensi è il fatto che il ritorno non dipende dalla grandezza dell'impianto: anzi più l'impianto è grande e prima rientra, e questo per tre motivi.
Il primo è che gli impianti grossi costano meno in proporzione a quanto producono.
Il secondo motivo è che sopra una certa taglia si può diventare produttori e vendere l'energia elettrica in eccesso.
Il terzo motivo è che la tariffa incentivante non è più 44,5 cent al Kwh, ma diventa più alta (mi sembra 47 cent, ma vado a memoria).
Non fate invece l'impianto pensando che vi salvi dai black out: questo tipo di impianti devono essere connessi allrete elettrica e, per normative di sicurezza, se la rete non funziona i pannelli devono essere scollegati.
Se volessi avere una indipendenza elettrica, allora dovresti fare un impianto con batterie, che costa di più e per di più non rientra nell'incentivazione.


Ecco l'inghippo! e no, se andiamo ad installare pannelli solari lo facciamo anche per tutelarci dai black out! ...
Noi siamo un'azienda che produce beni per un certo settore di mercato, non è nostra intenzione diventare produttori di energia e venderla, non possiamo togliere liquidità agli investimenti interni per i macchinari e le strutture (magazzini, uffici, etc etc) e metterli tutti in qualcosa che è sì utile ma non è l'obiettivo dell'azienda. Altro discorso sarebbe se i nostri "rifiuti" potessero produrre energia (ma così non è...purtroppo...).

Mi puoi per favore mandare per Email il calcolo preciso, con le attualizzazioni dell'esperto?
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Messaggioda trek2005 » gio feb 23, 2006 10:02 am

gug ha scritto:
Baldazzar ha scritto:Non voglio assolutamente aprire una diatriba con te... però secondo noi (ci stiamo ragionando a più teste in ufficio, compresa la signora che si occupa dell'amministrazione, signora molto attenta e scrupolosa) non c'è nessun guadagno, c'è risparmio e c'è sensibilità ecologica, non c'è guadagno liquido... in più non c'è traccia di quanto costerà lo smaltimento dell'impianto quando sarà ora di cambiarlo...
Comunque l'impianto ci sarà... Così d'estate quando ci saranno i black out, almeno gli uffici funzioneranno :wink: ... fare un impianto per mandare avanti la zona produzione costerebbe solo 1,2 milioni di ?.... difficilmente ammortizzabili in 20 anni :roll:


...boh, io i conti li ho fatti e ti ho scritto sopra quello che portano: il guadagno esiste, anzi se vuoi ti posso mandare per e-mail un calcolo preciso, comprendente le attualizzazioni (non mio, ma di un esperto del campo). A parte questo, ciò che invece non è come pensi è il fatto che il ritorno non dipende dalla grandezza dell'impianto: anzi più l'impianto è grande e prima rientra, e questo per tre motivi.
Il primo è che gli impianti grossi costano meno in proporzione a quanto producono.
Il secondo motivo è che sopra una certa taglia si può diventare produttori e vendere l'energia elettrica in eccesso.
Il terzo motivo è che la tariffa incentivante non è più 44,5 cent al Kwh, ma diventa più alta (mi sembra 47 cent, ma vado a memoria).
Non fate invece l'impianto pensando che vi salvi dai black out: questo tipo di impianti devono essere connessi allrete elettrica e, per normative di sicurezza, se la rete non funziona i pannelli devono essere scollegati.
Se volessi avere una indipendenza elettrica, allora dovresti fare un impianto con batterie, che costa di più e per di più non rientra nell'incentivazione.


puoi mandare anche a me il calcolo che citi nel post?
Grazie
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