Sulle torri di arenaria della valle dell'Elba, regione conosciuta anche come Svizzera sassone, a due passi da Dresda, si arrampica così dai primi anni del secolo. Rudi Fehrmann e compagni lo facevano spesso a piedi nudi superando nel lontano 1918 passaggi che oggi sono considerati di VI grado, quindi con grande anticipo rispetto alle Alpi.
Quello che inizialmente era una necessità data dalla roccia che non sopporta alcun genere di elementi metallici, nemmeno ad incastro, divenne col tempo la base di un'etica rigorosissima. Le fettucce ad incastro sono tutt'oggi l'unico metodo di assicurazione accettato nella zona dove vige un regolamento rigidissimo. Non è stata regolamentata solo l'assicurazione sulle pareti, ma anche la gestualità dell'arrampicatore che non può mai azzerare i passaggi. Non è raro sentirsi canzonare o additare come antisportivo dalle torri vicine se ci si attacca alle fettucce o ai rari fittoni inseriti nella roccia.
A chi conosce un po' di tedesco consiglio di andarsi a leggere le regole di arrampicata in sassonia redatte e aggiornate da decenni dal SBB
http://www.sbb-dav.de/ l'associazione degli arrampicatori sassoni.
Questa ideologia venne esportata in america da Fritz Wiessner e rappresentò la base per il moderno concetto di freeclimbing.
bummi