Aiona....un disperso...;(

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda dags1972 » mar dic 27, 2005 17:05 pm

Andrea Orlini ha scritto:
pado ha scritto:Per aereosoccorritori, intendo gli specialisti dei vvff, che operano sull'elicottero, (provengono dai corsi SAF), ma che nelle situazioni in cui l'elicottero nn si alza (ovvio ke in questo caso l'elicottero stava a terra), operano come squadra a terra (e, per inciso, dovrebbero essere, in una situazione come quasta, la "punta di diamante" di tutta la macchina dei soccorsi).. quella notte, per certo, gli aereosoccorritori erano lassù, ed hanno portato a valle i 14 superstiti, ma, per quello che ne so io, non hanno cercato il disperso se non dopo l'alba.
Per "volontario privato" intendo dire che sono andato lassù a titolo personale, non facendo più parte attivamente dell'organizzazione (volontaria ank'essa) del Soccorso Alpino.
E'ovvio che nell'ambito dell'operazione mi sia poi unito ed abbia seguito le direttive dei miei ex colleghi del cnsas

Quando mi chiedono da dove provengo, rispondendo da Trieste la gente mi chiede come si sta in Yugoslavia (pardon, Slovenia).... pian pianino mi rendo conto di abitare in un altro paese...
e mi fermo quì
andrea


?????
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Messaggioda Zio Vare » mar dic 27, 2005 19:15 pm

robi ha scritto:sapete quanti turisti imboccano i sentieri delle cinque terre in mocassini o nei giorni di fetsa con i tacchi?
sapete quanti di loro dopo aver pranzato con trenette al pesto e gamberoni ,magari persone anziane senza allenamento partono e scalano (termine appropriato) i sopracitati sentieri?
eppure non c'è depliant pubblicitario che mette in guardia queste persone ,o che per lo meno ne presenta le difficolta.

Ciao robi.
Conosco piuttosto bene quei sentieri, ho ben presente cosa significa incontrare gente che li affronta con calzature e fiato assolutamente inadeguati. Ho visto gente scoppiata con le ciabattine da mare salire su gradoni che richiedono sempre sale in zucca anche se di fatto sono piuttosto elementari ma faticosi.
Non concordo però con il fatto che non esistano depliant pubblicitari e/o opuscoli informativi sulle caratteristiche di tali sentieri. In particolare da quando le 5 Terre sono diventate Parco Nazionale (con alcuni risvolti prettamente escursionistici IMHO negativi ma che non sono oggetto della discussione) trovi ovunque cartelli di segnalazione della tipologia dei sentieri, ad ogni visitatore del parco che intenda fare qualche sentiero a piedi viene consegnato un pieghevole che mette in evidenza la differenza tra la passeggiata in centro città e la camminata tra Monterosso e Corniglia tanto per dirne una. Se però la gente è idiota, non legge nulla, va avanti come pecoroni senza conoscersi e sapere fin dove si può arrivare, percorrendo i sentieri in estate a mezzogiorno quando qualsiasi escursionista intelligente si farebbe un bel bagno con maschera e pinne, be', questo è un problema che un depliant non risolverà mai ed è una questione squisitamente italiana perchè non troverai quasi mai tedeschi, olandesi, canadesi che affrontano quei sentieri malamente equipaggiati o senza il minimo allenamento.
Zio Vare
 
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Messaggioda Zio Vare » mar dic 27, 2005 19:35 pm

Andrea Orlini ha scritto:Quando mi chiedono da dove provengo, rispondendo da Trieste la gente mi chiede come si sta in Yugoslavia (pardon, Slovenia).... pian pianino mi rendo conto di abitare in un altro paese...
e mi fermo quì

perchè fermarsi?
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Messaggioda ric.m » mer dic 28, 2005 19:23 pm

pado ha scritto:Per aereosoccorritori, intendo gli specialisti dei vvff, che operano sull'elicottero, (provengono dai corsi SAF), ma che nelle situazioni in cui l'elicottero nn si alza (ovvio ke in questo caso l'elicottero stava a terra), operano come squadra a terra (e, per inciso, dovrebbero essere, in una situazione come quasta, la "punta di diamante" di tutta la macchina dei soccorsi).. quella notte, per certo, gli aereosoccorritori erano lassù, ed hanno portato a valle i 14 superstiti, ma, per quello che ne so io, non hanno cercato il disperso se non dopo l'alba.
Per "volontario privato" intendo dire che sono andato lassù a titolo personale, non facendo più parte attivamente dell'organizzazione (volontaria ank'essa) del Soccorso Alpino.
E'ovvio che nell'ambito dell'operazione mi sia poi unito ed abbia seguito le direttive dei miei ex colleghi del cnsas


...completo il mess., m'è scappato l'invio...
dicevo, le situazioni spiacevoli, spesso saltano fuori quando le cose vanno storte... cmq devo dire che ad ivrea non ci sono mai stati problemi, forse perchè tutto è sempre è andato bene? spero di no...
ric.m
 
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Messaggioda sideshow-nico » sab dic 31, 2005 12:11 pm

Rispondo molto brevemente a Pado, brevemente xke' qui nel forum delle questioni tecniche interne al cnsas non interessa nessuno e inoltre dovrebbero essere argomento di discussione privata nostra (visto ke solo noi sappiamo esattamente tutto quel ke e' successo nei giorni di ricerca, il cosa il come il perche' ecc...).

Io conservo una mentalita' 'ingegneristica' (essendo laureando in ingegneria ambientale), quindi molto pratica e pragmatica, x cui se pensassi anke x un solo istante che il cnsas avesse operato o operasse in un modo diciamo 'non scientifico', cioe' non metodico, trascurando la sicurezza personale e altrui, lavorando senza criterio ne' direzione ne' coordinamento (cose che cmq umanamente sono soggette a miglioramenti qualora se ne ravvisi la possibilita'), semplicemente, visto ke lo faccio in qualita' di volontario, rassegnerei le dimissioni da tecnico di soccorso in quanto tutto cio' non corrisponderebbe piu' alle mie idee e inclinazioni.

Siccome cio' non credo sia assolutamente avvenuto (x quel ke riguarda almeno il cnsas, x gli altri corpi non so e non mi interessa), rimango nel mio corpo a svolgere la mia attivita', cosciente che faccio parte di una organizzazione che annovera anche me come tecnico e quindi nel caso il servizio possa essere migliorato ho il dovere di far sentire la mia voce al suo interno x far si' che gli aspetti che ritengo carenti o migliorabili avvengano effettivamente (a tutto vantaggio di chi per primo ne usufruisce, cioe' chi viene soccorso) e io non aspetti che mi piovano dal cielo.

Inoltre come ben saprai il cnsas garantisce tramite i corsi e le verifiche un livello di standard minimo che deve consentire di operare in sicurezza nella stragrande maggioranza dei casi, ma esso non puo' obbligare nessuno a tramutarsi in Kurt Diemberger o Walter Bonatti, x cui ci saranno sempre persone all' interno del soccorso ke hanno capacita' tecniche fisiche ed emotive superiori ad altri, ed esse si dimostreranno durante i soccorsi ke specificamente richiedono tali caratteristiche.
Cio' significa ke se ci sono 120 km/h di vento ke ti sbatte in terra e -14° e pendii nevosi pericolosi misti a ghiaccio inscalfibile, ci saranno cmq molte squadre ke riusciranno a fare certe cose (quelle necessarie), e ce ne sara' magari un'altra composta da gente ke magari abitualmente sale slegata la nord del Cervino ke andra' tranquillamente a ricoprire una mansione diciamo piu' 'pericolosa' che necessita di qualita' tecniche maggiori.

Se poi qcuno ha in cuor suo la percezione di non aver le capacita' tecniche sufficienti x poter affrontare una situazione del genere (che significa NON sopravvivere alla giornata, MA in tali condizioni CERCARE, cioe' concentrarsi sulla ricerca e non sulla propria incolumita' che dovrebbe essere data x scontata) e tali capacita' richieste sono obiettivamente alla portata dei piu' che lavorano nel soccorso, si adoperera' x migliorare e adeguarsi, o ne uscira' se non ce la fa, ma cio' e' cmq compito della persona stessa (che si spera dotata di senso pratico, x cui non dovrebbe essere necessario, oltreche segno di rispetto nei suoi confronti, che la si accompagni x mano in ogni decisione).


Io posso capire ke in casi come questi sorga emotivamente un senso di impotenza o di rabbia e il 'voler a tutti i costi trovare quel poveraccio', ma cio' non deve prescindere dalla regola aurea del soccorso, e cioe' di operare in assoluta sicurezza x i soccorritori in primis. Inoltre l'esperienza di soccorritore avrebbe dovuto farti capire subito ke in quelle condizioni climatiche, in quella zona (con quella orografia, quei canali, quell'estensione territoriale, quelle faggete, quei rivi,ecc...) e con le indicazioni date dai superstiti sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. E cosi' e' stato infatti, 2 settimane in cui e' stata spazzata un'area enorme in cui ogni giorno hanno operato in media una 30ina di uomini, elicottero, cani da valanga e pure quell'apparecchio, come si chiama, il 'Recco'.

Purtroppo queste tragedie rimarcano ancora piu' come il ruolo della prevenzione in montagna debba essere rivisto e tenuto in maggior considerazione (che significa, di ste tragedie, PARLARNE, e non metterle nel dimenticatoio).

Cordialmente, Nicola.
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Aiona per lavoro

Messaggioda Giannimac » mar gen 03, 2006 17:46 pm

Frequento l'Aiona posso dire settimanalmente per lavoro ed la mattina del casino ero in zona e posso dire che dopo aver provato a raggiungere il crinale del Passo del Ghiffi (per chi conosce la zona) che è un punto di spartiacque ben più basso della vetta ed aver rischiato due volte di finire a valle per il vento, me ne sono tornato in macchina.
Guardando da valle anche un idiota avrebbe capito che non era giornata da andare in vetta, figuriamoci persone esperte di montagna e con le previsioni che c'erano. Inoltre, per continuare il percorso che si proponevano i ns "eroi" avrebbero avuto a disposizione un itinerario alternativo a mezza costa che avrebbero potuto percorrere senza pericolo, al limite con un po' di disagio per il freddo che il vento fortissimo accentuava.
Allora la domanda è che cavolo ci sono andati a fare?
Io dico da parte di alcuni ignoranza, ma da parte di altri celodurismo del tipo più bieco, o idiozia totale.
Ho partecipato anche alle ricerche del disperso nei giorni successivi e posso commentare che il costo per la collettività di certe bravate è veramente alto. Questo senza contare l'indubbio dolore dei familiari per chi non è tornato a casa.
Penso che fare qualche riflessione di questo genere prima di imbarcarsi in imprese balorde potrebbe aiutare.
In ultimo: non sottovalutate l'Appennino solo perchè non ha le vette; quel giorno in cima all'Aiona (ed anche i giorni successivi) c'erano condizioni che non avrebbero fatto sfigurare il Bianco.
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Messaggioda pado » sab gen 07, 2006 0:26 am

Rispondo a Nico....

Anzitutto una precisazione importante: non intendevo fare una dura critica nei confronti dei SINGOLI...soprattutto per quel che riguarda il Soccorso Alpino, so bene che moltissimi di loro hanno fatto il possibile ed anche di più.. so che molti forse avrebbero anche voluto fare di più e so che tutti si sono sobbarcati ore di macchina (vedi i ventimigliesi), disagi e costi non indifferenti.
La mia critica era rivolta principalmente all'organizzazione..
ritengo che quell'organizzazione avrebbe dovuto mettere in grado quegli uomini di operare veramente al meglio delle loro possibilità..
per come vedo le cose io, se ci fosse stata un'organizzazione degna di tal nome, avrebbe potuto far si che una o più squadre potessero operare anche quella notte...
mi sbaglierò, ma ritengo che fossero quelle le ore nelle quali bisognava dare il 100%, con la seppur minima possibilità di ricevere una risposta dal disperso, con la possibilità di averlo trovato prima di essere seppellito dalla neve trasportata dal vento.
Io non faccio la nord del Cervino slegato...tutt'al più le scale di casa mia, ma credo (mi sbaglierò, ripeto)che non fossero necessari dei superuomini per uscire nel bosco quella notte (lasciamo stare la vetta)....quasi sicuramente non sarebbe servito, ma così si è rinunciato anche a quella flebile speranza..
certamente necessitavano forze fresche per la mattina dopo, ma l'organizzazione forse poteva imnpegnarsi per far fronte a ciò....
Giustamente dici che non tutti nel Socc Alp ligure devono essere Bonatti, ma credo che quei corsi cui tu hai accennato, se fossero fatti con frequenza e serietà maggiori dovrebbero permettere di fare qualcosa in più rispetto a qual che si è fatto...per la cronaca,negli ultimi SETTE anni si sono svolti TRE corsi tecnici, di cui UNO solo comprendente la parte ghiaccio.
Dici che non ti interessano gli altri corpi...beh, secondo me è sbagliato, perchè la mancanza di coordinazione con i VVFF (penso per colpa di tutti), vanifica proprio la buona volontà dei singoli..
Dici che la critica va fatta dall'interno.... io un pò di critica, finchè ero dentro, la facevo(forse troppa), e spesso riguardava proprio le problematiche invernali, che ho sempre ritenuto le più impoortanti, e ti assicuro che erano pochini quelli contenti di questa critica... visto che non sono più dentro, la critica ora l'ho fatta dall'esterno e all'esterno..
si sa mai che qualcuno si faccia delle domande....e che magari serva a qualcosa...
Dici che se uno se ne va non ha diritto di parlare e comunque ha torto...potrei dirti che magari uno se ne và perchè non vuole più imbarcarsi in battaglie perse in partenza...ti dico che invece tutto sommato hai ragione...e di ciò me ne dolgo....
Ciao
pado
 
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Perchè non succeda più

Messaggioda Boscaglia » sab gen 07, 2006 16:31 pm

Non sono molto bravo con i forum (non li uso mai), per cui mi sono sbagliato e ho lanciato un nuovo topic, ma invito tutti voi che stavate parlando in quello vecchio a leggere il mio intervento nel topic "Perchè non succeda più". Se poi il dibattito è meglio che continui sotto questo oggetto, rispondetemi pure da qui.
Grazie e scusate.
Boscaglia
 
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Messaggioda Boscaglia » sab gen 07, 2006 16:40 pm

Uno di voi mi ha informato di questo forum, ho letto tutto con attenzione, soprattutto i resoconti dei soccorritori.
Mi presento: mi chiamo Luca, sono un Accompagnatore di Media montagna del Collegio Guide Alpine abruzzese, ed essendo amico di Stefano, il ragazzo scomparso sul Monte Aiona, ho deciso di costruire il sito che trovate alla pagina http://www.boscaglia.it/stefano/stefano.htm.
Dopo le testimonianze dei sopravvissuti, che avete già letto, e i messaggi di dolore di tanti di noi che volevano bene a Stefano, abbiamo cominciato (a pagina 3 del sito in questione) a riflettere in modo un po' più analitico, vi invito a partecipare al dibattito.
Di una cosa potete stare certi: noi non dimeticheremo, e faremo in modo che molti sappiano.
E faremo in modo che manifestazioni come quella (si chiamava Appennina, era alla decima edizione) non si ripetano mai più. Spero nella vostra collaborazione in questo.
Insomma, si tratta ora di portare il dibattito a un livello più alto, diffondendo questa storia nel modo più chiaro possibile, perchè lo possano capire tutti, anche i non addetti ai lavori, perchè questi ragazzi si erano AFFIDATI e nessuno in futuro si deve affidare in casi del genere.
Grazie per la vostra attenzione.
Luca
Boscaglia
 
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