da s » lun dic 05, 2005 23:20 pm
Fokozzone ha scritto:Marco, scusa se te lo dico
Fokozzone
da Fokozzone » lun dic 05, 2005 23:22 pm
s ha scritto:Fokozzone ha scritto:Spider ha scritto:il.bruno ha scritto:Astraiamoci dall'argomento referendum, che si presta a strumentalizzazioni un po' fuori tema.
I vescovi dicono che la l'aborto è un male e che la ru486 è un male nel male.
La linea di condotta corretta per il referendm doveva essere:
-non fare nè dire niente, e lasciare che il paese decidesse per i fatti suoi.
-nel caso che il referendum passasse, informare i cattolici di come comportarsi, di cosa poteva essere compatibile con la morale cristiana e cosa invece no.
come il preservativo o la pillola o l'aborto, il fatto che siano legali non obbliga mica nessuno a farne uso, se la mia coscienza me lo permette li uso, altrimenti, se per un qualunque motivo (medico, morale, etico, religioso) decido di non usarli, sono libero di farlo.
Credo, nella mia ingenuità, che questa cosa qui si chiami "democrazia".
Scusa spider ma questa è proprio la tua ingenuità:
Allora liberalizziamo anche la rapina a mano armata, l' omicidio, la falsa testimonianza e il ricatto, tanto non si obbliga nessuno a farne uso, se la tua coscienza te li permette li usi etc etc....
FKZ
Ma perché uno stato laico non può avere un'etica pubblica che ritiene riprovevole e quindi vieta la rapina a mano armata, l' omicidio, la falsa testimonianza e il ricatto ecc. ecc.
Ma voi cattolici siete così superbi da pensare di possedere l'unica fonte della morale?!?!?!?!?
non vorrei mandarti sonoramente affanculo, ma mi sento offeso da questa posizione. se non chiedi scusa a me e a tutti coloro che -laici- pensano di avere un'etica senza bisogno di credere in dio, non meriti neanche che ti si stia a sentire.
s
da s » mar dic 06, 2005 0:15 am
Fokozzone ha scritto:Il problema non è la morale laica, cioè una morale che ricerca secondo ragione (anche senza ispirarsi alla rivelazione) quale possa essere il diritto naturale: sarebbe già un bel passo avanti rispetto alle concezioni correnti.
Fokozzone ha scritto:
Il problema attuale è che si cerca di abolire la morale come frutto di ragione e di farne solo il frutto delle consuetudini e dell' approvazione della maggioranza.
Ora le consuetudini e le maggioranze sono piuttosto manipolabili dai media "persuasori occulti", dunque la tendenza ormai è quella di uno stato che fa leggi in base alle reazioni emotive agli scossoni dati all' opinione pubblica. E gli esiti, a mio parere sono incontrollabili e disastrosi.
Ciao, FKZ
Fokozzone ha scritto:Se anche non credi in dio, non è che "ti meriti" di avere un' etica, ma "devi" avere un' etica, che sia secondo ragione e non secondo capriccio.
Comunque dal tuo discorso sembra quasi che argomenti come l' aborto e la fecondazione artificiale possano esulare dall' etica -laica quanto si vuole- mentre l' omicidio e la rapina no. Mi sembra una contraddizione folle.
Ciao, FKZ
da Fokozzone » mar dic 06, 2005 7:24 am
Fokozzone ha scritto:
Invece tornando in topic direi che stiamo dimenticando troppe cose: ci siamo buttati a parlare del maschilismo, che sarebbe l' aspetto che emotivamente ci colpisce di più nei matrimoni musulmani. In effetti ci sono differenze maggiori.
Se noi prendiamo l' enciclica "humanae vitae" di Paolo VI, vi troviamo quattro aggettivi che caratterizzano il matrimonio cristiano come unione 1)PERSONALE 2)TOTALE 3) INDISSOLUBILE 4)FECONDA. Il significato di questi punti è
1)unione personale, cioè realizzata con tutte le facoltà della persona umana, a partire dalle più elevate, cioè l' intelligenza e la volontà. Questo fatto qualifica l' unione come frutto di libertà (se la scelta non è libera il matrimonio neppure è valido). E' lo stesso che comprar moglie per dodici cammelli?
2) Totale significa che si mette in comune la vita e si affrontano le responsabilità insieme o almenno di comune accordo, a partire dall' educazione dei figli e tutte le scelte di vita. Non mi sembra che questa condivisione di scelte sia una caratteristica delle coppie musulmane.
3) Indissolubile: non c' è bisogno di commento, la coppia è una coppia, non due singoli. Per i musulmani c' è il ripudio (oltretutto monodirezionale) e addirittura la poligamia, non sono differenze piccole.
4) Nel concetto di fecondità si introduce un' intenzionalità che va oltre la pura materia (una sezione è dedicata alla "fecondità" delle coppie sterili) nonché i concetti di paternità e maternità responsabili. Nell' islam la fecondità fisica è obbligatoria ed è vista come un potenziamento, quasi bellico, del popolo di Allah.
Personalmente trovo che siano differenze tali da rendere quantomeno "audace" se non "temerario" un matrimonio tra due persone che partono da basi così diverse.
Fokozzone
da Buzz » mar dic 06, 2005 9:16 am
Fokozzone ha scritto:Fokozzone ha scritto:
Invece tornando in topic direi che stiamo dimenticando troppe cose: ci siamo buttati a parlare del maschilismo, che sarebbe l' aspetto che emotivamente ci colpisce di più nei matrimoni musulmani. In effetti ci sono differenze maggiori.
Se noi prendiamo l' enciclica "humanae vitae" di Paolo VI, vi troviamo quattro aggettivi che caratterizzano il matrimonio cristiano come unione 1)PERSONALE 2)TOTALE 3) INDISSOLUBILE 4)FECONDA. Il significato di questi punti è
1)unione personale, cioè realizzata con tutte le facoltà della persona umana, a partire dalle più elevate, cioè l' intelligenza e la volontà. Questo fatto qualifica l' unione come frutto di libertà (se la scelta non è libera il matrimonio neppure è valido). E' lo stesso che comprar moglie per dodici cammelli?
2) Totale significa che si mette in comune la vita e si affrontano le responsabilità insieme o almenno di comune accordo, a partire dall' educazione dei figli e tutte le scelte di vita. Non mi sembra che questa condivisione di scelte sia una caratteristica delle coppie musulmane.
3) Indissolubile: non c' è bisogno di commento, la coppia è una coppia, non due singoli. Per i musulmani c' è il ripudio (oltretutto monodirezionale) e addirittura la poligamia, non sono differenze piccole.
4) Nel concetto di fecondità si introduce un' intenzionalità che va oltre la pura materia (una sezione è dedicata alla "fecondità" delle coppie sterili) nonché i concetti di paternità e maternità responsabili. Nell' islam la fecondità fisica è obbligatoria ed è vista come un potenziamento, quasi bellico, del popolo di Allah.
Personalmente trovo che siano differenze tali da rendere quantomeno "audace" se non "temerario" un matrimonio tra due persone che partono da basi così diverse.
Fokozzone
Scusate se mi cito, ma mi sembra che questo sia il nocciolo del discorso e non c' è stato neppure un commento![]()
FKZ
da gug » mar dic 06, 2005 9:59 am
Fokozzone ha scritto:Personalmente trovo che siano differenze tali da rendere quantomeno "audace" se non "temerario" un matrimonio tra due persone che partono da basi così diverse.
da Buzz » mar dic 06, 2005 10:16 am
gug ha scritto:Fokozzone ha scritto:Personalmente trovo che siano differenze tali da rendere quantomeno "audace" se non "temerario" un matrimonio tra due persone che partono da basi così diverse.
Questo infatti, anche per me, è il nocciolo della questione, al di là che a dirlo sia stato Ruini.
Non è solo il maschilismo a rendere difficili queste unioni, quanto le differenze generali, come può avvenire anche in unioni di altre culture, non per amicizia, che quando si chiude la porta e si va a casa, lascia liberi di fare ciò che si muove, ma per un matrimonio in cui io metto la mia libertà e le mie scelte più intime nelle mani di un'altra persona. Devo essere ragionevolmente sicuro di averle affidate a qualcuno che su molte cose condivide le mie convinzioni.
da Enzolino » mar dic 06, 2005 10:32 am
Le tue parole mi fanno venire in mente un libro letto di recente.andreag ha scritto:mi è così chiara la verità di questa affermazione, così lampante che il bisogno tutto umano di darsi delle spiegazioni per fatti ed eventi non facilmente comprensibili porti all' invenzione del "deus ex machina" che risolve tutti i problemi e ci lascia liberi dalle angosce esistenziali, dal "chi siamo e dove andiamo" per darci in cambio una confortante culla fatta di vita oltre la morte e un facile sistema per dividere il mondo in buoni e cattivi, mi è così ovvio dicevo che stento a capire come faccia tanta gente a crederci ancora, e non dico i cattolici militanti ma gente istruita, magari progressista, magari razionale, addirittura molti scienziati o presunti tali....
da andreag » mar dic 06, 2005 10:52 am
Enzolino ha scritto:Ma, sublimata la paura della morte esistenziale e la ricerca di spiegazione dei fenomeni, realizzo dentro e fuori di me la certezza assoluta che Dio esiste. Senza aspettative ultraterrene o necessita' di spiegazioni, ma semplicemente e gratuitamente perche' Dio c'e'!
E mi stupisce come ci siano ancora scienziati che proiettino nella religione e nella fede solo attributi cosi' banalmente primitivi, senza essere capaci di andare al di la' del proprie conoscenze superficiali. E purtroppo sono tanti.![]()
Ciao![]()
Lorenzo
da Enzolino » mar dic 06, 2005 11:18 am
A proposito dell'irrazionale e gli scienziati, ho trovato questo interessante articolo di Umberto Eco.andreag ha scritto:Mi fa strano invece che persone abituate a esaminare e riflettere sulle situazioni, non vedano così chiaramente come vedo io tutta l'umanità che c'è (e non la divinità) nel processo di formazione di una fede religiosa.
Ovviamente poi ho una posizione estremamente critica (e arrabbiata) verso tutti quelli (gerarchie ecclesiastiche e politici furbacchioni) che questo bisogno sfruttano come strumento di potere sugli altri uomini.
da andreag » mar dic 06, 2005 11:22 am
Enzolino ha scritto:Per quello che dici, io mi sforzo di accettare gli altri come sono, eventualmente mettendoci in discussione. Mi piace la tua idea di umanita' ed il tuo ateismo tranquillo e' abbastanza raro.
Tu vedi chiaro qualcosa che per gli altri non lo e', io vedo chiaro qualcosa che per te non lo e'. L'importante per me e' non sentirsi superiori, cercando di capire le ragioni degli altri.
Ciao![]()
Lorenzo
da Enzolino » mar dic 06, 2005 11:34 am
Purtroppo, nel nostro contesto, hai assolutamente ragione. Ed io spesso mi trovo a cavalcare prima un cavallo di battaglia, quello contro i credenti intolleranti, e poi un'altro cavallo, quello contro gli atei/agnostici intolleranti.andreag ha scritto:Di nuovo scusa Lorenzo, ma mi sembra che siano infinitamente di più i casi di religiosi che cercano di convincere gli atei a credere (anche con la forza) che non il viceversa.....
da Spider » mar dic 06, 2005 13:21 pm
Buzz ha scritto:Jocondor ha scritto:Spider ha scritto:La chiesa cambia CONTINUAMENTE, è questo che gli ha consentito di penetrare in tutti i paesi e le culture del mondo.
...
In sostanza, a me pare che la religione cristiana sia SEMPRE STATA una religione "di compromesso", che si è sempre adattata (volente o nolente) ai luoghi e ai tempi in cui si trovava.
Secondo me sbagli di grosso.
La Chiesa è una istituzione umana; ed inoltre di stampo reazionario, sostanzialmente immutabile da 2000 anni.
...
La Chiesa si è sempre posta in maniera dialettica con il Potere: il suo criterio è di fare patti finchè si può, non in ragione del rispetto dei diritti umani in generale, ma del suo diritto ad esistere ed a predicare per primo
quoto alla lettera
spider, prova a leggere la storia della chiesa non come storia "spirituale" ma semplicemente solo come storia di un Potere
e tutto ti verrà più chiaro.
da Fokozzone » mar dic 06, 2005 13:30 pm
s ha scritto:Fokozzone ha scritto:
Il problema attuale è che si cerca di abolire la morale come frutto di ragione e di farne solo il frutto delle consuetudini e dell' approvazione della maggioranza.
Ora le consuetudini e le maggioranze sono piuttosto manipolabili dai media "persuasori occulti", dunque la tendenza ormai è quella di uno stato che fa leggi in base alle reazioni emotive agli scossoni dati all' opinione pubblica. E gli esiti, a mio parere sono incontrollabili e disastrosi.
Ciao, FKZ
direi che il vaticano si inscrive a pieno titolo tra i persuasori occulti, oltre che tra quelli manifesti.
s
da Fokozzone » mar dic 06, 2005 13:47 pm
Buzz ha scritto: E' singolare il fatto che parlando di unioni miste, tuttavia, parliamo quasi automaticamente di "donna occidentale che sposa musulmano" e non il contrario.
Perchè?
Secondo me perchè consideriamo, noi stessi occidentali, quasi sic et implicitur, il fatto che se la donna musulmana sposa un occidentale certamente abbandoni la sua fede e/o i suoi valori.
da KAZAN1975 » mar dic 06, 2005 13:52 pm
Fokozzone ha scritto:Buzz ha scritto: E' singolare il fatto che parlando di unioni miste, tuttavia, parliamo quasi automaticamente di "donna occidentale che sposa musulmano" e non il contrario.
Perchè?
Secondo me perchè consideriamo, noi stessi occidentali, quasi sic et implicitur, il fatto che se la donna musulmana sposa un occidentale certamente abbandoni la sua fede e/o i suoi valori.
Mi sembra un bel ragionamento molto teorico, in pratica le cose vanno ben diversamente.
La donna musulmana non sposa un occidentale perché:
1) all' occidentale non la fanno neppure vedere
2) quando la vedi è ricoperta da una sorta di scafandro da palombaro
3) se la incontri non ti parla, inoltre è spesso scortata dai parenti
4) le hanno insegnato che sposare un infedele è una disgrazia peggiore dello tsunami.
Quindi semmai la tua tesi ( che cioè sposando un occidentale la donna musulmana abbandona i suoi valori) non è una conseguenza, ma una premessa, senza cui lei non sposerà mai un occidentale.
FKZ
da Fokozzone » mar dic 06, 2005 14:03 pm
da KAZAN1975 » mar dic 06, 2005 14:06 pm
Fokozzone ha scritto:Appunto, la mosca bianca che ha fatto scalpore (e l' hanno eletta anche per dare una spallata a certe consuetudini).
però è l' eccezione che conferma la regola.
FKZ
da gug » mar dic 06, 2005 14:16 pm
Buzz ha scritto:gug ha scritto:Fokozzone ha scritto:Personalmente trovo che siano differenze tali da rendere quantomeno "audace" se non "temerario" un matrimonio tra due persone che partono da basi così diverse.
Questo infatti, anche per me, è il nocciolo della questione, al di là che a dirlo sia stato Ruini.
Non è solo il maschilismo a rendere difficili queste unioni, quanto le differenze generali, come può avvenire anche in unioni di altre culture, non per amicizia, che quando si chiude la porta e si va a casa, lascia liberi di fare ciò che si muove, ma per un matrimonio in cui io metto la mia libertà e le mie scelte più intime nelle mani di un'altra persona. Devo essere ragionevolmente sicuro di averle affidate a qualcuno che su molte cose condivide le mie convinzioni.
ma mica qualcuno ha detto che tu gug ti devi sposare un musulmano ?
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