da pasasò » gio dic 01, 2005 11:35 am
Quoto Roberto e il suo elogio dell'ozio, che non è far nulla bensì essere creativi in modo non formalmente riconosciuto.
Che poi se ragioniamo bene quanti svaghi, piaceri e occupazioni al di fuori del lavoro, considerate dal comune sentire come "improduttive" reggono interi settori economici. Un esempio alpinistico tra i molti: chiodo nel tempo libero una falesia: si alimenta un gio di frequentatori, comprano prodotti tecnici, viene scritta magari una guida, la si vende... e questo è l'esempio più banale che mi poteva venire in mente. Ce ne sono mille più seri se si vuole parlare di lavoro immateriale, valore nel marchio, nell'innovazione, nel pensiero creativo e nella comunicazione.
Consiglio per Kazan dalla mia esperienza: "lavora meno almeno se non puoi starne fuori...." e per quetso periodo se non sei assillato da questioni di stretta sopravvivenza rallenta il ritmo, riallinea le tue percezioni e guardati in giro, nel mentre sussidio contro la disoccupazione. Può essere stigmatizzante a livello personale ma dopo tutto... te lo sei guadagnato con il tuo lavoro e la tua disponibilità lavorativa precedente!
Le previsioni davano brutto tempo, ma noi siamo Guzzisti e per noi l'acqua non è un problema, purché non ci tocchi di berla...by G.C Mandello